31 agosto, 2009
L' Ospite e la Git
Ne ho viste molte di proteste di clienti dello stabilimento della Git ma così serie, articolate e senza vena polemica, mai.
Ho ricevuto questa mail - firmata - di un gruppo di clienti della Git che merita di essere diffusa e conosciuta senza voglia polemica ma per obbligare chi di dovere a fare un serio esame di coscienza ed interrogarsi sul ruolo che deve avere un' Azienda che vende servizi nei confronti degli ospiti ed utilizzatori:
Siamo un folto gruppo di fedeli frequentatori della spiaggia di Grado, molti di noi alla terza generazione, purtroppo, dobbiamo constatare che il trattamento che ci viene riservato è improntato all’assoluto disprezzo delle nostre esigenze, delle nostre richieste e del più elementare buon senso. Sembra quasi che ogni anno ci si inventi deliberatamente qualcosa di nuovo per crearci disagi, fastidi e malcontento. Da alcuni anni a questa parte veniamo sballottati da una parte all’altra della spiaggia senza il minimo riguardo, in un succedersi di comunicazioni, ordini, contrordini e diktat da campo militare. Veniamo costretti a file interminabili in un caldo torrido, senza organizzazione alcuna, senza nessun riguardo per le numerose persone anziane, senza la possibilità di pagamento con il bancomat e nel caos più totale (vedi estate 2008). Non si è tenuto conto che ognuno di noi desidera ritrovarsi ogni anno con gli stessi amici e conoscenti nel medesimo tratto di spiaggia e non gradisce essere considerato alla stregua di un pacco postale, anche a fronte di prezzi elevati ai quali non corrispondono affatto adeguati servizi. Confidiamo in un ripensamento anche in considerazione del fatto che in tutte le altre spiagge gli ospiti sono trattati con il massimo riguardo, cortesia e attenzione e se il trattamento non dovesse cambiare molti di noi si vedranno costretti, seppure con il rammarico a orientarsi verso altri lidi sicuramente più ospitali.
Foscarina Pascoli - seguono 122 firme
30 agosto, 2009
Grado - Da Metropoli a semplice Pieve
Gli anni dopo il Patriarcato
Dopo la soppressione del titolo vescovile (1451), Grado diventa una semplice pieve del patriarcato di Venezia, alla cui guida il Papa Niccolò V aveva eletto Lorenzo, della famiglia Zustinian o Giustiniani, una delle più nobili e in vista della Repubblica.
Nonostante le sue origini, egli aveva scelto una vita da mendicante e non disdegnava di chiedere l'elemosina persino alle porte del suo palazzo, con grande scandalo della sua famiglia, che lo aveva respinto dopo la coraggiosa scelta di aderire allo spirito del riformismo cattolico così fervido nella Venezia del Quattrocento.
Il suo modo di predicare, di scrivere e di agire era affascinante e coinvolgente nella sua semplicità e il suo ideale era la vita monastica e comunitaria; perciò faticò ad accettare dal Papa Eugenio IV la nomina a Vescovo di Castello, l'isoletta fortificata della laguna veneta scelta a residenza vescovile, l'antica Olivolo.
Dopo la soppressione dei patriarcati di Grado e Castello, divenne quindi il primo Patriarca di Venezia, venerato dal popolo come un santo e canonizzato nel 1690 dal concittadino Papa Alessandro VIII.
I primi anni del suo patriarcato corrispondono ad un periodo difficile per la Serenissima, minacciata dai Turchi; inoltre, la nuova giurisdizione ecclesiastica, molto più vasta, richiede al nuovo presule e ai suoi successori notevoli sforzi organizzativi e amministrativi tali imporre una gestione provvisoria soprattutto dei territori più decentrati e degli affari meno urgenti:
per queste ragioni bisogna attendere quasi vent'anni e arrivare al 1470 perché a Grado venga nominato il primo pievano, Giovanni Aspasio.
Aspetti della vita socio-economica, civile, religiosa e morale della comunità gradese in quel periodo:
Dal punto di vista socio-economico la popolazione era per lo più composta da pescatori e da trasportatori di sabbia, che commerciavano con l'entroterra friulano e con Trieste, ma soprattutto con Venezia.
Le altre attività economiche erano legate alla produzione e alla distribuzione dei beni di prima necessità o ai servizi indispensabili: vi erano contadini che producevano e vendevano ortaggi e frutta, coltivati nelle vaste aree agricole ancora estese al di fuori delle mura cittadine, artigiani e commercianti.
Il livello di istruzione di tutti questi cives era molto basso e la quasi totalità della popolazione continuava a rimanere analfabeta.
