14 dicembre, 2023

la stiusa

 

Personaggio importante di  Grado e come al solito -"Nemo propheta in patria" -prontamente dimenticato è stato : Vigilio Degrassi  che nasce nel 1889 e fin da ragazzo dimostra un grande interesse per la storia locale, si laurea in architettura ed in ingegneria, lavorando poi con il fratello Placido, ingegnere.


Vigilio era il frutto del legame fra i De Grassi, gli Scaramuzza e i Marchesini, famiglie della "Bala de Oro" - i Comandauri, tutte le grandi decisioni riguardanti la nostra comunità, per oltre un secolo, passano per le loro teste, ma Vigilio si sottrae a questa logica di potere, è un sognatore un progettista di futuro e per lui il futuro era solo Grado.


Un uomo che Grado ha quasi dimenticato l' Arch. Vigilio Degrassi (1889-1967). 


Eppure si deve a lui e alla sua opera quasi tutto ciò che fa di Grado una cittadina moderna.

Il Ponte Grando, Le Colmate (Stiusa, S.Vito, Città Giardino), il risanamento di Gravo Vecia, il primo Piano Regolatore di Grado. 

Da grande amatore archeologo collaborò al restauro di S. Maria delle Grazie al ripristino degli interni antichi di S.Eufemia, al ritrovamento e recupero delle tombe romane che si possono ammirare all'esterno della Basilica.


Architetto, ingegnere, archeologo, geologo, urbanista, pittore e umanista.


Vigilio De Grassi è stato tutto questo e forse anche di più, con il suo lavoro ha lasciato un segno decisivo nel tessuto urbano del nostro paese.

La poliedricità è stata senz’altro la sua caratteristica saliente, accompagnata da una formidabile intuizione, intesa come attitudine a capire prima e meglio di altri ciò che serviva a Grado in una fase importante del suo sviluppo urbano. 



Si può dire non ci sia stato un campo in cui non si sia cimentato, dando prova di una conoscenza a tutto tondo. 



Egli fu, ad esempio, il primo ad aver redatto una carta archeologica lagunare, impegnandosi meticolosamente in una ricerca in ambiente difficile per i mezzi dell'epoca. 

Si sa poco di questo suo lavoro, in quanto Vigilio era molto restio a fare sfoggio del suo sapere. 



Ciò che invece è molto chiaro è l’impronta che ha lasciato su ogni suo progetto, riassumibile nell’intenzione di rispettare il volto di Grado, che spesso era stata «deturpata da sovrastrutture barocche» --al dovarave veghe 'desso-.



Come ispettore archeologico onorario, supervisionò i lavori di ristrutturazione delle tre chiese cittadine, la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero romano e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, riportandole alla loro antica nobiltà.



Vigilio De Grassi fu spesso impegnato nella progettazione di alberghi, simbolo di un centro che stava cominciando a puntare molto sullo sviluppo turistico, ad esempio l’hotel Metropole (1924) e l’hotel Adria. 

Progettò lo stabilimento idroterapico (1930), all’epoca fiore all’occhiello non solo in ambito regionale. 



Ciò che colpisce maggiormente di tutta la sua produzione è il filo logico che unisce tutti i suoi lavori e la sua unica capacità di realizzarli sulla carta addirittura prima che gli venissero commissionati. 



Ne sono un esempio i progetti dell’autorimessa Savoia (1934), del ponte Littorio (1936) e della linea ferroviaria fino a Belvedere (mai realizzata), tutti accomunati dall’idea di consentire ai turisti di recarsi a Grado sempre più numerosi. 



Fatto salvo però il volto originario della città che egli aveva a cuore e che si impegnò a salvaguardare. 

Non puntò allo sviluppo turistico ad ogni costo e fu molto attento a tutelare l’estetica della città e le esigenze dei suoi abitanti, volontà presenti nel piano regolatore, che Vigilio progettò nel 1920 e nel  1956.


Beh! un uomo simile nessuno lo ricorda, se non modeste iniziative, quasi sempre "de foresti" e la città non ha saputo dedicargli nulla se non una modesta targhetta fatta mettere dal maestro Dino Facchinetti sul fianco della Chiesa nel giardino del Battistero con le tombe romane da lui recuperate in mare che la circondano.



Un innamorato del suo paese che viveva in funzione e solo per esso.



Nei lavori che periodicamente eseguiva in Laguna scoprì reperti di origine romana che catalogò e si preoccupò non andassero dispersi.



Un uomo simile dovrebbe avere il busto all'ingresso del Comune e invece, come sempre succede, è dimenticato.


Incrocio le dita perchè non voglio gufare ma  speriamo almeno abbiano il buon senso da dedicargli il costruendo? Museo del Mare.personaggio importante di  Grado e come al solito -"Nemo propheta in patria" -prontamente dimenticato è stato : Vigilio Degrassi  che nasce nel 1889 e fin da ragazzo dimostra un grande interesse per la storia locale, si laurea in architettura ed in ingegneria, lavorando poi con il fratello Placido, ingegnere.


Vigilio era il frutto del legame fra i De Grassi, gli Scaramuzza e i Marchesini, famiglie della "Bala de Oro" - i Comandauri, tutte le grandi decisioni riguardanti la nostra comunità, per oltre un secolo, passano per le loro teste, ma Vigilio si sottrae a questa logica di potere, è un sognatore un progettista di futuro e per lui il futuro era solo Grado.


Un uomo che Grado ha quasi dimenticato l' Arch. Vigilio Degrassi (1889-1967). 


Eppure si deve a lui e alla sua opera quasi tutto ciò che fa di Grado una cittadina moderna.

Il Ponte Grando, Le Colmate (Stiusa, S.Vito, Città Giardino), il risanamento di Gravo Vecia, il primo Piano Regolatore di Grado. 

Da grande amatore archeologo collaborò al restauro di S. Maria delle Grazie al ripristino degli interni antichi di S.Eufemia, al ritrovamento e recupero delle tombe romane che si possono ammirare all'esterno della Basilica.


Architetto, ingegnere, archeologo, geologo, urbanista, pittore e umanista.


Vigilio De Grassi è stato tutto questo e forse anche di più, con il suo lavoro ha lasciato un segno decisivo nel tessuto urbano del nostro paese.

La poliedricità è stata senz’altro la sua caratteristica saliente, accompagnata da una formidabile intuizione, intesa come attitudine a capire prima e meglio di altri ciò che serviva a Grado in una fase importante del suo sviluppo urbano. 



Si può dire non ci sia stato un campo in cui non si sia cimentato, dando prova di una conoscenza a tutto tondo. 



Egli fu, ad esempio, il primo ad aver redatto una carta archeologica lagunare, impegnandosi meticolosamente in una ricerca in ambiente difficile per i mezzi dell'epoca. 

Si sa poco di questo suo lavoro, in quanto Vigilio era molto restio a fare sfoggio del suo sapere. 



