31 agosto, 2013
Serata di Cultura graisana
Un piccolo video (girato con iphone) di ringraziamento per una serata bella e gustosa con la partecipazione di Loredana Marano e Arianna Salvador brava lettrice delle poesie graisane.
Buona partecipazione di un pubblico attento e contento.
Bravissimi e coinvolgenti i cantori.
30 agosto, 2013
Memorial della Bocciofila
Passeggiare in bici e trovare un' oasi di normalità lì dove sembra sia passato un tornado.
Sono arrivato sino "Alle Piramidi", giusto per constatare di persona l' ennesimo buco nell' acqua degli sforzi per proporre nuovi orizzonti al nostro turismo.
La zona si presenta completamente disastrata con i campi da tennis che ospitano alberelli e cespugli, l' area della discoteca "Guendalina" ridotta a rovina pura e semplice.
La mia meraviglia nel vedere che, come un' isola galleggiante in un inferno di rovine, i campi di bocce limitrofi a tanti ruderi, gestiti dalla Bocciofila Gradese, ben rappresentata dal suo Presidente Alex Corbatto sono in perfetto ordine di manutenzione, ben frequentati da anziani giovanotti e ragazzi impegnati in un mini torneo ad eliminazione.
Il miracolo della normalità, avere un obiettivo, delle persone in grado e la voglia di perseguirlo, raggiungerlo, così senza forse, senza ma.
Domenica 1 settembre organizzano il 5° memorial dedicato ad Armando Corbatto ex presidente e a lungo presidente della locale Cooperativa pescatori, una brava persona.
SE si vuole si può, anche a Grado!
29 agosto, 2013
Foglio dei Desideri e dei Lagni
Stimolato da una lettera di protesta civile inviatami da un gruppo di persone qualche tempo fa, lamentante l'insensibilità del Gestore dello stabilimento balneare nelle piccole cose quotidiane che fanno consuetudine e in fondo un sentirsi a casa per l'ospite, quelle piccole attenzioni verso un pubblico pagante che ripaga adeguatamente con la fidelizzizzazione, ho scavato nel passato della storia della Azienda di Cura e Soggiorno un tempo Curatorio dei Bagni.
Tra le altre cose ho trovato un'iniziativa del Curatorio degli Stabilimenti Balneari di Grado del 1912.
Il problema quindi non è mai stato sottovaluto negli anni di gestione dell'arenile, il cliente veniva tenuto in gran conto e a livello dirigente le lamentele venivano ascoltate e quando possibile rimediate.
Il tutto in maniera soft con il contatto gestito dalle parti senza dover ricorrere ai giornali che, comunque vada, incrina l'immagine dell'Azienda.
Ultimamente, purtroppo, e devo dire come al solito la procedura standard è stata:
Proteste dei clienti scritte sul foglio locale.
Risposte, in genere seccate, dei dirigenti sul foglio locale.
Risultato, a torto o a ragione, uno sputtanamento generale dei servizi locali e in generale dell' immagine sia dell' Azienda che della nostra Città.
Magari guardarsi indietro visto che abbiamo la fortuna di avere un passato glorioso, cogliere le buone idee che hanno funzionato allora e fare un pò di autocritica ascoltando le ragioni del cliente potrebbe servire in futuro ad avvicinare e fidelizzare il cliente.
Ecco la speranza, la dirigenza recepisca le esigenze del pubblico, lo incontri e medi soluzioni che devono essere possibili se si vuole continuare a dare lustro all'immagine di luogo di Cura e Soggiorno di Grado.
Tra le altre cose ho trovato un'iniziativa del Curatorio degli Stabilimenti Balneari di Grado del 1912.
Il Foglio dei Desideri e dei Lagni.
Il tutto in maniera soft con il contatto gestito dalle parti senza dover ricorrere ai giornali che, comunque vada, incrina l'immagine dell'Azienda.
Ultimamente, purtroppo, e devo dire come al solito la procedura standard è stata:
Proteste dei clienti scritte sul foglio locale.
Risposte, in genere seccate, dei dirigenti sul foglio locale.
Risultato, a torto o a ragione, uno sputtanamento generale dei servizi locali e in generale dell' immagine sia dell' Azienda che della nostra Città.
Magari guardarsi indietro visto che abbiamo la fortuna di avere un passato glorioso, cogliere le buone idee che hanno funzionato allora e fare un pò di autocritica ascoltando le ragioni del cliente potrebbe servire in futuro ad avvicinare e fidelizzare il cliente.
Ecco la speranza, la dirigenza recepisca le esigenze del pubblico, lo incontri e medi soluzioni che devono essere possibili se si vuole continuare a dare lustro all'immagine di luogo di Cura e Soggiorno di Grado.
28 agosto, 2013
Avanti Popolo
Per coerenza e amore di giustizia, oggi condivido questa nota di Matteo Polo che dà la giusta indicazione su chi lavora sodo e in silenzio per il nostro paese, come bisognerebbe fare, e chi si approfitta delle circostanze.
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T'ha visto? Grasie a Maricchio i fa le terme, se gera per i comunisti no se feva ninte!
PDL ed altri in regione bruciano più 1 milione di euro per un progetto di Polo termale che Sinistra Ecologia Liberta' Grado e LIBER@ da subito indicano come progetto perdente, mentre il PDL gradese ed altri approvano. Il bando per la realizzazione del suddetto progetto va deserto più e più volte.