Le misere casse comunali riuscivano a malapena ad assicurare alla popolazione le sole esigenze primarie e quotidiane, mentre si doveva ricorrere, con molte insistenze talvolta secolari, all'aiuto della Repubblica per le opere e gli interventi di maggior impegno finanziario e straordinari, quali la ricostruzione delle mura, il risanamento degli edifici pubblici, civili e religiosi, il rifacimento delle strutture di protezione dell'abitato e di difesa militare del territorio.
Si trattava quindi di una comunità povera, con un Comune e una parrocchia poveri, che costringevano spesso i loro responsabili a procurarsi da vivere con altre attività, come la pesca, e i patriarchi in visita a distribuire pani e denaro al popolo affamato e bisognoso.
Mentre i reggitori del Comune erano veneti, i sacerdoti della comunità erano quasi sempre indigeni, spesso appartenenti alle famiglie più in vista, che ne imponevano l'elezione.
La lettura e l'analisi dei documenti confermano la precarietà del tessuto sociale e le difficoltà della vita associata, e testimoniano frequenti contese e anche risse furibonde, che potevano degenerare talvolta in delitti, che l'impotenza dell'autorità locale spesso non riusciva a prevenire né a reprimere.
In questo clima sociale e civile, un gravissimo e preoccupante problema della città era quello della sicurezza pubblica e dell'incolumità degli abitanti, per la presenza di persone poco raccomandabili e sediziose, che giravano armate per l'isola, minacciando e terrorizzando i cittadini di giorno e disturbando la quiete pubblica nelle buie notti.
Oltre ai reati contro la persona, vi erano quelli contro il patrimonio: i furti nelle botteghe, negli orti, nei cortili e nei pascoli, dettati sovente dallo stato di estrema indigenza di alcuni, erano quotidiani nelle aree del territorio comunale situate fuori delle mura, specialmente verso meridione.
Il quadro generale della vita collettiva non è sempre, però, contrassegnato da tinte fosche ed equivoche: si tratta, nei casi estremi, di eccezioni, che sono comunque il frutto di una realtà variegata ed in lenta evoluzione, che porterà verso la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo ad un graduale miglioramento delle condizioni generali della vita civile e religiosa.
27 agosto, 2009
Nuove frontiere del Turismo - Survivor Package
Le formule alchemiche del profitto spingono verso l’espansione incondizionata dell’offerta turistica in risposta ad una società narcotizzata dal benessere.
E la vacanza è benessere. Almeno lo è per il turista.
Poco importa se fuori dalle mura dorate della “bolla ambientale”, costruita seguendo standard occidentali nel lembo di terra più esclusivo o cementificata all’interno di un fragile ecosistema, i bambini scavano tra i “golosi” rifiuti prodotti dai “graditi ospiti del villaggio turistico”.
L’importante per l’industria è “coccolare” il turista, facendolo sentire anche a migliaia di chilometri di distanza a casa propria.
L’ottanta per cento dei flussi turistici riguarda i residenti dei venti paesi più ricchi del mondo, e sono le multinazionali a gestire la quasi totalità di tali flussi.
Investono nei “paradisi” turistici costruendo strutture, le gestiscono con personale proprio, confezionano “pacchetti” e controllano i canali distributivi.
Insomma, quello che viene a crearsi è un circolo economico virtuoso, o vizioso, dipende dal punto di vista: la spesa turistica proviene dai paesi del Nord del mondo e lì vi ritorna sotto forma di redditi per i “businesman” del turismo.
E le popolazioni autoctone? Quando va bene, possono consolarsi dei danni ambientali e sociali subiti, raccogliendo le briciole.
Per Grado, fuori dai grandi circuiti internazionali senza guerre in corso ne bambini supplicanti e pieni di mosche, i grandi vecchi che gestiscono i flussi mondiali, hanno studiato una soluzione ad hoc:
"Survivor Package", questo pacchetto particolare consente ai proprietari d'hotel di limare l'offerta abituale per notte proprio togliendo uno ad uno i vari servizi a cui i clienti hanno diritto.
La versione più modesta costa 19 euro a notte, ma non prevede il letto, la carta igienica, gli asciugamani, l'aria condizionata, il mini bar, e comprende nel prezzo solo una lampadina di sicurezza in bagno.
La versione di livello appena superiore, invece, prevede il letto - benché sprovvisto di lenzuola - e costa 39 euro a notte.
Se, invece, si volessero anche asciugamani e carta igienica, allora il prezzo salirebbe a 59 euro.
Un direttore di albergo a quattro stelle, ha definito questa promozione "un'intelligente operazione di marketing in un momento di crisi".