Ciò che invece è molto chiaro è l’impronta che ha lasciato su ogni suo progetto, riassumibile nell’intenzione di rispettare il volto di Grado, che spesso era stata «deturpata da sovrastrutture barocche» --al dovarave veghe 'desso-.



Come ispettore archeologico onorario, supervisionò i lavori di ristrutturazione delle tre chiese cittadine, la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero romano e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, riportandole alla loro antica nobiltà.



Vigilio De Grassi fu spesso impegnato nella progettazione di alberghi, simbolo di un centro che stava cominciando a puntare molto sullo sviluppo turistico, ad esempio l’hotel Metropole (1924) e l’hotel Adria. 

Progettò lo stabilimento idroterapico (1930), all’epoca fiore all’occhiello non solo in ambito regionale. 



Ciò che colpisce maggiormente di tutta la sua produzione è il filo logico che unisce tutti i suoi lavori e la sua unica capacità di realizzarli sulla carta addirittura prima che gli venissero commissionati. 



Ne sono un esempio i progetti dell’autorimessa Savoia (1934), del ponte Littorio (1936) e della linea ferroviaria fino a Belvedere (mai realizzata), tutti accomunati dall’idea di consentire ai turisti di recarsi a Grado sempre più numerosi. 



Fatto salvo però il volto originario della città che egli aveva a cuore e che si impegnò a salvaguardare. 

Non puntò allo sviluppo turistico ad ogni costo e fu molto attento a tutelare l’estetica della città e le esigenze dei suoi abitanti, volontà presenti nel piano regolatore, che Vigilio progettò nel 1920 e nel  1956.


Beh! un uomo simile nessuno lo ricorda, se non modeste iniziative, quasi sempre "de foresti" e la città non ha saputo dedicargli nulla se non una modesta targhetta fatta mettere dal maestro Dino Facchinetti sul fianco della Chiesa nel giardino del Battistero con le tombe romane da lui recuperate in mare che la circondano.



Un innamorato del suo paese che viveva in funzione e solo per esso.



Nei lavori che periodicamente eseguiva in Laguna scoprì reperti di origine romana che catalogò e si preoccupò non andassero dispersi.



Un uomo simile dovrebbe avere il busto all'ingresso del Comune e invece, come sempre succede, è dimenticato.


Incrocio le dita perchè non voglio gufare ma  speriamo almeno abbiano il buon senso da dedicargli il costruendo? Museo del Mare.Personaggio importante di  Grado e come al solito -"Nemo propheta in patria" -prontamente dimenticato è stato : Vigilio Degrassi  che nasce nel 1889 e fin da ragazzo dimostra un grande interesse per la storia locale, si laurea in architettura ed in ingegneria, lavorando poi con il fratello Placido, ingegnere.


Vigilio era il frutto del legame fra i De Grassi, gli Scaramuzza e i Marchesini, famiglie della "Bala de Oro" - i Comandauri, tutte le grandi decisioni riguardanti la nostra comunità, per oltre un secolo, passano per le loro teste, ma Vigilio si sottrae a questa logica di potere, è un sognatore un progettista di futuro e per lui il futuro era solo Grado.


Un uomo che Grado ha quasi dimenticato l' Arch. Vigilio Degrassi (1889-1967). 


Eppure si deve a lui e alla sua opera quasi tutto ciò che fa di Grado una cittadina moderna.

Il Ponte Grando, Le Colmate (Stiusa, S.Vito, Città Giardino), il risanamento di Gravo Vecia, il primo Piano Regolatore di Grado. 

Da grande amatore archeologo collaborò al restauro di S. Maria delle Grazie al ripristino degli interni antichi di S.Eufemia, al ritrovamento e recupero delle tombe romane che si possono ammirare all'esterno della Basilica.


Architetto, ingegnere, archeologo, geologo, urbanista, pittore e umanista.


Vigilio De Grassi è stato tutto questo e forse anche di più, con il suo lavoro ha lasciato un segno decisivo nel tessuto urbano del nostro paese.

La poliedricità è stata senz’altro la sua caratteristica saliente, accompagnata da una formidabile intuizione, intesa come attitudine a capire prima e meglio di altri ciò che serviva a Grado in una fase importante del suo sviluppo urbano. 



Si può dire non ci sia stato un campo in cui non si sia cimentato, dando prova di una conoscenza a tutto tondo. 



Egli fu, ad esempio, il primo ad aver redatto una carta archeologica lagunare, impegnandosi meticolosamente in una ricerca in ambiente difficile per i mezzi dell'epoca. 

Si sa poco di questo suo lavoro, in quanto Vigilio era molto restio a fare sfoggio del suo sapere. 



Ciò che invece è molto chiaro è l’impronta che ha lasciato su ogni suo progetto, riassumibile nell’intenzione di rispettare il volto di Grado, che spesso era stata «deturpata da sovrastrutture barocche» --al dovarave veghe 'desso-.



Come ispettore archeologico onorario, supervisionò i lavori di ristrutturazione delle tre chiese cittadine, la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero romano e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, riportandole alla loro antica nobiltà.



Vigilio De Grassi fu spesso impegnato nella progettazione di alberghi, simbolo di un centro che stava cominciando a puntare molto sullo sviluppo turistico, ad esempio l’hotel Metropole (1924) e l’hotel Adria. 

Progettò lo stabilimento idroterapico (1930), all’epoca fiore all’occhiello non solo in ambito regionale. 



Ciò che colpisce maggiormente di tutta la sua produzione è il filo logico che unisce tutti i suoi lavori e la sua unica capacità di realizzarli sulla carta addirittura prima che gli venissero commissionati. 



Ne sono un esempio i progetti dell’autorimessa Savoia (1934), del ponte Littorio (1936) e della linea ferroviaria fino a Belvedere (mai realizzata), tutti accomunati dall’idea di consentire ai turisti di recarsi a Grado sempre più numerosi. 



Fatto salvo però il volto originario della città che egli aveva a cuore e che si impegnò a salvaguardare. 

Non puntò allo sviluppo turistico ad ogni costo e fu molto attento a tutelare l’estetica della città e le esigenze dei suoi abitanti, volontà presenti nel piano regolatore, che Vigilio progettò nel 1920 e nel  1956.


Beh! un uomo simile nessuno lo ricorda, se non modeste iniziative, quasi sempre "de foresti" e la città non ha saputo dedicargli nulla se non una modesta targhetta fatta mettere dal maestro Dino Facchinetti sul fianco della Chiesa nel giardino del Battistero con le tombe romane da lui recuperate in mare che la circondano.



Un innamorato del suo paese che viveva in funzione e solo per esso.



Nei lavori che periodicamente eseguiva in Laguna scoprì reperti di origine romana che catalogò e si preoccupò non andassero dispersi.



Un uomo simile dovrebbe avere il busto all'ingresso del Comune e invece, come sempre succede, è dimenticato.


