30 settembre, 2018

Storia della protesta


In foto una mia elaborazione di un disegno del Maestro Dino Facchinetti

Si sa, oh se si sa!  che noi Graisani siamo dei tecnici della protesta, cinture nere del dissenso in specie  di piazza, ci riesce bene e  se ne vedono anche i risultati, ma la storia della protesta (devo dire alternata a momenti di apatia incredibile) è cosa antica.
Scartabellando tra le mie vecchie carte ho trovato in una pubblicazione estiva degli anni '30 questa lirica satirica contro i soliti noti del tempo.

Insomma le cose a Grado vanno nello stesso modo da tempo immemore, e chissà se ci va di cambiare:

A fondo, a fondo…

C’è quel che taglia,
quel che t'abbaglia
ma spesso sbaglia...
poi, chi progetta
con molta fretta,
chi dice:  getta!

Giorgino troneggia,
il Pino ondeggia,
Luciano vaneggia;
Chi proibitive
cosette scrive
e così vive...

Il Bullo vende,
ognuno prende,
Tonin difende:
Marino fantastica
(coscienza elastica),
Sandrino mastica;

Camillo prega,
Dario nega,
Maurizio…frega!
e a tutte le ore
con tanto amore
Nardino si fa le suore...

Intanto il popolo
sta come un broccolo
tenendo il moccolo,
è senza pane
e come un cane
sta nelle tane;

Ma nessuno vede,
nessun ci crede,
nessun provvede...
Quando vien l'onda
che alfine affondi
'sta baraonda?...

L' Anonimo vi saluta
1930

27 settembre, 2018

Risanamento del Centro Storico-Mostra

Una fantastica copia della Laguna di Grado e Grado in una carta francese del 1809

Una bella e documentata mostra sul risanamento del Centro storico è aperta e visitabile fino al 15 ottobre, allestita dal Prof. Massimo Degrassi dell' Università di Trieste in collaborazione con il Comune di Grado in Casa della Musica.

Racconta e documenta le vicissitudini passate dall' Ing Vigilio Degrassi e dal fratello Ugo nel proporre e realizzare  il risanamento e restauro del centro storico di Grado.

Il Centro Storico al tempo era un ammasso di vecchie costruzioni senza fognature e senza servizi igienici con l' aggravante che era intensamente popolato visto che vi abitava tutto il popolo di Grado del tempo.

Una delle grandi difficoltà del Comune fu convincere i proprietari delle vecchie case- anche 80 parti per singolo edificio - a rinunciare a parte della proprietà per le necessarie espropriazioni di parti lesionate degli edifici e poter permettere al Comune di spendere denaro pubblico per il passaggio delle fognature.

Non esistevano servizi igienici in casa e così pensate all' andirivieni mattutino delle donne con il secchio della "sangola" un misto semi liquido di escrementi da portare alla discarica detta "Villa dei Profumi" verso la diga.

Ma alla fine le ragioni di pubblica utilità furono capite e così il  1930 fu la prima data inizio dei lavori  di progettazione per il risanamento, ma i lavori furono interrotti per la guerra e ripresi con celerità solo nel 1946 sotto l' egida ed il finanziamento del Comando Militare Alleato e si conclusero nel 1947.

Una bella ed interessante mostra che va visitata leggendo le didascalie delle immagini per comprendere meglio la nostra storia passata e recente.

Il piano regolatore dell' Ing. Degrassi per il Castrum.

23 settembre, 2018

Biblioteche e futuro


Io non sono proprio un topo da biblioteca ma ne sono un frequentatore assiduo; mi piace l' idea di leggere in pace un libro toccando con mano l' oggetto, anche se, con i mezzi di oggi, si può dire che teniamo in tasca tutta l' informazione che ci può servire, io non trascuro il fatto fisico del libro.
La biblioteca è un deposito di informazioni che dà ad ogni cittadino equo accesso. 
È uno spazio della comunità. È uno spazio sicuro.
L’istruzione è ora più importante che mai, in questo mondo di testi  virtuali, un mondo di comunicazione scritta. 
Io sento il bisogno di saper leggere e scrivere in maniera corretta, la nostra società ha bisogno di cittadini globali che sappiano leggere agevolmente, comprendere ciò che leggono, cogliere le sfumature e che sappiano farsi comprendere.
LE BIBLIOTECHE SONO DAVVERO PONTI PER IL FUTURO.
È terribile vedere che, in tutto il mondo, le autorità locali colgano l’opportunità di chiudere biblioteche come un modo semplice per risparmiare denaro, senza capire che rubano al futuro per pagare l’oggi. 
Chiudono ponti che dovrebbero essere aperti.
Secondo recenti studi gli anziani hanno maggiori competenze alfabetiche e numeriche rispetto ai giovani, anche tenendo conto di altri fattori, quali  retroterra socioeconomico e tipo di occupazione.

