31 dicembre, 2012

La Casetta in Piassa Granda

Capita che una sera, per una manciata di motivi qualsiasi, ti trovi a girare per il paese nel quale sei nato e cresciuto e dove ancora vivi, rendendoti conto che lo stai guardando con quella specie di curioso stupore che ti segue quando visiti un posto nuovo, non importa se questo sia una città o un paesino. 

Capita allora che ti venga la curiosità di sapere come, quelle persone che tu conosci nel modo irregolare e strano di questi tempi cosiddetti sociali, vedano il Paese , su cosa si sono fermati i loro occhi, quali luci hanno visto, che particolari hanno notato.



I contatti che hai sono quelli dei social network che, lo sai,  creano dipendenza, proprio come le bibite o le sigarette:
una dipendenza alimentata dal nostro narcisismo, dalla vertigine di poter dire al mondo che cosa facciamo, pensiamo, e preferiamo in ogni momento. 
Tirano cioè fuori la nostra parte più infantile, facendoci dimenticare che spesso siamo più interessanti quando stiamo zitti,  nasce così l' esigenza di contatti veri, fisici, personali e scopri una casetta.

Tutto questo albaradan per destagionalizzare Grado attorno a presepi e casette natalizie alla fine produce, senza volerlo, un effetto di rassodamento, di conglomerazione amicale attorno ad un nucleo nato per caso e alla determinazione di un gruppo di amici associati.

 "Sbrissa al Bisato" associazione  nata per per proporre punti di vista alternativi a quelli ufficiali  e porre il dito sulle piaghe delle bugie cosiddette istituzionali per  informare senza veli, che produce dei filmati esplicativi sui futuri possibili, insomma cerca di spingere l'apatia graisana verso un punto di risveglio, spinta dal suo pigmalione Sandro "Buba" Maricchio e family ha creato l' ideale punto d'appoggio di questo loffio fine anno, un centro di aggregazione dove la gente si ritrova con allegria dove la festa nasce sul momento senza programmazione dove senti la necessità di scambiare opinioni e cortesie uno con l' altro, dove puoi portare i bambini perchè sai che ne troverai degli altri che faranno gruppo insieme  e si ride.

Si ride in questi momenti dove la tv fa di tutto per terrorizzare tutto e tutti, dove lo stare in casa ti viene rimproverato, esci e spendi è l' ordine, siamo in recessione continuano a dirci.

Ho trovato così il posto giusto dove il mio Paese ridiventa umano a portata, dove puoi parlare senza gridare, dove non occorrono piani regolatori per costruire castelli in aria,
 una casetta in mezzo alla Piassa Granda:

La casetta di "Sbrissa al Bisato" che in mancanza di programmazione ufficiale per questa sera di fine anno ha organizzato una festa familiare proprio in "Piassa" comò una volta.
Grazie Buba di esistere.

30 dicembre, 2012

Raffreddore e rimedi popolari

Uno starnuto, due, eccolo là, raffreddore ciclopico e ciclico che mi colpisce regolarmente tra Natale e Capodanno quasi fosse un premio di produzione e allora riflessioni sul come combatterlo.

La medicina moderna ci ha abituato ad associare ad ogni malanno una pillola sicuri che tutto si risolva senza fatica ne sforzo.


Fino a pochi anni fa non era proprio così e i rimedi per i vari malanni erano dettati dalla tradizione e dall' esperienza di personaggi, quasi sempre donne - le fadone -, al confine con la stregoneria che con varie erbe e componenti naturali facili da trovare nell' ambiente preparavano dei composti da applicare sulle parti malate o doloranti e, incrociando le dita, circa funzionavano.


La medicina popolare considerava il corpo, la mente ed il comportamento dell’individuo un insieme indivisibile; infatti la parola farmaco indicava un rimedio sia per il corpo sia per l’anima.
E  farmaci erano anche gli scongiuri, gli incantesimi e anche la musica e la poesia erano intesi come farmaci per l’anima. (li stanno riscoprendo)

Uno dei farmaci popolari più famosi era la Triaca di cui ho già descritto la funzionalità, con un difetto, per la gente comune era costosissima e quindi irraggiungibile, ma c'erano rimedi più popolari e più economici in quantità;

vediamo alcuni rimedi popolari tra quelli più conosciuti a Grado:

pel "rafredor" - per il raffreddore fare suffumigi di acqua calda di mare.
per al "mal de rece" - l'otite, si usava mettere alcune gocce di olio tiepido nell'orecchio;
Al Mal de Testa, pezze fredde attorno al capo;
Al Mal de Gola, gargarismi con l'aceto;
I Tagi - le ferite, unguento di zinco;
Per i Vermi, spicchi d'aglio intorno al collo infilati in un filo;
Per al Mal de Dinti e Zinzive, decotto di malva;
Per al sangue Grosso, salassi con le "sanguete" sanguisughe
Mal del Simioto (bambini che mangiano ma non ingrassano), massaggi con olio di mandorle dalle spalle verso l'osso sacro per respingerlo;
Mal del Molton (gonfiore al collo con febbre), s'impregna una pezza con bianco d'uovo sbattuto e la si lega al collo sino a che il collo si sgonfia.

