28 novembre, 2021

alba strana


Serve a farti meditare, al caligo, perché quando non vedi più le cose  con il loro contorno abituale sei costretto a pensarci di più. 


Cerchi di ricordare dove cominciano e dove finiscono le cose, 

che forma hanno quando al caligo non c’è. 

Anche tu pensi e ti ridefinisci, cercandoti in quel lattiginoso bianco che riesci a fatica a respirare: senti che non sei più quello di prima, 

ma una cosa che si ingolferà e nasconderà nei cappotti, nelle sciarpe di lana, 

seppellirà i capelli nei berretti, farà pensieri che prima di uscire allo scoperto  dovranno attraversare strati di stoffe. 


Le parole che usciranno dalla bocca non saranno più parole e basta ma sbuffi di fumo, vapore, caligo anch’esse. 

Perderanno i loro contorni nell’aria invernale. 


Il sole è matematica, al caligo è filosofia. 


Ciò che era così netto prima diventerà fiabesco, per infiltrarsi, 

come al caligo, in volute di fumo tra le lane dei maglioni, 

passare sotto le porte chiuse per paura del freddo e dell’umido. 


E' un' alba strana, Alba de Caligo 


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