29 agosto, 2007
Il Lurker day
Oggi, 29 agosto (e fino al 31), festeggio il Delurking Day. Ovvero una giornata nella quale ogni blogger dovrebbe chiedere ai propri lurker di palesarsi almeno una volta nei commenti. I lurker sono i lettori di un blog che solitamente non lasciano commenti, o che non hanno mai lasciato in vita loro un segno della loro presenza sul blog in questione. Quindi, ecco le regole del Delurking Day, palesatevi:
1. voi accaniti lettori che non avete mai commentato su questo blog
2. voi sporadici lettori che non avete mai pensato di lasciare un commento su questo blog
3. voi che leggete questo blog per puro odio, per puro amore, ma vi vergognate di scrivere qualcosa nei commenti
4. chiunque ami la f... può lasciare un commento
4bis. chiunque non ami la f... può lamentarsi lasciando un commento
Segnalate questa iniziativa sui vostri blog, potrebbero venire fuori belle scoperte.
26 agosto, 2007
Azienda di Cura e Soggiorno
Leggo, tra le lettere del Piccolo di ieri, una disanima precisa e in certo senso accorata del dott. Salvatore Tosto (più graisan de tanti) sulla trasformazione dell'Azienda in Git. Ha ragione solo in parte, non siamo tornati indietro di 50 anni, hanno azzerato cento anni di vantaggio che avevamo su tutti gli altri centri curativi balneari.
La necessità di generare profitto e la contemporanea decisione di affidare la Direzione e la Presidenza a personaggi del sottobosco politico regionale ha partorito decisioni ridicole come la messa in opera dei tornelli d'ingresso e creato vuoti di bilancio paurosi.
Nel 1970, Presidente il Dott. Gregori e Direttore il dott. Malfertainer, l'Azienda conseguiva serenamente parità di bilancio e dava lavoro a 320 tra operai e operaie.
E' sicuramente cambiata la qualità della dirigenza, per far funzionare qualsiasi cosa ci vogliono uomini non politici presuntuosi ed incapaci. Una proposta semiseria perchè non affidiamo la Git alla capaci mani del nostro Monsignor Zorzin che, unico a lavorare per Grado, in questi anni è riuscito a sistemare sia le Chiese, l'asilo e ora la canonica con la prossima apertura del museo archeologico e l'esposizione al pubblico del tesoro di Grado, e tutto zitto zitto, piano piano.
25 agosto, 2007
I vecchi nomi della Laguna
Scartabellando tra le mie cose, mi è capitata in mano una poesia di Giovanni Marchesan (Stiata) che descrive con grande ritmo poetico la nostra Laguna semplicemente usando i nomi di isole, mote e luoghi ormai per lo più sconosciuti, ritengo sia giusto usare il blog per archiviarla e cercare di provocare un pò di curiosità:
PALUO
Paluo, Paluo de Gravo
Sensa de tu che faravo.
...
Ponta de La Silisa
Ara de l'Ordolagranda
Isola dei Luvi
Canal Biero
Fondao de le Oche
Marina de le Ghire
Promero.
Velme dei cani
Canal de l' Omomorto
Paluo de la Carogna
Fosso dei Frati
Isola dei Orbi
Vao dei Barelati.
..
La Cava de la Buora
Dosso del Fogon
Vao Desora
Ponta del Dron
Rio de l' Acqua granda
Fondao de la Moronda
Rio Gorgona, a le Cree.
Balo de la Toronda
Canal de le Mee
Isola de le Elbe
Paluo del Bosco
Tapo della Fighera
Foldao de l' Olmo
Rio Volpera
Marina dei Manzi
Ara dei Sabionanti
Canal de Frà Simon
Balo de la Nassa
Fondao Nassion.
Paluo, Paluo de Gravo
Sensa de tu che faravo.
Tapo Rabante
Rio Bueo
Velma Persa
Arzine Luseo
Rio dei Gui
Le Mole
Gorgo
Averto
Morgo
Banco Dorio
Canal Levoso
A Le cave
In Baroso
Le Borae
Rio de l' Arastorta
Canal de la Traghita
Banco dei Tratauri
Ponta del Tremolo
Baro de le Rane
Ara del Bronbolo
Ponta de Barbacale.
Canal de la Crose
Ara del Mulin
Dossi de líOro
Balo del Campanil.
..
Paluo, Paluo de Gravo
Sensa de tu che faravo.
..
Canal de San Giovani
Barbana e San Zulian
Centenara e Vilanova
Ponta del Pian
Piere de San Gotardo
Anfora, Noghera
Le Domine, San Marco
San Vito, Panera
Puo.. Sant' Andrea e Montaron
San Grisogono, San Piero
San Zenon
Paluo, Paluo de Gravo
Sensa de tu che faravo.
22 agosto, 2007
Scovassera In ferie
Contento per aver potuto constatare che la mia richiesta di intervento per la pulizia del porto era stata accolta vedi post pubblicato in data 14 luglio 2007, sono rimasto stranito perchè l'imbarcazione specializzata dopo essersi ormeggiata in porto mandracchio da oltre 10 giorni è inattiva. Che sia venuta in ferie?
