31 agosto, 2010

Mila Tarlao in Kiefer



Mila Tarlao Kiefer, gran donna, profonda cultura e, come sempre accade a chi vive fuori Grado ma è profondamente gradese, innamorata persa del suo paese e delle sue tradizioni, se ne è andata in silenzio, lascia dietro se una scia di malinconia per questo nostro povero paese, così ricco di storia e storie, così orgoglioso a tal punto da essere autolesionista, così profondamente maltrattato dai suoi stessi figli.

Maria Tarlao figlia di una delle famiglie più in vista di Grado, studi a Gorizia e a Graz, ha profuso energie enormi nel tentativo di diffondere in Grado la cultura dei vecchi, la saggezza di un dialetto intoccato nei secoli, ha dato tutto se stessa ai bambini assieme a quell'altro monumento di donna Maria Marchesan Stiata prodigandosi e dividendosi tra bimbi e anziani con l'Associazione Bavisela.

Io ne ho fatto diverse volte un faro per le mie ricerche sulla storia del nostro dialetto e i suoi scritti continueranno ad illuminare una via percorsa da pochi.

La ricorderò con affetto.

Il suo amore per il suo paese che sapeva descrivere come pochi si sente da queste sue parole:

Grado geograficamente fa parte del Friuli. Fra quella che usiamo chiamare terraferma e l’isola nostra si stende uno specchio lagunare che conta circa sei chilometri.
La laguna è di per se un paesaggio molto particolare, ma trovare un altro luogo dove il configurarsi di una laguna sia giunto a rappresentare un confine tra due mondi diversi, due storie, due lingue, è impossibile.
Volendo riflettere e riguardare alla singolarità del nostro passato
– e scoprire così le radici del nostro presente – resteremo ancora
una volta sorpresi. Infatti, mentre i nostri fratelli di terraferma
possono seguire il loro cammino nel tempo alla luce di abbondanti
testimonianze storiche e letterarie e di cultura, dietro le nostre
spalle sta un buio di quattordici secoli, «praticamente dal tempo
delle epigrafi romane fino al secolo scorso»


29 agosto, 2010

Gli Allert Estivi-Le Meduse


Quaest'anno non essendoci stati terremoti, vulcani che esplodono, inondazioni e zanzare killer la nostra prestigiosa informazione ha usato come veicolo allert estivo le meduse (non si potevano risparmiare il piacere di preoccuparci per qualche cosa).

Una particolarità che fa risaltare il grado di cultura di chi scrive è il fatto che abbiano sottolineato con grande enfasi che le meduse pungono.

Ma va! Le meduse hanno un pungiglione? Devono essere una specie nuova.

I segni sulla pelle li lasciano i Cnidoblasti, delle micro-cellule che si trovano sui tentacoli delle meduse e che contengono una sostanza urticante che a loro serve e come difesa e per cacciare le prede.

Per l'anno prossimo gli cresceranno anche denti e artigli così ci racconteranno che mordono e graffiano.

Strane e singolari bestie pullulano a terra dotate di penne spuntate.

28 agosto, 2010

Le Alghe- Aleghe


Le alghe sono semplici organismi vegetali di origine antichissima.

Il loro habitat è costituito dalle acque di mari, fiumi e laghi, a condizione che siano sufficientemente esposte alla luce solare: nelle cellule delle alghe avviene la fotosintesi che, utilizzando la clorofilla, permette la produzione di molecole organiche a partire dall’anidride carbonica con liberazione di ossigeno.

In realtà, nel loro insieme, le alghe sono le maggiori produttrici di ossigeno del pianeta.

Un tanto per presentare un soggetto, l'alga, che i pescatori gradesi dividevano non con la denominazione scientifica ma a seconda dell'impatto ambientale e al loro aspetto.

Vediamo allora:
"al baro" l'alga comune, quella scivolosa delle pietre della scogliera, l'origine del termine gradese sembra abbia una derivazione gallica -"barros"- che significava erba;
"la felpa" l'alga simile a stoppa di color rossiccio che molte volte tappa le reti e rende difficile la pesca e richiede un duro lavoro a terra per la pulizia delle reti;
"la pavarina" alghe corte ramificate che coprivano per lo più il territorio lagunare, creando rifugio per il pesce più piccolo e garantiva l'inizio della catena alimentare dei pesci in Palù;
"al gramagio" fondale di alga corta;
"la molera" alga lunga ondeggiante sul fondale da qui il termine, da molle;
"al raso" indica una superficie marina dove emergono con la bassa marea schiene di molere compatte tanto da sembrare un prato;
"al bimbano" le famose e brutte mucillaggini che in condizioni di particolare caldo sorgono dal mare creando uno strato gelatinoso sulla superficie.
"la volaiga" termine gradese antico che indica l'alga.

