29 settembre, 2021

tera de la gno zente

biagio marin, osserva grado sulla terraferma, e consideral'attività marinara, quasi in subordine rispetto alle produzione ai commerci del continente:


                                                           tera de la gno zente

                                                         piena de sinistri, piena d'arche

                                                        e può de fntulini e puo de barche

                                                     che va per  mar cò vele tese o lente


vissero a grado i voli di tante ali.
 

27 settembre, 2021

de gravo antico


 Gravo antigo 


De Gravo antigo la so storia ciara Gnissun la sa e la savarà per mai 

E tra quii che no cree me meta a gara. Co le marine mundi deslargae 

Qua gera de eia nome la fortessa 

Sul più levoso a giusta veritae; 

Cu dise che ebia qua dao zoso i fundi Cu, che de più 'l mar s'ebia solevao, Comò se veghe infora piere afundi. Ma co più sigurtae se sa de quando Gera Atila a destruzeh Naquilea 

Che a Gravo i Patriarchi 'i aveva brando, 

Lafe, e che se poi ben mostrah col dea 

Che in Ciesa tanti i so ossi'i li ha sepulti 

E 'l so palasso che 'ncuo 'l ze in bareo. 

Sora tante urne e sparse antichitae, 

Sto Gravo 'l veva più de vinti ciese, 

E donca j se poi dih: gera çitae: 

Che per ben creeh, ve basta ghitahj vardo 

A tantefondamente, in mar fondae 


26 settembre, 2021

a.p.g. una storia in gialloblu-- associazione pallacanestro grado


 un libro di ricette per la felicità, un bambino, un canestro. ed una palla a spicchi, non serve altro.

a grado questa fotografia si ripete da decenni   60 anni di storia e storico sentimenti e passione, tanta gente ha creato legami anche duraturi, per essere a grado è una delle scosse più belle che siano capitati.

a.p.g-          vai grado +++   erano per  tutti noi.   una cosa bella e duratura nel tempo, sempre in gialloblu.

associazione pallacanestro gradase

25 settembre, 2021

galea graisana








grado un’isola stretta tra mare e laguna, aperta alla luce ed alle voci del vento, ha profonde misteriose radici, una civiltà segretamente custodita lungamente sedimentata.

i gradassi risono sempre sentiti orgogliosamente diversi, fedeli e coerenti con la loro storia innestati saldamente nelle strutture civili e politiche storiche.

da cicil loro gloriarsi tutt’altro che servile facciamo parte delle repubblica di s.marco il massimo del prestigio di cui eravamo i depositari.grado ha una città è fabbricata in forma lunga e stretta, quasi a modo di galea, ed  è circondata da muraglie antiche.per chi è avvezzo a servirsi di navi grado figura come una proiezione sul mare aperto una galea pronta a salpare

grado ha una città è fabbricata n forma lunga e stretta, quasi a modo di galea, ed  è circondata da muraglie antiche.per chi è avvezzo a servirsi di navi grado figura come una proiezione sul mare aperto una galea pronta a salpare



 

24 settembre, 2021

le scusse me pareva de esse una naridola


                                    

                                     La Scussa
                       

 Comò un angelo cagiuo
                           la verto le ale,
              morta sul deserto de la spiagia.
                  Ma drento la sò anema,
                      una camera rosa,
                 se sente 'ncora al mar
                 che conta de un viaso
                   che no finisse mai.


22 settembre, 2021

infanticidio greco i paligi


Questa storia ha inizio nella notte dei tempi, quando gli dei divoravano i propri figli e gli uomini sacrificavano al Dio Moloch i loro primogeniti. Solo nel Corpus Iuri Civilis, promulgato da Giustiniano nel 529, al bambino sarà riconosciuta personalità giuridica, cessando di essere semplicemente un oggetto di proprietà di cui ci si potesse disfare senza problemi. Tuttavia, a distanza di secoli, ancor oggi il bambino è vittima di ogni sorta di violenze anche se non mancano severe leggi internazionali che lo proteggono e sanciscono i suoi inviolabili diritti. Ma se le leggi sono fatte per essere violate (che senso avrebbe infatti una legge se quanto essa sancisce fosse connaturato ai costumi di quella nazione?) allora bisogna essere convinti che solo un diverso approccio etico, culturale e sociale, forse, potrà risolvere il problema.
Il mito greco
La letteratura mitologica greca, come si può apprendere dalla “Teogonia” di Esiodo, è ricca di episodi dove i figli sono sacrificati nei modi più orrendi. Saturno-Kronos cui era stato profetizzato che sarebbe stato detronizzato da uno dei figli, per non perdere il potere, si mise a divorarli. 