26 agosto, 2009
Duemila anni di Sabione - I Gradenigo
Tratto dalla Commedia "Duemila anni di Sabione" di Giovanni Marchesan - Stiata - un' immagine meno dolciastra e più ironica delle cronache storiche (scritte da parenti) dei Gradenigo e della loro corte dei miracoli.
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Così il Popolo gioiva ••• Dal 727 al 1445 l'Isola ebbe 60 Patriarchi •. Dico sessanta! ..... "Chichìricchì • ..la gallina Santa!"
Il primo. Patriarca fu secondo ... "Come secondo!!!"
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Sì... volevo dire ...Il primo Patriarca fu Secondo di Saluzzo e via via tutti gli altri •• Niceta, Helia e Macedonio greci, Pietro d' Almy e Frà Vassely de Franza ... Vitaliano della Lucania e poi, Marcelliano e Paolino romani... - "E te pareva! .. -
E fra tanti personaggi illustri e cosmopoliti, non poteva mancarne uno di origine isolana.
Il grande Patriarca Gradenigo della nobile famiglia Romano-Gràdense dei Gradonici
••• Egli dimostrò un amore viscerale per le sue genti e per la sua Isola ...
Tanto che fu il primo patriarca a lasciare la sede di Grado per stabilirsi a Venezia!
Me, me ciamo Gradenigo
E savè quel che Vi digo?
O Nova-Aquelejia o Vecia-Ambriabela
Bel posto sì
Ma per vigni de istàe
Co' la batela!
Xe 'l inverno longo eterno
Buora .. umiditàe,calìgo
Gradense sì! .. ma mona nò!
Ve saludo ..Adio amigo!...
A Vinessia vago
Là xe Vita,la Dogaressa La Biennale
A qua no stago
A Grao se vive male
Adio amigo
Me me ciamo Gradenigo
E savè quel che Ve digo?
'Sto paese no val un figo!
Adio Grao... Grao
Belo de fora ...
Drento s...magliante!
Povera Isola del sale ... pardon .. del Sole!
... Con la dipartita del Patriarca per altri lidi .. anzi,precisamente per il Lido di Venezia ... anche i già presenti "portaborse" e affaristi-furbacchioni abbandonarono l'Isola per stabilirsi nella "niova capital Vinessia" ...
Là, dove il Leonealato ruggiva e la moneta girava.....
25 agosto, 2009
Festival Canzone Dialettale e Young Festival
E’ il 17enne gradese Mattia Marchesan (in foto) il vincitore della seconda edizione di “Gradoyoung festival” che grazie ad una magistrale interpretazione della cover “La voce del silenzio” ha ricevuto la targa e il titolo di nuova voce emergente del panorama canoro regionale.
Una serata con il tutto esaurito al Parco delle Rose, che ha visto protagonisti oltre a Marchesan anche Serena Olivo (17 anni di Villa Vicentina), Diletta Pettorossi (19 anni di Villa Vicentina), Chiara Camuffo (22 anni di Grado) Selena Marchi (22 anni di Monfalcone), Mara Vidoz (18 anni di Staranzano), Jenny Capotorto (21 anni di Gorizia), Anastasia Zamparo (24 anni di San Giovanni al Natisone) e Iside Poloiaz (23 anni di Trieste) che comunque, entrando in finale, hanno acquisito il diritto per realizzare un cd, la “Gradoyoung compilation 2009” che uscirà sotto Natale.
“I m’ à assunto in spiaggia” , con parole e musica di Aldo Tognon, cantata da Gabriele Bottin e Gianluca Pastoricchio, è la canzone regina della sesta edizione del Festival della Canzone del Friuli Venezia Giulia – Premio Città di Grado” ,
IL festival dei festival che raccoglie in una serata magica le canzoni prime classificate nell'ultima edizione dei più importanti Festival regionali (Festival del Canto Friulano, Festival della Canzone Gradese, Cantafestival de la Bisiacaria, Festival della Canzone Triestina), per contendersi “Premio Città di Grado 2009” per la migliore canzone dialettale del F.V.G. La proclamazione è avvenuta l’altra notte al termine della kermesse canora, che come da tradizione si è svolta al Parco delle Rose.
Condotta da Zuleika, l’ineguagliabile Dario Zampa, l’intramontabile Fulvio Marion e il gradese Leonardo Tognon.
Ha vinto “I m’ à assunto in spiaggia” già seconda al 43° festival della Canzone gradese, parole e musica di Aldo Tognon, che l’ha inviata a Grado dalla Florida, dove vive da alcuni anni.
