06 settembre, 2012

Facce(sta in pace) Book


Sul social network per eccellenza stanno succedendo cose turche.
Non bisogna esagerare col sesso, col cibo e ora con i social network.

Il voyeurismo è ormai il sesto senso dell’essere umano, una nuova ghiandola di avanguardistica evoluzione, è impossibile negarlo.
La funzione è così radicata, ad oggi, che si fa quasi fatica a disapprovarla. (Evidentemente ce l’ho anche io, e me la tengo).

Strumenti come Facebook fondano la propria fortuna sugli istinti più naturali degli utenti:
 l’ “autoreferenzialità” nasce da questo, non da altro.

Ora il voyeurismo assume un connotato assolutamente nuovo, perché la rete diventa, da “guanto” che era, una vera e propria “nuova mano”: un nuovo codice di lettura di una medesima cosa.

Mi fa effetto il fatto che Facebook mi apra le porte della comunicazione anche nei confronti di coloro con cui non ho (magari non a caso) altri canali di contatto.
Io mi son posto qualche domanda sul' efficacia del mezzo che tende a tracimare sulla vita di ciascuno di noi  e a modificare personalità altrimenti sopite.

-“Facebook ti aiuta a mantenere e condividere i contatti della tua vita”-.

Sciagura.

La vita, purtroppo o per fortuna, è fatta di un passato, di un presente e di un futuro.
Intorno a questi concetti (e intorno a quello stesso di “vita”) ruotano dinamiche delicate e inafferrabili, che il cervello sintetico del sistema del social-networking è incolpevolmente inadatto a gestire.

"Facebook ti aiuta a riprendere i contatti con il tuo ex compagno di banco delle medie-",

sì, ma non è detto che tu lo voglia: perchè dovresti essere messo davanti alla scelta tra rifiutare scortesemente un’ “amicizia” richiesta, o accettarla, subendo in compenso un’inondazione di stronzate più o meno informative su una persona di cui non ti frega un' ostia?

- “Facebook ti aiuta a mantenere e condividere i contatti della tua vita”-,

sì, ma può darsi che tu rompa malamente con la tua ragazza o con qualche altra persona importante, e che non ti vada di essere costantemente informato sulle cazzate che struscia quotidianamente sulle “bacheche” degli “amici” che avete in comune.

L’unica tua tutela, a quel punto, si fonda sul “blocco” dell’altrui identità virtuale.

L’altro per te cessa di esistere: non vi vedrete più, né condividerete più “amici”.

Ossia: restare nel social network a condizione che muoia il social-networking.
Una inevitabile e paradossale sconfitta del mezzo.

Io mi sono iscritto avendo cura che gli "amici" siano persone che conosco e che restino nel' ambito di quel numero considerato accettabile dal cervello nella gestione dei rapporti umani - 150 -, e a metà, con mezzo nick-name, un colpo al cerchio un colpo alla botte, non si sa mai!

Sapevatelo e pensateci!


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