31 dicembre, 2010
30 dicembre, 2010
Il mio Paese
Questo piccolo ritratto del mio Paese è la mia introduzione del libretto "Punti di...vista" secondo me fotografa bene il mio modo di pensare e di condividere con quanti posso quello che conosco e so fare, è un modo di esprimere il mio desiderio di essere un uomo libero.
A fine anno lo dedico a tutti i miei compaesani e amici in giro per il mondo e naturalmente al centro del mondo ---"Grado".
Il mio paese è piccolo. Ci si conosce un po’ tutti.
Con qualcuno si hanno rapporti veri, con altri ci si sente ogni tanto, altri li si incontra per caso, altri ancora sono semplici conoscenti.
Più o meno siamo tutti vicini, viviamo gli stessi luoghi, parliamo delle stesse cose e questo ci accomuna. Se ti chiedono “conosci Tizio?”, finisce che rispondi sempre “sì sì, è un mio amico”. Anche se non è vero. Ma in certe realtà o sei amico, o sei nemico, e quindi tanto vale identificarsi come amici finché qualcosa non motivi il contrario.
Nel mio paese siamo in pochi, tutto sommato, e la cerchia è comunque piccola. Le strade e i punti di riferimento sono gli stessi, i fatti sono sempre i medesimi, e questo ci offre un codice condiviso con cui scambiare le nostre opinioni. Ci si incrocia sovente. A volte si vedono gli altri solo da lontano, o magari solo in qualche occasione pubblica, ma il contatto rimane comunque vivo non appena uno muove un piede per strada e mostra così la propria presenza agli altri.
Nel mio paese ogni tanto spunta il personaggio del momento. Quelli più bizzarri arrivano sulla bocca di tutti, e basta qualsiasi loro minima capacità, leggenda o pettegolezzo per portarli nelle piazze e nei bar in cui ci troviamo a discutere. E le storie si gonfiano, si plasmano, passano di bocca in bocca un po’ copiate e un po’ esagerate, fino a diventare una storia nuova e differente, ma sempre incredibile. Sempre pazzesca.
Nel mio paese i giornali non servono. C’è chi raccoglie le notizie nelle piazze e poi le porta in giro di negozio in negozio, di bar in bar, di strada in strada. “Hai saputo cosa ha fatto Tizio? Me lo ha detto Caio”. Nel mio paese le notizie passano così. Non serve altro, perchè è piccolo e siamo in pochi. E quando tutto è così piccolo, ogni piccola notiziuola o ogni possibile fatto diventa materiale buono per il chiacchiericcio. Perchè tutto sommato è proprio il chiacchiericcio a tenerci uniti, assieme.
Nel mio paese serve poco per far parlare di sé. Basta fare qualcosa, o dire di averlo fatto. Non importa che sia vero: il chiacchiericcio lo porterà comunque, perché è un dialogo per buona parte fine a sé stesso. In questo flusso bisogna saperci entrare in modo intelligente, senza rifiutarlo, ma senza introdurre elementi nuovi: chi lo fa aggiunge rumore (e quanti sono!), ma ne esce più debole di prima. Chi inventa si fa la nomea di chiacchierone, e poi chi gli crede più?
Nel mio paese le persone che contano sono poche. Quasi mai sono quelle più in gamba, e quasi mai contano davvero. Ognuno ha il suo ruolo, e questo ruolo, semplicemente, rende queste persone un po’ diverse dalle altre. Proprio perchè hanno un ruolo, ed in quel ruolo sono identificate all’interno del nostro tessuto sociale.
Nel mio paese è l’amicizia a fare la differenza, non il prodotto. Con certi negozianti puoi addirittura telefonare a casa; ad alcuni artigiani puoi parlare direttamente nel retrobottega. Con questi il rapporto è privilegiato: ti tratteranno bene e tu sarai più tollerante. Il rapporto personale smussa le esigenze di entrambi in virtù della fedeltà di un rapporto che va oltre la sola vendita.