Eccetera, eccetera.... i malanni sono tanti e altrettanti i rimedi e quindi continua... 

29 dicembre, 2012

Numero Uno - Il Basket

Possiamo dire di essere UNO.


Il Basket a Grado è ripartito con un nuovo progetto e un nuovo nome A.D. 
Pallacanestro Grado. (la foto è di Nico Gaddi)

Il Basket Grado è’ rimasta l’unica squadra imbattuta nei principali campionati senior regionali, considerando anche la serie C e il girone di Udine e Pordenone di serie D. 
Nel girone goriziano-triestino di serie D intitolato alla memoria di Lucio Foschian, Grado continua dunque a macinare punti e record.

Maurizio Cacciavillani, da cui traggo questo ritratto della nostra storica A.P.G., ne 
è il mentore e  custode di ricordi e grandi passioni. bravi a tutti e grande onore per 
Grado.

QUANDO …
Le luci del palasport si spengono … Uffa, sempre l’ultimo a uscire dallo spogliatoio.
Quasi quasi lo lascio a piedi. No, meglio di no, in fondo è stanco. Però …Rimanere da soli al buio, con i fiochi bagliori delle luci di sicurezza, tutto intorno silenzio, fa una certa impressione. Guardo le lunghe file di sedili bluette, e alcuni cassettini della mia memoria iniziano a schiudersi. Alcuni ricordi riaffiorano, come dei flash, legati proprio a quei sedili solitari … Penso a …Quando non c’erano, quando, ci si sedeva sul freddo legno delle tribune in tubo innocenti del Largo Isonzo per assistere alle partite, ai tempi in cui la APGrado si batteva nella serie D allenata da Zulini …Quando, tutti in piedi, dagli spalti, gridammo insieme, ripetendolo più volte battendo le mani ritmicamente “Grazie Ciuci!” e " Blu, blu gialloblu... apgrado alè", per aver raggiunto il traguardo dei playoff che davan l'accesso alla C nazionale.Quando venivamo a vedere i Milotti, Degrassi, Zuberti, Soranzo, Devetag, Kristiancic, i Bean  e molti altri: ci si sedeva, in gruppo, sempre nello stesso posto, ed era un evento atteso, un appuntamento imperdibile, di quelli che non avresti mancato per nessun motivo al mondo.Quando, anni prima per andare a fare allenamento, ci si caricava la borsa in spalla e si andava a piedi o in bici, partendo da casa (all’epoca io abitavo in Via Caprin, circa all’altezza del Bar Azzurro) un’ora prima, dandosi appuntamento a un incrocio con gli altri compagni di squadra, per fare l’ultimo tratto di strada insieme.Oppure quando, la domenica mattina, per andare in trasferta a Gorizia, a Monfalcone o a Ronchi, si prendeva il pulmino in piazza Carpaccio, davanti al bar dei Medeot, perché non ci si poteva permettere genitori zelanti che ci accompagnavano in macchina.Quando, da ragazzi, con Lucone Gaddi, Paolino Zurlo, Sandro Toso, Fabris, Barzi, Aloisio, Gianfranco Dovier e Gabri Medeot, Luca Zuberti o Gian Regolin si andava da Chiusso, mitico custode del ”campo comunale”, e lui, vedendoci arrivare (sapeva che volevamo un pallone per andare a tirare nel campo in piastrella della Schiusa) stemperava pian piano la sua aria da pseudo - Cerbero, prima facendosi pregare un po’, poi, apriva la mitica porticina in ferro color marrone, estraendo dalla sacca il prezioso “Voit” … Così noi passavamo ore a giocare, fino alla inevitabile ricomparsa di Chiusso che se ne voleva andare, e che a volte facevamo anche arrabbiare perché non ne volevamo sapere di restituirgli la palla.Oppure quando d'estate ci si dava appuntamento in “Casa Balilla”, anche se non ci si allenava, li si giocava e basta, quello era ed è ancora il vero playground dell'isola, lì c’erano tutti, ma proprio tutti, di tutte le età e scuole cestistiche,  e si passava il tempo aspettando che qualcuno chiamasse il cambio, a chiacchierare, ridere e scherzare o ad osservare i “veci”  i Gian Barba, i La Raja, i Meneghel, i Ciuci Devetag i Jackie Carletti, Angelo Medeot o le “star foreste” di turno, da Campestrini ai fratelli Ardessi, da Baiguera a Lauro Bon, sperando di strappare loro uno segreto, un movimento, un'astuzia o solamente qualche battuta…Quando poi si andava a comperare il ghiacciolo o una bibita dalla “Maria”, (dove oggi c'è il Dolce Stil Novo) e qualche volta ci si fermava lì a giocare a calcio-balilla, respirando il fumo degli attempati avventori che, tra una bestemmia e l’altra, sorbivano le loro “ombre” giornaliere…..Quando ….mi dico ...“Andiamo” ritorno alla realtà, esco e, mentre la porta si chiude alle mie spalle, sorrido, pensando a quei muti sedili bluette e a tutti quei frammenti di passato, rimasti a galleggiare lì, nel buio silenzioso del palasacca moreri…
I “quando” potrebbero susseguirsi all’infinito, ma mi piacerebbe che fosse qualche amico ad aggiungerne altri, senza nostalgia, com’è nello spirito di questo pezzo, solo per il puro piacere di raccontare, frugando tra i propri ricordi.