O, per metterla diversamente, i nostri figli e nipoti sono meno istruiti di quanto non fossimo stati noi. 
Senza conoscenza si può essere più facilmente vittime di bugie ed imbrogli e sarai meno capace di cambiare il mondo nel quale ti trovi.
Sapevatelo...testine!

21 settembre, 2018

Vacanza? Un' eccezione


Un   rito è un vero e proprio rito, la fine stagione è una specie di spartiacque di vita.

Sul viale, fra le vecchiette che prendono il gelato al nipotino e per sé ordinano uno spritz, si segna il rito di passaggio, il momento di svolta in cui la spiaggia viene abbandonata dalle torme di famigliole e di ragazzini patiti di abbronzatura. 

Intanto, comincia l’esodo dalle capanne, che è cosa lunga ed intricata, un vero trasloco, perché in tre mesi la quantità di cianfrusaglie che si sono ammonticchiate è impressionante, non ha fine, pare che si riproducano per clonazione.

Le cose che riporti indietro dalla spiaggia hanno un’aria spaesata. 
Entrano in casa come se non fosse loro, una dimensione avversa in cui non hanno un posto proprio, un senso. 
Assieme ai granelli di sabbia, si portano addosso la tristezza di chi sa che, dopo un frettoloso passaggio in lavatrice, l' attende mesi nel fondo di un armadio buio, nell’angolo di un cassetto dimenticato.

Non li vuoi vedere più fino a fine maggio, quei costumi colorati, quegli asciugamani su cui ti sei steso fino al giorno prima:  fan venire il magone. 
Rappresentano la vacanza che non c’è più, i giorni di sole, il mare, il tempo senza impegni, i libri letti mentre le onde ti carezzano i piedi, i bagni improvvisi per stemperare il calore, e non ci sarà ancora per un intero grigio inverno fatto di lavoro, di impegni, di routine.

Le cose che porti a casa dal mare le odi per il resto del tempo che non è estate, perché con il loro esistere ti sbattono in faccia questa suprema ingiustizia, incomprensibile alla logica: 

che la vacanza, nella nostra vita, è solo l’eccezione.

18 settembre, 2018

Riformattare la memoria



La Poesia moderna si adatta a tutto, anche alla nostra nuova condizione di full immersion con il nostro computer, e,  poichè la  memoria rievoca il vissuto, è precisa, esatta, implacabile, ma non produce niente di nuovo: è questo il suo limite, va rinnovata e per un attimo, per darti tregua da ricordi di vita molesti, pensi che sia meglio cancellare i dati, riformattarsi insomma:

L’immaginazione, invece, non può evocare niente, perché non può ricordare, ed è questo il suo limite: ma in compenso produce il nuovo, un qualcosa che prima non c’era, che non c’è mai stato.

E allora:

Memoria libera

Aahgh!!!  é la RAM fiapa.
anche al disco ze lento
al video, staca,
me devo riformatà, lo sento.

No!  no posso fane a meno,
cò i veci dati   no i gira i mie programi.
Incuo, però, me he stancao e,
in un momento,
he cancelao duto in un lampo.

Ah, 'desso sì. memoria libera!
fresca, imacolata
'Desso sì, stago megio, via duto quel che gera!

Megio 'desso che t'he cancelagia!

16 settembre, 2018

In Laguna sull' imbrunire




Nulla di più struggente della Laguna settembrina. 

Laguna 

...Tu dovaravi veghe la laguna 
in una sera setembrina 
sensa vento..... 

la vita se ferma 
per fà posto ai sò coluri. 

13 settembre, 2018

...e la barca va


E' stata presentata domenica pomeriggio l' ultima fatica di Giovanni Marchesan " Stiata".
E La Barca Va..