25 agosto, 2010

Deja-vu e la biga volante



Oggi il nostro Commissario Comunale ci scrive una lettera accorata sulla necessità di adeguare Grado alle prossime sfide su tutti i fronti da quello lavorativo a quello turistico.

Io lo ringrazio, mostra una sensibilità e un cuore grande, vorrei solo far notare la mia senzazione di deja-vu.

Sono stati presentati nel passato progetti intelligenti per lo sviluppo e quasi sempre bocciati(ma quando si fermerà sto sviluppo), che assomigliano ai progetti che si presentano attualmente, ma qui da noi il concetto di accoglienza turistica si è arenato su un grande dosso di cemento, il massimo che abbiamo saputo offrire, come ospitalità, è stata l'invenzione"dei "fitacamere"

- Dio, quanto li ho odiati gli ospiti estivi, mi obbligavano a dormire in soffitta, un caldo boia!-

Per dare un senso a quello che dico questo è uno stralcio della canzone di Piero canaro intitolata proprio "I Progeti" che ripeteva scherzando le stesse cose nel 1939:

A Gravo in futuro se stemo ai progeti,
varemo un paese de i più perfeti;
vignarà fato un mucio de spese:
.....
In là de i bagni, in prima vista,
vignarà fato granda una bisca;
e là de ‘l Squero, sigonda de i piani,
un angar vien fato per sento ì roplani!...
Piero Canaro

C'e, poi, questo episodio nella storia di Grado tratto da un discorso di Biagio Marin che evidenzia bene "I Progeti" possibili e mancati a Grado:

Nel 1911 venne a Grado il Principe Hohenlohe accompagnato dal Capitano distrettuale Gasser per informare il podestà che la Società delle Ferrovie Meridionali austriache aveva l'intenzione di comprare l'isola di Gorgo per costruirvi un Casino di Gioco internazionale e di costruire anche, a Grado, un grande albergo, come aveva già fatto ad Abbazia.
Si sarebbe portata inoltre la ferrovia Cervignano-Belvedere fino alla testata del canale, costruendo naturalmente il terrapieno necessario che ora è la strada Mosconi.

La Ferrovia Meridionale chiedeva al Comune un modesto contributo per la costruzione della strada ferroviaria da Belvedere al Canale di Grado.

Ma in quell'anno stesso era stata creata una Società per la navigazione lagunare con imbarcazioni a motore, per l'unico motoscafo di undici metri allora in possesso di detta società, il Luogotenente Hohenlohe si ebbe dal podestà un diniego.

Irritato, il Principe se ne andò con la sua biga-idrovolante.
(vedo bene nel 1911 un principe in un idrovolante oppure con il tappeto magico)

E' un uomo colto e sensibile il nostro Commissario e vuole sinceramente bene a Grado, lo scrive benissimo, io però suggerirei di incontrare la gente di Grado per sentire le senzazioni, le paure, i bisogni; insomma suggerisco un grande Happening in spiaggia senza che nessun vigile venga a proibirci di ballare, di cantare (è successo, è successo) insomma di fare festa in comune e dopo se ci resterà fiato e voglia parleremo di progetti.

alles klar!

24 agosto, 2010

Il Leccaculo e l'articolo perfetto


Alle volte leggiamo sui giornali articoli tronfi, scritti con superiorità in specie sulle cronache locali:
Vediamo trattare le notizie a metà, esaltando il lato più utile ed escludendo parte della realtà in modo da sostanzialmente disinformare, quasi sempre a vantaggio dei potenti di turno.

Ecco io questo atteggiamento lo battezzo così:

Lo rilesse, orgoglioso e persino un po’ basito della sua stessa bravura.
Era l’opinione perfetta, il parere sommo.
Un colpo al cerchio, uno alla botte.
Due pesi e due misure, ma meravigliosamente alternati.
Un così sopraffino esercizio di equilibrio degno di lui, da sempre il principe degli opinionisti.
Cazzo, era davvero l'articolo perfetto.
Non lo capiva più neppure lui a chi aveva cercato di leccare il culo.

23 agosto, 2010

Wow! Che mamuli!


Grado sempre più l’Isola de le Cansòn.