19 agosto, 2007
Poveri noi e povera Spiaggia
La Spiaggia (notare la maiuscola) per noi gradesi è sempre stata un punto fermo del nostro orrizzonte, i suoi dirigenti sono sempre stati considerati grandi personaggi, probabilmente più dei Sindaci, perchè nell'economia stretta paesana la Spiaggia garantiva un lavoro per le donne e per gli uomini uno stipendio d'estate, periodo basso per la pesca.
Dietro la considerazione popolare c'era la convinzione di un'oculata amministrazione delle risorse sia finanziarie che umane, questo sino a quando il Comune aveva il controllo e la Regione interveniva in maniera bonaria sulle nomine degli amministratori.
Ora tutto è cambiato, di amministratori locali non c'è neppure l'ombra nominano per ragioni politiche l'uno o l'altro, esperienze del settore zero, idee sottozero.
Di rilancio parlare è utopico, per la gestione, arrivo all'oggi, si inventano un regime di spiaggia chiusa ma aperta rinunciando al biglietto d'ingresso, bella botta di genio, un' Azienda in chiara difficoltà economica (lo scorso anno ha perso 500.000 euro) rinuncia volontariamente ad entrate per circa lo stesso valore puntando al miglioramento della qualità dei servizi, che faranno pagare gli stessi soldi. Io penso che il ragionamento che hanno fatto questi amministratori sia del tipo: non faccio pagare l'ingresso viene più gente spende in servizi più di quello che incasserei con meno gente e il ticket d'ingresso.
Io voglio per un momento fare un'ipotesi: se la spiaggia fosse già sui suoi limiti di resa economica? Perchè il pubblico che la frequenta è alle corde e più di tanto non può spendere, che succede? Questa bella pensata da un colpo mortale ad un' Azienda sempre più collassata e gestita quasi con fastidio da una Regione sempre più lontana.
Ora il messaggio per la nostra nuova Amministrazione deve essere uno solo. Fermateli
15 agosto, 2007
Museo del mare
Inaugurato a Marano Lagunare il museo del mare. Ci hanno nuovamente fregato sul tempo.
Noi a Grado a parlare di grandeur, di musei sospesi tra le nuvole con filamenti sottomarini on line per il tempo reale con tutto il mondo; loro a Marano, zitti zitti, fanno e inaugurano per primi il museo; una struttura piccola ma ben realizzata e soprattutto godibile dal pubblico, che ricordiamoci paga per tutti, non dai soliti parolai con la bocca piena di promesse e le scarsele vuote di fatti.
Grandi Atleti
Buona partecipazione di due atleti gradesi Mauro Pra Floriani e Giorgio Tessarin ai campionati mondiali di canoa a Duisburg in Germania. Sono giunti ottavi nella finale del K4 200 e secondi nella finale B dei 500.
Una prestazione che onora e conferma la grande scuola gradese di voga dell' Ausonia.
Prepara da quasi un secolo grandi atleti che hanno sempre saputo tener alto il nome di Grado nel mondo dello sport del remo.
Bravi.
12 agosto, 2007
Spam e Condom
Leggo una notizia sul Corrierone che fa ben sperare per la riduzione dello spam sul viagra e nello stesso tempo aumenterà la felicità di noi maschietti.
11 agosto, 2007
Cucina di un tempo
Si sà il piatto più celebrato della cucina gradese è il Boreto ma scartabellando tra documenti e web ho trovato un riferimento ad un antico Chef al servizio dei potenti dell' epoca, tra i quali il Patriarca di Aquileia, che tra i piatti forti della sua cucina proponeva uno zabaglione che per l'apporto di calorie ed energie si poteva considerare doping.
Fra MARTINO ROSSI
Conosciuto fino a pochi anni fa come Maestro Martino, cuoco del camerlengo e patriarca d'Aquileia Ludovico Trevisan, perchè così si definisce in due dei quattro manoscritti noti del suo Libro de arte coquinaria, oppure noto come Martino da Como, perchè così qualificato da Platina nel De honesta voluptate et valetudine, è possibile oggi dargli un nome preciso grazie a un manoscritto del suo trattato, conservato a Riva del Garda, dove è chiamato Martino de Rubeis. Nel 1457 è a Milano, cuoco di Francesco Sforza. In seguito è a Roma al servizio del Patriarca di Aquileia Ludovico Trevisan e a Milano presso Gian Giacomo Trivulzio.
La ricetta:
Per fare bono zambaglione per farne una taza, piglia quatro ova zoè lo rossame, e zucharo e canella a sufficienzia et de bono vino amabille, e sel fusse troppo fumoso mettili uno poco d'aqua o de brodo magro poi fale cocere amò se coce lo brodeto et sempre menace con lo cugiaro et quando se imbratta [ponilo in taza].
Come si può notare c'è un riferimento al Boreto già nel 1457.
07 agosto, 2007
Banche e carieghe
Per commentare la notizia dell' ennesima banca che apre uno sportello a Grado, uso un disegno fatto a suo tempo dal compianto amico Giovanni Grigolon "Trombai" proprio in occasione simile.
Il disegno, quasi un geroglifico, va interpretato in dialetto.