20 settembre, 2021

nuoli


                                        Nuoli


Nuoli che fe sempre zoghi novi

de montagne, de barche
la in riva al mar
epur  i ze fati de ninte, solo vapor
che va qua o la 
a sigonda del vento.

Nuoli no savé che drento
portè al mio de fiao
e forsi quel de gno pare
che desso ze diventao 
odor de un porto o cussa che.

La Scussa
Comò un angelo cagiuo
la verto le ale,
morta sul deserto de la spiagia.

Ma drento la sò anema,
una camera rosa,
se sente 'ncora al mar
che conta de un viaso
che no finisse mai.

19 settembre, 2021

piattole


Vi sarà capitato di esclamare - ma tu son più fastidioso de una piatola!- di questi tempi e con le frequentazioni enormemente allargate dall' uso del Web, è facile incontrare questa specie antica di rompiscatole che attacca bottone, fa l' amicone, sa tutto lui, è autoreferenziale al massimo.


E si lamenta, le piatole si lamentano continuamente, sono eternamente scontente, ti assillano con i loro problemi e finisce che per quieto vivere dai loro ragione purchè la finiscano.


Una statistica americana ('sti americani fanno statistiche su tutto sono delle vere piatole) dà loro ragione, alla fine del percorso di rottura di conagi e lamentazioni varie arriva la luce del successo personale e del denaro.

SI ! fare la piatola paga, ma che palle!


Poi ci sono le piattole da social network, quelli che ti iscrivono a gruppi vari senza chiederti se ti va, ti sottopongono alla tortura di migliaia di mail indesiderate (uno spam incontrollabile) senza che tu possa dire bah!


Ti martellano di post con link su praticamente tutto lo scibile umano, aggiungono le foto dei loro parenti sino alla settima generazione, dicendoti guarda qua che bello!


La piattola cerca in ogni modo di influenzare la tua vita e questo vuol dire che non vive serena, che non ha un cazzo da fare e che non ha nessuno su cui concentrare le sue frustrazioni.


Proprio per alleviare le sue sofferenze proporrei la sua soppressione.


Ma, riflettendo, è quello che faccio anch'io, casse! son una piatola! 

17 settembre, 2021

i pescatori e il nuovo sindaco

 

La storia di Grado è divisa in due parti una quella dell' antico Castrum (la città vecchia) e quella dell' ambiente lagunare dove si sopravvive solo con la pesca,  un doppio microcosmo.
Tant' è, che parlata e tradizioni religiose sono spesso diverse. 
Anche il dialetto gradese-lagunare risulta molto più duro di quello parlato nelle calli.
I pescatori lagunari avevano un sistema di simboli per contrassegnare gli oggetti loro appartenenti e non confonderli con altre famiglie.
In laguna, si viveva nel "cason", nato come rifugio e trasformato nel tempo in abitazione, che rappresenta l'adattamento dell'uomo all'ambiente, ultimo retaggio delle capanne del neolitico. Fatto con un'intelaiatura di legno, ricoperta di canna, che doveva essere "de fìumera", tagliata a mano, seccata ed annodata. Non aveva aperture verso nord, per difendersi dal freddo, una piccola finestra, una porta a sud. Se l'isola è abbastanza grande, se ne possono fare due o tre, utilizzandoli anche come magazzino per le reti. La pesca seguiva i ritmi delle stagioni e delle maree.

 L'acqua si muove quattro volte al giorno, alta e bassa si alternano e sono collegate alle fasi lunari.La vita dei caoneri è sempre stata strettamente connessa alla vita ed ai tempi del pesce, cui era legata la loro sopravvivenza, ed in parte a quella della selvaggina.
Si trattava di una vita condotta per la maggior parte all'interno della famiglia, i contatti con il mondo esterno erano assai limitati e soltanto le grandi occasioni religiose, o faccende personali, richiamavano i pescatori di laguna a Grado
I pescatori di laguna avevano dunque un profondo rispetto per la natura che scandiva il tempo della loro vita, ma erano anche osservanti della religione per cui non mancavano mai i più importanti appuntamenti della vita della Chiesa, mentre potevano trascurare altre feste profane.