Fantastico!


28 dicembre, 2012

Festival



Caro Enio,
insieme a garghe cartolina de Nadàl me xè rivao anche la bela notissia per la cansòn che ha vinto al festival de Gravo, ha vinto anche quel regionale desso triveneto.

Questa sera 28/12/2012 nel contesto del FESTIVAL della Canzone TRIESTINA verrà incoronata e premiata anche la canzone vincitrice del concorso dialettale Triveneto

Con grande onore anche quest’anno, il prestigioso titolo incoronerà una canzone gradese.

Un assordante silenzio accompagna l’impegno di tanti artisti isolani e vorremmo noi dell’associazione Quelli del festival.. della canzone CJGRADO rimarcare l’impegno di quanti credono in queste attività culturali e soprattutto dire loro GRAZIE  solo con un breve riassunto schematico,  scoprendo che solo negli ultimi anni quante belle canzoni siano state presentate al Festival premiate dal pubblico. 
Che gioia tutto il resto è …noia

ANNO           1 festival della canzone gradese         festival regionale                   triveneto
2006                     Na vose de mamuli                            L’aria de’ ricordi                    L’aria de’ ricordi
2007                     Solo se           
2008                     Fra sogno e realtae                             Fra sogno e realtae                 Fra sogno e realtae
2009                     ‘Na cantada in compagnia                 I m’à asunto in spiaggia                    
2010                     ‘L colessionista                                 Primavera
2011                     Stienzere de tenpo                             Stienzere de tenpo                
2012                     Zimmer zu vermieten                        Rinasso co tu                         Rinasso co tu

De contentessa pien scriveva e cantava ani fa garghedun, desso con la doverosa creansa te domando un cantonsin sul blog ricordando che:

la consegna degli elaborati  pe’l festival 2013 scade al 4 gennaio (se consegna dale 15.30 in biblioteca de Via Orseolo) ma me resta al piasser de le cansòn graisane che vinse  quindi pol esse che se à lavorao ben. 
MAH intanto seguendo al dito “ se tu fa del ben no stà spetae ricognosensa…” tra un cin cin e un hurrà!!! Te digo GRASSIE
Leonardo

27 dicembre, 2012

Solidarietà e amicizia

Ieri sono andato a trovare un fratello sfortunato in Casa Serena.

Assieme a un gruppo di amici, ex atleti, anche gloriosi, del Basket Gradese siamo stati in Casa Serena per portare il nostro appoggio a un amico sfortunato, Edi Toso anche lui ex baskettaro graisan, che ha perduto una gamba e attraversate varie vicissitudini fisiche si trova ora in Casa Serena in ossigeno terapia con scarsa facoltà di mobilità.

Un bel gruppo:
Gari Dissette, Edi Thoman, Renzo Dovier, GianMario Mittino, Franco e Gino Meneghel, Gianni Dimercurio, Ennio Lugnan.

Praticamente l' alba del basket Gradese iniziata nel 1960 su stimolo di un gruppo di giovani di allora, tempi eroici.

Gli abbiamo portato una targa ricordo di tempi passati, con stampata la foto di una delle primissime squadre dell' A.P.G. cui lui faceva parte. (in foto sopra)

Una bella giornata passata a rivangare ricordi, abbiamo scherzato e per pochi momenti tentato di far dimenticare la crudeltà di una vita che porta un uomo a ritrovarsi quasi solo con i suoi guai senza il supporto familiare o amicale che ti può sostenere.


