31 agosto, 2016

Collettiva d' Arte - ELOGIO









































La Mostra sarà un evento, l' inaugurazione è prevista il:
 3 settembre alle ore 18

Il Gruppo Pittori Gradesi si ricompatta attorno ai soci fondatori e propone una mostra collettiva in Casa della Musica dal 3 settembre al 9 ottobre.

Il Titolo ELOGIO  è dedicato allo scomparso artista Renzo Degrassi che sarà comunque presente con le sue opere.

Il Gruppo Pittori Gradesi nato nel 1978 con presidente Jonny Cester ha avuto tra le sue fila tutti i migliori artisti locali.
Mi piace ricordare tra i tanti la sig. Fernanda Goina Gordini un' artista a tutto tondo che ha esposto ovunque.

30 agosto, 2016

Evoluzione di un Logo











       Ho notato che nei vari social - Sussurri delle Cube o più semplicemente I Sussurri - si è evoluto, da semplice logo del Blog, è diventato un modo di dire per indicare in lingua graisana le ciacole.

Ne sono contento, non era propriamente il mio obiettivo ma gli effetti collaterali delle azioni che si intraprendono se sono positivi danno grande soddisfazione.

Nella fotografia (di qualche tempo fa) un gruppo de mamole graisane, tutte potenziali collaboratrici dei Sussurri delle Cube, cò le sove ciacole.

La sede è quella estiva, sul reparo. 

29 agosto, 2016

Futuri Possibili-Le Micro alghe



Oggi un inserto delle mie cose,   le micro alghe sono parte del nostro sistema e hanno una parte importante della vita del mare, sapere cosa siano lo ritengo essenziale.

In un mondo dove la tutela ambientale viene finalmente considerata assolutamente indispensabile per poter dare un futuro al pianeta, le micro-alghe e le loro potenzialità, specie in un ambiente adatto come la Laguna, tornano di grande attualità.

I primi studi sulle colture algali in laboratorio, determinanti per la comprensione dei meccanismi alla base della fotosintesi ossigenica, risalgono agli inizi dello scorso secolo.

L’obiettivo dei primi ricercatori era ambizioso: ottenere proteine da fonti inesauribili (acqua, sali minerali, luce solare) ed a basso costo mediante la fotosintesi algale, dopo i primi insuccessi la ricerca ha segnato il passo.

Oggi si assiste ad una rinascita di interesse per questo gruppo microbico, specialmente in relazione al suo enorme potenziale nel campo delle energie rinnovabili, anche se altre applicazioni quali la depurazione delle acque reflue e la produzione di integratori alimentari, mangimi e farmaci sono altrettanto promettenti. 

In Italia, fioriture di alghe produttrici di polisaccaridi (mucillagini) hanno interessato le coste del nord Adriatico negli anni ‘80 con gravi ripercussioni sul turismo.
Le conseguenze delle fioriture algali tossiche possono essere molto serie, con danni incalcolabili alla pesca ed alla molluschicoltura.
Però, d'altro canto, le colture algali massive possono darci una mano a ridurre l’impatto delle sopra citate emergenze. 
L’efficienza di conversione dell’energia solare in biomassa delle colture algali, e quindi la produttività per ettaro, è molto maggiore di quella ottenibile con le colture tradizionali.

Le colture algali non competono con le colture agrarie per terreni fertili, non richiedono pesticidi e si possono realizzare in acqua di mare o in acque reflue da dove, in sinergia con i batteri associati, prelevano i nutrienti che riciclano in biomassa dalla quale è poi possibile ottenere mangimi proteici o fertilizzanti oltre che biocombustibili. 

Le colture algali consumano grandi quantità di ossido di carbonio ed è dimostrato che possono efficientemente prelevarla dai fumi di combustione delle centrali termoelettriche. 
Va infine ricordato come le microalghe produttrici di molecole bioattive (tra cui le citate tossine) siano una fonte di antibiotici, antitumorali, antivirali, antiossidanti ed immunostimolanti a cui l’industria farmaceutica e cosmetica guardano con crescente interesse. 

