Aaaaargh! Yes we can!
Non è proprio l'alba di una nuova era, ma si intravede una luce di consapevolezza e serietà.
Il sesso del futuro sarà virtuale
Basterà un computer e Internet
Nei prossimi dieci anni i rapporti di coppia saranno sempre più virtuali. E' questa la conclusione a cui sono giunti alcuni esperti che si sono riuniti in un seminario per delineare le peculiarità e l'evoluzione del sesso del futuro. "Ciò che sembra molto probabile prima del 2016 è un'esperienza multi-sensoriale di sesso virtuale", ha detto Julia Heiman, direttore del Kinsey Institute for Research in Sex, Gender and Reproduction all'Università Indiana di Bloomington.
Nel mirino dei sessuologi ci sono soprattutto rapporti erotici costruiti ad hoc, a seconda delle esigenze di chi li programma. "C'è la possibilità di sviluppare materiali erotici per uso personale che consentano di creare un partner di certe dimensioni e qualità, che dica e faccia certe cose nell'interazione", ha spiegato Heiman. L'obiettivo degli esperti è sempre il piacere fisico, ma entro dieci anni i tradizionali canoni sessuali potrebbero subire un cambiamento radicale.
La "teledildonica", ad esempio, permette già a persone collegate a due computer distanti di manipolare dispositivi elettronici come un vibratore per scopi sessuali. Ne sa qualcosa Steve Rhodes, presidente di Sinulate Entertainment, che negli utlimi tre anni ha venduto migliaia di oggetti sessuali connessi a Internet. "Non è qualcosa che fanno solo gli estremisti", precisa il pioniere del sesso elettronico.
Annie Sprinkle, ex attrice di film per adulti, prostituta e autrice di "Spectacular Sex" per cui la teledildonica non è altro che una evoluzione logica degli strumenti per il piacere.
"Ora la gente usa tanto i vibratori e giustamente; la tecnologia dei giocattoli sessuali è largamente migliorata", ha spiegato la pornostar.
Ma non è tutto qui. La sfera sessuale del futuro, infatti, passa anche per una fusione tra il video e le sensazioni tattili. In questa direzione un esempio interessante è rappresentato da "Virtual Jenna", bizzarro videogioco erotico che, grazie ad apparecchi che interagiscono con i movimenti del video, consente agli utenti di avere un rapporto sessuale con un cartone animato realistico della pornostar Jenna Jameson. "Nessun grande editore probabilmente ci si avventurerebbe, potremmo essere l 'Hustler o il Playboy o il Penthouse del gioco per adulti - ha precisato Brad Abram, presidente di XStream3D Multimedia e padre di "Virtual Jenna" - I giocattoli per il sesso sono un grande business".
6 pera de nissioi grandi
6 pera de piculi (col monograma rosso)
12 sugamani
6 canevasse
4 tovagie (una granda per 12 no deve mancà, le oltre quadrate e picole per 8) tovagioi e portatovagioi col monograma rosso a punto crose
6 pera de mudande felpae
6 pera de mudande coi corduni, de tela, ricamae a fiuri
12 pera de mudande co la gamba longa col monograma
6 magie sensa maneghe
6 busti de lana o coton
6 cotoluni lavorai col gazo
coverturi e sfelsade
terlisie de i cussini e intimele
colse e scarpe
e un matiné...
La seppia è un mollusco cefalopode dotato di una conchiglia interna di colore bianco, appiattita e allungata, posta nella regione dorsale: si tratta del famoso osso di seppia o barchetta.
Poroso e leggero per la presenza di numerosissime microscopiche camere interne che permettono all’animale di equilibrare il suo assetto idrostatico, con lo stesso principio utilizzato dall’uomo nei sommergibili.
I gusci di seppia più grandi venivano un tempo raccolti e forniti agli orefici che li utilizzavano per la fusione di piccoli
gioielli di oro o argento.
La livrea di una seppia viva è estremamente variabile per la presenza dei numerosissimi cromatofori, cellule che le
permettono di variare la colorazione e mimetizzarsi con l’ambiente.
Si avvicinano alla fascia costiera ed entrano anche nelle lagune in primavera per deporre le uova (ua de mar).
Le seppioline nascono a partire da giugno, e si portano lentamente verso il mare nel corso dell’estate.
