10 gennaio, 2014

Risposta degli Imprenditori cittadini

Stavolta con grande rapidità, è arrivata la risposta dei componenti del Comitato Spontaneo Cittadino, va letta con attenzione:

Caro Ennio,
 ti allego la relazione che Sergio Damonte ha letto oggi alla riunione all'Hotel Astoria quale portavoce del Comitato Spontaneo Cittadino.
Oltre che all'Amministrazione è una forte e diretta risposta all'articolo dell'Associazione Noi Cittadini da te pubblicato in data odierna.
Se ritieni di pubblicarla è a tua disposizione.

Nonostante le statistiche ufficiali di fine stagione: - 3% di presenze in meno, per noi imprenditori il 2013 è stato un anno da dimenticare e, considerate le premesse, il 2014, appena iniziato, non sarà migliore.
Considerando che il turismo gradese è composto prevalentemente da una clientela fortemente fidelizzata (dato che deriva dai tanti studi fatti, sia privati che pubblici) destano forte preoccupazione i continui cambiamenti sia della viabilità che dell’ impatto urbanistico che creano non poco sconcerto e confusione alla nostra clientela .
Oltre, infatti, alle tasse e balzelli vari, sempre più onerosi ed insostenibili, si aggiunge la quotidiana corsa ad ostacoli che questa Amministrazione Comunale ci obbliga a fare e che, nostro malgrado e nonostante la più buona volontà, ci vede pesantemente soccombenti! 
Questa la premessa! Consideriamo ora la vicenda delle tende, suoli pubblici, sedie, tavoli, pedane ed affini  senza, però, dimenticare l’altra “ODISSEA” non ancora conclusa: quella delle insegne.
Ad aprile 2010, partivano i primi avvisi di garanzia a circa 20/25 ristoratori, in prevalenza del Centro Storico. Il reato ipotizzato era quello di “abuso edilizio”! Il conseguente processo deve, a tutt’oggi, ancora iniziare.
E’ d’obbligo, ribadire in maniera inequivocabile e definitiva che gli esercenti titolari di manufatti/tende a vario titolo non sono degli “ABUSIVI” né possono essere tacciati come tali!! Se qualcuno ha abusato delle autorizzazioni rilasciate, andava tempestivamente sanzionato dalla Polizia Municipale, organo deputato alla prevenzione ed al controllo della corretta attuazione delle delibere dell’Amministrazione Comunale e non organo di sfogo di malumori, rancori o, ancor peggio, di rivalse personali sui malcapitati imprenditori gradesi! Non siamo più disposti a fare da capro espiatorio di questa deprecabile “guerra sotterranea” tra i vari uffici comunali e tra questi e l’Amministrazione in carica. Vogliamo essere trattati come cittadini e non come “sudditi” o ancor peggio come vittime sacrificali di una faida che non ci riguarda e di cui non siamo neanche lontanamente responsabili! La misura è colma.
Nuove elezioni comunali, nuovo Sindaco. Il problema tende rimane!
Il Sindaco Maricchio, in una riunione su questo problema tenutasi presso la G.I.T. ad ottobre 2011, invitava gli esercenti interessati a smantellare i manufatti “incriminati”(tende) eliminando, così, quello che la magistratura inquirente considerava  un abuso edilizio e, pertanto, passibile di denuncia penale. Garantiva, a coloro che aderivano a questo suo sollecito, la possibilità di re-installare detti “manufatti” rilasciando agli stessi un “permesso a costruire” al posto della DIA (Denuncia Inizio Attività) considerata dal G.I.P. di Gorizia, dott. Leghissa, non costituente titolo ad installare i  manufatti in oggetto e, quindi, tali costruzioni erano da considerarsi abusive. Il Sindaco garantiva che con il “permesso a costruire” veniva a cessare la presunzione di abuso edilizio e che la nuova installazione sarebbe stata, finalmente, in regola con la normativa vigente ed al riparo da qualsivoglia azione sia amministrativa, legale che giudiziaria!
Primavera 2013 prima doccia fredda! Su ordine della magistratura nuovo sequestro, per abuso edilizio, delle tende di quei colleghi che, su indicazione del Sindaco, avevano provveduto a smantellare le strutture e chiedere il “permesso a costruire” e rimontarle forti della nuovo autorizzazione. Secondo il G.I.P., dott. Leghissa, il permesso a costruire su suolo pubblico è illegittimo e, di conseguenza, i manufatti installati sono da ritenersi nuovamente “abusivi” e vanno, immediatamente, smantellati!
Interessante notare che il sequestro dei suddetti manufatti viene eseguito parzialmente. Inspiegabilmente l’ordine di demolizione viene notificato a tre soli esercenti. La demolizione dei manufatti la eseguono solo i primi due!!! INSPIEGABILE!!!