Incrocio le dita perchè non voglio gufare ma  speriamo almeno abbiano il buon senso da dedicargli il costruendo? Museo del Mare.personaggio importante di  Grado e come al solito -"Nemo propheta in patria" -prontamente dimenticato è stato : Vigilio Degrassi  che nasce nel 1889 e fin da ragazzo dimostra un grande interesse per la storia locale, si laurea in architettura ed in ingegneria, lavorando poi con il fratello Placido, ingegnere.


Vigilio era il frutto del legame fra i De Grassi, gli Scaramuzza e i Marchesini, famiglie della "Bala de Oro" - i Comandauri, tutte le grandi decisioni riguardanti la nostra comunità, per oltre un secolo, passano per le loro teste, ma Vigilio si sottrae a questa logica di potere, è un sognatore un progettista di futuro e per lui il futuro era solo Grado.


Un uomo che Grado ha quasi dimenticato l' Arch. Vigilio Degrassi (1889-1967). 


Eppure si deve a lui e alla sua opera quasi tutto ciò che fa di Grado una cittadina moderna.

Il Ponte Grando, Le Colmate (Stiusa, S.Vito, Città Giardino), il risanamento di Gravo Vecia, il primo Piano Regolatore di Grado. 

Da grande amatore archeologo collaborò al restauro di S. Maria delle Grazie al ripristino degli interni antichi di S.Eufemia, al ritrovamento e recupero delle tombe romane che si possono ammirare all'esterno della Basilica.


Architetto, ingegnere, archeologo, geologo, urbanista, pittore e umanista.


Vigilio De Grassi è stato tutto questo e forse anche di più, con il suo lavoro ha lasciato un segno decisivo nel tessuto urbano del nostro paese.

La poliedricità è stata senz’altro la sua caratteristica saliente, accompagnata da una formidabile intuizione, intesa come attitudine a capire prima e meglio di altri ciò che serviva a Grado in una fase importante del suo sviluppo urbano. 



Si può dire non ci sia stato un campo in cui non si sia cimentato, dando prova di una conoscenza a tutto tondo. 



Egli fu, ad esempio, il primo ad aver redatto una carta archeologica lagunare, impegnandosi meticolosamente in una ricerca in ambiente difficile per i mezzi dell'epoca. 

Si sa poco di questo suo lavoro, in quanto Vigilio era molto restio a fare sfoggio del suo sapere. 



Ciò che invece è molto chiaro è l’impronta che ha lasciato su ogni suo progetto, riassumibile nell’intenzione di rispettare il volto di Grado, che spesso era stata «deturpata da sovrastrutture barocche» --al dovarave veghe 'desso-.



Come ispettore archeologico onorario, supervisionò i lavori di ristrutturazione delle tre chiese cittadine, la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero romano e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, riportandole alla loro antica nobiltà.



Vigilio De Grassi fu spesso impegnato nella progettazione di alberghi, simbolo di un centro che stava cominciando a puntare molto sullo sviluppo turistico, ad esempio l’hotel Metropole (1924) e l’hotel Adria. 

Progettò lo stabilimento idroterapico (1930), all’epoca fiore all’occhiello non solo in ambito regionale. 



Ciò che colpisce maggiormente di tutta la sua produzione è il filo logico che unisce tutti i suoi lavori e la sua unica capacità di realizzarli sulla carta addirittura prima che gli venissero commissionati. 



Ne sono un esempio i progetti dell’autorimessa Savoia (1934), del ponte Littorio (1936) e della linea ferroviaria fino a Belvedere (mai realizzata), tutti accomunati dall’idea di consentire ai turisti di recarsi a Grado sempre più numerosi. 



Fatto salvo però il volto originario della città che egli aveva a cuore e che si impegnò a salvaguardare. 

Non puntò allo sviluppo turistico ad ogni costo e fu molto attento a tutelare l’estetica della città e le esigenze dei suoi abitanti, volontà presenti nel piano regolatore, che Vigilio progettò nel 1920 e nel  1956.


Beh! un uomo simile nessuno lo ricorda, se non modeste iniziative, quasi sempre "de foresti" e la città non ha saputo dedicargli nulla se non una modesta targhetta fatta mettere dal maestro Dino Facchinetti sul fianco della Chiesa nel giardino del Battistero con le tombe romane da lui recuperate in mare che la circondano.



Un innamorato del suo paese che viveva in funzione e solo per esso.



Nei lavori che periodicamente eseguiva in Laguna scoprì reperti di origine romana che catalogò e si preoccupò non andassero dispersi.



Un uomo simile dovrebbe avere il busto all'ingresso del Comune e invece, come sempre succede, è dimenticato.


Incrocio le dita perchè non voglio gufare ma  speriamo almeno abbiano il buon senso da dedicargli il costruendo? Museo del Mare.Personaggio importante di  Grado e come al solito -"Nemo propheta in patria" -prontamente dimenticato è stato : Vigilio Degrassi  che nasce nel 1889 e fin da ragazzo dimostra un grande interesse per la storia locale, si laurea in architettura ed in ingegneria, lavorando poi con il fratello Placido, ingegnere.


Vigilio era il frutto del legame fra i De Grassi, gli Scaramuzza e i Marchesini, famiglie della "Bala de Oro" - i Comandauri, tutte le grandi decisioni riguardanti la nostra comunità, per oltre un secolo, passano per le loro teste, ma Vigilio si sottrae a questa logica di potere, è un sognatore un progettista di futuro e per lui il futuro era solo Grado.


Un uomo che Grado ha quasi dimenticato l' Arch. Vigilio Degrassi (1889-1967). 


Eppure si deve a lui e alla sua opera quasi tutto ciò che fa di Grado una cittadina moderna.

Il Ponte Grando, Le Colmate (Stiusa, S.Vito, Città Giardino), il risanamento di Gravo Vecia, il primo Piano Regolatore di Grado. 

Da grande amatore archeologo collaborò al restauro di S. Maria delle Grazie al ripristino degli interni antichi di S.Eufemia, al ritrovamento e recupero delle tombe romane che si possono ammirare all'esterno della Basilica.


Architetto, ingegnere, archeologo, geologo, urbanista, pittore e umanista.


Vigilio De Grassi è stato tutto questo e forse anche di più, con il suo lavoro ha lasciato un segno decisivo nel tessuto urbano del nostro paese.

La poliedricità è stata senz’altro la sua caratteristica saliente, accompagnata da una formidabile intuizione, intesa come attitudine a capire prima e meglio di altri ciò che serviva a Grado in una fase importante del suo sviluppo urbano. 



Si può dire non ci sia stato un campo in cui non si sia cimentato, dando prova di una conoscenza a tutto tondo. 



Egli fu, ad esempio, il primo ad aver redatto una carta archeologica lagunare, impegnandosi meticolosamente in una ricerca in ambiente difficile per i mezzi dell'epoca. 

Si sa poco di questo suo lavoro, in quanto Vigilio era molto restio a fare sfoggio del suo sapere. 



