14 novembre, 2016

Travagio e Bicer



Una della tante banalizzazioni che i poveri di spirito usano per connotare noi gradesi è il detto:

Graisan:     B icer, B oreto, B atela.


Non sto qua a confutare queste cose che in fondo fanno humus, è una specie di marchio, un "native advertisement" e consiste nello spacciare per notizie le inserzioni pubblicitarie ch aiutano questo paese piccolo a non farsi ancora più piccolo.
Conunque, per visualizzare la prima  (al bicer) di noi graisani, ho rispolverato una mia vecchia poesia sul "travagio" della vita vissuta e sul supporto che si crede di trovare nel "bicer" per "desmentegà" invece di affrontarla e basta.



Bicer de Vita

'ncora un sorso, per desmentegà,
ma de novo la note
no la finisse de filà gropi
e ogni volta ze un colpo!

la vita se incrosa 'ncora,
de novo sentense
de novo ansie
de novo paure.

Ah! se vesso più testa
per 'frontà le robe
e conviseme che la vita ha senso
che no ze solo comedia.

ma l'anema la me scampa sola,
da ogni fuga che la cata,
e la me inpinisse ogni
bicer de vita che la veghe.

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