Giovanni "Stiata" è poeta, commediografo, narratore di sottile ironia che sfora sul sociale centrato sul suo e nostro piccolo mondo gradese.
Rappresenta la punta di lancia dell' attività culturale della Associazione "La Bavisela" orientata tutta all' insegna della gratuità generosa e disinteressata e rivolta ai bambini, agli anziani e alle persone altruiste.
La gioia del donare qualche cosa di se al prossimo senza chiedere nulla in cambio accomuna i due fratelli Marchesan "Stiata" Maria e Giovanni.
perchè se Giovanni è la voce narrante, Maria è il motore inesauribile quale quello del motore del padre Bortolo Marchesan "Crosso" protagonista delle storie narrate nel libretto.

Bartolomeo Marchesan "Crosso" paron de barca, sabionante, motorista, con il suo trabacolo "Marino" detto familiarmente "Al Bacolo" causa l' affumicatura nerastra  presente sul fasciame di bordo, perennemente "infumegao de nafta e ogio del motor" era uno di quegli uomini impavidi, grandi marinai che "col bailon" caricavano sabbia dalle foci dell' Isonzo per rivenderla a Trieste, tanto da poter dire che Trieste ze stagia fata col sabion graisan.

Il libretto evoca sfondi storici gradesi:
Il mar Grando, Al Palù, la Ciesa al Savial La Strada Mosconi il forno de la Pastora, La fabrica del giasso, la fabrica de le sardele al Maselo e al Sotoreparo (rifugio contro i bombardamenti).

Giovanni usando la figura emblematica del padre ci fa fare un tuffo nel passato usando, in dialetto, un linguaggio ironico misto a profondo affetto, descrivendo gli sforzi del capofamiglia per assicurare il sostentamento alla propria famiglia in tempi durissimi.

UN libro da leggere con attenzione e conservare.

11 settembre, 2018

NInna-Nanna Lagunare


La foto del bimbo dormiente è un mio fotomontaggio di più fotografie

I canti popolari sono i fiori del dialetto, segnano i sentimenti che vengono tramandati oralmente e vivono per lo più nella memoria famigliare.
Le canzoni "graisane" sono figlie di quella memoria collettiva, con un carattere intimistico, domestico.
Nascono dalle esperienze in mare, in Laguna, tra alghe e reti, riproducono, anche con ingenuità, quadri deliziosi di scene di pesca, di uomini laboriosi dediti alla propria famiglia che provano piacere per il loro lavoro.

Le ninna-nanne sono i boccioli di questi fiori, ve ne propongo una dei primi '900:

Ninna nanna

Dormi bel  figio
che tò pare pesca
e, zozo in mar,
cò  l’ ingegno e  l’ esca
el  pensa al  tò  magnà

Dormi, bel figio
che to pare pesca,
zozo in palù,
e  i  pissi  magna  l’ esca
nome  per  tu.

08 settembre, 2018

La goletta Colombo


E' ritornata a Grado. 
La Goletta "Colombo" vanto della tradizione scolastica gradese, dopo tante vicissitudini che l' hanno portata dal completo abbandono in banchina, all' affondamento, al trasferimento a Monfalcone alla fine, come un figliol prodigo, è ritornata a casa sua - Grado - affidata alle cure dell' Ausonia i cui soci anziani sono gli stessi allievi che ha contribuito a formare professionalmente.

La  storia della Colombo nasce con la scuola statale di avviamento di tipo marinaro a Grado nell'anno 1928.
La durata dei corsi era annuale sino al 1938, poi divenne biennale.

All'arrivo dell'uomo che darà la svolta all'Istituto - il Prof Giorgio Buda Dancevich - nel 1948 venne trasformata in Scuola Secondaria di Avviamento professionale con corsi triennali di tipo marinaro con annessa Scuola di Avviamento industriale femminile.

Nel 1948, a conferma del ruolo fondamentale che hanno sempre avuto le donne a Grado, la Direttrice della scuola era la Prof. Francesca Oss-Pinter. (in foto al varo della Colombo nel 1957)



La Professoressa fu la vera fautrice e sostenitrice della scuola. 

Quello che il Professor Buda Dancevich portò a Grado da Lussino è stata la mentalità marittima d'altura per formare comandanti e ufficiali che a Grado, pur con uomini abituati al mare, mancava perchè si trattava pur sempre di un esperienza ad un mare limitato sino al massimo alle coste istriane.