Un' azione dettata dalla solidarietà umana e dall' amicizia solida di ex compagni di squadra, che completa il senso di partecipazione e condivisione  del Natale di cui ci dovremmo ricordare più spesso.

Io lo farò ci tornerò in Casa Serena, avevo quasi dimenticato Edi Toso, la vita ti spinge via con violenza alle volte, bisogna imparare a fermarsi e a voltarsi indietro per vedere se hai dimenticato qualcuno.

26 dicembre, 2012

Noi Cittadini: Pel Ben del Paese


Ho ricevuto e pubblico dall' Associazione Noi Cittadini questa lettera che motiva le ragioni dell' attestato di riconoscenza, molto apprezzato,  che qualche giorno fa ci hanno consegnato all' Hotel Astoria (da ringraziare per la cortese disponibilità), per amor di verità va aggiunto e sottolineato che c'è un quarto sito web premiato Graisani.com per la sua attività storica, quale primo sito gradese ha tracciato una strada su cui noi ci siamo avviati, scegliendo magari vie diverse ma con un unico scopo secondo la formula di Sbrissa:
pel ben del Paese

Gentili signori, come sapete la nostra associazione ha inteso
assegnare pubblicamente a “Sussurri delle cube”, "Graisani.com" “Sbrissa 'l Bisato”e “GradoSpia.com”, un'attestato di riconoscenza per la preziosa ed utile attività d'informazione svolta gratuitamente con impegno e costanza a favore della comunità di Grado.
L'iniziativa voleva essere un costruttivo momento di unione e festa per gratificare assieme agli stessi organi istituzionali l'attività di informazione svolta dalle quattro realtà sopracitate.
Abbiamo appreso, con profondo dispiacere, che sono state intraprese azioni giudiziarie, da alcuni assessori e consiglieri comunali nei confronti di GradoSpia.com. determinando un clima di grave tensione tra le parti.
Una situazione pesante, che in prima battuta ci induceva a sospendere la manifestazione odierna in attesa di un chiarimento sulla spiacevole vicenda.
Dopo attente riflessioni e consigli abbiamo convenuto che sarà il tribunale competente a redimere la spiacevole vertenza tra le parti, per quel che ci riguarda rigettiamo ovviamente ogni forma di offesa personale ed oltraggio pubblico da qualsiasi parte provenga.
Abbiamo ritenuto quindi corretto, per rispetto di tutte le altre persone invitate, procedere comunque alla semplice consegna degli attestati, ognuno con specifiche motivazioni.
Ci assumiamo tutte le responsabilità del caso e confidiamo di non offendere le sensibilità di alcuno.

Associazione “Noi cittadini”di Grado.


Motivazioni:

“Sussurri delle cube”
risulta molto apprezzata l'attività d'informazione, di cultura e storia inerente l'isola di Grado e la sua laguna. Un'attività importante che serve a sensibilizzare ed avvicinare i giovani gradesi alla propria identità culturale.

“Sbrissa 'l Bisato”
risulta molto apprezzata l'attività d'informazione, le inchieste ed i servizi filmati effettuati sulle varie tematiche politiche e sociali che riguardano la comunità di Grado; in materia di tutela ambientale, di pianificazione del territorio, la vicenda dell'Ospizio Marino e le varie decisioni assunte dal consiglio comunale.
Un'attività importante ed utile per sensibilizzare la cittadinanza sui diversi argomenti e risvegliare uno spirito critico-costruttivo a beneficio della stessa comunità locale.

“Graisani.com”
è risultata apprezzata l'attività di informazione ed aggregazione, effettuata alcuni anni fa tramite la realizzazione di un apposito sito web a favore della comunità di Grado. Un'attività che è servita ad avvicinare la cittadinanza al nuovo modo di comunicare via internet e gettare le basi per la nascita di nuovi siti web.

“GradoSpia.com”
risulta, non sempre, apprezzata l'attività d'informazione e le inchieste effettuate sui diversi argomenti e tematiche politiche e sociali che riguardano la comunità di Grado. Attività svolta con spirito critico, a volte ironico e beffardo, soprattutto nei riguardi dei rappresentanti delle istituzioni pubbliche.
Un'attività di stimolo e pungolo rivolta alla pubblica amministrazione, che non deve però mai sconfinare nell'offesa personale o nell'oltraggio pubblico dal quale ci dissociamo. Auspichiamo che i responsabili di GradoSpia, consapevoli anche della funzione culturale ed educativa che può assumere l'attività d'informazione-inchiesta, prestino la dovuta attenzione a non scadere nell'offesa e nell'oltraggio dell'individuo perché finirebbero per svilire il proprio operato e lo stesso contesto sociale.