Le canzoni gradesi sbancano conquistando il secondo posto con ‘Na Cantada in Compagnia", di Niky Grigolon autore e interprete, al terzo posto un canto friulano Jacumina ( di Enea Pelizzotti) e menzione speciale ad un’altra canzone friulana Ne dediche al Cjant d’amor magistralmente intepretata da Cristina Virco.
Nell'”angolo” gradese spazio anche ai giovani talenti la brillantissima pianista Classica Marta Chiusso (anni 8) i danzerini Elena Marchesan ( anni 9) , Giulia Lugnan ( 10 anni) , Ruggero Castiello ( 11 anni) ,Samuel Pozzetto (11 anni) , finale con il duetto vocale Elena Marcehsan e Luca Pigo
24 agosto, 2009
Piccola storia dell' Ostricoltura a Grado
A Grado, un primo allevamento razionale delle ostriche fu tentato tra il 1862
ed il 1863 da Riccardo d’Erco.
In seguito a delle ricerche e grazie ai finanziamenti concessi dall’i.r. Governo e dalla Camera di Commercio di Trieste, D’Erco fondò in località Barena Campagnola, uno stabilimento sul modello di quelli francesi di Regneville, chiudendolo tutt’attorno con un argine di due metri.
Lo stabilimento occupava una superficie di sei iugeri, cioè di circa 15.000 metri quadrati: due chiaviche davano acqua ad un canale principale, dal quale partivano dei canali secondari al servizio di 57 bacini chiamati “claires”, della profondità di circa 60 centimetri.
Come collettori D’Erco usò delle tavelle bagnate di calce mista sabbia, disposte a gradinata.
Il sodalizio ottenne il divieto di dragaggio nella laguna, a tutela della pesca in generale, e che fosse sorvegliato l’asporto di sabbia dai banchi antistanti l'allevamento, affinché non si danneggiassero gli argini di difesa.
Per disposizione delle autorità governative venne, inoltre, proibita ai pescatori gradesi la raccolta delle ostriche.
L’unico neo era costituito dal dazio sulla corda vegetale, necessaria per gli impianti e importata dall’Italia Meridionale: la cifra ammontava infatti a quasi il doppio del prezzo di costo dell’articolo!
La Società Austriaca di Pesca e Piscicoltura fece collocare 5000 tegole spalma-
te di calce per la raccolta di piccole ostriche che, in seguito, sarebbero state distribuite a svariati ostricoltori per l’allevamento. Circa undici mesi dopo la posa si passò alla raccolta. Erano attecchite ben 82.000 ostrichine che con cura furono staccate, con apposite tenaglie in acciaio temperato, da sei volonterose donne.
Queste riuscivano a raschiare in un giorno circa 650 tegole con un prodotto
approssimativo di 8000 pezzi.
22 agosto, 2009
Salviamo il Trampolino in mare aperto di Grado (GO)
Bello e toccante, video con magone pieno di ricordi giovanili.
Bravo Francesco Stefanon.
Mi ridai speranza, sei la conferma che un sacco di gente ama Grado e si propone per dare una mano a difendere quello che è un bene collettivo.
Sono con te anche se le considerazioni da fare sul futuro del trampolino non promettono niente di buono (soldi, tombamento naturale del fondale, sicurezza), buttiamo il cuore oltre l'ostacolo e affrontiamolo insieme.
20 agosto, 2009
La scomparsa delle vongole (peverasse)
Dopo aver ottenuto dal Demanio la concessione in esclusiva delle aree di pesca di tutti i molluschi lamellibranchi, compresa la battigia destinata alla riproduzione? i pescatori del Cogemo (Consorzio Gestione molluschi) si lamentano che le vongole sono scomparse e prima di loro le capelunghe, a tal punto che sono intenzionati a chiedere lo stato di calamità naturale.
Ma come, "chi è colpa del suo mal pianga se stesso", hanno ottenuto ordinanze di divieto di pesca a mano per i cittadini con un sopruso bello e buono visto che la battigia è comunque da considerare un bene collettivo, ora a fronte di risultati di gestione ambientale catastrofici (senza nessuno da colpevolizzare al posto loro) danno la colpa al tempo?
Guardarsi allo specchio e riflettere potrebbe far bene, un sistema di pesca invasivo, distruttivo come quello praticato dai pescatori del Consorzio -il turbosoffiante -non supportato da tempi di riposo ambientale seri (siamo sull'ordine di anni) non da dubbi sul risultato che prima o poi si otterrà, la completa sterilizzazione dell'ambiente marino, che per quanto generoso, non può essere massacrato ogni santo giorno senza conseguenze.
Ora usano l'arma finale: piangono e chiedono aiuto!
Appendete per un pò i ferri al chiodo!