Ciò che invece è molto chiaro è l’impronta che ha lasciato su ogni suo progetto, riassumibile nell’intenzione di rispettare il volto di Grado, che spesso era stata «deturpata da sovrastrutture barocche» --al dovarave veghe 'desso-.



Come ispettore archeologico onorario, supervisionò i lavori di ristrutturazione delle tre chiese cittadine, la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero romano e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, riportandole alla loro antica nobiltà.



Vigilio De Grassi fu spesso impegnato nella progettazione di alberghi, simbolo di un centro che stava cominciando a puntare molto sullo sviluppo turistico, ad esempio l’hotel Metropole (1924) e l’hotel Adria. 

Progettò lo stabilimento idroterapico (1930), all’epoca fiore all’occhiello non solo in ambito regionale. 



Ciò che colpisce maggiormente di tutta la sua produzione è il filo logico che unisce tutti i suoi lavori e la sua unica capacità di realizzarli sulla carta addirittura prima che gli venissero commissionati. 



Ne sono un esempio i progetti dell’autorimessa Savoia (1934), del ponte Littorio (1936) e della linea ferroviaria fino a Belvedere (mai realizzata), tutti accomunati dall’idea di consentire ai turisti di recarsi a Grado sempre più numerosi. 



Fatto salvo però il volto originario della città che egli aveva a cuore e che si impegnò a salvaguardare. 

Non puntò allo sviluppo turistico ad ogni costo e fu molto attento a tutelare l’estetica della città e le esigenze dei suoi abitanti, volontà presenti nel piano regolatore, che Vigilio progettò nel 1920 e nel  1956.


Beh! un uomo simile nessuno lo ricorda, se non modeste iniziative, quasi sempre "de foresti" e la città non ha saputo dedicargli nulla se non una modesta targhetta fatta mettere dal maestro Dino Facchinetti sul fianco della Chiesa nel giardino del Battistero con le tombe romane da lui recuperate in mare che la circondano.



Un innamorato del suo paese che viveva in funzione e solo per esso.



Nei lavori che periodicamente eseguiva in Laguna scoprì reperti di origine romana che catalogò e si preoccupò non andassero dispersi.



Un uomo simile dovrebbe avere il busto all'ingresso del Comune e invece, come sempre succede, è dimenticato.


Incrocio le dita perchè non voglio gufare ma  speriamo almeno abbiano il buon senso da dedicargli il costruendo? Museo del Mare.personaggio importante di  Grado e come al solito -"Nemo propheta in patria" -prontamente dimenticato è stato : Vigilio Degrassi  che nasce nel 1889 e fin da ragazzo dimostra un grande interesse per la storia locale, si laurea in architettura ed in ingegneria, lavorando poi con il fratello Placido, ingegnere.


Vigilio era il frutto del legame fra i De Grassi, gli Scaramuzza e i Marchesini, famiglie della "Bala de Oro" - i Comandauri, tutte le grandi decisioni riguardanti la nostra comunità, per oltre un secolo, passano per le loro teste, ma Vigilio si sottrae a questa logica di potere, è un sognatore un progettista di futuro e per lui il futuro era solo Grado.


Un uomo che Grado ha quasi dimenticato l' Arch. Vigilio Degrassi (1889-1967). 


Eppure si deve a lui e alla sua opera quasi tutto ciò che fa di Grado una cittadina moderna.

Il Ponte Grando, Le Colmate (Stiusa, S.Vito, Città Giardino), il risanamento di Gravo Vecia, il primo Piano Regolatore di Grado. 

Da grande amatore archeologo collaborò al restauro di S. Maria delle Grazie al ripristino degli interni antichi di S.Eufemia, al ritrovamento e recupero delle tombe romane che si possono ammirare all'esterno della Basilica.


Architetto, ingegnere, archeologo, geologo, urbanista, pittore e umanista.


Vigilio De Grassi è stato tutto questo e forse anche di più, con il suo lavoro ha lasciato un segno decisivo nel tessuto urbano del nostro paese.

La poliedricità è stata senz’altro la sua caratteristica saliente, accompagnata da una formidabile intuizione, intesa come attitudine a capire prima e meglio di altri ciò che serviva a Grado in una fase importante del suo sviluppo urbano. 



Si può dire non ci sia stato un campo in cui non si sia cimentato, dando prova di una conoscenza a tutto tondo. 



Egli fu, ad esempio, il primo ad aver redatto una carta archeologica lagunare, impegnandosi meticolosamente in una ricerca in ambiente difficile per i mezzi dell'epoca. 

Si sa poco di questo suo lavoro, in quanto Vigilio era molto restio a fare sfoggio del suo sapere. 



Ciò che invece è molto chiaro è l’impronta che ha lasciato su ogni suo progetto, riassumibile nell’intenzione di rispettare il volto di Grado, che spesso era stata «deturpata da sovrastrutture barocche» --al dovarave veghe 'desso-.



Come ispettore archeologico onorario, supervisionò i lavori di ristrutturazione delle tre chiese cittadine, la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero romano e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, riportandole alla loro antica nobiltà.



Vigilio De Grassi fu spesso impegnato nella progettazione di alberghi, simbolo di un centro che stava cominciando a puntare molto sullo sviluppo turistico, ad esempio l’hotel Metropole (1924) e l’hotel Adria. 

Progettò lo stabilimento idroterapico (1930), all’epoca fiore all’occhiello non solo in ambito regionale. 



Ciò che colpisce maggiormente di tutta la sua produzione è il filo logico che unisce tutti i suoi lavori e la sua unica capacità di realizzarli sulla carta addirittura prima che gli venissero commissionati. 



Ne sono un esempio i progetti dell’autorimessa Savoia (1934), del ponte Littorio (1936) e della linea ferroviaria fino a Belvedere (mai realizzata), tutti accomunati dall’idea di consentire ai turisti di recarsi a Grado sempre più numerosi. 



Fatto salvo però il volto originario della città che egli aveva a cuore e che si impegnò a salvaguardare. 

Non puntò allo sviluppo turistico ad ogni costo e fu molto attento a tutelare l’estetica della città e le esigenze dei suoi abitanti, volontà presenti nel piano regolatore, che Vigilio progettò nel 1920 e nel  1956.


Beh! un uomo simile nessuno lo ricorda, se non modeste iniziative, quasi sempre "de foresti" e la città non ha saputo dedicargli nulla se non una modesta targhetta fatta mettere dal maestro Dino Facchinetti sul fianco della Chiesa nel giardino del Battistero con le tombe romane da lui recuperate in mare che la circondano.



Un innamorato del suo paese che viveva in funzione e solo per esso.



Nei lavori che periodicamente eseguiva in Laguna scoprì reperti di origine romana che catalogò e si preoccupò non andassero dispersi.



Un uomo simile dovrebbe avere il busto all'ingresso del Comune e invece, come sempre succede, è dimenticato.