Il nostro è un paese piccolo, ma forte. E’ forte perchè ci sono tanti piccoli legami che creano una trama unica. Per le strade ti sembra di vedere nessuno, ma tra le mura c’è un formicolìo continuo di azioni e parole che uniscono tutto e tutti. La critica e il pettegolezzo vanno per la maggiore, ma l’opposizione è tutto sommato un modo antico e tradizionale di mettersi a confronto per affermare sé stessi, confrontarsi, fare squadra e sentirsi parte di un qualcosa.
Nel mio paese ci sto bene. Ho tutto quel che mi serve e mi son circondato di tutto quel che posso desiderare. Tutti quelli che passano nel mio paese finiscono per tornarci il prima possibile, e molti si sono subito fermati qui per viverci giorno e notte.
Il mio paese è qui. Il mio paese è il Web.
28 dicembre, 2010
Paolo Campana
Paolo Campana, colonna portante della comicità gradese e della Compagnia Spettacoli Viaggianti, era in predicato di far parte del nostro libretto, ho scelto poi la foto d'insieme della carrozzina con i due gemelli Giglio e Ciso, allora per ricordarlo comunque pubblico questa foto della mammona carnevalesca scattata da Franco Menotti.
26 dicembre, 2010
Il Fossalon di Grado
La storia di Grado è costellata di Commissari e molti di essi sono andati spesso e volentieri contro il volere popolare, a tal punto da poter parlare di corsi e ricorsi storici.
Nel 1927, Grado come al solito Commissariata per le solite baruffe tra "politici" locali, il Commissario ad acta decise di vendere 2000 ettari di Laguna, l'estremo lembo levante della Laguna all'Opera Nazionale Combattenti che, all'italiana, faceva da prestanome all'Ersa per ottenere i contributi che lo Stato concedeva agli ex combattenti, per realizzare una grande bonifica da cui sarebbe nato il Fossalon.
La Laguna di Levante o "Palù de sora" comprendeva il Promero, La Lama, L'Averto,il Golometo e Punta Sdoba.
Si scatenò una rivoluzione, guidata da il capo carismatico della piccola comunità de casoneri che popolavano quel tratto di Laguna:
Giovanni Fumolo conosciuto come "Barba Nane Strolo" o Podestae de Golometo" che guidava una settantina di persone.
Nonostante le proteste veementi non ci fu nulla da fare e nel 1928 fu perfezionato l'atto di vendita all'Opera Combattenti. (ricorda qualcosa di odierno)
Nasce così, su una baruffa, il Fossalon di Grado, bonificato a son di badili e carriole da uomini provenienti dal vicino Veneto sempre alluvionato e affamato, quegli uomini, che i graisani denominarono "piavoti" o "mantelline" gente dura e laboriosa arrivata a Grado con vecchie biciclette, bonificarono a mano il territorio strappandolo alla Laguna, scavando canali di sgrondo, costruendo argini perimetrali di difesa e meritandosi con un enorme sacrificio il diritto alla terra.
Quasi che il ricordo di quelle proteste sia traccia indelebile, il rapporto tra la gente di Fossalon e quella di Grado non è mai stato facile, sembra si sia due corpi estranei in uno stesso Comune.
A Fossalon hanno sviluppato una cultura propria, autonoma perpetuando modi di fare e di dire propri.
24 dicembre, 2010
22 dicembre, 2010
Punti di...vista
Capita che una sera, per una manciata di motivi qualsiasi, ti trovi a girare per il paese nel quale sei nato e cresciuto e dove ancora vivi, rendendoti conto che lo stai guardando con quella specie di curioso stupore che ti segue quando visiti un posto nuovo, non importa se questo sia una città o un paesino della provincia isontina.
Capita allora che ti venga la curiosità di sapere come, quelle persone che tu conosci nel modo irregolare e strano di questi tempi cosiddetti sociali, vedano il Paese , su cosa si sono fermati i loro occhi, quali luci hanno visto, che particolari hanno notato.
E pensi che sarebbe bello provare a fare un esercizio di parole, pensi che si potrebbe provare a fare un racconto a due facce, uno quello strettamente fotografico, ed è un punto vista, poi quello narrativo, un secondo punto di vista, fatto da un altro che descriva con le parole le sensazioni del fotografo.
Poi parti contattando gli amici e chiedendo loro di produrre a loro modo il tutto.