Prima colonna i segni dell' autorità politico, economico, religiosa;
Seconda colonna: de quel che se veghe,
Terza e quarta colonna: xe più banche,
Quinta colonna: che carieghe.
Ogni commento è superfluo.
05 agosto, 2007
A ridaie con l'albergo diffuso
Leggo dal Piccolo del 4 agosto 2007: La regione ha stanziato due miliardi di Euro per la realizzazione dell'albergo diffuso a Grado.
Svelato il mistero del Tesoretto dello Stato; verrà messo a disposizione della Regione perchè lo giri al comune di Grado! Siate seri e verificate quello che scrivete! Nel continuare a leggere l'articolo si resta allibiti perchè tutto questo sforzo economico, si potrebbero comprare tutta Grado e avanza, per 50 misere persone, nuovi clienti per un nuovo turismo di grande levatura culturale. Insomma una nuova frontiera. Nessun ragionamento sulle paure di noi gradesi. Non è che non vogliamo le novità, non vogliamo proprio essere nuovamente buggerati e ritrovarci con una laguna lottizzata e espropriata come hanno fatto di Grado città.
Il no deve essere definitivo, è ancora vivo il ricordo del tentativo di piantumazione del Banco d'Orio che nascondeva un tentativo di lottizzazione selvaggia.
"A fa Gravo no xe stao
solo el vecio e grando Elia,
ma i tanti che ha piantao
la sò tenda su sta via.
Graisani de sto mondo
che nissun ha ricordao,
xe un ciapo grando in fondo,
fisso più del siel stelao.
Ogni piera graisana
dise e ciacola de voltri,
de la zente isolana,
che la vive in duti noltri"
di Nino Tognon
04 agosto, 2007
La serrata
Bella situazione, da una parte i ristoratori del centro storico, sanno che la stagione è corta e sfruttano il territorio in concessione dal Comune fino ai limiti e oltre. Provocano però l'intasamento del centro storico e non a tutti va bene. Una lettera di un disabile provoca l' intervento della polizia municipale che multa i violatori e giustamente chiede il rispetto dei margini in concessione stabiliti in base a precisi criteri di spazio. Normale tutto, e no ai ristoratori non va bene vogliono fare quello che gli pare quando le condizioni di pubblico lo richiedano e dunque niente rispetto delle regole, occupazione selvaggia degli spazi pubblici, altrimenti chiudiamo per un giorno.
L' undici agosto ci sarà la serrata, la prima nella storia di Grado, dei ristoratori del centro storico. Ma và, mi sembra impossibile, una mossa autolesionista che farà felici tutti gli altri ristoratori di Grado che accoglieranno il pubblico dirottato ben volentieri e per una sera non bestemmieranno contro i colleghi in posizioni più fortunate che normalmente sottraggono lavoro. Già ci sono gli altri, le regole sono fatte per non sfavorire nessuno e partire alla pari tutti, privilegiati e non.
Io spero che il sindaco che sentirà una rappresentanza in questi giorni non ceda sul rispetto delle regole. Sono curioso anche di fare una passeggiata in piazza con tutto chiuso, sarà un'esperienza nuova.
01 agosto, 2007
Strana, calda e lenta estate, poca gente pochi i soldi da spendere , poche occasioni di spenderli. Ho notato in paese i soliti strani tipi fai da te che pensano, chissaperchè, di socializzare con i nativi, probabilmente per farsi dare le dritte per una vacanza straordinaria e a basso costo.
C’è quello che ha la fissazione di informarsi su che tempo farà; quindi interroga la capitaneria di porto e gli autoctoni, che si fanno beffe di lui sparando previsioni sballatissime (“Stia tranquillo, da domani sole grande così e calma piatta e invece, il giorno dopo, maremoto con grandine). Al tramonto studia il cielo, la forma delle nuvole, il volo degli uccelli e se ne esce con le sue sentenze sullo scirocco e il maestrale, sparando a caso nomi di venti di cui non sa nulla e che ha sentiti nominare guardando l’America’s Cup su la 7, ma non se ne preoccupa tanto nessuno dei compagni di viaggio sa cosa sia lo scirocco e non può smentirlo, almeno fino alla mattina dopo, quando tutti lo prendono nel culo mentre fanno colazione sotto la veranda battuta dalla pioggia.
C’è quello che s’industria fin dal primo mattino per pianificare il menù di pranzo e cena. Ha semimonolocale con cucinotto, e non pensa ad altro. Si alza all’alba per correre al porto a comprare l’orata fresca da pescatori che appena lo vedono arrivare si danno di gomito (“Eccolo!”) e sbattono sulla coperta della barca le sogliole giunte in camion dalla Francia. Lui, simpatico come la peste, tira sul prezzo senza ottenere una lira di sconto ma in cambio ottiene la finta confidenza dei pescatori che se la ridono e intanto gli appioppano i gamberetti scongelati a cento euro al chilo. Poi se ne torna a casa tronfio e mostra il bottino, mentendo sul costo reale per farsi bello, e gela il suo pubblico annunciando che stasera cucina lui.
Per fortuna presto sarà autunno.