Incrocio le dita perchè non voglio gufare ma  speriamo almeno abbiano il buon senso da dedicargli il costruendo? Museo del Mare.Personaggio importante di  Grado e come al solito -"Nemo propheta in patria" -prontamente dimenticato è stato : Vigilio Degrassi  che nasce nel 1889 e fin da ragazzo dimostra un grande interesse per la storia locale, si laurea in architettura ed in ingegneria, lavorando poi con il fratello Placido, ingegnere.


Vigilio era il frutto del legame fra i De Grassi, gli Scaramuzza e i Marchesini, famiglie della "Bala de Oro" - i Comandauri, tutte le grandi decisioni riguardanti la nostra comunità, per oltre un secolo, passano per le loro teste, ma Vigilio si sottrae a questa logica di potere, è un sognatore un progettista di futuro e per lui il futuro era solo Grado.


Un uomo che Grado ha quasi dimenticato l' Arch. Vigilio Degrassi (1889-1967). 


Eppure si deve a lui e alla sua opera quasi tutto ciò che fa di Grado una cittadina moderna.

Il Ponte Grando, Le Colmate (Stiusa, S.Vito, Città Giardino), il risanamento di Gravo Vecia, il primo Piano Regolatore di Grado. 

Da grande amatore archeologo collaborò al restauro di S. Maria delle Grazie al ripristino degli interni antichi di S.Eufemia, al ritrovamento e recupero delle tombe romane che si possono ammirare all'esterno della Basilica.


Architetto, ingegnere, archeologo, geologo, urbanista, pittore e umanista.


Vigilio De Grassi è stato tutto questo e forse anche di più, con il suo lavoro ha lasciato un segno decisivo nel tessuto urbano del nostro paese.

La poliedricità è stata senz’altro la sua caratteristica saliente, accompagnata da una formidabile intuizione, intesa come attitudine a capire prima e meglio di altri ciò che serviva a Grado in una fase importante del suo sviluppo urbano. 



Si può dire non ci sia stato un campo in cui non si sia cimentato, dando prova di una conoscenza a tutto tondo. 



Egli fu, ad esempio, il primo ad aver redatto una carta archeologica lagunare, impegnandosi meticolosamente in una ricerca in ambiente difficile per i mezzi dell'epoca. 

Si sa poco di questo suo lavoro, in quanto Vigilio era molto restio a fare sfoggio del suo sapere. 



Ciò che invece è molto chiaro è l’impronta che ha lasciato su ogni suo progetto, riassumibile nell’intenzione di rispettare il volto di Grado, che spesso era stata «deturpata da sovrastrutture barocche» --al dovarave veghe 'desso-.



Come ispettore archeologico onorario, supervisionò i lavori di ristrutturazione delle tre chiese cittadine, la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero romano e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, riportandole alla loro antica nobiltà.



Vigilio De Grassi fu spesso impegnato nella progettazione di alberghi, simbolo di un centro che stava cominciando a puntare molto sullo sviluppo turistico, ad esempio l’hotel Metropole (1924) e l’hotel Adria. 

Progettò lo stabilimento idroterapico (1930), all’epoca fiore all’occhiello non solo in ambito regionale. 



Ciò che colpisce maggiormente di tutta la sua produzione è il filo logico che unisce tutti i suoi lavori e la sua unica capacità di realizzarli sulla carta addirittura prima che gli venissero commissionati. 



Ne sono un esempio i progetti dell’autorimessa Savoia (1934), del ponte Littorio (1936) e della linea ferroviaria fino a Belvedere (mai realizzata), tutti accomunati dall’idea di consentire ai turisti di recarsi a Grado sempre più numerosi. 



Fatto salvo però il volto originario della città che egli aveva a cuore e che si impegnò a salvaguardare. 

Non puntò allo sviluppo turistico ad ogni costo e fu molto attento a tutelare l’estetica della città e le esigenze dei suoi abitanti, volontà presenti nel piano regolatore, che Vigilio progettò nel 1920 e nel  1956.


Beh! un uomo simile nessuno lo ricorda, se non modeste iniziative, quasi sempre "de foresti" e la città non ha saputo dedicargli nulla se non una modesta targhetta fatta mettere dal maestro Dino Facchinetti sul fianco della Chiesa nel giardino del Battistero con le tombe romane da lui recuperate in mare che la circondano.



Un innamorato del suo paese che viveva in funzione e solo per esso.



Nei lavori che periodicamente eseguiva in Laguna scoprì reperti di origine romana che catalogò e si preoccupò non andassero dispersi.



Un uomo simile dovrebbe avere il busto all'ingresso del Comune e invece, come sempre succede, è dimenticato.


Incrocio le dita perchè non voglio gufare ma  speriamo almeno abbiano il buon senso da dedicargli il costruendo? Museo del Mare.personaggio importante di  Grado e come al solito -"Nemo propheta in patria" -prontamente dimenticato è stato : Vigilio Degrassi  che nasce nel 1889 e fin da ragazzo dimostra un grande interesse per la storia locale, si laurea in architettura ed in ingegneria, lavorando poi con il fratello Placido, ingegnere.


Vigilio era il frutto del legame fra i De Grassi, gli Scaramuzza e i Marchesini, famiglie della "Bala de Oro" - i Comandauri, tutte le grandi decisioni riguardanti la nostra comunità, per oltre un secolo, passano per le loro teste, ma Vigilio si sottrae a questa logica di potere, è un sognatore un progettista di futuro e per lui il futuro era solo Grado.


Un uomo che Grado ha quasi dimenticato l' Arch. Vigilio Degrassi (1889-1967). 


Eppure si deve a lui e alla sua opera quasi tutto ciò che fa di Grado una cittadina moderna.

Il Ponte Grando, Le Colmate (Stiusa, S.Vito, Città Giardino), il risanamento di Gravo Vecia, il primo Piano Regolatore di Grado. 

Da grande amatore archeologo collaborò al restauro di S. Maria delle Grazie al ripristino degli interni antichi di S.Eufemia, al ritrovamento e recupero delle tombe romane che si possono ammirare all'esterno della Basilica.


Architetto, ingegnere, archeologo, geologo, urbanista, pittore e umanista.


Vigilio De Grassi è stato tutto questo e forse anche di più, con il suo lavoro ha lasciato un segno decisivo nel tessuto urbano del nostro paese.

La poliedricità è stata senz’altro la sua caratteristica saliente, accompagnata da una formidabile intuizione, intesa come attitudine a capire prima e meglio di altri ciò che serviva a Grado in una fase importante del suo sviluppo urbano. 



Si può dire non ci sia stato un campo in cui non si sia cimentato, dando prova di una conoscenza a tutto tondo. 



Egli fu, ad esempio, il primo ad aver redatto una carta archeologica lagunare, impegnandosi meticolosamente in una ricerca in ambiente difficile per i mezzi dell'epoca. 

Si sa poco di questo suo lavoro, in quanto Vigilio era molto restio a fare sfoggio del suo sapere. 