Nel 1961 iniziarono le lezioni della prima classe della Scuola per Radiotelegrafisti di bordo e nell' ottobre 1965 furono formate le prime classi del corso per meccanico navale e per Padrone Marittimo.



06 settembre, 2018

I nostri scrittori


Stasera all' Auditorium "Biagio Marin" alle  21, rassegna di 12 scrittori gradesi commentati in musica e presentati dall' Associazione Culturale "Musica Viva" nell' ambito della manifestazione:

Musica a 4 Stelle 2018


Un  importante appuntamento con le opere di scrittori gradesi presso l'Auditoriom; 
sentirete, letti da Maria Francesca Arcidiacono e Mario Milosa accompagnati al violoncello da Antonio Galligioni e al pianoforte MariaRosa Pozzi l'appassionato lavoro di.
Mauro Marchesan, Aldo Tognon, Monica Maran, Riccardo Pigo, Alessio Gratton, Enio "Pasta"Lugnan, Marilisa Visentin e Federica Lauto,Teti (Stefano Dovier), Giovanni Marchesan Stiata, Damiano Marchesan, Giovanni Marchesan Magnamili, 
Sarà un bel momento per Grado.
Partecipate l' ingresso è gratuito.

04 settembre, 2018

Pesca in Scatola


Un decennio fa per comprare il pesce il massimo era farsi un giro sul molo del mercato ittico (vale per tutta la penisola) e fidarsi della pluriennale esperienza del pescatore per comprare e farsi consigliare il modo migliore di cucinare il prodotto acquistato.

Poi d'un colpo, scoperto da solerti operatori televisivi, il pescatore ha dismesso gli abiti comodi, gli stivali d' ordinanza e  si è vestito di un completo blu con bottoni d'oro e, a bordo di un veliero(?) comodissimo per pescare  attorniato da un a banda di ragazzini saltellanti come equipaggio e propone sempre sorridente - non gli capita mai una giornata storta -, ad un pubblico televisivo sempre più frettoloso e convinto che mangiar bene sia sempre una questione di prezzo e non di altri valori, un prodotto precotto e preconfezionato.

Il risultato è una diseducazione culturale, un' analfabetismo culinario che straccia un pacco di valori sul valore del cosa, dove, come e quando mangiare.

Un Paese il nostro di cultura contadina e peschereccia da sempre, con 7500 km di coste dove ci siamo inventati di tutto, ridotto a pesci bistecca, bastoncini surgelati e tonno in scatola.

Una malinconia struggente.

Per favore  frequentate le banchine dei porti e porticcioli, le pescherie, parlate con i pescatori e gli operatori del mare (non sono solo folklore ma alle volte sono grandi personaggi), comprate prodotti che non sono mai di scarto, come suggerito dalla pubblicità battente, ma buoni e di grande valore nutritivo, datevi una mano, insomma, a salvarvi dall' appannamento peloso ed interessato voluto dalla pubblicità.

01 settembre, 2018

Street Art Gradese-Latina

Gli arcivescovi aquileiesi diventati patriarchi a Grado – eredi di conoscenze importanti d’arte ed edilizia – costruirono due bellissime chiese  che raccontano quanto importante fu il “castrum gradense”, fortificato nel V-VI secolo per far fronte agli attacchi degli invasori barbarici.
Creando, nel contempo, un tessuto urbano punteggiato di frammenti di iscrizioni latine, di  resti scultorei, di case medioevali – di cui ben s’intravvedono gli stadi edilizi successivi.
Rovistando tra le cronache gradensi ho trovato tracce di racconti che narrano di Ecclesiastici piuttosto giocherelloni che non disdegnavano le cure terrene come bagni e massaggi e frequentazioni femminili. (Thermae antelitteram)
Negli scavi recenti di Campo Patriarca Elia in Grado, pare sia emersa  traccia di un' immagine che qualche nostro antenato versato per la pittura e arrabbiato contro i Potenti del tempo aveva pensato bene di dipingere fuori del palazzo Patriarcale.
Antica forma di protesta in Street Art.
Dall' iscrizione si capisce bene : 
Fili de le pute traite
Ora sono obbligato a comunicare che non è detto che sia vero, ma è solo un sentito dire o dedotto da letture non sempre veritiere del tempo.  Prendetelo con le molle e ricordate che:  Una mezza verità è una bugia intera.
Perchè gente che sparlava dei potenti di turno a Grado esisteva anche al tempo che fu.
Sapevatelo!