16 settembre, 2021

cantuccio di grado


In lontananza si sentono i gabbiani. Il vento con le foglie tra le vie strette. Le barche legate nel porto si dondolano al ritmo delle onde. Il suono delle onde è sempre presente come una melodia che suona di continuo. Il profumo del mare si sente ovunque. Il faro orgoglioso sta alla fine della diga e instancabile segue tutto ciò che succede intorno a lui. Sa di essere importante per tutti, ma in particolar modo, ai pescatori che ne hanno bisogno per ritrovare la via di casa. Questa è la mia grado. Viene descritta da poeti e viaggiatori come un posto pittoresco di pescatori, ma è il mio cantuccio che parla al mio cuore.

15 settembre, 2021

grado isola del sole


“SCOPRIRE IL PERCHÉ DEL SOPRANNOME “ISOLA DEL SOLE”

Arrivare a Grado è già un'esperienza in sé. Mettiamo che siate partiti da Aquileia, dopo una visita alla sua stupefacente basilica mosaicata (lo so, non è in Venezia Giulia, ma visto che siamo in zona non è proprio il caso di mancarla). La strada che ci si trova a percorrere, semplicemente, a un certo punto è l'unica ”


Passi di:  cose da fare nella Venezia Giulia almeno una volta nella vita”. 

“striscia d'asfalto che taglia l'acqua della laguna. Qua e là potete scorgerne i suggestivi isolotti, alcuni con i caratteristici casoni di paglia costruiti un tempo dai pescatori. La soluzione migliore è tenere tra le mani una cartina stradale, magari quelle a due facce che troverete in ogni ufficio turistico, da un lato Aquileia dall'altro Grado, su cui vista la dimensione è facilissimo seguire con il dito la rotta che stanno Macinando le ruote. Sul ponte, che risale appena al 1936, potreste trovare un semaforo rosso e la sbarra abbassata: preparatevi allora a sbalordirvi. Come un pezzo di pista in miniatura, infatti, una sezione del ponte ruota su se stessa, ”


cose da fare nella Venezia Giulia almeno una volta nella vita” “aprendo il passaggio alle imbarcazioni che solcano le acque. Tanto per dire, una volta sotto di noi è passato un peschereccio stracarico di tifosi dell'Udinese festosi e urlanti, che sfilavano via a un'andatura molto rilassata.
La storia dell'isola è innanzitutto una storia di laguna: furono le scorrerie dei barbari a spingere prima la popolazione e poi il patriarca di Aquileia a stabilirvisi in cerca di quiete. Dopo il suo apice, all'ascesa di Venezia corrispose l'inevitabile declino di Grado, il cui meno usato soprannome “Prima Venezia” è eloquente. Una volta entrata a far parte del territorio austroungarico fu però lanciata co”
cose da fare nella Venezia Giulia almeno una volta nella vita”. 
“però lanciata come località balneare e termale, e frequentata da personalità del calibro di Freud e Svevo.- caput et metropolis totium venetiae et histrie.
Il centro storico della città corrisponde quasi del tutto all'antico castrum, il nucleo urbano romano sorto a partire dal V secolo. Passeggiarvi senza meta ci immerge in un'atmosfera veneziana, con le viuzze strette e un po' labirintiche, in cui, in ogni caso, è improbabile perdersi. In un attimo si arriva alla basilica di Sant'Eufemia, che sorge sui resti di una chiesa precedente in parte ancora visibili dall'interno. Calpestando i pavimenti mosaicati può capitare di sentirsi quasi in colpa, mentre è con un filo di stizza che possiamo solo immaginare la cattedra ve”
cose da fare nella Venezia Giulia almeno una volta nella vita”.
“immaginare la cattedra vescovile rivestita di tavolette eburnee, dono di Alessandria d'Egitto. Purtroppo infatti le tavolette, note come “gli avori di Grado”, andarono disperse. Quelle rimaste sono protette da una teca in alcuni dei più importanti musei del mondo, mentre altre fanno (sic!) parte di raccolte private. A fianco della basilica si trova il battistero ottagonale, un tempo collegato a essa da un portico.
Poco lontano sorge anche la basilica di Santa Maria delle Grazie, dalla struttura più slanciata, ma con mosaici altrettanto suggestivi.

Visitare però mette appetito: niente di meglio, allora, che un buon boreto.


 cose da fare nella Venezia Giulia almeno una volta nella vita”. 