Sul versante delle energie rinnovabili, le colture algali costituiscono una delle soluzioni di maggiore potenziale e sostenibilità.

Di fronte ai problemi ecologici, alimentari ed energetici del nostro tempo, le interazioni tra fotosintesi microbica, salvaguardia dell’ambiente e produzione di alimenti assumono una fondamentale importanza teorica e pratica per i possibili contributi agli equilibri del sistema biosferico, divenuti fragili e delicati. 

La biotecnologia algale allo stato delle cose sembra ormai puntare sui sistemi chiusi che consentono la coltura di tutte le specie.  

28 agosto, 2016

Solitae Spirituale







Non sono un habitué della Chiesa, ma sento alle volte il bisogno di entrarci e sedermi da solo sui banchi a fianco della corona di colonne.

Sono sicuramente attratto dalla frescura che aleggia in certi pomeriggi inoltrati, dalla intensa spiritualità e dalla pace assoluta.

Ma, come una falena, sono anche attirato dalla luce che fa magici giochi di chiaroscuro, per una volta l'ho fotografata sperando di trasmettere con l'immagine le sensazioni che io provo.  

27 agosto, 2016

I corcali - al Sò Paese



Al Paese dei Corcali

L' aria trema de ricordi, 
su 'sta tera la storia pesa. 
I ani no i ne lassa 
ma i passa. 

Me vago la, fin al mar
nel paese de le aleghe, del sal.
Sento vose che conta storie fantastiche
visionarie, 'ndola 'l ator ze l'imaginario.

L'anema vibra.
I eroi i nasse, i more
resta la poesia.

L' orizonte te da vertigini
I corcali, in libertà,
i gira intorno al mondo
no i ha paese,
al so paese ze al mar.


Questa mia poesia è nata per rabbia diverso tempo fa in contrapposizione, con grande improntitudine da parte mia, 
 al Picolo Nio di B.Marin dove noi "graisani" veniamo descritti come corcali.

Bhe! secondo me può essere fantastico essere corcali e viaggiare liberi sopra il tuo mondo e se occorre cagà in testa a chi ti sta sullo stomaco, il massimo della libertà, sempre secondo me ovviamente.

Per dì! 


25 agosto, 2016

STRALONGA



Una descrizione di Massi "Tachelo" Cicogna poetica ed appassionata della sua Strada Principale del Paese:

STRALONGA


Tu scuminsivi in Cul de Muro e tu finivi davanti ala Ciesa dele Grassie; a minsonàte, pareva che no tu finissi mai.

In quela volta tu gerì la più Ionga ma, vardando desso le autostrade che xe per mondo via, tu me par un gogogio che duti vol ghitàlo. 

Quii che sa la tova storia desso i sta siti, invesse i podarave sigà ai quatro vinti: «no stè dispressà sta roba, che per vèghela i vien de duto ‘l mondo».
Ma la sova zente i la dispressa, no i capisse de che roba che i xe paruni, de un tesoro che al mondo no l'ha paraguni.

El Signor t'ha fato aposta vissin ala sova ciesa, persìo che duti se incolona a fài festa. 
Ogni canton de casa gera un fior, co’ la sova zente che faveleva co’ i oci, gera duto un ino al Signor.
Ma desso i tinpi i xe passai, la zente no la se cognòsse più e duti driti i passa via.
I omini veci no i poi desmentegàsse quanta storia che ha la sova contrada, co’ atimi de contentessa o avilimento, ma contro duto i gera temperai: veci pescauri, sempre col Signor in peto, e co la Madona de Barbana i' veva fato un punto de riferimento.

Aneme semplici e genuine, zè là, missi in casa de ricovero, che speta la sova fine. 
Me passo per de là e me par de vègheve che consé le arte. 
Me ciapa una strenta al cuor e vien zo do lagreme colde colde.

Massi Tachelo


24 agosto, 2016

Concerto in Basilica

Venerdì  26 agosto alle ore 21 
 il Coro Sezionale  A.N.A. Gruppo di Codroipo terrà un Concerto in:
 Basilica S.Eufemia a Grado.

