11 novembre, 2021

l lingua.. il gradase

a) canson vece: nel manoscritto, una nota dello stesso Marchesini dice: " Notate dai ricordi di mia fanciullezza sino all'anno 1860 " . È naturalmente molto difficile, se non impossibile dire con esattezza fino a che punto arrivi la 'ricostruzione' e quali siano le parti autenticamente vece. Comunque, la mano del Marchesini si sente già dal secondo frammento e diventa anche fin troppo evidente ne " gli ultimi quattro. Il Caprin non include nel capitolo 'Canti lagunari' le presenti canson vece, mentre per due 'canti' cita il nostro Marchesini (come già accennato nella prefazione, si tratta probabilmente dei canti 9 e 12, i cui motivi si ritrovano in 'Colò e Leta' e 'A cason e in lole'. I primi tre frammenti di questa serie di canson vece vennero pubblicati anonimi nel 1896 (Pagine Friulane, IX,4, 18.6.1896) e, sempre come anonimi, vengono ripresi da M. Cortelazzo (Il dialetto di Grado ecc.), che a proposito della prima canzone nota: "Notissimo il motivo in tutta Italia, ma ancora una volta diluito e distorto nei suoi elementi fondamentali in altri centri, come nella stessa Venezia, dove il verso di avvio ... è subito perduto e confuso con un altro motivo ... mentre a Grado è conservato integralmente il tema della paura delle incursioni turchesche e delle loro conseguenze" . Oltre a qualche lieve differenza di grafia (minzona, Giesù nella ripresa di M. Cortelazzo osserviamo le varianti: che i Turchi ze rivai za quà in marina - Che i vien robah.. - Per dahile ... A Grado la marina di ponente è chiamata Marina de i Turchi. "' 'i minsona: menzionano, dicono.  luoghéme: nascondetemi.

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