13 dicembre, 2013

Sovrappensiero graisan

Camminavo piano lungo il Porto, sovrappensiero pensando a tutti i rimescolamenti che si propongono di fare, un paese di quattro gatti con quattro o cinque destre sei o sette sinistre più varie ed eventuali.

Tutti attaccano tutti, qualcosa bolle di sicuro in pentola quando gente che normalmente si espone all' ultimo esce così gagliardamente in piazza, si insomma qualcosa succederà di sicuro.

E via sovrappensiero...

Guardavo con occhio spento i pescherecci e l' occhio mi cade su un ramo d' olivo rinsecchito che spunta da una cabina, perchè puoi essere quello che vuoi ma in mare non ci sono maniglie e puoi anche non crederci e bestemmiare com un turco (porca t....) ma se occorre, in mezzo al tumulto acqueo, ti aggrappi a tutto e allora il Signore aiuta e l' olivo, si sa, lo rappresenta.

Poi  un movimento lento mi distrae, un vecchio pescatore che avevo sorpassato a piedi, stava procedendo con la bici così piano che sarebbe dovuto cadere.

L' ho immaginato in un lampo l' urto, il disintegrarsi del femore lo scardinarsi delle anche, stavo per muovermi per prenderlo, ma non mi sono mosso, era tra me e il ciglio della banchina, in un flash  vedo che se prende paura finiamo in acqua tutti e due.

E' rimasto su, procedeva facendo uno sforzo visibile ma rimaneva su, come una moviola.
La ruota davanti della bici pareva scuotesse la testa ad ogni giro, - è l' ultimo è l' ultimo - ma procedeva, al rallentatore.

Allora capisci la lezione non cambierà nulla, ci hanno condizionato con anni di comunicazione sul bipolarismo, hanno estremizzato tutto tanto da farci trattare chi pensa diversamente da noi come un nemico, ma loro rimanevano su.

Poi mi sono scosso ed allontanato con un brivido
dal molo, e poi se cadeva una pensione in meno da pagare e che cazzo.

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