 Il  Concerto è organizzato dal nostro SCI Club- Grado  nell' ambito delle manifestazioni musicali dell' Estate Isolana.
Partecipate.



23 agosto, 2016

Ambriabella co i dossi pe' parchegio

AMBRIABELLA..BELLA..BELLA!

Ambriabella..bella..bella!
Isola del Sole..Sole..Sole
 Isola d'oro..oro..oro
TURISMO..e che turismo ! 

- Ma xe inutile che me ve digo
Semo nati s'un dosso
 De gransi e corcài
Aquagranda mussati e caligo 
No dovemo desmentegà mai.



















E che se sta a risolve i problemi, co la fantasia de Giovanni Stiata e le foto de Lorenzo Pastor, basta sugà al mar davanti al reparo e al zogo ze fato.
I Cari turisti i pol portasse l' ombrelon in spiasa, ma sensa bici che ze sabionio.

22 agosto, 2016

I Ragazzi, il nostro Futuro



Capita alle volte al bar di trovarti in compagnia occasionale con ragazzi che ti conoscono e si parla.

Si parla di passato ed è il mio campo, si parla di futuri ed è il loro campo, si parla di presente ed è terreno comune.

Parlare con loro è stato per me come bere acqua fresca e mi ha spinto a fare delle considerazioni sulla nostra gioventù, così maltrattata e con sulle spalle gli errori di almeno due generazioni.

Si tende a ridurre la questione giovanile a un problema di eccellenze non riconosciute, di cervelli in fuga, di meriti sottostimati. 

Si dimentica la fatica e la frustrazione dei non eccellenti, la grande massa di ragazzi che magari non ha ambizioni professionali particolari, ma vorrebbe lavorare e campare con uguale dignità, e vivere con costrutto una vita autonoma.

È un segno dei tempi

Si crede e si fa credere che le società funzionino solo per l’ abbrivio del talento, per la forza dei migliori, dimenticando che il benessere della società è frutto di un processo corale, collettivo, e la serenità degli individui, anche degli «eccellenti», non è concessa al di fuori di un miglioramento della vita, se non di tutti, di molti. 

 È vero che la selezione dei meritevoli è, nel nostro Paese, inceppata, spesso umiliata dal clientelismo, dalle baronie, dalla mafiosità. 

Ma non è umiliando o dimenticando i secondi, e i terzi, e i quarti, che i primi avranno soddisfazione. 

Il successo professionale, tra l’altro, non è la sola misura del valore umano. 

Ce ne sono infiniti altri. 

Ho conosciuto qualche «eccellente» odioso, e umanamente minimo, e molte persone umili di grande spessore, capaci di dare agli altri qualcosa che non è quantificabile in uno stipendio o in un titolo di studio. 

Credo, o spero, che i ragazzi  sappiano che la posta in palio non è solo spianare la strada ai più bravi, ma restituire la percezione di un futuro possibile a tutti. 

21 agosto, 2016

Il Mare




Quante volte nel buio ho pensato al Mare, alla sua bivalenza, essere padre e  madre, sono giunto alla conclusione che:



 
Il mare è donna dappertutto. 


E’ giustamente salino, ma pieno di zuccheri: c’è chi sostiene che sia la stessa cosa, e che il gusto, in fondo, non è uno strumento adeguato.      Sbaglia.



Il mare è donna  al di là delle domande
sorride, piuttosto, e lascia andare le maree con un solo tocco della mano.

Ha intese misteriose con la luna, che è un altro mare di latte rappreso nel vuoto, scintillante di conchiglie. 

Non meno misterioso è il suo rapporto con la terra: c’è un punto in cui si toccano nel buio più perfetto, aderiscono in modi che non sappiamo immaginare, certamente scambiano con voluttà la loro pelle minerale che laggiù, nel profondo e nelle tenebre, è della stessa natura. 

Ogni giorno ne beviamo, respiriamo, assorbiamo un poco, perché il mare che portiamo nelle vene e negli oceani – rosso porpora, blu violetto, indaco, arancio - è donna.