La settima Edizione del “Festival della Canzone del Friuli Venezia Giulia – Premio Città di Grado”, ha visto trionfare ”Primavera” di Sebastiano Corbatto e Paolo Lauto cantata magistralmente da Sebastiano Corbatto “Seba”.

Il brano che ha ottenuito 264 voti, succede alla “I m’ha assunto in spiggia” regina nella passata edizione sempre gradese. Oltre una cinquantina di artisti si sono alternati sul palcoscenico del Parco delle Rose dando vita all'importante evento musicale che ha centrato l’obiettivo nell’offrire al turista ospite l'opportunità di apprezzare e conoscere meglio la grande ricchezza di musicalità popolare e la varietà di tipologie musicali e idiomi presenti nella nostra Regione.

Le canzoni prime classificate nell'ultima edizione dei più importanti Festival regionali (Festival del Canto Friulano, Festival della Canzone Gradese, Cantafestival de la Bisiacaria, Festival della Canzone Triestina), si sono contese il “Premio Città di Grado 2010” per la migliore canzone dialettale del F.V.G.

Spettacolo nello spettacolo l’esibizione del coro FVG Gospel Choir diretto dal maestro Alessandro Pozzetto ( origini gradesi palesate in pubblico tra gli applausi).
Al coro regionale l’encomio davvero eccezionale del “Premio Città di Grado 2010 per la qualità della proposta musicale” Lo spirito improvvisativo, l’utilizzo di ritmi come il Funk, il Soul, l’R’n’B, il Pop, il Jazz, il Rock o il latino/americano, che accompagnano il succedersi, brano dopo brano, di ottimi solisti, sono i punti di forza e al tempo stesso l’unicità di questo ensemble dove ogni elemento del coro è anche un solista.
FVG Gospel Choir ha all'attivo concerti in Italia e in Europa, di recente il coro si è esibito a Locarno, in Svizzera, e all’arena di Verona, accanto a Stevie Wonder, il mito della black music statunitense.
DA segnalare l’esibizione della giovane cantautrice friulana Giulia Daici, che ha iniziato la sua carriera partecipando a diversi festival dialettali e si sta facendo conoscere nel panorama musicale nazionale, partecipando tra l’altro all’edizione 2010 del Festival di San Remo nella categoria New Generation.

Da applausi l’esibizione dei ballerini isolani, giovanissimi Elena Marchesan, Giulia Lugnan, Ruggero Castiello e Samuel Pozzetto.

Durante il festival è stato proposto un angolino tutto locale, un breve programma musicale legato alla Città lagunare Gianni e Chiara Camuffo, Gian, Claudio e Mattia Marchesan e Omero Gregori hanno eseguito in esclusiva per il festival un medley di conosciutissime canzoni gradesi.
Premio della critica assegnato a “Ti vuei ben (di S.Rizzi e Ilva Valusso) cantata da Simone Rizzi
La manifestazione è stata condotta da Dario Zampa, Leonardo Tognon, Penelope Folin, e Fulvio Marion.

La classifica finale
Prima classificata punti 264 “Primavera" (di Sebastiano Corbatto e Paolo Lauto) cantata da Sebastiano Corbatto (Festival gradese)
Seconda classificata punti 238 “Semo fora" (di S.Pierotti e Boris Cernic) canta: Coro Starsi Ensemble ( Festival Bisiaco)
Terzo classificato punti 186 “ ‘L collesionista " (di Andrea Marchesan) cantata: Raimondo Corbatto

22 agosto, 2010

Il Ponte - Passato e possibile futuro



Il Ponte Grando per Grado è un po di più di un manufatto, è il cordone ombelicale che ci ha unito alla terraferma facendo fare un balzo in avanti in un unico colpo ad una Grado legata al mondo della pesca e basta, che ormai stava troppo stretto per una comunità in forte crescita.

Ora però gli anni sono passati e il bisogno di rivedere o di rifare "l'ordegno" si fa pressante, Luciano Cicogna ha mandato tre disegni per un possibile nuovo ponte, costruito con tecniche modernissime e molto leggere puntando, in questi tempi di crisi, all'economia della nuova costruzione, da realizzarsi in tempi ragionevoli (circa due anni) e propone, per il momento, per il collegamento con la terraferma un ponte di barche che serva solo al traffico leggero (per quello pesante la Monfalcone Grado è più che sufficiente).

Non male come abbozzo di idea e divertente pensare al ponte di barche temporaneo che ci porterà su tutti i giornali se non altro per l'originalità dell'idea.

Anche noi sognamo la California!