L'associazione “Noi Cittadini”

25 dicembre, 2012

Nonostante tutto, Buon Natale a Tutti


L'occasione del Natale  meriterebbe un post lungo e pieno di afflato liberale, frasi memorabili e razionali, forza espressiva, retorica da rivoluzionario, varie ed eventuali ed avariate ecc. ecc.,
invece la realtà ci sta appresso con i suoi problemi irrisolti, orizzonti bui, cose terribili che succedono nonostante questa artificiale aria di festa.

E' sempre più difficile pensare ad un Natale Buono e tendo spostarlo come percezione nell' area:
"L’unica differenza tra amore, amicizia e babbo natale è l’età a cui si smette di crederci"

E' possibile affermare che tutti, almeno per un po’, abbiamo creduto ad amore ed amicizia, se non altro per motivi ormonali e a babbo natale, anche se solo per puro interesse, poi  con l' età succede qualcosa che ti secca il sentimento e ti restano solo i ricordi.

Ma basta!  ancora una volta tento di crederci e vi auguro:

 A TUTTI, PROPRIO A TUTTI



 Buon Natale

Ps:  aggiungo questa letterina di desideri:

Caro Natale, tu che campi di lavoro stagionale ascolta i nostri aneliti precari 
che in fondo è come fossimo tuoi pari.
Sostieni il nostro fragile equilibrio non regalarci un cenone ma conservaci il lavoro.
E fammela ti prego questa strenna, sono disposto a tutto persino a lavorare come renna...»

24 dicembre, 2012

Class action contro i Maya?

Osservando a fianco del mio blog, mi disturba un poco che nonostante la preannunciata fine del mondo, come previsto dal calendario Maya, abbia colpito questo Universo tre giorni fa, si continui a cliccare i post relativi alle sue conseguenze.


Voglio rassicurare tutti, così la finiamo e passiamo ad altro:

L’Armageddon non ha risparmiato nessuno:
in nessun posto è cambiato qualcosa, tutto è rimasto uguale!

«Quando ci siamo svegliati, era un venerdì qualsiasi.  Abbiamo subito capito la gravità della situazione: di colpo ci toccava andare a lavorare come sempre»,
hanno dichiarato alcuni superstiti ancora scossi.

Altri commenti raccolti qua e la tra la gente:

«È una vergogna! Invito tutti i cittadini ad aderire alla nostra class action contro i Maya!», 

«Le profezie erano chiare, promettevano distruzione totale: tutto disatteso. 
Invitiamo i cittadini a conservare la loro copia del calendario Maya, per la causa».

Capito, conservatevi la copia del calendario che ho pubblicato sul post Il Calendario Maya se volete partecipare alla class action.
Ps: il calendario può servire anche per arredare la cabina di un camion essendo dedicato ai camionisti maya con in foto le mayale.

23 dicembre, 2012

Comunicare e nuovi sogni


Il modo di comunicare del nostro mondo cosiddetto moderno è profondamente cambiato, nuovi linguaggi ci fanno percepire le cose diversamente, la globalizzazione - il mondo in uno smartphone - riducono le distanze, tutto è fattibile, raggiungibile.

Il futuro poi ci permetterà di utilizzare mezzi che dieci anni fa conoscevi solo attraverso i romanzi di fantascienza, la connessione in mobilità (altro modo di descrivere l’ uso dello smartphone) farà si che si possa raggiungere tutto quello che vogliamo conoscere e le persone che vogliamo con noi, ovunque.

Questo però pone una serie di limitazioni o perlomeno cambia l’ approccio umano alla tecnologia utilizzabile.

Perché le informazioni possano girare velocemente e siano fruibili devono essere compresse, impoverite, si verifica dunque che non ti accorgi più della consistenza del terreno su cui cammini perché lo fai troppo velocemente.

Il cambio culturale è evidente tutto è leggero, etereo, con pochi dettagli, poco sentito, qualitativamente inconsistente ma fruibile.

Vale per le immagini che girano in rete, per i video, per la musica e purtroppo vale anche per le emozioni, diluite da un eccesso di offerta che ti spinge a scartare una quantità enorme di dati per soffermarti sul particolare, in generale sul tuo particolare.

Finirà che tutto questo  poter sapere ci impedirà di pensare perché il farlo potrebbe confonderci le idee.
Ci impedirà di sognare perché se tutti parlano di sogni prima o poi ci  sveglieremo molto lontani dai sogni che avevano da ragazzi, sogni che conditi da un’ informazione troppo invadente, potrebbero diventare incubi.

Sapevatelo!
una volta he sognao de volà
un sburton de gambe, 
un tuffo in aria
e po nuà sospeso
a no tanti metri de tera!


22 dicembre, 2012

Presepi

Si inaugura oggi la Rassegna dei presepi gradesi, sono più di 200 di varie forme.