Il mare femminile depone uova, modula messaggi sull’acqua, nutre creature, riavvia le onde una per una. 
Chiunque può vederlo, nella luce morbida dei crepuscoli, seduto sulla roccia a pettinarsi. 
Se lo raccontano marinai, pescatori, direttori di aziende turistiche, titolari di stabilimenti .


Il mare rimescola le acque profonde e non dice nulla.

Il mare è donna tollera i suoi bimbi. 


Questo piccolo appunto amoroso del mare lo dedico alle tante donne che frequentano questi lidi bagnati dal mare del Web

20 agosto, 2016

Sapore dell' Isola


Giovanni Marchesan "Stiata" mi ha consegnato copia di una raccolta  in versi graisani 

 - Tanto per dì gargossa... in Alegria...- 

raccolta che attende la pubblicazione su carta ma che Giovanni rende pubblica attraverso il blog per amicizia e per l' interesse che  ha provato per le nuove tecnologie di comunicazione.

 Parlando con lui davanti a un bicchiere di vino l'ho convinto che si poteva pubblicare un libro per un pubblico potenziale enorme a costi zero.

Questa è la sua sfida ai nuovi orizzonti :
 un mondo antico mostrato con tecniche moderne, una riflessione in velocità, senza contraddizione ma a braccetto.

Più che oltro pinsieri e batude in alegria, a la graisana, cò un mezo suriso su i lavri.

Roba comò questa, insoma:

mamolo
no sta fame sintì foresto
disendome
lei..al ze de Grado?
Anche se me
he bastansa ani de più
e tu..
tu ha 'l telefonin
vinimo duti do de 'l palù
o pur 
de "Strunsulin"!

---
A fa e anche pensà
ze mundi fadigoso..
Ze ristio grando!
Sol che fassa o piova
senpre 'ndeno digando
Nissun se mova!

P.S.: A spissigo e menissego proseguirò la pubblicazione dei versi di Giovanni

18 agosto, 2016

Sogno la Movida


Sogno per una Grado Futura

Nelle   spiagge il sovraffollamento dei tempi d’oro è solo un ricordo: non ci sono più le sedie a sdraio a castello, introdotte negli anni Novanta e abolite dopo svariati decessi per schiacciamento del bagnante sottostante. 

Ora c’è almeno un metro tra un ombrellone e l’altro, e in quel metro si può praticare agevolmente il nuovo sport che furoreggia in Spiaggia, la pallavolo lineare, con squadre disposte in fila indiana lungo un paio di chilometri. 

LA MOVIDA in Spiaggia però era ininterrotta, febbrile, divisa in turni identici a quelli delle acciaierie a ciclo continuo. 

Si veniva assegnati all’arrivo a uno dei quattro turni. 

Essendo troppe le richieste per il turno classico, quello da mezzanotte alle sei di mattina, era facile ritrovarsi nella movida che va dalle sei di mattina a mezzogiorno, o da mezzogiorno alle sei di sera. 
Si fa di necessità virtù: era  diventato molto di tendenza ballare ubriachi per la strada alle due del pomeriggio, a quaranta gradi, sotto il sole. 

Tra i nuovi drink che andavano per la maggiore il Pimpumpam, succo di limone, polvere da sparo e pop corn shakerati dal barman Franco Stanco, e lo spiritosissimo Multiracial, una parte di vodka e una di lucido da scarpe.

Nel gigantesco drink Pantagruel, che da solo poteva  mandare in coma etilico una intera scolaresca, il tradizionale ombrellino nel bicchiere era sostituito da un divertente ombrellone nella damigiana.

E' un sogno rivedere la Grado di un tempo con i cari turisti ubriachi e felici e non incazzati come iene ridens per meritate multe in bici.
  

17 agosto, 2016

Aktung turisten






























Ogni estate intorno a ferragosto spuntano puntuali i vari tormentoni estivi che i giornali riprendono dandogli ampio spazio fidando nella credulità del pubblico.

