10 settembre, 2009

Micro-alghe. Colture di energie rinnovabili


In un mondo dove la tutela ambientale viene finalmente considerata assolutamente indispensabile per poter dare un futuro al pianeta, le micro-alghe e le loro potenzialità, specie in un ambiente adatto come la Laguna, tornano di grande attualità.

I primi studi sulle colture algali in laboratorio, determinanti per la comprensione dei meccanismi alla base della fotosintesi ossigenica, risalgono agli inizi dello scorso secolo.
L’obiettivo dei primi ricercatori era ambizioso: ottenere proteine da fonti inesauribili (acqua, sali minerali, luce solare) ed a basso costo mediante la fotosintesi algale, dopo i primi insuccessi la ricerca ha segnato il passo.

Oggi si assiste ad una rinascita di interesse per questo gruppo microbico, specialmente in relazione al suo enorme potenziale nel campo delle energie rinnovabili, anche se altre applicazioni quali la depurazione delle acque reflue e la produzione di integratori alimentari, mangimi e farmaci sono altrettanto promettenti.

In Italia, fioriture di alghe produttrici di polisaccaridi (mucillagini) hanno interessato le coste del nord Adriatico negli anni ‘80 con gravi ripercussioni sul turismo.
Le conseguenze delle fioriture algali tossiche possono essere molto serie, con danni incalcolabili alla pesca ed alla molluschicoltura.

Però, d'altro canto, le colture algali massive possono darci una mano a ridurre l’impatto delle sopra citate emergenze.
L’efficienza di conversione dell’energia solare in biomassa delle colture algali, e quindi la produttività per ettaro, è molto maggiore di quella ottenibile con le colture tradizionali.

Le colture algali non competono con le colture agrarie per terreni fertili, non richiedono pesticidi e si possono realizzare in acqua di mare o in acque reflue da dove, in sinergia con i batteri associati, prelevano i nutrienti che riciclano in biomassa dalla quale è poi possibile ottenere mangimi proteici o fertilizzanti oltre che biocombustibili.

Le colture algali consumano grandi quantità di ossido di carbonio ed è dimostrato che possono efficientemente prelevarla dai fumi di combustione delle centrali termoelettriche.
Va infine ricordato come le microalghe produttrici di molecole bioattive (tra cui le citate tossine) siano una fonte di antibiotici, antitumorali, antivirali, antiossidanti ed immunostimolanti a cui l’industria farmaceutica e cosmetica guardano con crescente interesse.

Sul versante delle energie rinnovabili, le colture algali costituiscono una delle soluzioni di maggiore potenziale e sostenibilità.

Di fronte ai problemi ecologici, alimentari ed energetici del nostro tempo, le interazioni tra fotosintesi microbica, salvaguardia dell’ambiente e produzione di alimenti assumono una fondamentale importanza teorica e pratica per i possibili contributi agli equilibri del sistema biosferico, divenuti fragili e delicati”.

La biotecnologia algale allo stato delle cose sembra ormai puntare sui sistemi chiusi che consentono la coltura di tutte le specie.

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