19 agosto, 2009
Tango della ronda
Evoluzione della specie:
La Lega è levantina, ha il celodurismo molle, il manganello doroteo,e la durezza di chi non vuol mollare e mollezza di chi vuol durare.
18 agosto, 2009
17 agosto, 2009
Il Festival della Canzone dialettale del FVG.
Venerdì 21 agosto 2009, alle ore 21, verrà proposta la sesta Edizione del “Festival della Canzone del Friuli Venezia Giulia – Premio Città di Grado” presso il “Teatro Parco delle Rose” di Grado.
Più di settanta artisti si alterneranno sul palcoscenico per dar vita all'importante evento musicale che ha lo scopo di dare l'opportunità al turista ospite di apprezzare e conoscere meglio la grande ricchezza di musicalità popolare e la varietà di tipologie musicali e idiomi presenti nella nostra Regione.
Le canzoni prime classificate nell'ultima edizione dei più importanti Festival regionali (Festival del Canto Friulano, Festival della Canzone Gradese, Cantafestival de la Bisiacaria, Festival della Canzone Triestina), si contenderanno il “Premio Città di Grado 2009” per la migliore canzone dialettale del F.V.G.
Durante il Festival è previsto, per dare un giusto spazio alle espressioni delle varie peculiarità culturali, artistiche e storiche di Grado, l'inserimento di un breve programma legato alla Città lagunare; verrà eseguita per la prima volta e in esclusiva per il Festival il brano “L'Isola del Sole” canzone vincitrice del Festival Internazionale di Grado del 1958.
Nell'”angolo” gradese verrà anche dato spazio ad alcuni giovanissimi talenti (musica e ballo) che sicuramente faranno intuire al pubblico la particolare verve artistica dei gradesi, presente già in tenerissima età.
L'INGRESSO E' GRATUITO
QUESTE LE CANZONI IN GARA ( IN ORDINE DI APPARIZIONE):
NE DEDICHE AL CJANT D'AMOR (di Ilva Valusso) canta Cristina Virco
'NA CANTADA IN COMPAGNIA (di Nicola Grigolon) cantano: Niky Grigolon e Carlo Marzaroli
SOTO EL SVENTOLAR DE LA BIANCARIA (di Livio Greco e Gaetana Rossi Giorgi) canta: Francesca Marchi
CANTO PER TI (di Norina Dussi Weiss) cantano: Manuela e Michela
MI PLASARES TORNA' (di David Bensa e Mauro Vidoni) canta: David Bensa
I ME A' ASSUNTO IN SPIAGIA (di Aldo Tognon) cantano: Gabriele Bottin e Gianluca Pastoricchio
MACHINE (di Giuliano Gon e Livio Glavich) canta. Roberto Bertogna
NO PARTIR (di Maria Grazia Detoni Campanella) cantano. Four Friends Quartet
IACUMINA (di Enea Pellizzotti) canta: Enea Pellizzotti
IN QUII ULTIMI MUMINTI ( di Sebastiano Corbatto e Gian Nicola Corbatto) canta: Seba Corbatto
RONCHI DANCE (di Roberto Bonini) cantano: Diletta Pettorossi e Marta Donnini
NO VOLEVO LA VINJETA (di Riccardo Valente e Davide Chersicla) cantano: I Sardoni Barcolani Vivi
14 agosto, 2009
Anni 60-La mitica Caccia al Tesoro Mascherata
E' indubbio che gli anni sessanta portarono inquietudine, voglia di ribellione e desiderio di rinnovamento.
Ma che energia nei giovani di allora, che capacità organizzative, voglia di vivere e cultura.
Una di queste bolle di energia creativa portò a Grado la nascita della Caccia al Tesoro Mascherata.
La futura classe dirigente isontina, friulana e lombarda si cimentò tutta nella mitica Caccia al Tesoro per gruppi mascherati che ebbe il suo esordio nel 1964.
Si trattava di una gara particolare, che coinvolgeva circa un centinaio di studenti di varie provenienze divisi in squadre da 5 a 10 persone, senza limiti di età ma con l'obbligo della presenza di un maggiorenne patentato per spostarsi all'esterno di Grado.
Le prove da affrontare erano durissime e stimolavano la fantasia, inventiva, il senso artistico e le qualità organizzative.
Venivano sorteggiate alle ore 8,30 compreso il costume da indossare.
Una prova fondamentale era la sfilata delle squadre per i viali principali.
Oltre alle prove culturali del mattino, al pomeriggio, sull' arenile, avvenivano le prove di forza e impegno fisico.
Verso le 18 al Teatrino dell' Isola d'Oro la rappresentazione di una breve piece teatrale di circa 10 minuti concludeva la giornata di caccia.