“allora, che i tavolini all'aperto di uno dei tanti locali che si affacciano sulle stradine. Abbiamo già parlato del boreto alla graisana, ma se preferite spanciatevi di vongole, sepe sofegae, passere di mare, e qua finisco un elenco che potrebbe continuare a profusione per ricordarvi di annaffiare il tutto con un buon bianco, oltre che con i classici asparagi, stagione permettendo.

Mentre digerite, magari sulla panchina della terrazza affacciata sul mare, potreste trovare impossibile che una città tanto poetica della Venezia Giulia non abbia un suo scrittore. Infatti Grado anche ha avuto il suo cantore: il poeta Biagio Marin, che ne ha messo in versi la longa istae e l'ha descritta utilizzando il suo dialetto, il graisan.”


 “101 cose da fare nella Venezia Giulia almeno una volta nella vita”.

 “versi la longa istae e l'ha descritta utilizzando il suo dialetto, il graisan.

Se avete avuto il regalo di una giornata calda, col cielo terso e pulito, non vi dovrebbe essere difficile capire il perché del titolo di questo capitolo, nonché del soprannome “Isola del sole”.” l sole fa parte della politica turistica ed è cosa scontata.


14 settembre, 2021

i razzi del mare


durante le sere d'estate seduti sotto la mota, sotto il cielo fosforescente, stiamo contemplando la festa pirotecnica della natura, la piova dei razzi, il cadere delle stelle cadenti che i famciulli credono trasforate in galanterie marine, raccogliendo i banchi esterni nel comprensorio nero scuro di grado. il gioco pirotecnico naturale  d'estate non aveva alcun tributo da dare alla natura.


 

13 settembre, 2021

nuovo albergo e il canto per noi


Ricordo che, in tarda serata, quando ci staccavamo dal viale illuminato per raggiungere il nostro albergo attraverso strade appena appena rischiarate, trovavamo molto spesso ad attenderci nella penombra della via, seduti su di un basso scalino, schiacciati contro la rigogliosa siepe di ligustri fioriti, tre ossuti ragazzini, molto piccoli, arsi dal sole e dal vento; aderivano uno all'altro come rondinotti affamati: così scuri ed esigui, difficilmente venivano notati; solo i loro piccoli crani a forma di pinoli si lasciavano scorgere, perché stranamente azzurri, sotto la rapatura crudele. Ci aspettavano, perché volevano "cantare per noi": si trattava di canti "a tre voci", eseguiti con impeccabile e sapientissimo intuito polifonico: canti desolati e sommessi. sotto i quali pulsava sempre !'implacabile ritmo del dolore: canti di morte, e di amore senza speranza. Si davano gli "attacchi", questi tre piccoli aedi della notte, 
pungendosi l'un l'altro le costole, brevemente, con gli scuri gomiti acuminati; poi. quando avevano esaurito il loro esiguo repertorio, restavano stranamente rigidi, con lo sguardo basso fisso al selciato, come fossero di pietra. 

12 settembre, 2021

le vele in laguna di grado


Venezia e la sua laguna: difficile immaginare un esempio migliore in cui la storia di una città sia così strettamente legata alla trasformazione del territorio che la circonda.
Laguna che per secoli ha rappresentato anche una importante risorsa di approvvigionamento alimentare; in questo ambiente i Veneziani hanno evoluto le loro tecniche di pesca, adattandole alle peculiarità del territorio e ai cicli stagionali che determinavano gli spostamenti del pesce dal mare verso la laguna e viceversa.
I bassi fondali hanno obbligato l’utilizzo di imbarcazioni con fondo piatto, difficili da governare con la navigazione a vela, l’unica propulsione esistente in quell’epoca oltre alla forza dei remi. Una vita dura, rischiosa, quella del pescatore lagunare, che si è progressivamente spinto verso il mare, fino a creare, in particolare con la marineria chioggiotta, la flotta da pesca più importante dell’Adriatico.
Testimonianza preziosa ed assolutamente unica di questo percorso è la collezione ottocentesca “Marella”, conservata presso il Museo di Storia Naturale di Venezia. Questa raccolta costituisce infatti il racconto dei vari momenti dell’attività di pesca degli abitanti della laguna, illustrando le tecniche, le attrezzature, le imbarcazioni e le tradizioni legate a questo importantissimo settore dell’economia veneziana. Dalla pesca in valle a quella in laguna alle più diverse specie ittiche, alle raffinate tecniche di pesca in mare, l’esposizione è un’occasione per riscoprire una componente importante della nostra cultura lagunare e del nostro patrimonio storico e testimonia lo stretto rapporto fra uomo ed acqua così unicamente sviluppato nella nostra cultura anfibia.

