25 febbraio, 2023

il belvedere di grado

  • 1. Quando a Grado si arrivava con il treno e il battello.
    • Alla fine dell’Ottocento le comunicazioni tra Grado e la terraferma si svolgevano ancora per via mare. Alcuni vaporetti facevano infatti la spola tra Belvedere e Grado per trasportare merci e passeggeri.

      Nel 1900, in occasione della visita dell’imperatore Francesco Giuseppe a Gorizia, il podestà di Grado Giacomo Marchesini riuscì ad ottenere da lui un’udienza nella quale chiese l’approvazione al progetto di scavo di un canale navigabile che rendesse più facile e veloce la navigazione. Il problema fu preso a cuore dal sovrano tanto che dopo solo qualche giorno a Monfalcone iniziarono i lavori per la costruzione di una draga per lo scavo ed in breve partirono i lavori sul posto. I turisti arrivavano con il treno a Cervignano e dovevano proseguire con la diligenza fino a Belvedere.

      Solo nel 1910 fu inaugurato il tronco ferroviario Cervignano-Belvedere in modo da rendere possibile il viaggio diretto da Vienna a Belvedere, con evidenti vantaggi per Grado. Con il materiale di scavo del canale fu costruita una strada che risultò poco più di un argine con un ponte di legno sul canale, prima di entrare in Grado. Si pensava addirittura ad un prolungamento della ferrovia fino a Grado, ma le lungaggini burocratiche fecero si che si arrivasse allo scoppio della prima guerra mondiale senza aver dato l’avvio ai lavori.

      Si dovette arrivare al 1934 per dare invece l’avvio alla costruzione della nuova strada e del ponte girevole che congiungessero Belvedere con Grado.

      I lavori si conclusero nel 1936 ed il tronco ferroviario Cervignano-Belvedere rimase attivo fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. A Belvedere rimane ancora in piedi, ma purtroppo in condizioni pessime, la piccola stazione ferroviaria di allora, nonostante qualche anno fa vi fu una richiesta di acquisizione dell'immobile storico a fini turistici credo info point del consorzio con annesso punto di ristoro per i cicloturisti, le ferrovie italiane risposero negativamente ed oggi l'edificio è fatiscente col tetto sfondato .



     

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