Serracchiani vince le elezioni regionali e il neoeletto consigliere Gratton, così come promesso in campagna elettorale, si prodiga affinché i 22 milioni rimangano destinati al rifacimento-ampliamento delle Nuove Terme di Grado.
Il 27 agosto ci arriva anche Edoardo Maricchio che organizza un incontro con l'assessore regionale Sergio Bolzonello e il senatore "gradese" Maran decidendo di esautorare dal suo ruolo il Consigliere Gratton. Il sindaco oggi sulla stampa: "Nuove terme invece del Polo Terme per non perdere i 22 milioni".
La domanda è la seguente. Oltre a raccontare menzogne e a prendersi meriti che non ha questo politico sa anche fare qualcosa?
Ho scritto la seguente nota perché sentivo la necessità di informare parte della cittadinanza sulla realtà dei fatti e per dire che la nostra politica non è fatta solo di facili proclami ma anche di duro lavoro e di impegno per il bene comune, mentre altri in questo paese si girano i pollici e attendono come avvoltoi un merito altrui da accaparrarsi.
Leggi anche:
https://www.facebook.com/notes/matteo-polo/le-terme-che-non-hanno-saputo-fare/10151596301485148
Serracchiani vince le elezioni regionali e il neoeletto consigliere Gratton, così come promesso in campagna elettorale, si prodiga affinché i 22 milioni rimangano destinati al rifacimento-ampliamento delle Nuove Terme di Grado.
Il 27 agosto ci arriva anche Edoardo Maricchio che organizza un incontro con l'assessore regionale Sergio Bolzonello e il senatore "gradese" Maran decidendo di esautorare dal suo ruolo il Consigliere Gratton. Il sindaco oggi sulla stampa: "Nuove terme invece del Polo Terme per non perdere i 22 milioni".
La domanda è la seguente. Oltre a raccontare menzogne e a prendersi meriti che non ha questo politico sa anche fare qualcosa?
Ho scritto la seguente nota perché sentivo la necessità di informare parte della cittadinanza sulla realtà dei fatti e per dire che la nostra politica non è fatta solo di facili proclami ma anche di duro lavoro e di impegno per il bene comune, mentre altri in questo paese si girano i pollici e attendono come avvoltoi un merito altrui da accaparrarsi.
Leggi anche:
https://www.facebook.com/notes/matteo-polo/le-terme-che-non-hanno-saputo-fare/10151596301485148
27 agosto, 2013
Le alghe viste da un "Graisan"
Vi capiterà in questi giorni di calura di andare al mare o in laguna, vi troverete davanti a organismi vegetali importanti e diffusissimi come le Alghe, vediamo di conoscerle attraverso gli occhi di un graisan:
Le alghe sono semplici organismi vegetali di origine antichissima.
Il loro habitat è costituito dalle acque di mari, fiumi e laghi, a condizione che siano sufficientemente esposte alla luce solare: nelle cellule delle alghe avviene la fotosintesi che, utilizzando la clorofilla, permette la produzione di molecole organiche a partire dall’anidride carbonica con liberazione di ossigeno.
In realtà, nel loro insieme, le alghe sono le maggiori produttrici di ossigeno del pianeta.
L' utilità di una per tutte:
La presenza di Posidonia, una vera e propria pianta marina, negli ecosistemi costieri è importantissima tanto da essere specie localmente protetta. (noi abbiamo un banco di posidonie protetto e segnalato proprio a 200/300 mt dalla diga)
La Posidonia grazie alle proprie foglie libera in media 14 litri di ossigeno al giorno per ogni mq. di prateria, produce ed esporta biomassa sia negli ecosistemi limitrofi sia in profondità creando fonti di nutrimento e fornisce un riparo per molte specie marine, a partire dai piccoli organismi che vivono attaccati alle sue foglie fino alle specie ittiche più comuni tra pesci e molluschi e grazie alle sue radici ha la capacità di fissare e compattare i fondali impedendo l’asporto dei depositi sabbiosi.
Liquidata la parte didattica della presentazione è bene sapere che i pescatori gradesi dividevano e indicavano le alghe non con la denominazione scientifica ma a seconda dell'impatto ambientale e al loro aspetto.
Vediamo allora nella denominazione graisana:
"al baro" l'alga comune, quella scivolosa delle pietre della scogliera, l'origine del termine gradese sembra abbia una derivazione gallica -"barros"- che significava erba;
"la felpa" l'alga simile a stoppa di color rossiccio che molte volte tappa le reti e rende difficile la pesca e richiede un duro lavoro a terra per la pulizia delle reti;
"la pavarina" alghe corte ramificate che copre per lo più il territorio lagunare, creando rifugio per il pesce più piccolo e garantisce l'inizio della catena alimentare dei pesci in Palù;
"al gramagio" fondale di alga corta;
"la molera" alga lunga ondeggiante sul fondale da qui il termine, da molle;
"al raso" indica una superficie marina dove emergono con la bassa marea schiene di molere compatte tanto da sembrare un prato;
"al bimbano" le famose e brutte mucillaggini che in condizioni di caldo elevato sorgono dal mare creando uno strato gelatinoso sulla superficie.
"la volaiga" termine gradese antico che indica genericamente l'alga.
Le alghe sono semplici organismi vegetali di origine antichissima.
Il loro habitat è costituito dalle acque di mari, fiumi e laghi, a condizione che siano sufficientemente esposte alla luce solare: nelle cellule delle alghe avviene la fotosintesi che, utilizzando la clorofilla, permette la produzione di molecole organiche a partire dall’anidride carbonica con liberazione di ossigeno.