Il nostro presepista preferito Lorenzo Boemo (Pastor) oltre a partecipare con una sua opera a Grado è stato invitato alla 4° rassegna d' Arte Presepiale del Friuli Venezia Giulia che si terrà a Villa Manin di Passariano dal 7 dicembre al 13 gennaio 2013.

E' un grande onore che lo mette insieme ai migliori artisti regionali di quest' arte particolare.


VENITE,ADOREMUS DOMINUM
Autore Lorenzo BOEMO
Descrizione  : 
lo scenario rappresentato è di grande ispirazione artistico- culturale, raffigura il CENTRO STORICO DI GRADO, nello specifico CAMPO  SAN NICETA,  riconoscibile dai lampioncini, dalle tende sulle finestre, dal profilo presente nella piazza centrale. 
Tra calli e campielli ecco che prende forma la suggestiva NATIVITA’ che invita i fedeli ad adorare il REDENTORE appena nato.

Update:
Segnalata una crescente attività presso il presepe vivente di Sbrissa al Bisato che a "son de magnadora" sposta la megio zoventù graisana.

21 dicembre, 2012

La Riconoscenza a ili


Questa volta mi servo delle parole di  Sandro di Sbrissa che ha un modo colorito ma efficace per descrivere la piccola cerimonia di ieri sera, svoltasi in un clima assolutamente disteso e amichevole, vera e propria contro vita - vivere problemi seri con assoluta leggerezza.


Cambio solo la foto perchè semo vignui megio.





Ieri 20-12-12, si è svolta all'hotel Astoria la conferenza voluta dal presidente dell'associazione culturale "Noi Cittadini" Sebastiano Marchesan, per dare un riconoscimento all'informazione alternativa gradese:


 Sussurri delle cube, Gradospia e Sbrissa 'l bisato.

E' stato un attimo divertente di vita culturale gradese, dove, davanti a 4 gatti, si è parlato di cose serie e si è anche riso. Ovviamente poi, come tutte le belle cose gradesi, è finita in merenda......pel ben del paese.

Per la cronaca lascio il passo ai miai "colleghi" dei blog che sono più bravi, io, che ho ripreso il tutto, pubblicherò integralmente come piace a noi, appena avrò un po' di tempo.

In quattro parole però, posso dire che, benchè invitati direttamente e pubblicamente dall'organizzatore Natalino, NESSUNO DELL'AMMINISTRAZIONE HA VOLUTO PARTECIPARE. Unico dei magnifici 17 presente in aula, l'amico Mauro Tognon di Liber@.

Solo alla fine, a banchetto quasi terminato, è arrivato un Zanetti estremamente scuro in volto, ma non era la per complimentarsi, anzi, è venuto per per criticare. In particolar modo non gli è andata bene la riconoscenza al buon Raffa (direttore di Gradospia), reo, a suo dire, di diffamare e calunniare la gente, perchè non mosso da ideali limpidi e trasparenti come i miei (miei di Sbrissa), ma da altri "oscuri motori", dei quali però, non ha voluto renderci edotti e ci ha lasciati alla nostra personale e libera interpretzione.

Pare pure, tra l'altro, che nelle 24 ore precedenti alla premiazione, il Natalino abbia ricevuto non poche mail e telefonate con richieste di annullare la premiazione... "perchè non era il caso".... "perchè non era cosa buona e giusta"....."perchè quili la i sputana e basta" (Lisco in particolar modo) ......e vanti descorendo.....

I mittenti sinceramente non li so, anzi, diciamo che li so ma non così ufficialmente da poterli scrivere. Si può facilmente intuire, visto l'evolversi, che uno di questi sia proprio il Zanetti, che ha anche confermato che col buon Raffa si vedranno "in altre sedi". Ma sembra che ci siano pure altri umani che non gradivano questo premio......dei sedicenti illustri.
Cmq non vi preoccupate, come sempre, pian piano, verranno fuori.....con annessi e connessi........state (appunto) connessi (specie su Gradospia.......che ho visto mooooolto scuro in volto.....e ne vedremo delle belle) ;)

Io, dal canto mio, ringrazio Natalino per il riconoscimento e, sbattendomene le palle della modestia, posso dire che mai premio fu più meritato...... pel ben del paese :)
 — con Enio PastaRaffaele Rafa Lisco e Sebastiano Marchesan

Ps: il 21/12/2012 è arrivato e la profezia dei maya  serve da carta da cesso!

20 dicembre, 2012

Grado in volo.



Una Grado vista a volo d'uccello, da ricordare.

