09 settembre, 2007

Le Seragie


Torno ancora indietro nel tempo per fissare il ricordo di un tipo di pesca che tutte le famiglie lagunari praticavano ed era determinante per la povera economia dei Casoneri. Visto, però, che i luoghi erano molto diversi tra di loro come produttività ogni anno venivano assegnati con un sistema semplice ma ferreo al contempo.

Le seragie
La Laguna era divisa in moltissime zone di pesca, le seragie
Sono di tutti e di nessuno.

La tradizione vuole che ogni anno venissero assegnate col rito del toco.
I pescatori si riunivano in un casone il sabato al levar del sole, comandava il più vecchio. Tutti insieme, come nel gioco de la morra, esprimono con la mano i punti de la conta. Si cominciava a contare dal più vecchio, il fortunato scieglieva la seragia che riteneva migliore e così via sino ad assegnarle tutte. Per eventuali contrasti sulla pesca, molto rari, i pescatori nominavano un giudice di pace i cui giudizi erano inappellabili.
I nomi delle seragie fanno la fila come in un rosario:
fratarin, la montà. la mantela, le spisse, la culassa de canal, la spiasa de l'albero, la velma, canaleto, la palona, l'oro del canaleto, l'isola longa, la ponta del tratagno, al sibaro, la tragio, le cree, al dosso, al balo de le ostreghe, la caseta, la velma de fora, al balo dei corcali, le pierisele, l'oro longo, le oche, i sibuli, l'oro de le vache, la bacia, la sabionera, al balo del campanil, al siego, la granchiusa, la velma dei cani, al tron, la ponta de la silisa, la chiusa mata, al batocio, i bareli....
Ovviamente tutto questo non c'è più la pesca in laguna non si pratica più in maniera intensiva e tutto scade a ricordo del passato con un velo di malinconia che si stende .

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