In realtà, nel loro insieme, le alghe sono le maggiori produttrici di ossigeno del pianeta.
L' utilità di una per tutte:
La presenza di Posidonia, una vera e propria pianta marina, negli ecosistemi costieri è importantissima tanto da essere specie localmente protetta. (noi abbiamo un banco di posidonie protetto e segnalato proprio a 200/300 mt dalla diga)
La Posidonia grazie alle proprie foglie libera in media 14 litri di ossigeno al giorno per ogni mq. di prateria, produce ed esporta biomassa sia negli ecosistemi limitrofi sia in profondità creando fonti di nutrimento e fornisce un riparo per molte specie marine, a partire dai piccoli organismi che vivono attaccati alle sue foglie fino alle specie ittiche più comuni tra pesci e molluschi e grazie alle sue radici ha la capacità di fissare e compattare i fondali impedendo l’asporto dei depositi sabbiosi.
Liquidata la parte didattica della presentazione è bene sapere che i pescatori gradesi dividevano e indicavano le alghe non con la denominazione scientifica ma a seconda dell'impatto ambientale e al loro aspetto.
Vediamo allora nella denominazione graisana:
"al baro" l'alga comune, quella scivolosa delle pietre della scogliera, l'origine del termine gradese sembra abbia una derivazione gallica -"barros"- che significava erba;
"la felpa" l'alga simile a stoppa di color rossiccio che molte volte tappa le reti e rende difficile la pesca e richiede un duro lavoro a terra per la pulizia delle reti;
"la pavarina" alghe corte ramificate che copre per lo più il territorio lagunare, creando rifugio per il pesce più piccolo e garantisce l'inizio della catena alimentare dei pesci in Palù;
"al gramagio" fondale di alga corta;
"la molera" alga lunga ondeggiante sul fondale da qui il termine, da molle;
"al raso" indica una superficie marina dove emergono con la bassa marea schiene di molere compatte tanto da sembrare un prato;
"al bimbano" le famose e brutte mucillaggini che in condizioni di caldo elevato sorgono dal mare creando uno strato gelatinoso sulla superficie.
"la volaiga" termine gradese antico che indica genericamente l'alga.
26 agosto, 2013
Abusi ed eccessi- Noi Cittadini
Ricevo e pubblico questa nota dell' Associazione "Noi Cittadini" di Grado
"Solo qualche anno fa in una mattinata, sono state raccolte 500 firme, tra le quali molte di ristoratori e pubblici esercenti, per una petizione che invitava l'amministrazione comunale a rivedere il regolamento delle concessioni di suolo pubblico degli esercizi pubblici, affinché venissero definitivamente evitati gli eccessi e tutte le situazioni che determinano grave disagio alla circolazione pedonale.
La petizione con le relative firme è stata consegnata all'amministrazione comunale la quale non ha preso i provvedimenti attesi, tanto che in diversi casi la situazione è addirittura peggiorata, determinando gravi situazioni di pericolosità per la stessa incolumità delle persone!
Proseguono, soprattutto durante le ore serali, gli abusi sistematici di concessione di suolo pubblico da parte di molti locali del centro storico ed aree limitrofe, abusi che spesso procurano disagio alla viabilità pedonale e determinano gravi problemi in materia di spazi di intervento dei mezzi di soccorso.
Proseguono indisturbate anche le violazioni di ciclisti che percorrono, spesso a velocità sostenuta, il lungomare di Grado, le vie del centro storico ed i viali riservati ai pedoni.
I controlli sono pressoché inesistenti, perché durante le ore serali la polizia municipale non è in servizio e non può certo essere delegato tutto il controllo del territorio al corpo dei carabinieri che, tra l'altro, deve assolvere anche ad altre competenze.
Abbiamo già inviato all'amministrazione comunale proposte semplici e di buon senso su tali argomenti che necessiterebbero, a nostro avviso, di un serio approfondimento per evitare qualsiasi eccesso o trattamenti diversificati tra i vari pubblici esercizi, situazioni critiche per la viabilità pedonale e gli spazi d'intervento dei mezzi di soccorso, situazioni penalizzanti per le attività commerciali adiacenti, pericoli per l'incolumità delle persone.
Abbiamo anche allegato pareri e disposizioni del Comando dei Vigili del fuoco e del Ministero dell'Interno ma probabilmente i nostri rappresentanti istituzionali, che hanno modo di assistere quotidianamente alle citate violazioni, con scarso senso di responsabilità amministrativa, attendono una disgrazia per poi intervenire a posteriori, quando per qualcuno sarà troppo tardi!"
Il presidente
Sebastiano Marchesan
25 agosto, 2013
Origini ed eredità di un dialetto
Oggi giornata uggiosa e lenta, per movimentarla val la pena tentare di dare inizio ad una polemica confrontando, con mooolta leggerezza, la storia della lingua friulana, il nostro dialetto e il diritto di primogenitura.
È stato troppo spesso detto che il friulano odierno sia il diretto continuatore del latino regionale parlato ad Aquileia.
La cosa potrebbe in effetti darsi per scontata senza l'esistenza di Grado con il suo dialetto, sbocciato come un fiore di laguna, mantenutosi incontaminato sino al recente avvento del turismo di massa e che manifesta ancor oggi, integri ed eternati dal nostro poeta Biagio Marin, i caratteri di un arcaismo ignoto altrove.
A Grado, grazie alla sua perifericità ma soprattutto alla secolare decadenza, l'apporto della lingua veneta è stato del tutto trascurabile, si può parlare con ragione di un dialetto senza contaminazioni.