19 dicembre, 2012

Noltri e quii oltri


“Gent. mi Sindaco, assessore alla cultura ed amministratori pubblici,

con la presente abbiamo il piacere di comunicarvi che la nostra Associazione ha ritenuto opportuno assegnare pubblicamente a  GradoSpia.com”, “Sbrissa ‘l Bisato” e “Sussurri delle cube”, un’attestato di riconoscenza per la preziosa ed utile attività d’informazione svolta gratuitamente con impegno e costanza a favore della comunità di Grado.
Siete quindi cortesemente invitati ad una semplice cerimonia di consegna degli attestati di riconoscenza, che si svolgerà giovedì 20 dicembre alle ore 18.00 presso la saletta dei convegni al primo piano dell’Hotel Astoria. Seguirà un piccolo brindisi Natalizio.
Confidando di avervi graditi ospiti cogliamo l’occasione per inviarvi i nostri più cordiali saluti.”
Grado 10 dicembre 2012
Il Presidente - Sebastiano Marchesan


Capita alle volte che qualcuno riconosca, ma io non lo ritengo assolutamente necessario, la validità di un lavoro che, nato per puro piacere personale per curiosità del nuovo mezzo di comunicazione messo a disposizione gratuitamente dall' avanzare tecnologico, ha voluto solo mettere su carta, anche se virtuale, cognizioni che ho coltivato tutta la vita.

Conoscere il mio paese, per me è sempre stata una necessità, la mia curiosità mi ha sempre spinto ad approfondire scegliendo un punto di vista dal basso, a livello della gente, perchè ho notato che tutto quello che è stato scritto sul nostro paese (non è molto) è stato più o meno calato dall' alto di un livello culturale fuori portata della gente comune ( e quasi sempre fatto pesare) , mentre la parte storica vissuta e quindi più vera ed interessante è quella popolana.

E' li che si trovano le storie i miti le consuetudini, ed è là che io mi oriento nel ricercare piccole gemme della storia graisana.

Nell' usare le parole alle volte si tende ad esagerare perchè in fondo  il web non è necessariamente migliore o peggiore di qualsiasi altro ambiente; non è intrinsecamente violento, ma è un ambiente immateriale in cui siamo quasi sempre privati del linguaggio del corpo dei nostri interlocutori (insomma non si vedono); da qui i  fraintendimenti, l'impulso a calcare i toni per renderli più evidenti, a parlare più colorito, a passare più velocemente a quegli insulti che, specie quando siamo anonimi, possiamo lasciare senza conseguenza.

Quelle che si dicono "autostrade informatiche" assomigliano un po' alle autostrade vere, dove spesso l'unico modo per capirci è sfarfallare gli abbaglianti, pestare il clacson, esibire gesti osceni.

Sono ovviamente contento di questo riconoscimento e ringrazio Sebastiano Marchesan per averlo proposto e spero che nel lungo navigare io sia stato di qualche utilità per qualcuno.

18 dicembre, 2012

17 dicembre, 2012

Cussì ze nato Gravo-Sic natus est Gradus

Aquileia, ricca città dell'impero e baluardo difensivo presso i confini nordorientali dell'Italia, ha subito molti attacchi, prima di capitolare nel 452 sotto l'urto degli Unni, guidati da Attila. 
Attorno alla figura del re unno sono sorte nella memoria collettiva molte leggende storiche: si racconta che al suo passaggio non crescesse più l'erba, che avesse la testa di cane e si esprimesse emanando terrificanti latrati.
Le  antiche cronache dicono che "alcuni abitanti in vesti nere ( stando a quello che dice il Caprin ci doveva essere anche qualcuno dei mei avi - i Lugnani ) erano riusciti a fuggire poco prima della distruzione totale di Aquileia nel buio della notte sull'isola lagunare di Grado"

Mors tua , vita mea -  Attila  favorì l' evoluzione della nostra Isola innervata dalla meglio società romano-aquileiese in fuga disperata davanti alle orde barbariche assetate di sangue.

Questo  stralcio di documento romano dell' epoca sembra testimoniarlo:


"Attila cum accesseris urbem, fuit terror, 
et dicitur facere, quia et aves ad salutem ab urbe, liberis.


Urbis moenia tuta. Populus paludes profugit.

Populi quoque insulam Grado consederint, 
profugi domos construxit ut aves 'tabernacula, 
defenderet se unda et absconsionem a fasciculos.
Sic natus est Gradus."





Quando Attila si avvicinò alle mura della città, grande fu il terrore,
 e si racconta che perfino gli uccelli portassero in salvo, via dalla città, i loro piccoli.


Le mura della città erano poco sicure. La gente fuggiva tra gli acquitrini.

La gente si stabilì anche sull’isola di Grado, 
I fuggiaschi costruivano case simili a nidi di uccelli marini,
 si difendevano dalle onde con ripari e fascine.
Così nacque Grado. 

