13 gennaio, 2023

THE. PACIFIC TRASH WORTEX


 Tu butti qualcosa in mare, e il mare (dopo un tempo imprecisato e imprecisabile) te lo restituisce lavorato, finito, levigato, lucido o opaco secondo il materiale, e anche bagnato perche' così i colori sono piu' vivaci.



Talvolta, pero', arrivano in spiaggia statue fatte e finite.

"La storia di Grado vede l'arrivo dal mare della statua della Madonna di Barbana", ma non è l'unica, diverse città marinare hanno una storia simile e , non a caso, in quelle citta' rivierasche, ancora oggi le processioni si fanno in barca.


A chi appartengono gli oggetti trasportati sulla battigia?

 "Non a chi li trova

il Codice della Navigazione italiano dice che entro 3 giorni vanno consegnati alla piu' vicina Capitaneria di Porto, che dirama un avviso di ritrovamento. Dopo 6 mesi senza che nessuno lo reclami, l'oggetto sara' venduto all'asta". 


Ma non e' tutto.

Spesso il mare restituisce al mittente una montagna di rifiuti, per l'80% provenienti da terra. 


Secondo l'Onu, sono quasi 40 milioni le tonnellate di rifiuti solidi che ogni anno si riversano nel Mediterraneo. 


Ma la situazione e' a rischio in tutto il mondo: 

seguendo la North Pacific Subtropical Gyre, una corrente oceanica che si muove a spirale nell'oceano Pacifico, gli scienziati hanno notato che dagli anni '50 trasporta con se' un vortice di rifiuti, il Pacific Trash Vortex

In esso si convogliano i rifiuti plastici dell'oceano che si depositano in un'isola di plastica del diametro di 2.500 km (poco piu' della distanza Milano-Mosca), profonda 30 metri e con una massa di 3,5 milioni di tonnellate.


Buttare rifiuti in mare è un gesto banale ma  si ritorce contro alla lunga. 

Il Pacific Trash Vortex (o Great Pacific Garbage Patch) è una enorme isola di immondizia che si è formata nell'Oceano Pacifico seguendo i flussi delle correnti oceaniche. Le conseguenze delle azioni umane interferiscono sempre più con gli ecosistemi. Il volume, "L'isola che c'è" approfondisce in modo scientifico ma divulgativo le criticità dei fenomeni connessi all'attuale situazione ambientale: le attività produttive e commerciali, l'inquinamento, il consumo delle risorse naturali, la perdita di biodiversità, le ripercussioni nella catena alimentare e sulla nostra salute. La conoscenza della fragilità del nostro habitat è un primo passo, un atto d'amore verso il nostro pianeta.

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