All'epoca del suo splendore, Aquileia fu indubbiamente la mediatrice della latinità non solo nell'odierno Friuli e nell'Istria, ma in buona parte dell'intera Gallia cisalpina.
L'attrazione culturale da lei esercitata era enorme e valicava i confini delle Alpi raggiungendo il Norico e la Pannonia.
Se vi è però un dialetto che possa più degli altri vantarsi diretto erede della latinità aquileiese, questo non può essere che il gradese e ciò per fin troppo ovvie ragioni storiche ed etniche.
"Ma nell'Aquileia di oggi si parla friulano.
Anche qui è la storia a chiarire l'apparente contrasto.
Anzitutto il confine linguistico corrisponde al confine politico che per tanti secoli tenne separata la laguna dal suo retroterra.
Di qua Bisanzio e di là i Longobardi ì quali non vogliono dipendere da un Patriarca suddito dì Bisanzio e insistono perché si ripristini quello di Aquileia.
Il papato, nell'intento di accontentare tutti, lascia al suo posto il patriarca di Grado per i territori soggetti a Bisanzio (da Venezia all'lstria) e crea un doppione per il territorio longobardo.
Ma Aquileia non è che un cumulo di rovine.
I Longobardi hanno una nuova capitale, Cividale, ed è lì che, dopo una breve dimora a Cormons, risiede il novello patriarca che pur si fregia del titolo di Aquileia.
La dominanza del parlato tedesco su quello latino è definitiva con l' avvento dei duchi tedeschi.
Le strade delle due lingue sono divise definitivamente!"
Tratto da "Giuseppe Brancale & Lauro Decarli, Istria, Dialetti e preistoria"
Capito? Siamo noi gli eredi della latinità Aquileiese non i friulani?
Anche se ora il dialetto è in completa defaillance (termine derivato dagli occupanti francesi) e parlato interlacciato con termini in lingua o addirittura inglesi (a ricordo del rogo del Comun) e destinato a corrompersi sempre più visto che le mamme pretendono la parlata in lingua dai loro pargoletti.
Anche se noi abbiamo inventato un nuovo tipo di linguaggio, usato soprattutto nei socialnetwork, il "Graisanglobal" uno strano dialetto maccheronico con un mix di parole dove si rinuncia ad ogni tipo di sintassi pur di comunicare qualche cosa.
Le origini sono nobilissime e uniche!
Sapevatelo e non vergognatevelo!
È stato troppo spesso detto che il friulano odierno sia il diretto continuatore del latino regionale parlato ad Aquileia.
La cosa potrebbe in effetti darsi per scontata senza l'esistenza di Grado con il suo dialetto, sbocciato come un fiore di laguna, mantenutosi incontaminato sino al recente avvento del turismo di massa e che manifesta ancor oggi, integri ed eternati dal nostro poeta Biagio Marin, i caratteri di un arcaismo ignoto altrove.
A Grado, grazie alla sua perifericità ma soprattutto alla secolare decadenza, l'apporto della lingua veneta è stato del tutto trascurabile, si può parlare con ragione di un dialetto senza contaminazioni.
All'epoca del suo splendore, Aquileia fu indubbiamente la mediatrice della latinità non solo nell'odierno Friuli e nell'Istria, ma in buona parte dell'intera Gallia cisalpina.
L'attrazione culturale da lei esercitata era enorme e valicava i confini delle Alpi raggiungendo il Norico e la Pannonia.
Se vi è però un dialetto che possa più degli altri vantarsi diretto erede della latinità aquileiese, questo non può essere che il gradese e ciò per fin troppo ovvie ragioni storiche ed etniche.
"Ma nell'Aquileia di oggi si parla friulano.
Anche qui è la storia a chiarire l'apparente contrasto.
Anzitutto il confine linguistico corrisponde al confine politico che per tanti secoli tenne separata la laguna dal suo retroterra.
Di qua Bisanzio e di là i Longobardi ì quali non vogliono dipendere da un Patriarca suddito dì Bisanzio e insistono perché si ripristini quello di Aquileia.
Il papato, nell'intento di accontentare tutti, lascia al suo posto il patriarca di Grado per i territori soggetti a Bisanzio (da Venezia all'lstria) e crea un doppione per il territorio longobardo.
Ma Aquileia non è che un cumulo di rovine.
I Longobardi hanno una nuova capitale, Cividale, ed è lì che, dopo una breve dimora a Cormons, risiede il novello patriarca che pur si fregia del titolo di Aquileia.
La dominanza del parlato tedesco su quello latino è definitiva con l' avvento dei duchi tedeschi.
Le strade delle due lingue sono divise definitivamente!"
Tratto da "Giuseppe Brancale & Lauro Decarli, Istria, Dialetti e preistoria"
Capito? Siamo noi gli eredi della latinità Aquileiese non i friulani?
Anche se ora il dialetto è in completa defaillance (termine derivato dagli occupanti francesi) e parlato interlacciato con termini in lingua o addirittura inglesi (a ricordo del rogo del Comun) e destinato a corrompersi sempre più visto che le mamme pretendono la parlata in lingua dai loro pargoletti.
Anche se noi abbiamo inventato un nuovo tipo di linguaggio, usato soprattutto nei socialnetwork, il "Graisanglobal" uno strano dialetto maccheronico con un mix di parole dove si rinuncia ad ogni tipo di sintassi pur di comunicare qualche cosa.