20 agosto, 2010

Gianfranco Fini-Il Fasciocomunista



Mai avrei pensato di fare il tifo per Fini, ma attualmente rappresenta la lancia puntata sul costato di Barabba B. alla faccia di chi dovrebbe farlo istituzionalmente come la bho?/sinistra.

Per cui aleggia forte il grido:

Forza Fini fallo nero!

19 agosto, 2010

Festival della Canzone del Friuli Venezia Giulia – Premio Città di Grado



Festival della Canzone del Friuli Venezia Giulia
Premio Città di Grado

Sabato 21 agosto 2010, alle ore 21, verrà proposta la settima Edizione del “Festival della Canzone del Friuli Venezia Giulia – Premio Città di Grado”, al “Teatro Parco delle Rose” di Grado.

Più di cinquanta artisti si alterneranno sul palcoscenico per dar vita all'importante evento musicale che ha lo scopo di dare l'opportunità al turista ospite di apprezzare e conoscere meglio la grande ricchezza di musicalità popolare e la varietà di tipologie musicali e idiomi presenti nella nostra Regione.

Il “Premio Città di Grado 2010 per la qualità della proposta musicale”quest'anno viene conferito al coro FVG Gospel Choir. (in foto)
Altro ospite sarà la giovane cantautrice friulana Giulia Daici, che ha iniziato la sua carriera partecipando a diversi festival dialettali e si sta facendo conoscere nel panorama musicale nazionale, partecipando tra l’altro all’edizione 2010 del Festival di San Remo nella categoria New Generation.

Durante il festival è previsto l’inserimento di un breve programma musicale legato alla nostra Città lagunare; verrà eseguito per la prima volta ed in esclusiva per il festival un medley di conosciutissime canzoni gradesi.

Nell’ “angolo” gradese, verrà dato spazio anche ad alcuni giovanissimi talenti gradesi che sicuramente faranno intuire al pubblico la particolare verve artistica dei gradesi.

Queste le canzoni in gara:

A TOR DAL FOGOLAR (di Mauro Vidoni)
canta: Mauro Vidoni accompagnato dal coro “In Arte Buri”
PRIMAVERA (di Seba e P.Lauto)
cantano: Sebastiano Corbatto e Eleonora Franzin
VIVA I SALDI (di Giuliano Gon e Livio Glavich)
canta: Roberto Bertogna
XE TANTA LUCE (di Norina Dussi Weiss)
cantano: Manuela e Michela
TI VUEI BEN (di S.Rizzi e Ilva Valusso)
canta: Simone Rizzi
IL COLLESIONISTA  (di Andrea Marchesan)
canta: Raimondo Corbatto
MI,EL DIAUL E MONFALCON (di Silvio Gergolet)
canta: Silvio Gergolet
RIVA EL PORCO (l'influenza suina) (di A.Spizzamiglio e A.Sartore)
canta: Alessandro Colombo
UNA GOTA DI PLOA (di Enea Pellizzotti)
canta: Enea Pellizzotti
UN PIU' UN FA TRE (di A.Gratton e M.Corbatto)
canta: Stefano Meneghel
SEMO FORA (di S.Pierotti e Boris Cernic)
canta: Coro Starsi Ensemble
LA MULA DE SHANGHAI (di S. e L.Cossutta)
canta: Maria Gastol


La manifestazione sarà condotta da Dario Zampa, Leonardo Tognon, Penelope Folin, e Fulvio Marion.

Durante lo svolgimento del Festival verranno proiettate su uno schermo gigante le immagini più suggestive di Grado e della nostra Regione, sonorizzate dai vari brani interpretati dagli artisti sul palcoscenico; in tal modo lo spettatore potrà capire meglio il magico connubio tra le canzoni proposte e le peculiarità del territorio di origine di ognuna di esse.
L'INGRESSO E' GRATUITO; l'evento, infatti, fa parte del pacchetto di offerte turistiche che vengono proposte agli ospiti dell'Isola dal Comune di Grado e dalla Regione FVG.