A fine giugno seconda doccia fredda! L’Amministrazione Comunale, su pressioni della Magistratura Inquirente, sempre lui, il dott. Leghissa, (così come riferito dal Sindaco) e senza consultare, preventivamente, le categorie interessate porta in Consiglio Comunale ed approva una variante al Regolamento Edilizio, la n. 10 per la precisione, che va a modificare l’art. 66 che disciplina le tipologie di manufatti esterni che possono essere collocati su suolo pubblico (delibera del Consiglio Comunale n. 16/2013 del 27/6/2013). In questo caso il Sindaco ci aveva garantito la possibilità di presentare entro 20 giorni le nostre osservazioni al nuovo Regolamento, cosa, questa, che , alla prova dei fatti, si è rivelata inammissibile in quanto il Consiglio Comunale aveva approvato una variante e non un nuovo Regolamento. Pertanto, le eventuali osservazioni sarebbero state respinte in quanto non pertinenti. Unica strada percorribile: ricorso al TAR.
Inizia la corsa ai ripari. Riunioni con Assessori, Sindaco, Uffici Tecnici non portano ad alcun risultato vista l’incomunicabilità che regna tra i vari Uffici Comunali in particolar modo tra Ufficio Tecnico e Comando di Polizia Municipale. Ancora oggi, sull’argomento, l’uno smentisce l’altro e c’è una verità diversa da cittadino a cittadino su quello che deve fare per essere in regola e poter lavorare in santa pace.
La storia continua. A metà settembre, circa, una parte (NON TUTTI!!!Perché??) degli esercenti gradesi riceve una lettera da parte dell’Amministrazione che comunica, per motivi di pubblica utilità, la cessazione di tutte le occupazioni di suolo pubblico, nessuna esclusa, a far data dal 31.12.2013. 
A questo punto scoppia il caso “Nulla osta monumentale”!  Vista la normativa da applicare e la mole di documentazione richiesta, nei ripetuti incontri avuti con tecnici ed amministratori, da parte nostra viene pedantemente proposta la necessità di una proroga che, invece, viene sistematicamente rifiutata dall’Amministrazione Comunale. A nulla è valso riportare l’esempio del Comune di Trieste che in maniera lungimirante aveva, invece, adottato proprio lo strumento della proroga in attesa di mettere a regime le indicazioni della Sovrintendenza, contattata, opportunamente, per tempo. La Giunta Comunale di Grado, invece, delibera di punire i propri esercenti togliendo loro anche il diritto di lavorare, inficiando i numerosi investimenti fatti per il tanto auspicato prolungamento della stagione e lasciandoli soli a confrontarsi con la costosa burocrazia. 
Il 9 dicembre giunge voce, poi confermata dagli stessi uffici tecnici che è stata prevista una proroga al primo febbraio 2014 per lo smantellamento di tende con montanti, mentre per le pedane viene previsto che esse vadano a naturale scadenza della concessione: tutto ciò, tempestivamente comunicato dalla scrivente associazione a soci e non soci, viene puntualmente smentita in occasione di un’assemblea tenuta il 19 dicembre alla quale partecipa il sig. Sindaco che, dopo aver incontrato, il giorno prima, la Sovrintendente arch. Picchione, ribadisce: nessuna proroga da parte della Sovrintendenza ed obbligo di smantellare tutti i manufatti e liberare il relativo suolo pubblico oltre che dagli stessi anche da sedie, tavoli, fioriere e quant’altro entro il termine perentorio del 31.12.2013 dimenticandosi, ad arte, delle preesistenze.. Dal 1 gennaio 2014 anno zero per tutti!! Chi ha verificato che questa disposizione venga rispettata da tutti ?
Nella realtà, invece, abbiamo assistito ad un proliferare di date, le più disparate (dal 31.12.2013, 2.1.2013, 7.1.2013, 31.1.2014, 1.2.2014)che hanno creato solo confusione ed incertezza a tutti gli interessati. 
2014! Anno nuovo! La realtà è sotto gli occhi di tutti noi
Proposte:
Soppressione dell’art. 66 del Regolamento Edilizio Comunale e rimessa in stato pristino dei  luoghi fino al 31.01.2015;
Studio del Nuovo Regolamento assieme alle categorie interessate, tecnici compresi;
Stesura del nuovo Regolamento dei “d ehors” congiuntamente alla Sovrintendenza.
Tutto ciò viene chiesto anche a nome dei numerosi nostri dipendenti che,  molto preoccupati, ci affiancano nel  sostenere questa causa.

Movimento spontaneo……… 


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