L'epilogo alla sera presso il Dancing Isola d'Oro con premiazioni, risate e divertimento per tutti i partecipanti e loro amici, che le squadre erano si limitate ma avevano aiuti esterni.
Tutto finì nel 1978.
Un simbolo di un tempo ormai consumato, la Grande caccia al Tesoro mascherata, cessò definitivamente, dopo 15 anni, di esistere.
13 agosto, 2009
Sala mostre della Git
Dal 17 al 23 espone Nico Gaddi “Piccolo Mare Nostro”
La cerimonia inaugurale, è fissata per lunedì 17 agosto alle ore 18.30.
“Piccolo Mare Nostro” questo il titolo /tema della rassegna capace di raccogliere come perla in una preziosa conchiglia, le immagini fotografiche della laguna che Nico Gaddi ha immortalato negli ultimi anni, accanto al percorso di immagini, alcuni quadri, sculture e poesie, libri capaci di trasudare stille di cultura lagunare nel più ampio senso artistico.
Nicolò Gaddi nasce a Grado dove nel 1979 inizia il suo training artistico fondando con altri artisti il gruppo “Pittori Gradesi” con i quali partecipa a numerose collettive.
Seppur appassionato di pittura e grafica, dal 1985 inizia la professione di fotografo, frequenta Master in Svizzera alla Sinar per il banco ottico e alla Broncolor per le luci.
Partecipa a Milano ai seminari sul sistema zonale che gli consentono di ampliare conoscenze artistiche ottenendo riconoscimento in campo nazionale e internazionale.
Grazie all’incontro con l’incisore Massimo Scifoni riemerge la passione per la grafica; tale amicizia lo porta ad approffondire le conoscenze ed esperienze in questo campo e gli offrono l’opportunità di frequantare lo studio dell’acquerellista Melisenda e dello scultore Malison.
Nico Gaddi partecipa con profitto ai corsi Internazionali per l’incisione artistica ad Urbino frequenta inoltre la stamperia-laboratorio di Federico Santini, assimilando da quest’abile stampatore una visione ancor più attuale, moderna dell’interpretazione autentica di quest’arte.
Le immagini lagunari che rimarranno a disposizione del pubblico dal 17 al 23 agosto ( feriali dalle 18.00 alle 22.00 festivi dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 22.00) tracciano un percorso artistico della laguna di Grado, un percorso incantato imperdibile.
Per tutti gli amanti del genere una visita è davvero consigliabile, Nico è un grande fotografo.
11 agosto, 2009
Circolo Universitario Gradese- Il Babba Jabba
Era il 1971 e il defunto Circolo Universitario Gradese - Presidente il compianto Norio Marocco decano degli Universitari- per tentare di rimediare alle angustie economiche, diede una scossa incredibile alla stanca estate gradese attraverso i suoi mentori Fabio Zanetti e Marino Degrassi.
Visto il perdurante inutilizzo della Taverna Municipale ebbero l'idea di chiedere al Comune l' utilizzo del locale per organizzare alcune serate di taglio esclusivamente giovanile.
Superate le difficoltà di proposizione e organizzative, con il placet dell'allora Sindaco Nicolò Reverdito e del vicesindaco Mario Silvani i due misero insieme una task force di ragazzi universitari e non che con grande entusiasmo si misero a lavorare per trasformare un locale serioso in un posto adatto alle nuove idee giovanili che si stavano imponendo allora.
Zanetti, esplosivo e creativo, battezzò l'iniziativa Babba Jabba prendendolo da una serie di fumetti alternativi di moda allora.
Furono adottate per la prima e ultima volta tecniche di pubblicità modernissime, visto che mezzi non ce n'erano, un ragazzo sandwich (Marco Fornasir) girò vestito con un lungo saio nero per i viali principali nelle ore di punta con il cartellone che annunciava l'iniziativa.
Il primo giorno 1 agosto 1971 contro ogni aspettativa si presentarono più di 500 ragazzi provenienti da tutta la Regione mettendoci in difficoltà a tal punto che a un certo punto fummo costretti a chiedere casse di bibite ai bar vicini, ma il divertimento, gare canore e concorsi tematici, e la partecipazione furono uniche.
Giusto per fare una comparazione il costo del biglietto d'ingresso compreso una consumazione era 1200 lire.
Venti giorni memorabili e indelebili nel ricordo, e se mi permettete quanta gnocca!
Eravamo ragazzi pure noi!
10 agosto, 2009
Hotel Fonzari
Proseguendo nella testimonianza dell'evoluzione storica di Grado attraverso immagini degli edifici di inizio secolo e l'attualità propongo la comparazione tra l'edificio originale e quello esistente oggi dell' Hotel Fonzari.