Il momento migliore per l’acquisto e il consumo di seppie di produzione locale è nei mesi di aprile e maggio (a Grado il 25 aprile, giorno di San Marco, è conosciuto come “al colmo de le sepe”).
Nonostante l’importanza della specie anche per la costa occidentale dell’Alto Adriatico, in una relazione sulla pesca in Italia del 1872, a essa viene dedicata una riga soltanto: “….si smercia nel levante convenientemente seccata”. Faber, nel suo resoconto sulla pesca nel mare austroungarico (1882), conferma questo metodo di conservazione per tutti i cefalopodi e li dice oggetto di esportazione ad Est, “specialmente in Grecia”.
Artisti dell’essiccazione delle seppie erano i pescatori chioggiotti.
Forse ancora oggi sulle barche chioggiotte e lungo le calli di Chioggia è possibile scorgere qualche seppia eviscerata,
legata al sartiame o sistemata tra le imposte a seccare e qualcuno la usa ancora come gomma da masticare.
Un tempo, a bordo dei bragozzi, le seppie essiccate, dopo esser state battute come il baccalà (stocafisso), venivano messe sotto la cenere del fogon e mangiate senz’altro trattamento.
In un mercato sempre alla ricerca di nuove proposte culinarie sono sempre più frequenti le paste, il riso, i sughi fatti con il nero di seppia, il famoso inchiostro con cui la seppia si nasconde durante le fughe o copre le uova dopo averle deposte.
I cuochi più accorti fanno provvista dei sacchetti del nero proprio durante questa stagione.
D’altra parte, fin dai primordi della gastronomia italiana, le vescichette del nero venivano legate e affumicate, costituendo così il sale di seppia, “sì che quando volessi fare salsa, savore, brodo o altro mangiare nero, tu ricorra a quello” (Anonimo Fiorentino)
Il problema non è solo che siamo un paese di vecchi, è che siamo un paese vecchio dentro, chiuso, meschino, pigro e senza speranze, perché persino i sogni costano fatica e noi quella fatica non la vogliamo fare, e brontolare senza costrutto è più facile e dà tanta soddisfazione, perché questo i vecchi fanno sempre, da sempre: brontolano dando la colpa al destino del mondo che han costruito e che contribuiscono a mantenere in vita.
Il problema è che siamo un paese di vecchi, e i vecchi siamo noi.
Globalenglish la nuova lingua che accomuna tutto il mondo.
Più immagini meno parole maggior velocità nella comunicazione
Gravo a la volta del màgio
La cultura e le tradissiòn
le xe ‘ndae in tombolon,
xe gambiagia l’orassiòn
Gravo futura la sta sul barcòn.
E te rìva la curta stagiòn
col çertificato, per le votassiòn.
Quii che prima veva musi duri
desso i promete milanta favuri;
i te salùda col surìso duto in t’un
per vè una carièga in comun.
Xe çinque i candidati a sindaco che se mete in discussion,
co programi futuri, ciapài de tanta emosiòn;
Dozento e più xe i “porta acqua” sul suto,
zuvini che i se promète de duto
e “politici” esperti per dute le stagiòn,
votai in ‘te la distinsion, a ‘n drissa l’aministrassion.
I cumissi i xe ‘ndai in pension,
i partiti no i conta un patacòn,
se fà e se dìsfa fracando un botòn,
cò l’impression de risolve la situasson.
Xe ora de scartassà quel che xe restào,
l’impegno dalongo vol misurao,
e che al Sindaco, imprèssio, al sèpia ben, che fà
sarà al pàrecio per la “vera graisanità”.
Egoista
Volaravo una casa in Gravo vecia
nova de drento, neta, ma de fora
sensa tocà,
che la restessa vera.
E v'he drento un logusso duto mio
co' le gno carte, i libri e i gno pinsieri
e vive là,
proteto da quii muri.
Ogni tanto 'ndaravo per le strae
a saludà i amissi, che i ze tanti,
per domandai
se duti i ze cuntinti.
Vivaravo felisse in quel logusso
sensa che 'l vogio mio cognossa el pianto,
sempre cussì,
spetando el gno momento.
Quando la notte del 3 giugno 1925 la flottiglia di pesca gradese forte di 56 barche sorpresa e travolta da furioso ciclone fu dall' invocata B.V. di Barbana protetta ed incolume restituita al suo porto.
A perenne memoria gli equipaggi riconoscenti offrono.
Grado 26 luglio 1925.