13 dicembre, 2022

s.MARCO. LA VERA STORIA


n lettereratura in un link trattato dal web     Il Nuovo Mondo Di Galatea     commistiona con  due avventurieri due mercanti :  da l’ ordine sl Doge di recuperare le ossa dell’ Apostolo Marco di Gesù per una ragione geopolitica importante: bello l’intravedere di due mercanti, bravi ed avventurieri a missione di una missione perfetta e difficile

L’ autrice Mariangelae Galatea Vaglio, letta più volte sui Sussurri delle Cube è veramente brava nel inferire e commentare la storia con effetto dirempenti, una storia intrecciate mille e più volte nell’ analisi storica credibile.

io l’ho fatto e un paio dei miei libri li ho letti con piacere, spero sia così anche per voi.

ennio


La storia la sanno tutti, persino chi non è veneziano. Ci sono questi due, Rustico da Torcello e Bon da Malamocco, che un po’ sono mercanti, un po’ avventurieri, un po’, diciamolo, furfanti patentati, del resto nelle tre professioni all’alba del Medioevo una certa commistione pagava. La leggenda vuole che il doge di Venezia, Giustiniano Parteciaco, dia loro l’ordine di recuperare ad Alessandria d’Egitto, dove i due per i loro affari erano un po’ di casa, il corpo di San Marco, apostolo di Gesù che la leggenda voleva avesse evangelizzato le lagune venete. Cosa che allora voleva dire Aquileia, ma ai Veneziani dell’800 faceva comodo pensare invece che fossero le isolette dove adesso abitavano loro.   grado nella stazione di Aquileia e Grado le cose non erano proprio così.

Accadde oggi: Rustico da Torcello e Bon da Malamocco trafugano il corpo di San Marco e lo portano a Venezia

Giustiniano Parteciaco e i due mercanti James Bond

La storia la sanno tutti, persino chi non è veneziano. Ci sono questi due, Rustico da Torcello e Bon da Malamocco, che un po’ sono mercanti, un po’ avventurieri, un po’, diciamolo, furfanti patentati, del resto nelle tre professioni all’alba del Medioevo una certa commistione pagava. La leggenda vuole che il doge di Venezia, Giustiniano Parteciaco, dia loro l’ordine di recuperare ad Alessandria d’Egitto, dove i due per i loro affari erano un po’ di casa, il corpo di San Marco, apostolo di Gesù che la leggenda voleva avesse evangelizzato le lagune venete. Cosa che allora voleva dire Aquileia, ma ai Veneziani dell’800 faceva comodo pensare invece che fossero le isolette dove adesso abitavano loro.

Rustico da Torcello e Bon da Malamocco e il corpo trafugato


Ci sono i due mercanti, che vengono da Torcello e Malamocco, e non è un caso. Sono i due centri che per primi sono stati abitati in laguna, ma che ora stanno perdendo potere e centralità, perché i Parteciaco hanno trasferito il centro del comando dove lo troviamo ora, fra San Marco e Rialto. E allora che siano due mercanti uno di Malamocco e l’altro di Torcello gli incaricati del doge è un po’ puntare su un generale volemose bene, un atto fondativo nelle concordia: Torcello e Malamocco siete ormai periferia, ma guardate, gli eroi nazionali sono vostri, no ste’ a lagnarve,




Ci sono questi due, Rustico da Torcello e Bon da Malamocco, che un po’ sono mercanti, un po’ avventurieri, un po’, diciamolo, furfanti patentati, del resto nelle tre professioni all’alba del Medioevo una certa commistione pagava. La leggenda vuole che il doge di Venezia, Giustiniano Parteciaco, dia loro l’ordine di recuperare ad Alessandria d’Egitto, dove i due per i loro affari erano un po’ di casa,che la l il corpo di San Marco, apostolo di Gesù leggenda voleva avesse evangelizzato le lagune venete. Cosa che allora voleva dire Aquileia, ma ai Veneziani dell’800 faceva comodo pensare invece che fossero le isolette dove adesso abitavano loro.Accadde oggi: Rustico da Torcello e Bon da Malamocco trafugano il corpo di San Marco e lo portano a Venezia

Giustiniano Parteciaco e i due mercanti James Bond

La storia la sanno tutti, persino chi non è veneziano. Ci sono questi due, Rustico da Torcello e Bon da Malamocco, che un po’ sono mercanti, un po’ avventurieri, un po’, diciamolo, furfanti patentati, del resto nelle tre professioni all’alba del Medioevo una certa commistione pagava. La leggenda vuole che il doge di Venezia, Giustiniano Parteciaco, dia loro l’ordine di recuperare ad Alessandria d’Egitto, dove i due per i loro affari erano un po’ di casa, il corpo di San Marco, apostolo di Gesù che la leggenda voleva avesse evangelizzato le lagune venete. Cosa che allora voleva dire Aquileia, ma ai Veneziani dell’800 faceva comodo pensare invece che fossero le isolette dove adesso abitavano loro.