Ciò che invece è molto chiaro è l’impronta che ha lasciato su ogni suo progetto, riassumibile nell’intenzione di rispettare il volto di Grado, che spesso era stata «deturpata da sovrastrutture barocche» --al dovarave veghe 'desso-.



Come ispettore archeologico onorario, supervisionò i lavori di ristrutturazione delle tre chiese cittadine, la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero romano e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, riportandole alla loro antica nobiltà.



Vigilio De Grassi fu spesso impegnato nella progettazione di alberghi, simbolo di un centro che stava cominciando a puntare molto sullo sviluppo turistico, ad esempio l’hotel Metropole (1924) e l’hotel Adria. 

Progettò lo stabilimento idroterapico (1930), all’epoca fiore all’occhiello non solo in ambito regionale. 



Ciò che colpisce maggiormente di tutta la sua produzione è il filo logico che unisce tutti i suoi lavori e la sua unica capacità di realizzarli sulla carta addirittura prima che gli venissero commissionati. 



Ne sono un esempio i progetti dell’autorimessa Savoia (1934), del ponte Littorio (1936) e della linea ferroviaria fino a Belvedere (mai realizzata), tutti accomunati dall’idea di consentire ai turisti di recarsi a Grado sempre più numerosi. 



Fatto salvo però il volto originario della città che egli aveva a cuore e che si impegnò a salvaguardare. 

Non puntò allo sviluppo turistico ad ogni costo e fu molto attento a tutelare l’estetica della città e le esigenze dei suoi abitanti, volontà presenti nel piano regolatore, che Vigilio progettò nel 1920 e nel  1956.


Beh! un uomo simile nessuno lo ricorda, se non modeste iniziative, quasi sempre "de foresti" e la città non ha saputo dedicargli nulla se non una modesta targhetta fatta mettere dal maestro Dino Facchinetti sul fianco della Chiesa nel giardino del Battistero con le tombe romane da lui recuperate in mare che la circondano.



Un innamorato del suo paese che viveva in funzione e solo per esso.



Nei lavori che periodicamente eseguiva in Laguna scoprì reperti di origine romana che catalogò e si preoccupò non andassero dispersi.



Un uomo simile dovrebbe avere il busto all'ingresso del Comune e invece, come sempre succede, è dimenticato.


Incrocio le dita perchè non voglio gufare ma  speriamo almeno abbiano il buon senso da dedicargli il costruendo? Museo del Mare.Personaggio importante di  Grado e come al solito -"Nemo propheta in patria" -prontamente dimenticato è stato : Vigilio Degrassi  che nasce nel 1889 e fin da ragazzo dimostra un grande interesse per la storia locale, si laurea in architettura ed in ingegneria, lavorando poi con il fratello Placido, ingegnere.


Vigilio era il frutto del legame fra i De Grassi, gli Scaramuzza e i Marchesini, famiglie della "Bala de Oro" - i Comandauri, tutte le grandi decisioni riguardanti la nostra comunità, per oltre un secolo, passano per le loro teste, ma Vigilio si sottrae a questa logica di potere, è un sognatore un progettista di futuro e per lui il futuro era solo Grado.


Un uomo che Grado ha quasi dimenticato l' Arch. Vigilio Degrassi (1889-1967). 


Eppure si deve a lui e alla sua opera quasi tutto ciò che fa di Grado una cittadina moderna.

Il Ponte Grando, Le Colmate (Stiusa, S.Vito, Città Giardino), il risanamento di Gravo Vecia, il primo Piano Regolatore di Grado. 

Da grande amatore archeologo collaborò al restauro di S. Maria delle Grazie al ripristino degli interni antichi di S.Eufemia, al ritrovamento e recupero delle tombe romane che si possono ammirare all'esterno della Basilica.


Architetto, ingegnere, archeologo, geologo, urbanista, pittore e umanista.


Vigilio De Grassi è stato tutto questo e forse anche di più, con il suo lavoro ha lasciato un segno decisivo nel tessuto urbano del nostro paese.

La poliedricità è stata senz’altro la sua caratteristica saliente, accompagnata da una formidabile intuizione, intesa come attitudine a capire prima e meglio di altri ciò che serviva a Grado in una fase importante del suo sviluppo urbano. 



Si può dire non ci sia stato un campo in cui non si sia cimentato, dando prova di una conoscenza a tutto tondo. 



Egli fu, ad esempio, il primo ad aver redatto una carta archeologica lagunare, impegnandosi meticolosamente in una ricerca in ambiente difficile per i mezzi dell'epoca. 

Si sa poco di questo suo lavoro, in quanto Vigilio era molto restio a fare sfoggio del suo sapere. 



Ciò che invece è molto chiaro è l’impronta che ha lasciato su ogni suo progetto, riassumibile nell’intenzione di rispettare il volto di Grado, che spesso era stata «deturpata da sovrastrutture barocche» --al dovarave veghe 'desso-.



Come ispettore archeologico onorario, supervisionò i lavori di ristrutturazione delle tre chiese cittadine, la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero romano e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, riportandole alla loro antica nobiltà.



Vigilio De Grassi fu spesso impegnato nella progettazione di alberghi, simbolo di un centro che stava cominciando a puntare molto sullo sviluppo turistico, ad esempio l’hotel Metropole (1924) e l’hotel Adria. 

Progettò lo stabilimento idroterapico (1930), all’epoca fiore all’occhiello non solo in ambito regionale. 



Ciò che colpisce maggiormente di tutta la sua produzione è il filo logico che unisce tutti i suoi lavori e la sua unica capacità di realizzarli sulla carta addirittura prima che gli venissero commissionati. 



Ne sono un esempio i progetti dell’autorimessa Savoia (1934), del ponte Littorio (1936) e della linea ferroviaria fino a Belvedere (mai realizzata), tutti accomunati dall’idea di consentire ai turisti di recarsi a Grado sempre più numerosi. 



Fatto salvo però il volto originario della città che egli aveva a cuore e che si impegnò a salvaguardare. 

Non puntò allo sviluppo turistico ad ogni costo e fu molto attento a tutelare l’estetica della città e le esigenze dei suoi abitanti, volontà presenti nel piano regolatore, che Vigilio progettò nel 1920 e nel  1956.


Beh! un uomo simile nessuno lo ricorda, se non modeste iniziative, quasi sempre "de foresti" e la città non ha saputo dedicargli nulla se non una modesta targhetta fatta mettere dal maestro Dino Facchinetti sul fianco della Chiesa nel giardino del Battistero con le tombe romane da lui recuperate in mare che la circondano.



Un innamorato del suo paese che viveva in funzione e solo per esso.



Nei lavori che periodicamente eseguiva in Laguna scoprì reperti di origine romana che catalogò e si preoccupò non andassero dispersi.



Un uomo simile dovrebbe avere il busto all'ingresso del Comune e invece, come sempre succede, è dimenticato.