Le origini sono nobilissime e uniche!
Sapevatelo e non vergognatevelo!
24 agosto, 2013
Spam anonimo
Non che voglia giustificarmi, ma puntualizzare che qualche volta, se sono un po fuori giri, scatto con rabbia a commenti anonimi che ritengo provocatori e forieri di polemiche che non voglio.
Il blog è bersagliato dallo spam, continuo petulante e anche in qualche modo pericoloso usando sofisticate tecniche di phishing per catturare ignari e avere garanzie sugli indirizzi.
Come potete vedere dalla foto, e siamo in agosto l' attività è ridotta, fanno commenti anche pertinenti (facile tradurre dall' inglese ma ci sono quelli in cirillico e cinese) usando varie lingue tra cui l' italiana, anche se in generale maccheronica ma non sempre, per cui io sono sempre li a decidere se pubblicare o meno il commento anonimo.
Per cui non volendo staccare del tutto i commenti ogni tanto mi arrabbio e pubblico risposte nervose (insomma mando qualcuno a fare in c....) rischiando però di dare la conferma provata del blog e incentivare così lo spam, è una lotta continua contro degli spettri.
Ecco tutto qua, non mi va di offendere nessuno, ne soprattutto chi mi segue, però Ostia identificatevi e rendetemi la vita più facile se vi va altrimenti amici come prima, se c'è stato un prima.
Sapevatelo.
Il blog è bersagliato dallo spam, continuo petulante e anche in qualche modo pericoloso usando sofisticate tecniche di phishing per catturare ignari e avere garanzie sugli indirizzi.
Come potete vedere dalla foto, e siamo in agosto l' attività è ridotta, fanno commenti anche pertinenti (facile tradurre dall' inglese ma ci sono quelli in cirillico e cinese) usando varie lingue tra cui l' italiana, anche se in generale maccheronica ma non sempre, per cui io sono sempre li a decidere se pubblicare o meno il commento anonimo.
Per cui non volendo staccare del tutto i commenti ogni tanto mi arrabbio e pubblico risposte nervose (insomma mando qualcuno a fare in c....) rischiando però di dare la conferma provata del blog e incentivare così lo spam, è una lotta continua contro degli spettri.
Ecco tutto qua, non mi va di offendere nessuno, ne soprattutto chi mi segue, però Ostia identificatevi e rendetemi la vita più facile se vi va altrimenti amici come prima, se c'è stato un prima.
Sapevatelo.
22 agosto, 2013
Al Comandador Graisan
Vista l' attuale non perfetta intesa tra Amministratori e popolo, che provoca a volte reazioni piuttosto severe da una parte e l' altra mi pare giusto ricordare a tutti - Amministratori ed Amministrati - che:
il Comune di Grado ha storia antica e che la democrazia è fatto compiuto sulla nostra Isola da 800 anni.
Riporto la storia del nostro Comune e l'architettura del potere.
Il primo Conte di Grado è stato, Gabriele Barbarigo nel 1266. Egli rappresentava la massima magistratura locale e riassumeva in sé una pluralità di funzioni, fatto abbastanza eccezionale rispetto a tanti altri liberi Comuni del Nord: non solo era podestà, ma giudice, amministratore ed esattore.
La durata del suo incarico risultava dapprima di 16, poi di 12 mesi, secondo il principio romano dell'annualità delle cariche pubbliche.
Presiedeva il Tribunale, intratteneva stretti rapporti con la Serenissima, indiceva e presiedeva le riunioni del nobile Consiglio, che deteneva il potere decisionale sulle più importanti proposte che riguardavano l'intera comunità, perché “L’isola dipendeva bensì da Venezia nelle cose d'interesse generale, ma conservava propria autonomia" (Caprin).
Inizialmente il Consiglio era formato dai membri di sette famiglie patrizie e rispecchiava la forma di governo oligarchica di Venezia; in seguito fu allargata la base del suo elettorato passivo.
Era composto da un numero variabile di membri, solitamente da 25 a 40 e forse più in alcuni mandati, e veniva convocato al suono della campana civica e dalla voce del banditore, nel Palazzo del Comune. I suoi compiti erano fondamentali per la vita dell'Isola, perché, oltre ad eleggere tutti i magistrati comunali, deliberava sulle questioni generali ed emanava i relativi editti.
Come in tutti i liberi Comuni del periodo, l'organismo propositivo e sovrano era rappresentato dall'assemblea popolare o Arengo, che anche a Grado veniva riunito dal podestà periodicamente e in caso di necessità e urgenza o per assistere alle riunioni del Consiglio gradese, che "era la più bella e più pura incarnazione del Comune italiano" (Caprin).
Dal XIV secolo in poi le decisioni non si basavano più sulle regole consuetudinarie antiche di tradizione orale, ma sugli Statuti Gradesi, che il Consiglio emanava, soprattutto per fissare inequivocabilmente l'ordinamento del Comune stesso e le principali norme riguardanti i cittadini. Oltre ad essi vi era il Libro dei Privilegi, che conteneva le esenzioni di cui godeva Grado per concessione della Serenissima in merito, per esempio, al diritto di pesca e al commercio con l'entroterra.