Il risultato di un paio di mesi di contatti, lavoro e immaginazione è questo libretto.
Quale sia il risultato non lo so. So che è stato bello farlo, so che è stato bello ricordare che Grado è un bel posto, basta saperlo guardare, basta volerlo dire.
Per scaricare il file cliccate qui: Punti di...vista
20 dicembre, 2010
Licinio Ciodo
Un momento spensierato tra amici.
Un ricordo di un amico: Licinio Ciodo balla con Arti, e cu sinnò!
carrrrro brigadierrrrrr se piovessa bigarelllli li ciaparavo co' la volllllega,tanks Teti.
19 dicembre, 2010
La schedina elettorale
Dopo un post di approccio scritto tempo fa dove descrivevo l'immagine del nuovo sindaco si arriva ad oggi e i contorni del personaggio si cominciano a distinguere, vediamone i contorni:
Di professione giovane, creativo, nientologo del tutto, tuttologo del niente.
Assolutamente privo di ironia, corteggia spudoratamente la banalità e programma con pignoleria la sua carriera: cerca di entrare nelle grazie di chiunque detenga un potere senza mai dispiacere l'interlocutore, inondandolo anzi di melassa e di condiscendenze.
Le doti principali sono appunto l'adulazione e l'opportunismo: è di sinistra ma anche di destra, dice di amare le donne ma anche gli uomini, parla da prete ma anche da cultore di idee crude, espresse preferibilmente in un italiano incerto.
Deve essere giovane ma anche vecchio.
Non ha un pensiero, ma finge di averlo, come tutti i cosiddetti opinionisti, insomma è un perfetto para-guru.
Delineata a grandi tratti la figura e visto l'affollamento previsto per la votazione primaverile, dato l'esito incerto della votazione e le numerose squadre partecipanti, si adotterà non la scheda elettorale ma la schedina elettorale con il classico metodo dell' 1 x 2.
Consigliato il sistemone.
18 dicembre, 2010
I concerti bandistici
La musica a Grado è sempre stata un componente essenziale, facente parte del nostro DNA.
La Banda Civica riassume la voglia di esprimere se stessi in musica.
L’esistenza a Grado di un Gruppo bandistico risale al 1861 con finalità prevalentemente di intrattenimento musicale dei turisti nel periodo estivo.
All’inizio del ‘900 è attiva la Società Filarmonica Gradese con una Scuola di Musica che assicura alla città per più di mezzo secolo la presenza di una banda musicale.
Il luogo deputato (in foto) per le esibizioni bandistiche, durante la stagione estiva anche tre volte alla settimana, era un chiosco in legno situato vicino al primo ingresso della spiaggia, per intenderci a fianco di quello che noi conoscevamo come "pattinaggio", il viale era affiancato da grossi alberi che facevano corona ed era "nominato viale dei Suspiri".
Nel corso degli anni, alla direzione della Banda si sono avvicendati diversi maestri, a titolo volontario o assunti dal Comune a tempo determinato o con contratti a progetto:
da Attilio Gordini al m.o Vittorio Candotti alla fine degli Anni Cinquanta, ad Antonio Cati, a Ferruccio Tognon fino a Nevio Lestuzzi, che hanno saputo perpetuare la tradizione musicale gradese".
Dopo un breve declino per mancanza di musicisti, a metà degli anni Novanta, dal 1997 ad oggi, grazie alla conduzione del m.o Nevio Lestuzzi, il complesso bandistico ha visto un potenziamento qualitativo e quantitativo dell’organico, il livello dei musicisti e la qualità del repertorio ha tratto notevoli benefici con una costante autonomia gestionale del gruppo che ha portato alla scelta di fondare l’Associazione Banda civica Città di Grado.
Attualmente l'Associazione è guidata da:
Presidente – Gabriele Bottin, Vice Presidente – Gianluca Pastoricchio, Segretario Matteo Castelli ed il tesoriere Cristiano Gaddi.
16 dicembre, 2010
"Sbrissa 'l bisato" e le varianti
Da un po di tempo in qua a Grado c'è una forza "sbrissa 'l bisato" che ci informa con attenzione e senso critico sulle situazioni del paesello e sui processi decisionali del Palazzo Comunale.