Nel Luglio 2012 abbiamo avuto il Puma di Fossalon, che ha tenuto banco per un paio di settimane tracimando come notizia anche sui giornali nazionali, con cacciatori armati di tutto punto pronti alla cattura.
Finita la giostra mediatica il puma è svanito nel nulla.

Quest' anno due sono le notizie che occupano le redazioni:
l’avvistamento di uno squalo  nelle nostre acque. 
La tappa più recente del tour italiano 2016 del divo acquatico di Hollywood sembra abbia toccato nostro Golfo appena una settimana fa ( il pubblico bagnante sarà stato in delirio, per non parlare degli operatori turistici).
 I due metri (così a occhio) di lunghezza del pescione dal ghigno psicopatico hanno subito fatto scattare l’allarme e spinto la capitaneria di porto a inviare un pattugliatore per perlustrare la zona interessata. 
 La notizia (al solito) si ferma qui,  perché non s’è mai dato il caso – ma proprio mai – che all’avvistamento di un pescecane sia seguita la sua cattura.

La seconda  riguarda direttamente  Grado:  
 l' allert estivo sono le multe alle biciclette.

I nostri quotidiani sono inorriditi e hanno scritto a caratteri cubitali:
 a Grado fanno rispettare le regole e chi le infrange viene punito a sensi di legge.
"E' incredibile, i turisti portatori di benessere, vengono fermati multati e redarguiti perchè non osservano le norme del codice della strada.
L' urlo belluino si sente in ogni dove, abbiamo pagato possiamo fare quello che vogliamo."

E no! 
Cari turisti siete liberi di fare tutto nel rispetto delle regole ed era ora che se ne parlasse e si passasse alle contromisure severe visto che da decenni nessuno aveva avuto coraggio di mettervi mano.
In questo caso l' allert deve essere un chiaro segnale  indirizzato a chi non ha rispetto per il prossimo dimenticando che la sua libertà confina con quella degli altri.

16 agosto, 2016

Amore, che Amore?




















Io  amo Grado, con pregi e difetti, ma non bisogna esagerare.

15 agosto, 2016

Insomma crisi o non crisi anche a Grado è ferragosto.



"Mare, profumo di mare
e di questo mi voglio saziare,
è colpa del vento e del mare
se a Grado voglio tornare"

Qui A Grado si è così ospitali che pur di mettere a tavola un DioTurista, l'albergatore se lo tiene sulle ginocchia ed è tutto un sorriso, poi quando volta l'angolo alle volte capita che tira un metro di cristi e di madonne che ti sgonfiano le ruote delle macchine nel parcheggio e rintocca la campana della chiesa. 

Qui la stagione è sempre andata male e tutti tutti gli esercenti piangono miseria, poi si comprano un "caien" a testa tutta la famiglia, compresa la nonna, che tanto guida la badante, e partono per mete esotiche tutti assieme a ottobre. 

Qui il DioTurista s'incarna spesso sotto forma di sessantenne semiobesa vestita come un' abat-jour cui han fatto un gavettone di lustrini, vinavil e coriandoli. 

Oppure s'incarna in urlatori molesti che alle 4 di notte sono ubriachi e questionano in dialetti dalle vocali chiuse come le loro menti. 

Qui da ragazzi tenevamo i punteggi di quelle che c' eravamo trombate durante l'estate (che trombarsi la turista era cosa buona, giusta e, con tutta probabilità, raccomandata fortemente dall'Azienda di Soggiorno), tramite un sistema articolato: perchè se provenivano da certe città o nazioni c'eran più punti in palio. 
C'erano un paio di città e nazioni di provenienza che davano punteggio negativo perchè era troppo facile, ma non mi par elegante dire quali. 

Insomma crisi o non crisi anche a Grado è ferragosto. 

Oh Mio Dio! 

