08 febbraio, 2010

Biagio Marin ai Gradesi


Con grande piacere, è un amico, pubblico un lungo scritto di Nevio Scaramuzza e mi perdonerà se lo divido in due dando la precedenza a Biagio Marin e alla lettera che ha inviato al sindaco di Grado nel 1965, noterete molte analogie con la situazione attuale, domani l'incipit di Nevio:

Caro Sindaco, (Nicolò Reverdito) ho sentito dire, ieri a Grado, che l'insediamento della nuova amministrazione dell’ “Azienda” si farà in primavera.
Sono per me cose inconcepibili: un amministratore già scaduto, che dell’Azienda ormai non ne vuol più saperne, deve preparare la nuova stagione e i nuovi amministratori cosa amministreranno?
Le assunzioni del personale, che non lo dovrebbe assolutamente riguardare perché sono compito della direzione?
Ma lei, non pensa che ne possa venire a tutto il paese un danno?
Non pensa di dover farsi parte diligente perché il nuovo consiglio di amministrazione venga insediato subito?
A me pare che così si dovrebbe fare.
C’è troppa cialtroneria in giro e mancanza di senso di responsabilità in alto e in basso.
Lei rappresenta un interesse concreto e vivo; si faccia valere, e chieda e insista e se non bastasse, gridi e protesti.
Non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare per la comunità, che, così giovane, ha l’onore di rappresentare.
La tutela delle segreteria politiche,così lente e ottuse, mi sembra possa essere più dannosa che utile, se non tiene conto della vita concreta delle istituzioni.
Comunque Lei avrà certamente modo di far capire la ragione e quindi di sollecitare le decisioni che sono necessarie. Come vede, per mia dannazione, non posso disinteressarmi della vita del nostro paese”
Da Trieste, luglio 1965.


Già 1965! quasi quarantacinque anni orsono ma di una attualità che strabilia.
Il mondo è cambiato ma noi abbiamo a torto o ragione preferito mantenere gli schemi del non rinnovamento. I personaggi, ovviamente non sono gli stessi.
Le preoccupazioni e la pungente critica, Biaseto ha saputo ben indirizzarla.
Allora un sindaco un consiglio di amministrazione dell’Azienda, “la stagion” e, la comunità.
Oggi, la stessa scena con attori diversi, vessilli e portabandiera di un preoccupante indecisionismo e inazione.
Siamo a conoscenza che la legge dei numeri relega il Comune di Grado a percentuali di quote di minoranza all’interno della GIT?
Che la Regione FVG nel gestire le quote di maggioranza pensa ad un nuovo assetto, al passo con i tempi, magari riequilibrando la diversità di peso delle azioni della Società a maggioranza pubblica e capace di dare un aspetto compiuto al Turismo gradese? Pensiamo alla scarsa visibilità del Consorzio degli operatori turistici con delle capacità notevoli,almeno sulla carta, di dar scossoni, in positivo, all’intero sistema Turistico Gradese.
Crediamo a queste cose o continuiamo sul consolidato adagio: “no se pol”?
Ovviamente l’esternata presa di posizione non ha nulla di personale nei confronti dei personaggi citati, anche nel titolo, anzi, in quanto cittadino di questa straordinaria comunità, credo che un contributo sia doveroso alla costruttiva discussione.
Nevio Scaramuzza

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