18 agosto, 2010


Bel pezzo di Michele Serra su Repubblica, perfettamente condiviso:

Quello che ci si chiede, di fronte al sempre più minaccioso localismo leghista, è come e quando ci sarà la rivolta degli italiani che lo vivono come un' offesa, una violazione identitaria (a furia di blaterare di "identità", perfino noi italiani ci stiamo accorgendo di averne una). "Padroni a casa nostra", come dice la Lega, noi italiani del Nord non lo siamo più da un pezzo, e non lo siamo per colpa di Bossi, non di Roma. Non lo sono, padroni a casa loro, quei veneti che si sentono italiani prima che veneti, i milanesi di casa in Europa che non capiscono perché il loro futuro dovrebbe dipendere da Varese o da Pontedilegno, i piemontesi che, con tutto il rispetto per Cuneo, guardano alla Francia e si sentono nipoti di Cavour e non parenti di Cota. Ne abbiamo le tasche piene e siamo in tanti, siamo stufi di subire le prepotenze e le mattane di una minoranza che si è auto-nominata "Padania" e parla a nome di tutto il Nord senza averne alcun diritto. A partire dal primo gennaio 2011, anno del centocinquantenario, mi metterò addosso ogni giorno, per 365 giorni, qualcosa di tricolore (un distintivo, una fascetta, una coccarda come fa Paolo Rumiz nel suo bel viaggio "garibaldino"). Più che per polemica, per dignità. Anzi: per identità.
Fonte: Michele Serra - Repubblica

17 agosto, 2010

Nico Gaddi-Spostamento date mostra










Nico Gaddi mi scrive che a causa di un disguido con la Git, ha annullato le date dell'esposizione fotografica nella sala dell'Azienda spostandola nelle sale del Savoy dal 20 agosto al 10 settembre 2010.

Il manifesto della mostra e l'invito per chi volesse partecipare lo pubblico qui accanto.

Nico, altresì, sottolinea che la mostra è organizzata con la collaborazione dell'Associazione "Graisani de Palù".

16 agosto, 2010

La Seragia in Anfora



La pesca è una faccenda pesante, ma in certe occasioni può sembrare un rito collettivo di gioia e divertimento.

In questo video degli anni '60 si vede un intero nucleo familiare pescare prima le corbole per i parangali, poi con una seragia pescare al suo interno divertendosi ad inseguire il pesce intrappolato dalla rete.

Si nota bene la presenza allegra dei bambini che con la loro ingenuità e allegria trasformano un rito funebre (per il pesce) in gioia e partecipazione collettiva della famiglia ad un rito per la sopravvivenza.

15 agosto, 2010

La Distanza



Qualcuno pensa che la distanza sia la tomba delle amicizie, dei rapporti, anche quelli più profondi.

Forse ha ragione, non so.

Eppure, mi sembra che questi siano i momenti nei quali capisci che le distanze vere non sono quelle dei chilometri che ti separano dalle persone, ti rendi conto che i rapporti sono fatti di vicinanze ma anche di un costante e paziente esercizio delle abitudini.

Farsi sentire, augurare il buongiorno e la buonanotte, chiedere come va, un piccolo segno dopo l’altro, una tela di Penelope che si tesse ogni santo giorno con la volontà, un dannato mattoncino dopo l’altro anche quando sembra che non serva, anche quando hai un mare di mezzo, anche quando hai una vita alle spalle.

A questo punto non c'è distanza che tenga, la voglia di amicizia accorcia ogni distanza, elimina ogni impedimento.

Il Cielo non è abbastanza profondo.

13 agosto, 2010

Ferragosto! Oh Mio Dio!



Mare, profumo di mare.

Eh! 'sto posto, non potendosi allargare in quanto strozzato tra ponti e mare, si stende lungo la spiaggia come un troione che si offre al DioTurista, e succedon cose che voi "foresti" non conoscete.

Qui si è così ospitali che pur di mettere a tavola un DioTurista, l'albergatore se lo tiene sulle ginocchia ed è tutto un sorriso, poi quando volta l'angolo alle volte capita che tira un metro di cristi e di madonne che ti sgonfiano le ruote delle macchine nel parcheggio e rintocca la campana della chiesa.

Qui la stagione è sempre andata male e tutti tutti gli esercenti piangono miseria, poi si comprano un "caien" a testa tutta la famiglia, compresa la nonna, che tanto guida la badante, e partono per "sciàrmelsceic" tutti assieme a ottobre, che i primi anni si è rischiato l'incidente diplomatico con l'Egitto perchè credevano li si stesse invadendo.

Qui il DioTurista s'incarna spesso sotto forma di sessantenne semiobesa vestita come un'abat-jour cui han fatto un gavettone di lustrini, vinavil e coriandoli.

Oppure s'incarna in urlatori molesti che alle 2 di notte si sbronzano e questionano in dialetti dalle vocali chiuse come le loro menti, che se vado io alle 5 del pomeriggio al paese loro e chiedo "Scusi, per l'autostrada?" chiamano una ronda e trovano argomenti per votare Lega altre 18 consultazioni, ivi comprese comunali, provinciali, regionali, nazionali.