13 agosto, 2016

La Partita



Questo video, che Mauro Guzzon ha avuto la cortesia di farmi avere, dovrebbe essere abbastanza conosciuto nella sua interezza (dura circa 1 ora).
Ho dovuto tagliarlo in molte parti cercando di cogliere i momenti topici del filmato che, non avendo audio, ho voluto musicare.
La data di riferimento è il 1960  e racconta di una partita di calcio tra due grandi ristoranti della nostra epopea turistica:

Colussi e S.Giusto

La partita ha scarsa importanza ma i personaggi che sono coinvolti nel video fanno parte della nostra storia appena trascorsa, gente che molti di voi riconosceranno, papà nonni zii cugini.
Va sottolineata la grande vicinanza di tutti e lo spirito di grande allegria che coinvolgeva tantissime persone in quella che in fondo doveva essere una partita fra amici e che invece diventava evento cittadino.
Altri tempi!

Averla nella mia raccolta di video dei ricordi gradesi è un onore.

12 agosto, 2016

Ereditae

L' immagine è una fotocomposizione di Lorenzo Boemo










A Grado, 'sto posto che non si può allargare perchè strozzato tra ponti e mare, che si stende  lungo la spiaggia con l' indolenza di una bella donna che si offre al Dio Turista,  succedono cose che voi "foresti" non conoscete.

Vista la stagione  i pochi bar del centro storico che noi "autoctoni" frequentiamo sono affollati e frequentati dal volgo della più disparata provenienza.
Il volume delle voci è puntato su "ciacola col motor in moto" e per quanto tu voglia star tranquillo a goderti lo spritz  non lo puoi fare perchè "vus o non vus" ti coinvolgono in conversazioni che vorresti evitare - sic et simpliciter.

Dunque sono seduto tranquillo e solitario in un bar "de piassa" e per vicini ho vari personaggi locali:
marito e moglie sui sessant’anni poi  madre e figlia, settantenne l’una  cinquantenne  l’altra, contornate da altri, una bionda che potrebbe essere la figlia o la nipote dei marito-e-moglie, una mora che potrebbe essere la vicina di casa/cugina/amica della figlia o della madre.

Discutono animatamente senza badare a me,  con la foga indolente delle conversazioni da bar che partono dal generale e arrivano al personale, ed il personale è invariabilmente qualcosa di strano e tragico capitato sempre ad un cugino/amico carissimo. 

Per una volta saltano la fase malattie devastanti-incidenti mortali:  e passano direttamente alle disposizioni testamentarie in un misto di graisan e lingua, segno di distinzione:

«Ciò – dice la madre – perché bisogna sta tinti!  Mia cugina, per esempio, che la gera la sigonda mugèr de so’ marì, quando al ze morto l' ha vùo un saco de problemi per avè  i soldi!»

«Perché se  gera  figi de primo leto - chiarisce il marito della moglie - bisogna che li divida in parti uguali…»

«Eh?, ma no zé miga giusto, i doveva divide metà a ela e dopo metà che resta ai figi…»

«No, – interviene la vicina di casa, forse amica - se i gera in comunion dei beni, tu pol falo, si no, no!»

La moglie del marito approva la mozione: «Sì, ma poi bisogna anche veghe da quanti ani che i gera stai sposai co la prima muger…»

E via, si apre un lungo e approfondito dibattito su divorzi, convivenze more uxorio, equiparazione fra figli legittimi e nati fuori dal matrimonio, assi ereditari, in cui ognuno dei presenti ha da citare precedenti a memoria e giurisprudenza a caso neanche fossero avvocati di grido ed esperti matrimonialisti.

Tu ascolti e mediti, mediti su quanti danni abbiano fatto al paese, per esempio, i programmi come Forum!

11 agosto, 2016

Teatro in Porto- La Mandragola


Come suo solito la vulcanica Monica Maran ci sorprende proponendo questa sera uno spettacolo teatrale tratto dall’ Inferno di Dante recitato in dialetto gradese.  

La “location” straordinaria del Trabaccolo in mezzo al Porto di Grado e la qualità degli attori è garanzia di grande spettacolo da gustarsi sulla riva del Porto.