11 settembre, 2021

la seca e lafele e la colma


La Colma, La Seca, La Fele
Me me é sempre domandao perché fa la colma e seca, perché 'mar in duto 'l mondo al va sempre su e zò.
Un vecio 'l m'ha spiegao che xe 'l sol che move l'acqua e lo stesso fà la luna e se ciama atrassion.
E Vardando 'l calandario xe le lune ben segnae, l'acqua gambia oni sie ore e se sa che ponto fa.
Ma la luna la xe estrosa e no l'ha orari fissi, la se leva e la tramonta sia de note che de dì.


Goba a levante, luna calante, goba a ponente, luna cressente.


Xe gambiaminti sigondo i misi cò cresse l'acqua o la va zò.


Xe la fele cò la mesa luna, dopo la va in dosana e cressente, pé rivà fin che fa 'ponto forte' sia co'l tondo o scuro lunar.


Fele de acqua la colma e seca,

10 settembre, 2021

LA prima descrizione della città di grado VENNE DESCRITTA NEL PROVVEDIMENTO SULLA LAGUNA NEL 1580


 in epoca moderna una dei primI a descrivere nella città di Grado un provvedimento del cIttadino provveditore in Grado fu Pier Francesco Malipiero, provveditore A NOME DEI CONFINI ,INDIRIZZATA DAL DOGE NEL 1580, VENNE ONCERTATA LA DISPOSIZIONE DEI LIDI DEL DOGADO E DEI POSSEDIMENTI IN POSSESSO A GRADO VA CONSIDERATA CHE LA POSIZIONE DEI CONFINI DEL MARE ERA DIFFERENTE.IL MARE AVEVA MOLTI PIU CONFINI  IL TERRENO ERA SPOSTATO DA GRADO DI QUASI 5 KILOMETRI. 

LA LAGUNA SI RA SPOSTATA DI MOLTI CHILOMETRI DA 5 A 7 ATTUALMENTE.

09 settembre, 2021

vle e barche


le vele erano simili  bandiere, con le quali l pescatore esprimeva anche il proprio orgoglio di vivere affrontando e vincendo continuativamente il mare. l'insegna indicava l' arrivo in porto dopo diversi giorni e settimane, le donne potevano scorgere prima l'indicazione del proprio caro.

08 settembre, 2021

a machina e salicornia



Si tratta di piante assai singolari, sia per aspetto che per la capacità di adattamento ad un ambiente inospitale per la maggior parte delle altre piante, come quello delle zone litoranee o lagunari in cui il terreno è intriso di acqua salata e periodicamente viene da questa sommerso.
Morfologicamente assai simili tra loro, il genere Salicornia, è costituito da piante tutte annuali erbacee che differiscono per il portamento, le dimensioni dei fiori e per il numero cromosomico; il genere Arthrocnemum  comprende piante a ciclo biologico perenne e lignificate alla base; il genere Sarcocornia è affine ai primi due.
L’individuazione delle specie, data la scarsità e la variabilità dei caratteri differenziali, non è sempre facile: si richiede un attento esame di più esemplari freschi (con l’essiccazione, i caratteri diagnostici si alterano profondamente).
Come dice il nome, le salicornie contengono molti sali tra i quali quelli di iodio e di bromo; per questo i loro succhi avrebbero le proprietà di fornire iodio agli ipotiroidei e di avere un effetto calmante.
Contengono vitamina C e la loro attività antiscorbutica era conosciuta dai Vichinghi che le portavano con sé nelle loro lunghe navigazioni.
Il succo calma il dolore delle punture d’insetti e ha azione deodorante sulla pelle dei piedi.


07 settembre, 2021

perativa Pescatori di Grado


La storia è una rassegna di rivoluzioni.


Dopo secoli di stanca rassegnazione e sottomissione, a Grado una luce.


Uno dei passi in avanti (step) che la  Comunità dei pescatori gradesi ha compiuto nel passato recente si può definire rivoluzionario perchè rompeva un archetipo storico di sudditanza.


C'è una data che segna una svolta storica tra la Grado peschereccia atavica e quella moderna.


2 aprile 1930.


E' la data di costituzione della Società Anonima Pescatori Lagunari di Grado.