Cerca di informare senza veli, gira dei filmati esplicativi sui futuri possibili, insomma cerca di spingere l'apatia graisana verso un punto di risveglio.
La sua presenza è avvertita ovunque sul web non trascura nulla pur di farsi sentire e scuotere qualche coscienza, io penso che, più che altro, farà arrabbiare più di qualcuno dei soliti noti abituati a tramare nell'ombra e ad avere ragione assistiti da una schiera di professionisti dell'inciucio.
Non ho mai voluto interferire ne parlarne, anche perchè avrei dovuto solamente essere daccordo su quasi tutto e dunque mi sono limitato a schiacciare il "mi piace" su facebook, ma questa ultima di Palazzo è proprio nello stile della penultima amministrazione.
Pubblicano sul BUR le varianti degli alberghi, della zona Sacca e della Casa del Fanalista il 16/12/2010 con scadenza per le osservazioni il 20/01/2011.
Ma sono le feste natalizie!
E' forte il senso di "za visto fa!"
Per spiegarmi meglio e per dire la proveninza della notizia faccio mie le parole (mi scuserà spero) di un partecipante al Forum Graisani.com
"
La variante è stata pubblicata oggi su BUR ed i 30 giorni effettivi per le osservazioni partono dal 16 dicembre al 22 gennaio 2011. Che combinazione, hanno aspettato a pubblicarla per fare in modo che il periodo coincida con le... feste natalizie!
Che combinazione!
Oggi hanno pubblicato anche l'avviso di adozione di PRPC di iniziativa privata dell'Ex casa del Fanalista, ed anche l'avviso di adozione di PRPC di iniziativa privata Comparto B Sacca dei Moreri.
Che combinazione, Babbo Natale porterà a Paese tanti bei regali!
Anche per questi due PRPC il periodo per le osservazioni va dal 16.12.2010 al 22.01.2011.
Che combinazione!
Contestualmente alla pubblicazione della variante n. 13 sul sito del Comune di Grado, avevano scritto:
"Eventuali osservazioni ed opposizioni potranno essere presentate nel periodo di pubblicazione UFFICIALE il cui inizio e durata verranno resi noti con manifesti, avviso all'Albo del Comune di Grado e sul sito del Comune."
Provate ad indovinare...... hanno pubblicato il periodo di pubblicazione ufficiale sul sito del Comune, visto che il periodo comincia domani?
Bravi, indovinato!
Non l'hanno ancora pubblicato, si vede che avevano altro da fare e si sono dimenticati.
Che combinazione!
P.s. Ovviamente per il bene di Paese!
Come si può ben capire da queste iniziative, sommate alle decisioni perentorie del Beneamato Herr Kommissar, alla prossima Amministrazione resterà il compito di inventariare l'avvenuto deciso, non da un'assemblea regolarmente eletta, da privati sulla testa di tutti noi, a cui resterà l'amaro compito di tentare di regolamentare quello che potrà oppure opporsi con i rischi di richieste elevate per danni (sic)
Tutti questo per il bene del paese, ovviamente.
E' giusto a questo punto schierarsi seriamente con chi ha ancora una dignità e un orgoglio da difendere, rilanciare i messaggi con tutta la forza di cui si è capaci e tentare di non fare la fine delle "pantegane".
15 dicembre, 2010
L' Alternativa mira al cuore
Per inciso, ma neanche tanto: quest’arietta briosa da imminente crollo del berlusconismo è cretina e pericolosa.
Anche se sembrava di essersene quasi sbarazzati, il Berlusconi è dentro a tutti noi italiani (anche un poco dentro voi) e renderà difficile ogni riforma, castrerà ogni progetto di società compiutamente liberaldemocratica.
Alla fine potranno offrirci solo un altro tipo di paternalismo: un padre forse meno cafone, ma altrettanto padrone.
Ci tratteranno ancora da platea da conquistare nello stomaco, da utenti di un sentimento nazionalpopolare che ci vuole eterni figli, che non ci fa crescere: ci lascieranno bambini in mano ai miti, alle favole, alla rassicurante ed inquietante (secondo la bisogna) figura dello Stato trascendente l’individuo, stimolandoci l’indignazione morale su tesi precostruite sul modello di riferimento dell' equazione capitale=destra=mafia.