Qui da ragazzi alcuni tenevano i punteggi di quelle che si eran trombate durante l'estate (che scoparsi la turista è cosa buona, giusta e, con tutta probabilità, raccomandata fortemente dall'Azienda di Soggiorno), tramite un sistema articolato: perchè se provenivano da certe città o nazioni c'eran più punti in palio.
C'erano un paio di città e nazioni di provenienza che davan punteggio negativo perchè era troppo facile, ma non mi par elegante dire quali.

Insomma commissari o non commissari anche a Grado è ferragosto. Oh Mio Dio!

11 agosto, 2010

Ambiente, bambini e speranza



Niente di meglio che l'incontro tra un'artista, un bravo docente e i bambini per trasformare in gioia un tema come la salvaguardia ambientale, sotto tutti gli aspetti da quello della corretta conoscenza, a quello artistico, a quello fantastico e immaginato.

E' successo recentemente a San Canzian d'Isonzo dove una docente della scuola primaria Tamara Clama - gradese prestata a quella collettività- con la collaborazione dell'Istituto Comprensivo di Pieris ha lanciato la Missione Ambiente avvalendosi della grande capacità artistica ed umana del maestro Dino Facchinetti.

I ragazzi sotto la guida del maestro hanno affrontato il tema ambientale, senza nascondere i problemi che ci sono, ma proponendo come correzione una politica di piccoli gesti virtuosi per aiutare il nostro pianeta pericolante.

L'obiettivo era chiaramente didattico, con la sua coralità accompagnata con maestria dal pittore verso l'ambiente marino, facendo conoscere ai ragazzi le forze che lo dominano, proponendo un modello positivo non rinunciando mai al fatto che a tutto si può rimediare.

Assieme hanno creato il quadro collettivo che l'artista ha donato alla scuola, a testimonianza della fantasia, spontaneità e vivacità dei ragazzi che hanno scelto il tema premiando la nostra Grado il suo mare la laguna e le "scusse" (le conchiglie).

Bravi a tutti, con voi la speranza torna forte!

10 agosto, 2010

Apparire per non scomparire


Fare una riflessione sullo status nel Web e in specie sui social network è un'utile esercizio mentale, vediamo un po quel che ne esce:

Viviamo nell’era della loquacità di massa.
Ne scriviamo tutti e ne parliamo in qualche modo.
Non solo il nostro autobiografismo è diventato materia interessante, ma è indispensabile per rimanere a galla nel turbolento scorrere delle attività sociali in rete.

Se non si cinguetta forte e spesso si finisce per essere abbandonati.

Una consistente fetta di coloro che galleggiano nel fiume agitato del social network si rende presto conto di non aver energia sufficiente per non affondare.

Quando si sale su uno sgabello poi bisogna avere qualche cosa da dire.
Una vita comune, una creatività limitata, esperienze non troppo originali lasciano i blog deserti.

Per evitare di scomparire ci si rivolge all’unica avventura che si riesce ad immaginare: la propria esistenza quotidiana spezzata in tanti piccoli episodi, talmente piccoli da risultare misteriosi ed evocativi.
La vita banale si tinge di giallo, si ammanta di domande senza risposta e appare più interessante di quanto non lo sia realmente.

È il trionfo dello status di Facebook, un modo di far la cronaca di se stessi che diventa persino ossessiva quando posso piazzarla su una mappa.
Grazie alla geolocalizzazione si rende pubblico in modo preciso il nostro posto sulla faccia della terra.
A Quel punto l’impulso a estrarre uno smartphone per gridare “sono qui!” diventa incontenibile.

In un’epoca nella quale i trasporti, la sicurezza dei viaggi e delle esperienze lontane è alla portata di molti assistiamo a un ripiegamento pubblico su se stessi.
Ti racconto di me, di dove mi trovo, di cosa faccio.

Il social network però ti permette una nuova illusione: i cinque minuti di notorietà ipotizzati per tutti una volta nella vita diventano realtà e la necessità di essere immortalati nella memoria dei nostri simili, tempestandoli dei frammenti di una esistenza a pezzetti, si fa pressante.

C’è un bisogno di far parlare di sé, costante, minimo ma continuo.

Non grandi discorsi che fanno persino paura.
Basta anche che un amico schiacci il pulsante - I like - che arriva una boccata d’aria.

Quasi come delle galline che schiacciano il pulsante per ottenere nutrimento, ci si accontenta di poco.

E se il social network prosperasse a causa della nostra, ormai insopportabile, paura di scomparire?