L' Hotel Fonzari uno dei primi costruiti a Grado e il primo in assoluto con caratteristiche di albergo di lusso.
Aperto nel 1896 fu ampliato qualche anno dopo e nel 1906 integrato da uno stabilimento bagni (Warme baden).
-Erano avanti eh?-
Un' edificio classico e signorile molto imponente, trasformato in un cubo colorato di blu senza nessuna personalità salvo l'imponenza.
Le foto sono del 1905 e del 2009
07 agosto, 2009
Me, me, solo me
La cura della personalità singola e collettiva oggi è una priorità della nostra Società dell' informazione pubblicitaria, condita da un sano terrore degli altri, da curare con dosi potenti e ben pubblicizzate di bisogno di maggior sicurezza.
Fin da quando siamo piccoli veniamo ogni giorno bombardati da messaggi eccessivamente ottimistici e ipocriti su come possiamo essere tutto quello che vogliamo. — se solo lo desideriamo veramente, dannazione! — Proprio tutto!
Perchè dovremmo staccarci dal coro. Dato che siamo tutti, nessuno escluso, degli esseri unici e perfetti.
Il risultato è la spersonalizzazione, il conformismo più becero, la presunzione del sapere tutto e meglio.
Il Festival della personalità confusa, il trionfo dell'ignoranza e dell'incertezza.
Non è odio il mio, è amore.
Solo i peggiori nichilisti pensano che criticare e decostruire sia una forma d'odio.
Ma per Grado c'è una ricetta e, in fondo, forse ce la possiamo fare dopo aver smesso di essere:
i listacivichisti, i voltagabbana, gli ossequiapotenti, gli artisti dell’arrangiarsi, i procrastinatori, i pressapochisti, i tantocipensaluisti, gli ignoranti, i menefreghisti, i distinguisti, i nonvoglioesprimereunaposizionisti, i profittatori, i tantoiodipoliticanonmiinteressisti, gli apritori di dibattiti, i dimenticatori della propria storia, i revisionisti, i limatori di spigoli, i chiuditori di un occhio, i lei non sa chi sono io, i mediatori dell’immediabile, gli alzatori di spallucce, gli eternamente miopi, gli irrimediabilmente graisani.
Facile no?
Siamo un paese in ammollo in una palude.
E ci proviamo pure gusto.
06 agosto, 2009
Il Folklore dell' Isola
GRADO In Campo Patriarca Elia a Grado va in scena
IL FOLKLORE DELL’ISOLA.
Questa sera giovedì 6 agosto alle ore 21.30 in Campo Patriarca Elia, l’ironico racconto de “La vera storia de la storia di Grado …”, dalal Julai Felix a …domani, oltre a canti e balli con i giovani talenti di Grado.
In Campo Patriarca Elia, nel cuore di Grado, fra i bellissimi monumenti testimoni della ricca storia dell’Isola, nuovi appuntamenti infrasettimanali alla scoperta del folclore e dell’anima graisana più autentica nell’ambito della rassegna “I Canti e Il Folclore dell’Isola”, che sta accompagnando l’intera estate gradese.
Giovedì 6 agosto la serata comincerà alle ore 21.30 con il vivace spettacolo di cabaret condotto per mano dall’impareggiabile Nevio Scaramuzza permetterà a turisti e curiosi di scoprire la “La vera storia de la storia di Grado…”, per proseguire con le esibizioni dei giovani talenti Elena Marchesan, Giulia Lugnan, Ruggiero Castiello e Samuel Pozzetto, tutti artisti gradesi della Scuola Alexander di Monfalcone, che danzeranno sulle note delle più famose canzoni tradizionali.
A seguire, spazio alla musica con il Coro Gravo Canta e l’intervento di alcuni interpreti del Festival de la Canzone Gradese e con il trio formato da Giorgio Pastoricchio (tromba), Giusppe Polo (sax) e Tullio Regolin (trombone a tiro). A conclusione della serata il fascino di fiabe, favole e racconti nati nell’Isola, prezioso patrimonio della ricca tradizione orale gelosamente custodita dai suoi abitanti, che in occasione elle speciali serate della rassegna la condividono con i visitatori di Grado.
Lo spettacolo è ad ingresso gratuito, realizzato sotto la direzione musicale di Ferruccio Tognon ed il coordinamento di Roberto Montanari e condotto, come di consueto, da Leonardo Tognon.
05 agosto, 2009
Albergo Diffuso, Bando Riapertura Termini
Il Comune di Grado ha pubblicato il bando per la riapertura dei termini per la partecipazione di privati al Progetto dell'Albergo Diffuso.