Insomma se lo psiconano ci ha illuso con le sue chiacchiere sulla “rivoluzione liberale”, l'alternativa é farci dire da subito che questa è una rivoluzione impossibile.
Siamo un paese così povero che non ci possiamo permettere più nemmeno le alternative.
Tutti, come Lui, mirano al cuore.
13 dicembre, 2010
Le Ville Bianchi
Nella rara foto le ville in costruzione nel 1902
Caso raro per Grado le Ville Bianchi cambiando di proprietà non hanno cambiato ne destinazione d'uso ne forma, costruite per fare albergo sono state ristrutturate a fondo come albergo.
Ma vediamo succintamente la loro storia che presenta lati interessanti e unici.
Il Barone austriaco Leonardo Bianchi acquista nel 1899 un lotto di terreno continuo alla spiaggia, proprio vicino all'ingresso del pontile di legno, cosa giudicata all'epoca stravagante perchè i tre grandi alberghi esistenti erano tutti vicini al centro storico, ancor più stravagante perchè non esisteva strada di collegamento con il centro cittadino.
Il Barone aveva idee ben precise e non amava perdere tempo, costruita la strada realizzò in tre anni le cinque ville che compongono il complesso turistico.
La scelta costruttiva di cinque edifici in corpi separati fu una scelta precisa dettata dal particolare bacino d'utenza al quale si intendeva attingere, la nobiltà austro-ungarica che di quei tempi era solita spostarsi con servitù al seguito e preferiva affittare locali attrezzati per essere indipendente ed autosufficiente.
Ogni villa fu dotata infatti di cucine e lavanderie autonome per garantire la privacy degli ospiti.
La scelta lungimirante del Barone Bianchi in qualche modo indicò la fase di sviluppo successiva di Grado lungo la direzione est, colmando le valli si svilupparono le attuali via Carducci e Dante Alighieri.
Le ville sono: Onda, Adria, Stella Maris, Marina e Spiaggia.
L'idea costruttiva originale sembra un'evoluzione della concezione di Cottage Accorpato dove lo stile classico si mescola con l'eclettico e si vedono suggestioni tirolesi e torri castellane.
Un bel tipo questo Barone Bianchi che guidò con polso fermo la sua "firma" sino al 1912.
Le due guerre mondiali, l'occupazione prima italiana, poi tedesca, tennero le ville bloccate per lunghi periodi fino al 1949 quando ripresero con gli eredi del Barone la loro attività alberghiera.
Il destino ha voluto che siano state risparmiate dalla speculazione edilizia, rimanendo testimonianza di un mondo che fu.
12 dicembre, 2010
Torna il Festival-Bando di Concorso
Pubblicato il bando per la XLV edizione del festival della canzone gradese.
Il tradizionale festival della canzone gradese a primavera celebrerà la festa della parlata gradese grazie agli organizzatori “Quelli del festival Grado” , promotore ed organizzatore della manifestazione che in questo clima di tagli al mondo della cultura ha inteso mantener fede alla tradizione al vero impegno socio culturale confidando nel sostegno e nella sensibilità del Comune di Grado, della Provincia e della Regione Friuli Venezia Giulia, della Rai che certo non mancheranno nel supportare l’evento.
La manifestazione nasce nel lontano 1946 ( seconda per popolarità e tradizione gradese solo al Perdòn de Barbana) e oggi a oltre sessanta anni di distanza celebrerà la XLV edizione-
Come noto il piccolo esercito associativo di Quelli del festival Grado ha avviato da alcuni anni una impegnativa attività legata la diffusione della parlata , attraverso la canzone gradese ( editando alcuni libri e diversi cd musicali e Video ) al fine di mantener viva la cultura e tradizione isolana attraverso la parlata.
Non è certo azzardato affermare che la cultura popolare di Grado risiede (soprattutto) nelle canzoni in dialetto.