Rustico da Torcello e Bon da Malamocco e il corpo trafugato


Cattedrale di Torcello mosaico interno (foto mia)

I due vanno e rubano un corpo, o meglio un mucchietto d’ossa, che poi vedremo non è nemmeno certo che siano quelle giuste. Ma rubarle è una cosa, portarle fuori da Alessandria un’altra, perché i musulmani sono poco attenti a far la guardia alle tombe, ma quando si tratta di far pagare i dazi al porto hanno mille occhi come Argo. E allora Rustico e Bon hanno un colpo di genio: le ossa di San Marco le nascondono dentro un barile di carne di maiale. I doganieri musulmani quello schifo non la possono nemmeno sfiorare e così, voilà, San Marco sale sulla nave coperto da un manto di culatello e arriva a Venezia, dove il doge commosso premia i due furfanti e ordina che venga costruita San Marco vicino al Palazzo Ducale.

Accadde oggi: Rustico da Torcello e Bon da Malamocco trafugano il corpo di San Marco e lo portano a Venezia

Giustiniano Parteciaco e i due mercanti James Bond

La storia la sanno tutti, persino chi non è veneziano. Ci sono questi due, Rustico da Torcello e Bon da Malamocco, che un po’ sono mercanti, un po’ avventurieri, un po’, diciamolo, furfanti patentati, del resto nelle tre professioni all’alba del Medioevo una certa commistione pagava. La leggenda vuole che il doge di Venezia, Giustiniano Parteciaco, dia loro l’ordine di recuperare ad Alessandria d’Egitto, dove i due per i loro affari erano un po’ di casa, il corpo di San Marco, apostolo di Gesù che la leggenda voleva avesse evangelizzato le lagune venete. Cosa che allora voleva dire Aquileia, ma ai Veneziani dell’800 faceva comodo pensare invece che fossero le isolette dove adesso abitavano loro.

Rustico da Torcello e Bon da Malamocco e il corpo trafugato


Cattedrale di Torcello mosaico interno (foto mia)

I due vanno e rubano un corpo, o meglio un mucchietto d’ossa, che poi vedremo non è nemmeno certo che siano quelle giuste. Ma rubarle è una cosa, portarle fuori da Alessandria un’altra, perché i musulmani sono poco attenti a far la guardia alle tombe, ma quando si tratta di far pagare i dazi al porto hanno mille occhi come Argo. E allora Rustico e Bon hanno un colpo di genio: le ossa di San Marco le nascondono dentro un barile di carne di maiale. I doganieri musulmani quello schifo non la possono nemmeno sfiorare e così, voilà, San Marco sale sulla nave coperto da un manto di culatello e arriva a Venezia, dove il doge commosso premia i due furfanti e ordina che venga costruita San Marco vicino al Palazzo Ducale.

I Parteciaco e i retroscena della storia più antica di Venezia

Fin qui la storia, che sfuma nelle leggenda. Dietro però c’è tutto il contorno, che un po’ la leggenda la spiega, un po’ fa intuire come si sia formata.

Ci sono i due mercanti, che vengono da Torcello e Malamocco, e non è un caso. Sono i due centri che per primi sono stati abitati in laguna, ma che ora stanno perdendo potere e centralità, perché i Parteciaco hanno trasferito il centro del comando dove lo troviamo ora, fra San Marco e Rialto. E allora che siano due mercanti uno di Malamocco e l’altro di Torcello gli incaricati del doge è un po’ puntare su un generale volemose bene, un atto fondativo nelle concordia: Torcello e Malamocco siete ormai periferia, ma guardate, gli eroi nazionali sono vostri, no ste’ a lagnarve, fioi.

Ci sono i Parteciaco, che lasciatemelo dire, in questo scorcio di secolo sono come gli Ewing a Dallas negli anni ‘80: una di quelle famiglie che possono di tutto e di più. Il patriarca Agnello, detto anche Angelo in fonti più tarde, che trasformano il cognome in un più latineggiante Partecipazio, è salito al potere grazie all’appoggio dei Bizantini che in laguna hanno menato Pipino figlio di Carlo Magno, e con Costantinopoli ha un rapporto saldo e tenace. Ci ha mandato come ambasciatore il figlio Giustiniano, che già dal nome si capisce per chi tiene, e poi ci manderà in esilio il secondogenito Giovanni che gli si era ribellato, perché a Costantinopoli ha amici che lo possano tenere sotto controllo e evitare che crei rogne con l’imperoGiustiniano Parteciaco, come l’omonimo imperatore, è ambizioso e scontroso, ma si trova in mezzo ad uno dei soliti contrasti religiosi che costellano il Medioevo. I patriarchi di Aquileia e di Grado, infatti, si stanno baruffando fra loro, più perché entrambi vogliono il potere terreno che per questioni dottrinali, ma la nascente Venezia è in mezzo. Il papa li vuole riunificare in un’unico patriarcato, ai Veneziani la cosa scoccia, perché ormai Venezia è la città emergente e le altre due sono insediamenti minori e relitti di un lontano passato.Allora il colpo d’ala: per accreditarsi come futura sede ecclesiastica ci vogliono, all’epoca, reliquie di un certo livello. E quale reliquia può essere più prestigiosa di quella dell’apostolo che convertì le lagune? Insomma, Grado e Aquileia, tiè: il santo di riferimento per il nostro territorio lo abbiamo noi.

