01 agosto, 2007


Strana, calda e lenta estate, poca gente pochi i soldi da spendere , poche occasioni di spenderli. Ho notato in paese i soliti strani tipi fai da te che pensano, chissaperchè, di socializzare con i nativi, probabilmente per farsi dare le dritte per una vacanza straordinaria e a basso costo.

C’è quello che ha la fissazione di informarsi su che tempo farà; quindi interroga la capitaneria di porto e gli autoctoni, che si fanno beffe di lui sparando previsioni sballatissime (“Stia tranquillo, da domani sole grande così e calma piatta e invece, il giorno dopo, maremoto con grandine). Al tramonto studia il cielo, la forma delle nuvole, il volo degli uccelli e se ne esce con le sue sentenze sullo scirocco e il maestrale, sparando a caso nomi di venti di cui non sa nulla e che ha sentiti nominare guardando l’America’s Cup su la 7, ma non se ne preoccupa tanto nessuno dei compagni di viaggio sa cosa sia lo scirocco e non può smentirlo, almeno fino alla mattina dopo, quando tutti lo prendono nel culo mentre fanno colazione sotto la veranda battuta dalla pioggia.

C’è quello che s’industria fin dal primo mattino per pianificare il menù di pranzo e cena. Ha semimonolocale con cucinotto, e non pensa ad altro. Si alza all’alba per correre al porto a comprare l’orata fresca da pescatori che appena lo vedono arrivare si danno di gomito (“Eccolo!”) e sbattono sulla coperta della barca le sogliole giunte in camion dalla Francia. Lui, simpatico come la peste, tira sul prezzo senza ottenere una lira di sconto ma in cambio ottiene la finta confidenza dei pescatori che se la ridono e intanto gli appioppano i gamberetti scongelati a cento euro al chilo. Poi se ne torna a casa tronfio e mostra il bottino, mentendo sul costo reale per farsi bello, e gela il suo pubblico annunciando che stasera cucina lui.

Per fortuna presto sarà autunno.

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