É altrettanto vero che nel corso delle serate del Festival - diretto discente del Veliòn del pescaòr voluto dalla Cooperativa Pescatori nel lontano 1946 - ogni figlio dell’Isola non si sente solo spettatore, ma tutti vivono la serata con capacità magistrali, da protagonisti.
Bando Festival della canzone Gradese 2011
Art.1 – L’organizzazione tenuto conto che il dialetto è l’espressione viva, ricca di tradizioni culturali, letterario - musicali, organizza la XLV. edizione del FESTIVAL della CANZONE GRADESE.
La manifestazione popolare ha il preciso obiettivo di valorizzare la tradizione di Grado nelle sue espressioni poetiche e musicali mantenendo viva la parlata.
Art.2- Le canzoni in gara, categoria adulti, dovranno essere così presentate, pena l’esclusione:
a) il testo dovrà essere rigorosamente in dialetto gradese;
b) la partitura musicale dovrà essere ad una voce con accompagnamento di pianoforte (o fisarmonica), con l’indicazione degli accordi simbolici completa di testo letterario; c) i partecipanti dovranno allegare al testo la partitura musicale, il tutto in cinque copie contrassegnate da uno pseudonimo che sarà riportato, successivamente, all’esterno di una busta contenente il nome e l’indirizzo dell’autore o degli autori; d) i partecipanti dovranno allegare una registrazione completa del brano musicale assolutamente inedito (Cd );
e) ogni elaborato dovrà essere accompagnato da Euro 10,00 (dieci a parziale copertura delle spese organizzative e consegnato al responsabile dell’organizzazione, nel giorno 07 gennaio 2011 dalle 15.30 alle 18.30, presso la Biblioteca Comunale sede di Via Orseolo- Grado; f) i partecipanti al concorso s'impegnano a non divulgare le canzoni presentate al Festival, sino alla conclusione del medesimo, pena l’ esclusione.
Art. 3- Un’apposita commissione giudicherà, insindacabilmente ed inappellabilmente, le composizioni regolarmente pervenute, scegliendo fino a DIECI finaliste che saranno presentate durante serata conclusiva del FESTIVAL DELLA CANZONE GRADESE.
Gli autori delle canzoni finaliste cedono tutti i diritti dei brani all’organizzazione e proporranno al direttore artistico della manifestazione il nominativo del cantante esecutore entro e non oltre (pena l’esclusione) dieci giorni dalla pubblicazione delle stesse.
In sede di votazione, durante la serata finale, il pubblico in sala potrà esprimere fino a due preferenze. Potrà essere considerata, di concerto con i finalisti, l’opportunità della presenza di una giuria speciale.
Per evidenziare il carattere puramente dilettantistico - popolare della manifestazione, non sono ammessi al festival della canzone gradese autori e compositori iscritti alla SIAE.
Art. 4 - L’organizzazione, per il buon fine della manifestazione, può apportare delle modifiche al vigente regolamento e non si assume alcuna responsabilità verso i concorrenti nel caso di sospensione o rinvio della serata finale del FESTIVAL della CANZONE GRADESE.
NB le prime tre classificate parteciperanno di diritto alla finale del festival regionale FVG e ad una serie di manifestazioni, locali , regionali e/o nazionali coordinate dall’organizzazione
11 dicembre, 2010
Working class hero
There's room at the top they are telling you still
But first you must learn how to smile as you kill
If you want to be like the folks on the hill
A working class hero is something to be
A working class hero is something to be.
If you want to be a hero well just follow me
John Lennon
Signor, se tu esisti
fa che la mia anema, se la he
la vaga in Paradiso, se al ze!
09 dicembre, 2010
Calendario 2011 - La Laguna
Come mia consuetudine anche quest' anno ho preparato il calendario eccolo:
08 dicembre, 2010
Me ricordo co gero mamolusso
Ricordo che cò gero mamolusso
la domenega fevo el zagheto in duomo...
Di questi tempi i bambini si tengono stretti e li si accompagna dovunque ma "co geremo mamolussi" i genitori non avevano certo tempo da perdere con noi e quindi la strada era il nostro mondo.