In un colpo i pescatori si scuotono e riunendosi in 39, tanti sono stati i primi aderenti alla nuova società, si pongono obiettivi comuni, si sottraggono allo sfruttamento dei commercianti e puntano a migliorare, oltre che sotto il profilo economico, anche in quello culturale ponendosi, altresì, anche l'obiettivo della mutualità e dell'assistenza ai meno fortunati.


Nel 1932 la Società era attiva nel locale Mercato Ittico vincendo resistenze e boicottaggi dei commercianti.


Intando le adesioni crescevano e nel 1940 la Società concludeva con il Comune il contratto di affitto della "Valle Artalina" tuttora in corso e finalmente si dotava di una sede sociale di proprietà in Riva Dandolo.


Veniva così sfatata così in pochi anni la diceria dei compaesani "scartossiti"  e foresti "sensai" che consideravano la categoria dei pescatori "poveri e ignoranti" e creando una diceria nuova:


 "i ze carghi de soldi e i li mete soto al stramasso" .


A questo proposito devo dire che mio padre, che era pescatore, si è dimenticato di dirmi soto qual stramasso li ha missi. 

Nianche a cason soto al pagion li he catai !

06 settembre, 2021

i mestieri


 pescauri de mar e de Palù;uanti mistieri ne l' arco de un ano che i fà. ma sempre pescauri i ze: par un zogo de parole, ma un pescaor al varda la stagion, la luna, le maree al vento: ze l'ocio vigile de l tempo.

vardando dute ste robeal sa che tempo farà, i nuoli comò che i core i veva cò la sova esperienza, i cognosse al tempo mego de un barometro.

05 settembre, 2021

guardiano e la processione di barbana


 il 19 maggio 1720, mentre la processione stava per entrare nel santuario, il padre guardiano sbarrò il passo al sindaco e alle altre due cariche civche , chiedendo la "stolla" per consegnare le sacre reliquie.il monsignor Abbate di Sesto fontanini ne richiese le reliquie e la popolazione tutta potevano ritornare a Grado alle due di notte. solo nel 716 ogni cosa venne a finire.

03 settembre, 2021

i casoneri e la moglie in Friuli


 quando una donna sposava un casoner, faceva ritorno a Grado solo alle volte di grandi festivitàtre volte di solito,una delle cose più importanti era il momento del parto e per questo il casoner per convenienza e pratictà cercava moglie in Friuli.

la moglie doveva avere l' approvazione del parto e veniva fatta prima  la domanda di matrimonio.
un mucio de zente in Friul  fa le domande de matrimonio. La donna casonera era obbligata ad un lavoro molto duro, lavorava alla pari dell' uomo, pescare in batela e barattava il pesce catturato.

02 settembre, 2021

casoneri o scartossiti


La vita dei casoneri di un tempo era una vita condotta per la maggior parte all'interno della famiglia, i contatti con il mondo esterno erano molto limitati e soltanto le grandi occasioni religiose, o faccende personali serie, richiamavano i pescatori di laguna a Grado
A Grado un tempo, ma non proprio tanti anni fa, c'era una frattura ben chiara tra la popolazione che abitava la laguna (casoneri o graisanati) e la gente del paese che si riteneva superiore per censo e per istruzione ai pescatori.
I Pescatori di Palù  (Casoneri) ricambiavano con spregio e definivano i paesani "scartossiti", modo ironico per descrivere il loro abbigliamento che con giacche e cravatte li facevano somigliare a pacchettini regalo.
Anche il dialetto in Laguna era diverso, più arcaico e meno influenzato da vocaboli esterni quello lagunare, più aperto a contaminazioni quello del paese abituato a rapporti stretti con il retroterra friulan-giuliano triestino.

01 settembre, 2021

batelanti


Batelanti
Un tempo In laguna i casoneri erano stanziali ma il prodotto della pesca quotidiana doveva essere venduto, allora ecco l'esigenza di un efficiente servizio di raccolta. Il lavoro veniva svolto dai batelanti, che prelevavano dai casoni il pesce segnandone 
la...
Manuel Vio - 2014-02-25T08:44:12+0000
La foto mi ricorda mio nonno, Giuseppe Vio. Ho impresso nella memoria il movimento dei remi.
Ennio Pasta - 2014-02-25T14:47:07+0000

beh! tuo nonno era mio zio, casoner de origine, per lui vogare era similitudine di camminare, ciao enio