29 dicembre, 2022

LE SABBIE E CONCHIGLIE. RIPOSTE NEL TEMPO DI GRADO


  Le conchiglie sommerse dalle sabbia del tempo, se avesse avuto un briciolo di orgoglio o di buon senso tutto questo sarebbe finito da tempo. Un po’ di sano amor proprio l’avrebbe messa in salvo, avrebbe messo a tacere il suo cuore impazzito. La sabbia che si trattasse di amore non vi era alcun dubbio. Le attraversava tutto il corpo senza toccarla e tutta la mente senza parlarle. Prigioniera di un sentimento tirannico che non le lasciava fiato aveva eretto un parete alta e spessa per non permettere a nessuno di scoprirla terribilmente indifesa e spaventata. Non riusciva a capacitarsi di come la passione avesse preso il sopravvento spogliandola delle antiche certezze e lasciandola in balia di se stessa. La ragionevole eppur giusta vergogna era scomparsa e l’aveva assalita la tenerezza, semplice, schietta e coraggiosa. Non aveva armi per vincere quella battaglia contro il proprio cuore, nemmeno l’evidente disprezzo e l’ostentata indifferenza l’aveva scossa se non per un momento.

Si era fatta notte. Ormai i suoni si confondevano con il silenzio e la realtà con i sogni. Immagini vere o presunte di fate e di maghi avrebbero dominato sulle spaventose tenebre. Mentre i ricordi si inseguivano e le domande sul vero significato di quanto stesse accadendo si moltiplicavano, abbassò le palpebre e si addormentò sperando di sognarlo: era solo una povera conchiglia sommersa dal mare di Grado

Ne avvertiva i sussulti e le emozioni. Si chiedeva come fosse possibile entrare e permanere nell’interiorità così prepotentemente. Avesse avuto un briciolo di orgoglio o di buon senso tutto questo sarebbe finito da tempo. Un po’ di sano amor proprio l’avrebbe messa in salvo, avrebbe messo a tacere il suo cuore impazzito. Che si trattasse di amore non vi era alcun dubbio. Le attraversava tutto il corpo senza toccarla e tutta la mente senza parlarle. Prigioniera di un sentimento tirannico che non le lasciava fiato aveva eretto un parete alta e spessa per non permettere a nessuno di scoprirla terribilmente indifesa e spaventata. Non riusciva a capacitarsi di come la passione avesse preso il sopravvento spogliandola delle antiche certezze e lasciandola in balia di se stessa. La ragionevole eppur giusta vergogna era scomparsa e l’aveva assalita la tenerezza, semplice, schietta e coraggiosa. Non aveva armi per vincere quella battaglia contro il proprio cuore, nemmeno l’evidente disprezzo e l’ostentata indifferenza l’aveva scossa se non per un momento la battaglia per le conchiglie sommerse di Grado era iniziata in un arco tendente al sud, come fosse il fondo di una barca resa a riva per il suo Paese: GRADO.

Nessun commento:

Posta un commento