09 agosto, 2010

Nico Gaddi-L'Arte del Revoco





L'Arte del Revoco
Nico 'l à mane comò vate,
el to su i ligni che lassa le aque:
i suri e i culuri de le grisiole,
i ciodi rusini de le barche fondae.
....

Inizia così, il libro di presentazione delle mostre con una poesia di Mauro Marchesan che non riporto tutta per non privarvi del piacere di leggerla.

Nico Gaddi è un fotografo di grande valore che ha allargato i suoi interessi guardando anche alla pittura e alla scultura.
E' sua la scultura davanti al Palazzo Municipale sulla diga.

Si propone con queste due mostre una di scultura e una di fotografia.

La sua tecnica fotografica ha uno stile visivo estremamente particolare, basato sulla contrapposizione tra luce e buio, in un mix che ci vede sprofondare in una oscurità color sepia tagliata da pochi scorci di luce sviluppata in ambienti semplici come quelli lagunari, trame cupe e oscure che si sublimano.

Consiglio una visita, che io farò senzaltro.

08 agosto, 2010

Laguna Movies-Giuseppe Caressa



L'edizione 2010 di Laguna Movies, la manifestazione dedicata al cinema e ai suoi linguaggi, ormai alla sua 7 edizione, propone anche l'opera di Giuseppe Caressa, appassionato fotografo operante a Grado negli anni 50/60 con la nostra città che mostrava i primi segni del boom economico.

Il montaggio ha proposto spaccati di vita quotidiana isolana e per contrasto la vita degli ospiti in spiaggia.

Avendo il privilegio di aver copia di questo lavoro ho varie volte proposto, in questo mio spazio, spezzoni di questi filmati, ovviamente montati e compressi per il mezzo che uso - il web, vederli su grande schermo emozionano molto di più e quindi ancora grazie a Stefano Caressa che è riuscito a salvaguardare l'opera di suo padre che a questo punto diventa a pieno titolo storica.

Bel successo di pubblico ieri sera sulla diga con gente attenta e divertita da immagini uniche nel loro genere.

06 agosto, 2010

Laguna Golosa-Tipicamente Friulano


Il nostro Commissario Comunale alla presentazione dell'iniziativa Laguna Golosa del 5 settembre 2010.

E' Tipicamente Friulano!

04 agosto, 2010

La nuova faccia del PD


Al Circolo PD di Grado cominciano a dire qualcosa di sinistra.
Anche se, ad occhio, finiranno per rappresentare solo quelli che stanno in mezzo.

Si ripescano dall’armadio le vecchie parole, per tornare a scaldare i cuori, perché quando si è a corto di identità e i voti scarseggiano bisogna almeno far sventolare le belle bandiere.

Ma dire qualcosa di sinistra non significa galvanizzare le tifoserie, è un trucco consolatorio che si impara da piccoli ma non funziona più.

Non significa rispolverare la nostalgia del passato: né quello remoto, né quello recente.

Serve dire e proporre qualcosa di nuovo.

Di sinistra, appunto.

Quindi, se si vuole tentare di riconquistare un minimo di credibilità si deve fare autocritica.

Pubblica, severa e totale, senza se e senza ma, e con tanto di autoflagellazione.

Ed è questo che vagamente tenta di fare la nuova segreteria del circolo gradese del PD, con un comunicato stampa, dove butta a mare finalmente chi finora l'ha rappresentato nel consiglio d' Amministrazione del "Barellai".

Sentite qua:

Il PD si dichiara apertamente schierato, e lo diciamo una volta per tutte, fra chi intende scardinare il principio dell’omertà del clan, il vincolo di silenzio reciproco di chi conosce le colpe individuali stabilendone così il destino comune di ricattabilità perpetua; lo scopo è così di uscire dal clima degli imbarazzanti silenzi di eloquenza assordante, di coloro che hanno ricoperto incarichi di responsabilità nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione, orientandone le scelte e determinandone le strategie gestionali senza tenere nella dovuta considerazione il controllo finanziario dei flussi di cassa, il tutto in un quadro di incosciente e non professionale autoreferenzialità.


Si schiera finalmente con i dipendenti della struttura che rischiano il posto di lavoro, con i malati, gli assistiti, tentando di riprendere, ed era ora, il suo compito di rappresentanza popolare.

Io saluto con grande trepidazione e con un po di scetticismo, questa trasformazione sperando sia definitiva e si possa tornare a credere in comuni progetti politici e non in manfrine tra amiconi all'ombra del potere, con la ormai stancante presenza di cumuli di disonestà e prevaricazioni, ormai di uso comune, condite da impreparazione ai compiti cui si è preposti con l'aggiunta di un rampantismo fuori luogo e che non prevede dubbi o confronti con l'elettorato.

