16 novembre, 2015

Elisabetta Medeot - la sua battaglia



Ieri mi sono avvicinato con curiosità al tavolo  in "Piassa Granda" per la raccolta delle firme in favore del principio del voto nelle primarie sezionali in seno del PD.
Ho parlato a lungo con Elisabetta Medeot, promotrice dell' iniziativa e supportata da una piccola schiera di amici, che mi ha spiegato i motivi che l' hanno portata in piazza.

Lei rifiuta l' imposizione di un candidato sindaco locale voluta dalla Dirigenza Provinciale del PD, ritiene di avere il diritto di partecipare liberamente alla competizione nella Sezione di Grado, e in questo mi trova perfettamente d'accordo, seguendo il principio democratico di libertà nelle scelte in specie locali.

Questo mi porta a riflettere sui tanti guai che la Sinistra si è procurata seguendo strade non chiare e non trasparenti, abbracciando l' applicazione di una gestione piramidale delle cose, dove tutto viene calato dall' alto.

Io penso ad una Sinistra con ideali ma senza ideologie, senza egemonie, priva di ortodossie definite a tavolino, curiosa, capace di rimodellarsi lungo il viaggio a seconda delle situazioni che incontra e delle priorità che decide di affrontare.

Che parta dai problemi per cercare le soluzioni e che non cerchi, a tavolino, la soluzione per tutti i problemi, che incroci la fatica dell'impegno personale, dell'assunzione di responsabilità che, svincolandosi dall'uso illiberale del pensare tutti con una testa sola, accetti il rischio dell'incertezza sugli esiti delle proprie azioni. 
Una Sinistra fatta di persone che guardano nella stessa direzione, senza pretendere che tutti percorrano lo stesso itinerario.

Umile, che parta dal basso, che cominci a dare segni di vita nei luoghi del buio sociale, che porti la politica ad aprire le coscienze.
Che costruisca il proprio centro nelle periferie ascoltando le parole e i silenzi di chi vi abita e spesso non ne è mai uscito.

Per fare tutto questo ci vogliono certamente idee e competenze, ma soprattutto una solida convinzione e tanto coraggio da parte di donne e uomini, anziani e ragazzi che abbiano voglia di mettersi in gioco, d’interpretare la politica come servizio, di cercare il risultato sapendo correre il rischio del fallimento. 

E di fare qualche capriola in salita.

HO sottoscritto liberamente l' appello di Elisabetta Medeot e spero che qualcuno la stia ad ascoltare.

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