Sapevatelo!

16 dicembre, 2012

La Quabita - Cantilena

La storia della gente di Grado di scritto ha ben poco e tutto si tramandava oralmente, così in generale per rendere più efficaci racconti di fatti che dovevano fare un lungo percorso nel tempo e passare da generazione in generazione li si condiva di mistero e di complesse liturgie mistiche.

Vediamo le fasi di un rito propiziatorio un po desueto e pochissimo conosciuto: La Quabita

In questi tempi moderni dove le previsioni del tempo hanno assunto un significato sproporzionato alle vere necessità di ognuno di noi,  siamo bombardati notte e giorno da previsioni in tutte le salse e condimenti al punto tale che sono le donne alle volte a farle;
un tempo tutto era demandato all'esperienza e alle conoscenze dei vecchi saggi che mescolavano, con grande maestria e  ritualità,  realtà a misticismo.

Ma alle volte, nonostante la grande perizia che poggiava su conoscenze sperimentate dal tempo, c'erano dei fenomeni atmosferici molto temuti dai pescatori contro i quali si usavano degli espedienti che potevano essere considerati dei veri e propri riti in cui religiosità e magia erano fuse insieme. 

Uno di questi è chiamato la Quabita ( una traduzione possibile del termine è:  cantilena) e i pescatori lo usavano contro temporali minacciosi, trombe marine, ma soprattutto contro "le saete"  per la salvezza di tutti coloro che erano in mare.

Il rito veniva compiuto da un vecchio pescatore che disegnava sulla sabbia il Gropo de S.Simon in riva al mare poi, voltando il capo all'indietro, colpiva con un coltello il centro di questo disegno, nel mentre pronunciava:
S.Barbara e S.Simon deliberene de sto lampo e de sto ton e de sta saeta, S.Barbara benedeta.

Non era mai solo sulla riva, c'erano con lui altre persone che pregavano e cercavano di
rispondere alle sue preghiere, quando non ne erano capaci si limitavano
a dire: 
Anche questo come quelo .
Me par de vighili, e funzionava! 

15 dicembre, 2012

Grado-Acque Gradate

Grado o Acque Gradate l'origine del nome del nostro paese dovrebbe essere questa, ma oltre a Grado in Laguna c'erano le Isole Gradate.

Molte con il tempo sono scomparse ma delle antichissime Isole Gradate, esistono ancora le seguenti:


San Pietro d'Orio, una volta terra congiunta con l'Isola di Grado; gli storici hanno accertato che i romani vi eressero un tempio dedicato al Dio Beleno sulle cui rovine il Patriarca Elia costruì un tempio, distrutto da Popone, e rifatto dai Patriarchi Gradesi, dato poi in custodia ai monaci Benedettini.
Il mare corrose il punto più stretto dell'isola aprendosi un passaggio che fu denominato Porto Piccino. 
Nel 1578 passò in giuspatronato ai Patriarchi di Venezia, la chiesa venne affidata ai Frati Francescani.
Una terribile inondazione nel 1779 rovinò la chiesa, danneggiando il campanile, ricostruito nel 1820 con il contributo della Borsa di Trieste perchè serviva da faro per le barche. Definitivamente abbattuto nel 1915 dagli italiani per non offrire bersaglio alle batterie costiere austriache.

San Giuliano
, aveva in origine circa tre miglia quadrate di superficie, Il Patriarca Fortunato parla nelle sue cronache di un monastero che esisteva nel IX secolo, intorno l' isola vi sono numerosi resti di ville romane, il che fa pensare alla presenza  di antichi turisti ricchi commercianti aquileiesi-romani.

Santi Cosma e Damiano o Isola di Gorgo
, si è ingrandita con le secche, le tracce dell'antica strada romana che univa Aquileia con Grado l'attraversano, numerosi resti umani e oggetti antichi sono stati ritrovati.

Barbana
, conosciuta ormai in tutto il mondo per il suo Santuario dedicato alla Madonna, si presume sia stato un antico lazzareto e rifugio per viaggiatori,

Isola dei Busiari, in mezzo alla laguna nei pressi della foce del Natissa.

Isola dei Luvi, nei pressi del Belvedere

Monton, in antico lasciata a fieno, ha ospitato intorno agli anni '50 una scuola per i figli dei paluanti del fondao
che la circondava.

Volpera
, nei pressi di Belvedere ora ospita  un campeggio.

Zemole, antico e prospero possesso dei Patriarchi, grandi ritrovamenti di monete ed oggetti antichi negli anni passati.

Villanova
, nei pressi di Isola Gorgo. Ritrovamenti di ossa antiche di grandi dimensioni fanno presupporre ad antichi insediamenti celti.