Che poi sul fatto che quello che arriva a Venezia sia davvero il corpo di San Marco ci sono diversi e fondati dubbi. Ad Alessandria dai tempi di Marco era successo di tutto, e le tombe dei martiri cristiani erano in sbaracco. Quella che tutti credono la tomba dell’apostolo, addirittura, dicono alcuni studiosi anche moderni, forse non lo era affatto, ed era invece il perduto mausoleo che avrebbe custodito il corpo di un altro grande dell’antichità, Alessandro Magno.

Certo, sarebbe un bel gioco di prestigio che quelle arrivate a Venezia non fossero le ossa di Marco ma quelle di Alessandro, anche se la ricostruzione sembra improbabile.

Ma poi come al solito quello che conta è il mito che attorno a quelle quattro ossa nasce e cresce. I Parteciaco fanno fondare la basilica e grazie al corpo di Marco (e al suo potere di grande porto commerciale) in poco tempo Venezia diverrà il centro principale riconosciuto delle lagune, alleata di Bisanzio e Giustiniano Parteciaco non vedrà la basilica finita, morirà poco dopo affidando il compito di continuare i lavori alla moglie. Il fratello Giovanni si farà cacciare da una rivolta e la dinastia dei Parteciaco finirà nel nulla. Lascerà però la chiesa di San Marco in fieri e il convento di Sant’Iliario alla foce del Brenta, qualche anno fa oggetto di scavi.

 sede di un suo patriarcato.

E la leggenda dei due mercanti un po’ furfanti, un po’ spie, un po’ agenti segreti, che contrabbandano ossa sacre sepolte nella carne impura dei maiali destinata a far cichèti, dimostrando che in fondo i santi si trovano bene anche assieme ai bricconi in osteria.

Anzi, trattandosi di Venezia, in un bacaro.Giustiniano Parteciaco, come l’omonimo imperatore, è ambizioso e scontroso, ma si trova in mezzo ad uno dei soliti contrasti religiosi che costellano il Medioevo. I patriarchi di Aquileia e di Grado, infatti, si stanno baruffando fra loro, più perché entrambi vogliono il potere terreno che per questioni dottrinali, ma la nascente Venezia è in mezzo. Il papa li vuole riunificare in un’unico patriarcato, ai Veneziani la cosa scoccia, perché ormai Venezia è la città emergente e le altre due sono insediamenti minori e relitti di un lontano passato.Allora il colpo d’ala: per accreditarsi come futura sede ecclesiastica ci vogliono, all’epoca, reliquie di un certo livello. E quale reliquia può essere più prestigiosa di quella dell’apostolo che convertì le lagune? Insomma, Grado e Aquileia, tiè: il santo di riferimento per il nostro Che poi sul fatto che quello che arriva a Venezia sia davvero il corpo di San Marco ci sono diversi e fondati dubbi. Ad Alessandria dai tempi di Marco era successo di tutto, e le tombe dei martiri cristiani erano in sbaracco. Quella che tutti credono la tomba dell’apostolo, addirittura, dicono alcuni studiosi anche moderni, forse non lo era affatto, ed era invece il perduto mausoleo che avrebbe custodito il corpo di un altro grande dell’antichità, Alessandro Magno.

Certo, sarebbe un bel gioco di prestigio che quelle arrivate a Venezia non fossero le ossa di Marco ma quelle di Alessandro, anche se la ricostruzione sembra improbabile.

Ma poi come al solito quello che conta è il mito che attorno a quelle quattro ossa nasce e cresce. I Parteciaco fanno fondare la basilica e grazie al corpo di Marco (e al suo potere di grande porto commerciale) in poco tempo Venezia diverrà il centro principale riconosciuto delle lagune, alleata di Bisanzio e soprattuto sede di un suo patriarcato.E la leggenda dei due mercanti un po’ furfanti, un po’ spie, un po’ agenti segreti, che contrabbandano ossa sacre sepolte nella carne impura dei maiali destinata a far cichèti, dimostrando che in fondo i santi si trovano bene anche assieme ai bricconi in osteria.



 

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