Voglio crederci, ho bisogno di crederci.

03 agosto, 2010

Futuro del Commercio




La Nuova imprenditoria a Grado

02 agosto, 2010

I Canti e Il Folclore dell’Isola


Lunedì 2 agosto 2010 alle ore 21.30 in Diga Nazario Sauro a Grado è in programma un nuovo appuntamento della rassegna “I Canti e Il Folclore dell’Isola” per ripercorrere, attraverso le canzoni della tradizione e i brani protagonisti dello storico Festival della Canzone Gradese dal 1946 a oggi, la storia dell’Isola del Sole.

Continua con grande partecipazione di pubblico la rassegna dedicata all’anima musicale di Grado. Lunedì 2 agosto 2010 alle ore 21.30 nell’elegante cornice sul mare della Diga Nazario Sauro di Grado, i principali interpreti della canzone isolana saranno protagonisti di uno speciale appuntamento de “I Canti dell’Isola”, a ingresso gratuito, presentato come di consueto da Leonardo Tognon.

Si avvicenderanno sul palco Ray Corbatto, vincitore del Festival 2010, con “‘L Colessionsita”; i “mitici 4” Andrea Felluga, Fabio Fabbris, Michele Lugnan, Mattia Marchesan con “Parole”; Riccardo Gordini Omero e Francesco Gregori con “La cortegà”; Mattia Marchesan con “L’Oltra Metà” e ancora Gianluca Patorichhio e Gabriel Bottin, Maddy Destro, Deborah Civita, Chiara Camuffo, Stefano Meneghel, Gian e Claudio Marchesan e, per finire, Eleonora Franzin e Gianni Camuffo proporranno due classici molto amati dal pubblico, “Mamola” e “Madonnina del mare”. Immancabili protagonisti della serata il coro Gravo Canta, diretto dal maestro Ferruccio Tognon, e Nevio Scaramuzza, presenza davvero straordinaria.
Saranno ospiti d’onore della serata Barbara Dissette, che presenterà un brano del festival internazionale Gradese del 1958 “Ich liebe dich” di De Leitenburg - O. Dissette (allora interpretata da Marisa del Frate) e Gianni Camuffo, la voce dell’isola, capace di riproporre “Isola del sole” di Donida – Pinchi, canzone regina di quel mitico festival del 1958 presentato da Enzo Tortora ed Enza Sampò con la direzione musicale del maestro Galassini .

La rassegna, curata dall’Associazione Culturale Circolo del Jazz di Grado con la collaborazione di Audiomark e il sostegno del Comune di Grado che con grande passione si impegnano a tramandare e trasmettere l’amore per la ricchezza linguistica, culturale e musicale di Grado, proseguirà per tutta l’estate sia con le serate dedicate a I Canti dell’Isola sia a Il Folclore dell’Isola, tutte a ingresso libero.


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01 agosto, 2010

Dino Facchinetti e i bambini



L'estate, è ovvio, porta a Grado un fiorire di iniziative a supporto dell'attività turistica.

Ma c'è qualcuno che non dimentica i nostri piccoli e si presta gratuitamente, proponendo la propria abilità e sensibilità artistica per aiutarli a vedere il mondo attraverso il disegno.

È Dino Facchinetti, che si mette a disposizione della centenaria scuola dell’Infanzia parrocchiale “Luigi Rizzo”.

I bambini, muniti di fogli, colori, matite e pennelli, si cimentano per rappresentare, sotto la guida dell’artista, il mondo che li circonda.
Tutto avviene nell’ambito del laboratorio “Vedere e riconoscere”, in questo caso la realtà che li circonda.

Quest’anno Dino ha centrato il loro tema su uno degli edifici del centro storico più significativi.

Si tratta del più fotografato da tutti la cosiddetta “Casa della musica”, che si specchia su piazza Biagio Marin.

I lavori dei bambini sono esposti sulla protezione esterna dell'ex canonica che diventerà Museo civico - Un’esperienza da grandi - che ha prodotto dei piccoli originali capolavori».

Lunario di Agosto


Questo me lo dedico.

Con la mia immagine di una certa inconsistenza.


me mostro de rado in fotografia
tanto de pensà
che quel che fotografo
in garghe modo sia la
mia mancansa.

Se pol di che he
un' imagine
de una certa inconsistensa.