A Grado 'sto posto che non potendosi allargare, in quanto strozzato tra ponti e mare, si stende lungo lungo la spiaggia con l' indolenza di una bella donna che si offre al Dio Turista, succedono cose che voi "foresti" non conoscete.
Sono seduto tranquillo in un bar "de piassa" e per vicini ho due coppie, marito e moglie sui sessant’anni, madre e figlia settantenne l’una, cinquantenne abbondante l’altra, contornate da altri, una bionda che potrebbe essere la figlia o la nipote dei marito-e-moglie, una mora che potrebbe essere la vicina di casa/cugina/amica della figlia o della madre.
Discutono animatamente senza badare a noi vicini, con la foga indolente delle conversazioni da bar che partono dal generale e arrivano al personale, ed il personale è invariabilmente qualcosa di strano e tragico capitato sempre ad un cugino/amico carissimo.
Per una volta saltano la fase malattie devastanti-incidenti mortali: e passano direttamente alle disposizioni testamentarie in un misto di graisan e lingua, segno di distinzione:
«Ciò – dice la madre – perché bisogna sta tinti! Mia cugina, per esempio, che la gera la tersa mugèr de so’ marì, quando al ze morto l' ha vùo un saco de problemi per avè i soldi!»
«Perché se gera figi de primo leto - chiarisce il marito della moglie - bisogna che li divida in parti uguali…»
«Eh, ma no zé miga giusto, i doveva divide metà a ela e dopo metà che resta ai figi…»
«No, – interviene la vicina di casa, forse amica - se i gera in comunion dei beni, tu pol falo, si no no!»
La moglie del marito approva la mozione: «Sì, ma poi bisogna anche veghe da quanti ani che i gera stai sposai co la prima muger…»
E via, si apre un lungo e approfondito dibattito su divorzi, convivenze more uxorio, equiparazione fra figli legittimi e nati fuori dal matrimonio, assi ereditari, in cui ognuno dei presenti ha da citare precedenti a memoria e giurisprudenza a caso neanche fossero avvocati di grido ed esperti matrimonialisti.
Tu ascolti e mediti, mediti, mediti.
Su quanti danni abbiano fatto al paese, per esempio, i programmi come Forum!
Come hai ragione!!! Io,a furia di vedere "Colpo Grosso",quasi diventavo cieco...:)
RispondiEliminaths, ths, bambino cattivo giù le mani dal bambù, per punizione tre pater ave gloria.
RispondiEliminaSignor Ennio, io sono una "foresti",
RispondiEliminaappena rientrata. Amo Grado, e se ne avessi la possibilità, verrei ad abitarci. Ho trovato le sue bellissime foto e volevo chiederle se posso prenderle. Mi dispiace che mi sfugga qualcosa nelle frasi che scrive in dialetto gradese.
Grazie.
Ma certo che lo può fare, a me fa piacere condividere quello che mi piace, sono contento che Grado sia nel suo cuore, e in quanto ad abitarci non so bene se neanche noi gradesi abbiamo la possibilità di farlo. A rileggerci. Ennio
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