Le magistrature previste dagli ordinamenti comunali ed elette dal nobile Consiglio erano: i due Camerlenghi, che si occupavano dell'amministrazione del denaro pubblico e della contabilità del Comune;
il Comandadôr, che svolgeva compiti esecutivi di ufficiale giudiziario e sanitario ed era responsabile della pubblicazione degli editti e delle grida; i tre Giudici che costituivano il Tribunale, presieduto dal Conte, che pronunciava le sentenze civili per le frequenti liti tra i cittadini in ordine alle proprietà e penali per i continui lievi reati di una popolazione tormentata dalla miseria e dalle difficoltà dell'esistenza materiale (le questioni più gravi venivano demandate a Venezia); infine vi era il Cancelliere, segretario del Conte, al quale competevano questioni di diritto amministrativo e di carattere militare.
Questo ordinamento del Comune gradese rimase in vigore fino al termine del XVIII secolo.
Un avvertimento per tutti i "Comandador" siate degni di questa grande tradizione e ricordate l'Arengo.
il Comune di Grado ha storia antica e che la democrazia è fatto compiuto sulla nostra Isola da 800 anni.
Riporto la storia del nostro Comune e l'architettura del potere.
Il primo Conte di Grado è stato, Gabriele Barbarigo nel 1266. Egli rappresentava la massima magistratura locale e riassumeva in sé una pluralità di funzioni, fatto abbastanza eccezionale rispetto a tanti altri liberi Comuni del Nord: non solo era podestà, ma giudice, amministratore ed esattore.
La durata del suo incarico risultava dapprima di 16, poi di 12 mesi, secondo il principio romano dell'annualità delle cariche pubbliche.
Presiedeva il Tribunale, intratteneva stretti rapporti con la Serenissima, indiceva e presiedeva le riunioni del nobile Consiglio, che deteneva il potere decisionale sulle più importanti proposte che riguardavano l'intera comunità, perché “L’isola dipendeva bensì da Venezia nelle cose d'interesse generale, ma conservava propria autonomia" (Caprin).
Inizialmente il Consiglio era formato dai membri di sette famiglie patrizie e rispecchiava la forma di governo oligarchica di Venezia; in seguito fu allargata la base del suo elettorato passivo.
Era composto da un numero variabile di membri, solitamente da 25 a 40 e forse più in alcuni mandati, e veniva convocato al suono della campana civica e dalla voce del banditore, nel Palazzo del Comune. I suoi compiti erano fondamentali per la vita dell'Isola, perché, oltre ad eleggere tutti i magistrati comunali, deliberava sulle questioni generali ed emanava i relativi editti.
Come in tutti i liberi Comuni del periodo, l'organismo propositivo e sovrano era rappresentato dall'assemblea popolare o Arengo, che anche a Grado veniva riunito dal podestà periodicamente e in caso di necessità e urgenza o per assistere alle riunioni del Consiglio gradese, che "era la più bella e più pura incarnazione del Comune italiano" (Caprin).
Dal XIV secolo in poi le decisioni non si basavano più sulle regole consuetudinarie antiche di tradizione orale, ma sugli Statuti Gradesi, che il Consiglio emanava, soprattutto per fissare inequivocabilmente l'ordinamento del Comune stesso e le principali norme riguardanti i cittadini. Oltre ad essi vi era il Libro dei Privilegi, che conteneva le esenzioni di cui godeva Grado per concessione della Serenissima in merito, per esempio, al diritto di pesca e al commercio con l'entroterra.
Le magistrature previste dagli ordinamenti comunali ed elette dal nobile Consiglio erano: i due Camerlenghi, che si occupavano dell'amministrazione del denaro pubblico e della contabilità del Comune;
il Comandadôr, che svolgeva compiti esecutivi di ufficiale giudiziario e sanitario ed era responsabile della pubblicazione degli editti e delle grida; i tre Giudici che costituivano il Tribunale, presieduto dal Conte, che pronunciava le sentenze civili per le frequenti liti tra i cittadini in ordine alle proprietà e penali per i continui lievi reati di una popolazione tormentata dalla miseria e dalle difficoltà dell'esistenza materiale (le questioni più gravi venivano demandate a Venezia); infine vi era il Cancelliere, segretario del Conte, al quale competevano questioni di diritto amministrativo e di carattere militare.
Questo ordinamento del Comune gradese rimase in vigore fino al termine del XVIII secolo.
Un avvertimento per tutti i "Comandador" siate degni di questa grande tradizione e ricordate l'Arengo.
21 agosto, 2013
I Von Treffen - Patriarchi di Aquileia Furlan/Tedischi
La nostra regione è stata sempre terra dì frontiera e zona di passaggio dal Nordest dell'Europa di popoli nomadi o seminomadi alla ricerca di conquiste e di benessere; questa particolare posizione geografica l'ha esposta a più riprese alle scorrerie e alle razzie degli stranieri invasori, accanto però a queste invasioni patite dal nostro immediato entroterra, la nostra storia regionale annovera una lunga serie di attacchi da parte dei patriarchi di Aquileia, contro la città di Grado, in seguito alle vicende che avevano portato allo sdoppiamento delle sedi e dei titoli patriarcali.
Questa “nemesi” storica, che porta la fiorente città romana prima ad essere invasa e poi, a sua volta, ad aggredire, ha contrassegnato buona parte della storia medievale di Grado.
Ma non furono solo gli Aquileiesi ad effettuare queste incursioni: già nel VI secolo l'esarca di Ravenna Smaragdo aveva saccheggiato Grado, facendo prigioniero il patriarca scismatico Severo, di origine appunto ravennate; allo stesso modo nell'VIII il Duca longobardo Lupo la invase con la sua cavalleria per il noto argine che congiungeva l'isola con il continente e ritornò alla sua terra con un ricco bottino
I più gravi saccheggi furono operati dal patriarca di Aquileia Wolfang Von Treffen detto Popone(o Poppone) nel 1023 .