Incrocio le dita perchè non voglio gufare ma  speriamo almeno abbiano il buon senso da dedicargli il costruendo? Museo del Mare.personaggio importante di  Grado e come al solito -"Nemo propheta in patria" -prontamente dimenticato è stato : Vigilio Degrassi  che nasce nel 1889 e fin da ragazzo dimostra un grande interesse per la storia locale, si laurea in architettura ed in ingegneria, lavorando poi con il fratello Placido, ingegnere.


Vigilio era il frutto del legame fra i De Grassi, gli Scaramuzza e i Marchesini, famiglie della "Bala de Oro" - i Comandauri, tutte le grandi decisioni riguardanti la nostra comunità, per oltre un secolo, passano per le loro teste, ma Vigilio si sottrae a questa logica di potere, è un sognatore un progettista di futuro e per lui il futuro era solo Grado.


Un uomo che Grado ha quasi dimenticato l' Arch. Vigilio Degrassi (1889-1967). 


Eppure si deve a lui e alla sua opera quasi tutto ciò che fa di Grado una cittadina moderna.

Il Ponte Grando, Le Colmate (Stiusa, S.Vito, Città Giardino), il risanamento di Gravo Vecia, il primo Piano Regolatore di Grado. 

Da grande amatore archeologo collaborò al restauro di S. Maria delle Grazie al ripristino degli interni antichi di S.Eufemia, al ritrovamento e recupero delle tombe romane che si possono ammirare all'esterno della Basilica.


Architetto, ingegnere, archeologo, geologo, urbanista, pittore e umanista.


Vigilio De Grassi è stato tutto questo e forse anche di più, con il suo lavoro ha lasciato un segno decisivo nel tessuto urbano del nostro paese.

La poliedricità è stata senz’altro la sua caratteristica saliente, accompagnata da una formidabile intuizione, intesa come attitudine a capire prima e meglio di altri ciò che serviva a Grado in una fase importante del suo sviluppo urbano. 



Si può dire non ci sia stato un campo in cui non si sia cimentato, dando prova di una conoscenza a tutto tondo. 



Egli fu, ad esempio, il primo ad aver redatto una carta archeologica lagunare, impegnandosi meticolosamente in una ricerca in ambiente difficile per i mezzi dell'epoca. 

Si sa poco di questo suo lavoro, in quanto Vigilio era molto restio a fare sfoggio del suo sapere. 



Ciò che invece è molto chiaro è l’impronta che ha lasciato su ogni suo progetto, riassumibile nell’intenzione di rispettare il volto di Grado, che spesso era stata «deturpata da sovrastrutture barocche» --al dovarave veghe 'desso-.



Come ispettore archeologico onorario, supervisionò i lavori di ristrutturazione delle tre chiese cittadine, la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero romano e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, riportandole alla loro antica nobiltà.



Vigilio De Grassi fu spesso impegnato nella progettazione di alberghi, simbolo di un centro che stava cominciando a puntare molto sullo sviluppo turistico, ad esempio l’hotel Metropole (1924) e l’hotel Adria. 

Progettò lo stabilimento idroterapico (1930), all’epoca fiore all’occhiello non solo in ambito regionale. 



Ciò che colpisce maggiormente di tutta la sua produzione è il filo logico che unisce tutti i suoi lavori e la sua unica capacità di realizzarli sulla carta addirittura prima che gli venissero commissionati. 



Ne sono un esempio i progetti dell’autorimessa Savoia (1934), del ponte Littorio (1936) e della linea ferroviaria fino a Belvedere (mai realizzata), tutti accomunati dall’idea di consentire ai turisti di recarsi a Grado sempre più numerosi. 



Fatto salvo però il volto originario della città che egli aveva a cuore e che si impegnò a salvaguardare. 

Non puntò allo sviluppo turistico ad ogni costo e fu molto attento a tutelare l’estetica della città e le esigenze dei suoi abitanti, volontà presenti nel piano regolatore, che Vigilio progettò nel 1920 e nel  1956.


Beh! un uomo simile nessuno lo ricorda, se non modeste iniziative, quasi sempre "de foresti" e la città non ha saputo dedicargli nulla se non una modesta targhetta fatta mettere dal maestro Dino Facchinetti sul fianco della Chiesa nel giardino del Battistero con le tombe romane da lui recuperate in mare che la circondano.



Un innamorato del suo paese che viveva in funzione e solo per esso.



Nei lavori che periodicamente eseguiva in Laguna scoprì reperti di origine romana che catalogò e si preoccupò non andassero dispersi.



Un uomo simile dovrebbe avere il busto all'ingresso del Comune e invece, come sempre succede, è dimenticato.


Incrocio le dita perchè non voglio gufare ma  speriamo almeno abbiano il buon senso da dedicargli il costruendo? Museo del Mare.Personaggio importante di  Grado e come al solito -"Nemo propheta in patria" -prontamente dimenticato è stato : Vigilio Degrassi  che nasce nel 1889 e fin da ragazzo dimostra un grande interesse per la storia locale, si laurea in architettura ed in ingegneria, lavorando poi con il fratello Placido, ingegnere.


Vigilio era il frutto del legame fra i De Grassi, gli Scaramuzza e i Marchesini, famiglie della "Bala de Oro" - i Comandauri, tutte le grandi decisioni riguardanti la nostra comunità, per oltre un secolo, passano per le loro teste, ma Vigilio si sottrae a questa logica di potere, è un sognatore un progettista di futuro e per lui il futuro era solo Grado.


Un uomo che Grado ha quasi dimenticato l' Arch. Vigilio Degrassi (1889-1967). 


Eppure si deve a lui e alla sua opera quasi tutto ciò che fa di Grado una cittadina moderna.

Il Ponte Grando, Le Colmate (Stiusa, S.Vito, Città Giardino), il risanamento di Gravo Vecia, il primo Piano Regolatore di Grado. 

Da grande amatore archeologo collaborò al restauro di S. Maria delle Grazie al ripristino degli interni antichi di S.Eufemia, al ritrovamento e recupero delle tombe romane che si possono ammirare all'esterno della Basilica.


Architetto, ingegnere, archeologo, geologo, urbanista, pittore e umanista.


Vigilio De Grassi è stato tutto questo e forse anche di più, con il suo lavoro ha lasciato un segno decisivo nel tessuto urbano del nostro paese.

La poliedricità è stata senz’altro la sua caratteristica saliente, accompagnata da una formidabile intuizione, intesa come attitudine a capire prima e meglio di altri ciò che serviva a Grado in una fase importante del suo sviluppo urbano. 



Si può dire non ci sia stato un campo in cui non si sia cimentato, dando prova di una conoscenza a tutto tondo. 



Egli fu, ad esempio, il primo ad aver redatto una carta archeologica lagunare, impegnandosi meticolosamente in una ricerca in ambiente difficile per i mezzi dell'epoca. 

Si sa poco di questo suo lavoro, in quanto Vigilio era molto restio a fare sfoggio del suo sapere. 