L’ Associazione Teatro della Mandragola, in collaborazione con la Lega Navale sezione di Grado, il gruppo storico di Palmanova, la Protezione Civile di Grado ed il Comune di Grado presenta l’11 agosto alle ore 21.30 nel porto Mandracchio di Grado  “Nel mezzo del cammin di nostra vita…”, adattamento di tre canti dell’Inferno di Dante Alighieri nell’antica parlata gradese. 
Gli attori avranno come palcoscenico il Trabaccolo Isola D’Oro, varato nel lontano 1913, oggi di proprietà della Lega Navale di Grado. 
Il lavoro è ambientato nel “palùo”, i personaggi sono rivisitati in chiave isolana, dando voce a passioni, amori e dolori dell’antico testo dantesco nella parlata tipica e unica dell’isola di Grado. 

Un Dante elegantemente dolce si contrappone a un Virgilio arguto e imponente, accompagnando i personaggi traghettati da un Caronte duro e impietoso.


Sul palcoscenico Nevio Scaramuzza nella parte di Dante, Eros Gregori nella parte di Virgilio, Caronte è Massimo Muset, Paolo e Francesca sono rappresentati rispettivamente da Paolo Mario Giorda e da Simonetta Lauto, l’arcivescovo Ruggeri èMario Del Frate, seguiranno sul palco le cantanti Rita Zannier e Daniela di Facciocon Michele Marinutti, Ferruccio Marinutti, Lara Maritan, Silvana Scaramuzza,Mario Corbatto, Cristina Palmari, Andrea Muzzatti. Il tamburino è Simone Ceruso. Direttore di scena Sandra Di Giusto, alla consolle Valentino Gratton e Federico Chersin. Musiche, adattamento e regia di Monica Maran.


10 agosto, 2016

A proposito di Ciclabile e ciclisti


Fotocomposizione in 3d della  rotonda

Ieri rientravo dal lavoro.


Agosto, traffico rallentato da una pacca di macchine, a lato la pista ciclabile.


Un nonno in bicicletta con nipotina: una meraviglia di bambina con codini biondi e occhioni azzurri.
Ho sorriso: guarda che momenti teneri ci sono ancora,in giro.
Con l’auto, procedevo a passo d’uomo lungo la via che porta in centro.
Sulla pista ciclabile a fianco, vedo sopraggiungere a pedalata fortissima nonno e nipotina.


Ostia, come ci dava, il vecchietto.


La colonna di auto si è mossa un po’ più velocemente.


E’ stato proprio in quel momento che, senza guardare da nessuna parte, il nonno di punto in bianco e a pedalata fortissima ha abbandonato la ciclabile, buttandosi in mezzo alla strada dove stavo anche io.


Ha tagliato la strada ad una Peugeot davanti a me.
La Peugeot ha sterzato di colpo a sinistra, evitando per miracolo la bici nonchè una Punto che veniva in senso opposto.
Io ho sterzato a destra, evitando Peugeot e Punto e anche un palo di delimitazione della ciclabile.
Quello dietro ha frenato alla diosanto, inchiodando a tre millimetri da me, evitando Peugeot, Punto, me e palo.
Quello dietro ancora ha inchiodato ancor più forte e sterzato a destra, evitando Peugeot, Punto, me, palo e quello dietro di me.
Per mero culo, nessuno s’è fatto male o ha subito danni.

Siam ripartiti, sbigottiti .


Nel superare la bici del nonno,quella che stava alla guida della Peugeot ha rallentato, guardandolo.


Il nonno ha fatto il gesto “cazzo vuoi?” e ha fatto segno di smammare.
Quella della Peugeot gli ha suonato, ed ho suonato anche io.
Ci siam beccati le bestemmie del nonno:- “andate a cagare, stronzi”- , s’è udito benissimo,  mentre rientrava nella ciclabile di punto in bianco, così come ne era uscito.

La nipotina sgranava gli occhioni.
Attonita.
Avrei voluto il numero telefonico per chiamare i suoi genitori.
Magari mi avrebbero mandato a fanculo anche loro,chissà.

E' la "stagione", che bellezza! 

Sapevatelo!!!