Così racconta il primo attacco G. Gregori, riferendolo al 1026: "Tra tutte l'ostilità e saccheggi ch'ebbe a soffrire quest'infelice nostra patria non fu certamente la più barbara ed inumana quanto questa del sacrilego profanator ed irreligioso prelato Aquileiese Popone ... che profanò chiese, atterrò altari, violar fece le sacre vergini, uccise i sacerdoti, disseppellì l'ossa persino dei morti, rubò e spogliò ogni chiesa e abitazione…”.
La decadenza del patriarcato gradese è attribuita agli effetti delle invasioni di Popone.
Afferma il Gregori: "Dopo questo barbaro saccheggio [quello del 1044] non potè questa nostra infelice città risorgere, e quantunque l'innata pietà e religione di questa nostra cristianissima Repubblica abbia in parte ristorato i danni di questa divota popolazione..., e da questo tempo principia la decadenza di questa città, e della patriarcale sede..."
Ai violenti attacchi militari poponiani seguì quello di Ulrico II Von Treffen detto Voldarico nel 1162, quando Grado fu liberata dall'arrivo della flotta veneziana, i cui soldati arrestarono il patriarca invasore e lo portarono a Venezia perché espiasse la sua colpa, che alla fine pagò con il tributo simbolico e umiliante del giovedì grasso.
In seguito non si hanno notizie di invasioni degli Aquileiesi: le rivalità politiche e religiose tra le due città ebbero fine, e con esse le invasioni e i saccheggi, ma il patriarcato gradese era destinato irreversibilmente al tramonto.
20 agosto, 2013
Wi-Fi Provinciale
Un anno fa con grande soddisfazione ho appreso che la Provincia di Gorizia in quattro o cinque punti di Grado aveva attivato dei punti hot-spot con il wi-fi libero, cosa che più volte ho sollecitato e proposto come servizio autonomo del comune in punti strategici cittadini.
Avendo uno smarthphone ben contento mi sono iscritto al sito:
http://www.wifi-provgo.it/
Devo dire che l' ho usato ben poco avendo una connessione pagata con un operatore nazionale, però in questi giorni in vicinanza dei punti hot-spot ho notato che la connessione della Provincia interferiva con la mia di connessione al punto tale di precludermi l' accesso alla rete.
Ho provato e riprovato a riconnettermi al sito pensando di aver bisogno di password, nulla da fare il sito se ne frega e rompe le scatole invece di fare il suo lavoro.
Ora non so se questo capita solo a Grado, a me solo no perchè ho chiesto in giro e tutti hanno convenuto con me di essersi dissociati dal sito perchè interferiva con i loro collegamenti privati.
Il mio è un appello, ovviamente mi sono dissociato dalla connessione per non aver più intrighi, se dovete spendere i soldi del cittadino per un servizio, in questo caso utilissimo, verificate che chi lo gestisce faccia il suo lavoro al meglio e non limitatevi alla presentazione con grancassa di articoli sui giornali e poi ve ne lavate le mani.
Grazie, un utente.
E sapevatelo!
19 agosto, 2013
Il go - Semo proprio "Gui"
Il "go" in lingua -ghiozzo- è un pesce essenzialmente lagunare la sua vita è circoscritta tra le barene del "Palù".
La scarsa considerazione che si ha sulla sua furbizia -vedi il detto popolare - tu son proprio un go - è dovuta alla facilità con cui si fa catturare sia con la pesca a mano "pescà in guina" sia con le nasse calate "lescae co 'l granso" sulle distese di fanerogame lagunari, "le aleghe".
E' poco considerato come bontà di carni, ma sbagliano, è ottimo in fritto e soprattutto diventa fantastico in risotto.
L'unica condizione è che sia freschissimo perchè di facile deperibilità vista la sua frequentazione dei fanghi lagunari.
Gli esemplari più piccoli vengono usati come esche vive per catturare branzini o rombi, per questo motivo, le eccessive catture degli esemplari più giovani oltre al progressivo depauperamento delle distese "de pavarina" suo abitat naturale, si è verificato un serio diradamento della sua presenza in Laguna, dove sverna scavando tane profonde (le guine) sino ad un metro.
Negli ultimi tempi c' è stata una trasposizione in termini, considerata la progressiva scomparsa del titolare pesce, i veri "gui" siamo considerati noi gradesi vista la frequenza con cui ci inchiappettano senza reagire.
Semo proprio gui.
Sapevatelo!
La scarsa considerazione che si ha sulla sua furbizia -vedi il detto popolare - tu son proprio un go - è dovuta alla facilità con cui si fa catturare sia con la pesca a mano "pescà in guina" sia con le nasse calate "lescae co 'l granso" sulle distese di fanerogame lagunari, "le aleghe".
E' poco considerato come bontà di carni, ma sbagliano, è ottimo in fritto e soprattutto diventa fantastico in risotto.
L'unica condizione è che sia freschissimo perchè di facile deperibilità vista la sua frequentazione dei fanghi lagunari.
Gli esemplari più piccoli vengono usati come esche vive per catturare branzini o rombi, per questo motivo, le eccessive catture degli esemplari più giovani oltre al progressivo depauperamento delle distese "de pavarina" suo abitat naturale, si è verificato un serio diradamento della sua presenza in Laguna, dove sverna scavando tane profonde (le guine) sino ad un metro.