Ciò che invece è molto chiaro è l’impronta che ha lasciato su ogni suo progetto, riassumibile nell’intenzione di rispettare il volto di Grado, che spesso era stata «deturpata da sovrastrutture barocche» --al dovarave veghe 'desso-.



Come ispettore archeologico onorario, supervisionò i lavori di ristrutturazione delle tre chiese cittadine, la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero romano e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, riportandole alla loro antica nobiltà.



Vigilio De Grassi fu spesso impegnato nella progettazione di alberghi, simbolo di un centro che stava cominciando a puntare molto sullo sviluppo turistico, ad esempio l’hotel Metropole (1924) e l’hotel Adria. 

Progettò lo stabilimento idroterapico (1930), all’epoca fiore all’occhiello non solo in ambito regionale. 



Ciò che colpisce maggiormente di tutta la sua produzione è il filo logico che unisce tutti i suoi lavori e la sua unica capacità di realizzarli sulla carta addirittura prima che gli venissero commissionati. 



Ne sono un esempio i progetti dell’autorimessa Savoia (1934), del ponte Littorio (1936) e della linea ferroviaria fino a Belvedere (mai realizzata), tutti accomunati dall’idea di consentire ai turisti di recarsi a Grado sempre più numerosi. 



Fatto salvo però il volto originario della città che egli aveva a cuore e che si impegnò a salvaguardare. 

Non puntò allo sviluppo turistico ad ogni costo e fu molto attento a tutelare l’estetica della città e le esigenze dei suoi abitanti, volontà presenti nel piano regolatore, che Vigilio progettò nel 1920 e nel  1956.


Beh! un uomo simile nessuno lo ricorda, se non modeste iniziative, quasi sempre "de foresti" e la città non ha saputo dedicargli nulla se non una modesta targhetta fatta mettere dal maestro Dino Facchinetti sul fianco della Chiesa nel giardino del Battistero con le tombe romane da lui recuperate in mare che la circondano.



Un innamorato del suo paese che viveva in funzione e solo per esso.



Nei lavori che periodicamente eseguiva in Laguna scoprì reperti di origine romana che catalogò e si preoccupò non andassero dispersi.



Un uomo simile dovrebbe avere il busto all'ingresso del Comune e invece, come sempre succede, è dimenticato.


Incrocio le dita perchè non voglio gufare ma  speriamo almeno abbiano il buon senso da dedicargli il costruendo? Museo del Mare.personaggio importante di  Grado e come al solito -"Nemo propheta in patria" -prontamente dimenticato è stato : Vigilio Degrassi  che nasce nel 1889 e fin da ragazzo dimostra un grande interesse per la storia locale, si laurea in architettura ed in ingegneria, lavorando poi con il fratello Placido, ingegnere.


Vigilio era il frutto del legame fra i De Grassi, gli Scaramuzza e i Marchesini, famiglie della "Bala de Oro" - i Comandauri, tutte le grandi decisioni riguardanti la nostra comunità, per oltre un secolo, passano per le loro teste, ma Vigilio si sottrae a questa logica di potere, è un sognatore un progettista di futuro e per lui il futuro era solo Grado.


Un uomo che Grado ha quasi dimenticato l' Arch. Vigilio Degrassi (1889-1967). 


Eppure si deve a lui e alla sua opera quasi tutto ciò che fa di Grado una cittadina moderna.

Il Ponte Grando, Le Colmate (Stiusa, S.Vito, Città Giardino), il risanamento di Gravo Vecia, il primo Piano Regolatore di Grado. 

Da grande amatore archeologo collaborò al restauro di S. Maria delle Grazie al ripristino degli interni antichi di S.Eufemia, al ritrovamento e recupero delle tombe romane che si possono ammirare all'esterno della Basilica.


Architetto, ingegnere, archeologo, geologo, urbanista, pittore e umanista.


Vigilio De Grassi è stato tutto questo e forse anche di più, con il suo lavoro ha lasciato un segno decisivo nel tessuto urbano del nostro paese.

La poliedricità è stata senz’altro la sua caratteristica saliente, accompagnata da una formidabile intuizione, intesa come attitudine a capire prima e meglio di altri ciò che serviva a Grado in una fase importante del suo sviluppo urbano. 



Si può dire non ci sia stato un campo in cui non si sia cimentato, dando prova di una conoscenza a tutto tondo. 



Egli fu, ad esempio, il primo ad aver redatto una carta archeologica lagunare, impegnandosi meticolosamente in una ricerca in ambiente difficile per i mezzi dell'epoca. 

Si sa poco di questo suo lavoro, in quanto Vigilio era molto restio a fare sfoggio del suo sapere. 



Ciò che invece è molto chiaro è l’impronta che ha lasciato su ogni suo progetto, riassumibile nell’intenzione di rispettare il volto di Grado, che spesso era stata «deturpata da sovrastrutture barocche» --al dovarave veghe 'desso-.



Come ispettore archeologico onorario, supervisionò i lavori di ristrutturazione delle tre chiese cittadine, la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero romano e la Basilica di Santa Maria delle Grazie, riportandole alla loro antica nobiltà.



Vigilio De Grassi fu spesso impegnato nella progettazione di alberghi, simbolo di un centro che stava cominciando a puntare molto sullo sviluppo turistico, ad esempio l’hotel Metropole (1924) e l’hotel Adria. 

Progettò lo stabilimento idroterapico (1930), all’epoca fiore all’occhiello non solo in ambito regionale. 



Ciò che colpisce maggiormente di tutta la sua produzione è il filo logico che unisce tutti i suoi lavori e la sua unica capacità di realizzarli sulla carta addirittura prima che gli venissero commissionati. 



Ne sono un esempio i progetti dell’autorimessa Savoia (1934), del ponte Littorio (1936) e della linea ferroviaria fino a Belvedere (mai realizzata), tutti accomunati dall’idea di consentire ai turisti di recarsi a Grado sempre più numerosi. 



Fatto salvo però il volto originario della città che egli aveva a cuore e che si impegnò a salvaguardare. 

Non puntò allo sviluppo turistico ad ogni costo e fu molto attento a tutelare l’estetica della città e le esigenze dei suoi abitanti, volontà presenti nel piano regolatore, che Vigilio progettò nel 1920 e nel  1956.


Beh! un uomo simile nessuno lo ricorda, se non modeste iniziative, quasi sempre "de foresti" e la città non ha saputo dedicargli nulla se non una modesta targhetta fatta mettere dal maestro Dino Facchinetti sul fianco della Chiesa nel giardino del Battistero con le tombe romane da lui recuperate in mare che la circondano.



Un innamorato del suo paese che viveva in funzione e solo per esso.



Nei lavori che periodicamente eseguiva in Laguna scoprì reperti di origine romana che catalogò e si preoccupò non andassero dispersi.



Un uomo simile dovrebbe avere il busto all'ingresso del Comune e invece, come sempre succede, è dimenticato.


Incrocio le dita perchè non voglio gufare ma  speriamo almeno abbiano il buon senso da dedicargli il costruendo? Museo del Mare.

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