Nulla di nuovo sotto il sole ma sintomo e conferma di forti ritardi da parte dell'Amministrazione che cerca nuovi soci privati.
Certo le somme in ballo sono modeste poco più di 300,000 Euro ma è meglio diffidare, qualcuno ha la vista più acuta di un aquila e conosce nel dettaglio le linee secrete di sviluppo di ogni cosa riguardi Grado.
Abili e trasformisti potrebbero tranquillamente diventare improvvisamente casoneri.
Nella foto il sistema progettato dagli Uffici per aiutare a rintracciare l'Albergo Diffuso in Laguna.
04 agosto, 2009
Il Salterello o "Saltarelo"
"Al Saltarelo" è un sistema di pesca stanziale antico come il mondo, in disuso ma non del tutto scomparso.
Si pratica vicino alla riva e l'obiettivo è la pesca dei cefali.
La rete sostenuta da pali (in agass) crea una trappola circolare con al centro la rete vera e propria in orizzontale.
I cefali seguendo la parete trovano all'improvviso un ostacolo, l'ultima parte della rete, e saltano per sfuggire finendo nelle maglie della rete stesa sull'acqua in orizzontale.
Nella foto la pesca col saltarelo nel 1907
03 agosto, 2009
Commento di un commento "L' Uso Civico"
Un commento al post "Le Terme di Grado e l'uso civico" :
Usi civici di caccia e pesca, particolarità?
Si deve ricordare che vi sono due specie di usi civici che rappresentano una eccezione all´obbligo della liquidazione: l´uso civico di caccia e di pesca. Nel sistema della legge si distingue tra usi civici di caccia, che derivano da un titolo, e consuetudini di caccia. In entrambi i casi, la loro permanenza in capo alla collettività è subordinata alla compatibilità con la migliore destinazione data dal proprietario al fondo; con la differenza che mentre le consuetudini di caccia si estinguono senza compenso, gli usi civici devono essere liquidati con compenso. Per quanto riguarda gli usi civici di pesca, il Regolamento n. 332 stabilisce che essi non sono soggetti a liquidazione e che devono essere esercitati secondo uno speciale regolamento.
Il quesito è stimolante e molto tecnico a tal punto che all' apparenza si può dare solo ragione all' autentico anonimo che l' ha espresso, però, una ricerca su fatti recenti accaduti in Comune di Marano Lagunare consente di pensare ragionevolmente che il Commissario Liquidatore degli Usi Civici non usa un' unico metro nel giudizio ma considera tutte le varianti, compresa quella sociale.
Una sentenza del 2008 da ragione al Comune di Marano contro un ricorso di un'Associazione di cittadini.
Nel 2009, però, lo stesso Commissario impedisce allo stesso Comune di Marano, accogliendo un ricorso di un privato, di gestire la Laguna subconcessionandola alla locale Cooperativa Pescatori.
Una recente sentenza del Commissario agli usi civici in merito a un ricorso presentato mette a rischio la pratica dell’acquiacoltura nella laguna di Marano. Ad affermarlo è la Cooperativa San Vito. «Il pronunciamento - spiegano i pescatori in un comunicato - non consente alla Cooperativa Pescatori “San Vito” di sottoscrivere la concessione per l’esercizio della acquacoltura in laguna che ha meritato risultando aggiudicataria del bando di gara comunale nell’ambito dell’A.T.I. appositamente costituita»Ora queste posizioni contrastanti aprono sicuramente la strada a ricorsi eventuali a Grado, se il Comune vorrà gestire la vicenda senza consultare noi cittadini, ricorsi che quantomeno provocheranno ritardi epocali all' inizio lavori delle nuove Terme.
Io poi non trascurerei il lato emozionale della vicenda; è dall'elezione a Sindaco di Zanetti che non si riesce a trovare un motivo forte che unisca la popolazione contro qualcosa o qualcuno, quella volta era la chiusura dell'Ospedale, sappiamo come è andata e si sapeva allora, ma è stato cavalcato per unire la rabbia di tutti e farne un obiettivo politico.
L' Uso Civico se ben gestito può essere altrettanto un motivo forte per far crescere movimenti spregiudicati che lo utilizzino per colpire la fantasia della gente, sappiamo quanto sia facile, e fare una proposta politica, perdente fin che si vuole ma di grande forza ed impatto sull' opinione pubblica.
Ecco, pur tecnicamente essendo d'accordo con te, io se fossi un Amministratore ci penserei due volte a far le cose senza sentire la gente in Assemblea Pubblica.
Da parte mia ho pensato all' uso di un "saltarelo" intorno alla piscina.
tu vol che no ciapo garghe cuco