A Grado i posti dove ci si trovava erano tantissimi e mai indicati da vie ma da luoghi di riferimento; ve ne elenco qualcuno che mi ricordo:
in Ponta (l'ultima casa dopo l'Ospedale-oggi via s.Agata)
in pisso al porto
la de la chiesa
in Sanzuane (di fronte al Batistero)
la del simisterio vecio o cogolo (a fianco la Basilica verso il Municipio)
in saliso (Calle Degrassi)
la de le Antunine (Calle Pescheria)
la del Pavon (osteria in Campo s.Niceta)
La del Lavatoio (il vecchio lavatoio)
la de massagati (porta Grande)
la de la Meridiana (Riva s.Vito)
in America (calle Tunisi, via Melissa)
in Paparian (Via Ariosto)
la del gatolo (via Fiume)
la dei scrovoleri (dopo le scuole)
la del masselo (via pampagnola)
la del Fortin (via Alfieri)
la del squero (Via dello squero)
la del porto novo (Riva Foscolo)
la de le Cove (vicino al cimitero)
06 dicembre, 2010
La Vita e il sogno
...e la nostra piccola vita è compresa dentro un sogno. Shakespeare
Io sogno a fatica e poi spesso passo molto tempo a cercare di capire il significato del sogno.
Ma di che sono fatti i sogni?
Secondo me, i sogni sono fatti di tutto, tutto quello che noi vogliamo....
Siamo NOI i padroni dei sogni, lì possiamo fare TUTTO quello che ci pare e piace...
Potrei dire che i sogni sono tutto quello che vorrei o forse tutto quello che non avrò mai,
i sogni sono mille bolle di sapone, gli incubi invece sono il muro dove tante volte sbatto la testa quando mi arrendo, quando abbandono un sogno, quando ho la coscienza che mi rode.
I miei sogni sono due tipi:quelli che faccio di notte e quelli che vivo.
Non riesco a vedere la mia vita senza sogni, cioè senza obiettivi, in poche parole vuota.
Senza un traguardo da raggiungere, non hai una vita da compiere.
I sogni sono l'alimento della felicità.
La materia dei sogni è l'emozione.
05 dicembre, 2010
Grado in mappa nel 1914
03 dicembre, 2010
I Mitili -
Un protocollo operativo coinvolgerà tutti i portatori di interessi nella mitilicoltura.
A redigerlo sarà il tavolo tecnico sulle biotossine algali, istituito dall'assessorato regionale alla Sanità.
In questo modo sarà possibile fornire una linea di azione efficace per la gestione del rischio, salvaguardando l'aspetto igienico-sanitario in funzione della salute pubblica, senza però penalizzare gli allevatori di mitili.
Il tavolo, composto dai rappresentanti di Arpa, Izs delle Venezie, Centro ricerche marine di Cesenatico, Servizi veterinari delle agenzie sanitarie regionali, Università di Trieste e Servizio Regionale Sicurezza Alimentare, si propone quindi di impedire e risolvere le emergenze dovute alla presenza di biotossine algali.
L' Ogs -Centro sperimentale di Oceanografia di Trieste- dopo uno studio sui mitili durato due anni ha potuto constatare la perfetta sostenibilità delle colture di mitili in Golfo, visto l'integrazione perfetta con l'ambiente dei molluschi.
(in foto sono io con l'Ulisse nei nostri vivai ai Filtri di Aurisina)
02 dicembre, 2010
Le ostriche e le loro proprietà
Una delle cose che, in questi giorni di maltempo, mi è capitata sottomano e mi ha incuriosito è stata una preparazione farmaceutica del 1600 che per curare l'ipereccitabilità del sistema nervoso, l'artrosi, i reumatismi e il mal d'amore consigliava e proponeva una polvere "magica" a base di polvere di guscio d'ostrica:
Vediamo la preparazione:
prendere dei gusci d'ostrica, usare la parte concava;
sfregarli e lavarli bene;
farli seccare a forno molto caldo;
ridurli in polvere finissima in mortaio;
da assumere 3/4 punte di coltello al giorno.
La parte razionale fa pensare agli elementi oligo-minerali del guscio d'ostrica e soprattutto calcio e magnesio essenziali per il nostro organismo, può sicuramente funzionare!