Negli ultimi tempi c' è stata una trasposizione in termini, considerata la progressiva scomparsa del titolare pesce, i veri "gui" siamo considerati noi gradesi vista la frequenza con cui ci inchiappettano senza reagire.
Semo proprio gui.
Sapevatelo!
18 agosto, 2013
Grado Nostra- A Bastian Modole - Sebastiano Scaramuzza
Grado Nostra, associazione culturale gradese, ha indetto un concorso di poesia per onorare la memoria del centenario della morte di Bastian Modole o Sebastiano Scaramuzza
La pubblicazione del libretto è stata curata sia dal Comune che dall' Associazione stessa.
Un libretto che vale la pena avere e conoscere perchè raccoglie le liriche di una ventina di gradesi che si raccontano in poesia dedicando i loro versi a Barba Bastian e dichiarando in sostanza il loro amore per questo piccolo nio. GRADO
Aggiungo, anche per ringraziarlo, un frammento della presentazione di Augusto C. Marocco presidente dell' Associazione Grado Nostra:
"Quando il 4 agosto 1913, a Vicenza, lui morì, la notizia e il resoconto del funerale uscirono a tutta pagina sul giornale di Vicenza e venne dichiarato il lutto cittadino.
E a Grado sotto l' Austria che cosa accadde?
La ferale notizia arrivò, per vie traverse, ma arrivò.
Il punto è che non si poteva certo manifestare cordoglio per un patriota italiano fuoriuscito.
Ma tale era l' amore dei gradesi per quest' uomo, quei gradesi coraggiosi di quel tempo, che trovarono comunque il modo di manifestare il pubblico dolore.
Non si è mai saputo chi fosse stato il primo a farlo; fatto sta che da una finestra spuntò timidamente una bandierina italiana a mezz' asta, e poi un' altra da una finestra vicina e poi un' altra e un' altra...
Grado imbandierata d' italiano sotto l' Impero Asburgico per esprimere il proprio cordoglio, chè era morto il suo "mamolo" Bastian Modole.
Sembra che qualcuno avesse messo segretamente a mazz'asta anche la bandiera del Comune."
Ecco altri tempi altri graisani.
Sapevatelo!
17 agosto, 2013
Alle volte (i post) ritornano
In questi giorni ferragostani, sono sotto fraco operativo, dovendo uscire tutte le notti per lavoro, e quindi decisamente meno attento a quello che mi ruota intorno e soprattutto a quello che si scrive non avendo tempo da perdere dovendolo dedicare al sonno per riprendermi, però grazie all' opera indefessa e dedicata di Enrico Bellan scopro un articolo pubblicato sul "Piccolo" che riporta paro paro quello che ho scritto io tempo fa su un post dedicato a Sebastiano Scaramuzza (clicca per vedere) .
Nulla da dire, le ricerche su google si fanno da sempre e le fanno soprattutto i giornalisti, ma se trovi una notizia già confezionata che ti costa citarne la fonte, io tutto questo lo faccio per passione e divertimento, ma tu professionista lo fai per mestiere, la mia gratificazione è il numero di lettori virtuali che mi leggono la tua il denaro.
Il lavoro di ricerca dei dati è noioso e qualche volta pesante, rompe davvero le scatole che venga avvilito in questo modo.
Sapevatelo
Nulla da dire, le ricerche su google si fanno da sempre e le fanno soprattutto i giornalisti, ma se trovi una notizia già confezionata che ti costa citarne la fonte, io tutto questo lo faccio per passione e divertimento, ma tu professionista lo fai per mestiere, la mia gratificazione è il numero di lettori virtuali che mi leggono la tua il denaro.
Il lavoro di ricerca dei dati è noioso e qualche volta pesante, rompe davvero le scatole che venga avvilito in questo modo.
Sapevatelo
16 agosto, 2013
I figli e il cambiamento
Mio figlio ormai sta poco a casa, per studio e lavoro è quasi sempre via, e così quando lo vedo avverto i cambiamenti anche delle piccole cose.
Sai com'è, i figli li vedi sempre piccoli, bambini.
Poi di un colpo vedi tuo figlio che si lava continuamente e non solo alle feste comandate.
Contestualmente a una più curata igiene della persona, vedi che cambia continuamente biancheria intima, che ha cura di comprarsi da solo e badando molto che sia più possibile sfiziosa e firmata.
Passa intere giornate al telefono cellulare, tenuto rigorosamente sul "silenzioso" e se lo porta pure in bagno.
Ha ricominciato a correre, a fare palestra, fa una dieta che propone anche a me, -fossi matto, per morire di fame-.
Ha dei pantaloni che per metterli su deve usare il gel lubrificante.
Pensieri e cambiamenti.
Mmmh, mah, non è detto che sia amore!!
Sai com'è, i figli li vedi sempre piccoli, bambini.
Poi di un colpo vedi tuo figlio che si lava continuamente e non solo alle feste comandate.
Contestualmente a una più curata igiene della persona, vedi che cambia continuamente biancheria intima, che ha cura di comprarsi da solo e badando molto che sia più possibile sfiziosa e firmata.
Passa intere giornate al telefono cellulare, tenuto rigorosamente sul "silenzioso" e se lo porta pure in bagno.
Ha ricominciato a correre, a fare palestra, fa una dieta che propone anche a me, -fossi matto, per morire di fame-.
Ha dei pantaloni che per metterli su deve usare il gel lubrificante.
Pensieri e cambiamenti.
Mmmh, mah, non è detto che sia amore!!