17 luglio, 2014

Splendore e decadenza di Grado al tempo di Attila

Tratto liberamente (nel senso che scuminsio e termino de 'ndola che me par) da:
 "La Quasi STORIA DELL' ISOLA"      di Giovanni "Stiata" Marchesan:

Ci sono varie versioni sulla vera storia di Grado, questa di Giovanni Marchesan "Stiata" non è meno attendibile di altre, forse un pò romanzata, comunque a "spissigo e menissigo" ve la proporrò a piacere:

I profughi aquileiesi in fuga dalle armate di Attila si stabilirono a Gradus:

Ma comò vevemo i profughi za quela volta...?
Si, sull' Isola incominciò un periodo di splendore per gli esuli aquileiesi...
per i locali (autoctoni) invece...miseria come al solito!

Il Patriarcato si era insediato a Grado e nobili e dignitari e signori assistevano alle cerimonie religiose ai sinodi alle adunanze fra canti gregoriani incensi profumati e ori luccicanti.
Persino il Doge si faceva vedere ogni tanto... si era fatto costruire un palazzo con lo sconto dagli affaristi dell' epoca...
Il nome dell' Isola assurse a notorietà internazionale ...da Costantinopoli alla Grecia dagli ungari sino alle genti di Franza...si nominava  Gradus.
Con tanto nome era un peccato che non ci fosse uno stabilimento balneare da reclamizzare, immaginate:

Nobili di Costantinopoli, di Atene! Venite a Grado.. la sabbia vi farà bene!  

Splendeva, splendeva il Patriarcato sull' Isola...

E il popolo che faceva?
Il Popolo gioiva, gioiva:

Che t'ha zarnao?
Pese in fogo
Che t'ha senao?
Pesse in fogo, però he visto al Patriarca, co belooo!
Che t'ha bevuo?
Aqua piovana
Che t'ha respirao?
Aria de buora, bona sana, però he visto al Doge co belooo!

Così il Popolo gioiva.
Dal 727 al 1445 l' Isola ebbe 60 Patriarchi, dico sessanta.   Cicchirichì la gallina ..Santa!




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