30 agosto, 2011

Il Museo del Museo del Mare e la Julia








In attesa dell' apertura del museo del Museo del Mare, sono ormai 24 anni che si parla di Julia e scrivere Felix sarebbe una presa per il sedere, ho deciso per rinverdire i ricordi di pubblicare queste foto che ho scattato nel 2008 all' apertura ufficiale (ah, ah, ah,ah) della sala al piano rialzato.

Mi ricordo la festa e i culi di quelli che si sono abbuffati con le vivande offerte per l' occasione.

Si i culi, perchè non sono riuscito ad entrare quel primo giorno data le ressa, ci son tornato all' indomani con calma e la gente era quella giusta, interessata ai reperti e non al buffet.

La foto imbrattata non è un reperto ma l'opera di un buontempone sull' immagine in gigantografia che indicava l'ingresso (sic) del previsto museo, sparita rapidamente ma ormai agli atti fotografici.

29 agosto, 2011

Previsioni


New York, l'uragano Irene declassato a "Che tempo de merda". [alessioviola]

Il Cambiamento



Sai com'è, i figli li vedi sempre piccoli, bambini e non badi troppo al cambiamento che è inesorabile.

Poi di un colpo vedi tuo figlio che si lava continuamente e non solo alle feste comandate.

Contestualmente a una più curata igiene della persona, vedi che cambia continuamente biancheria intima, che ha cura di comprarsi da solo e badando molto che sia più possibile sfiziosa e firmata.

Passa intere giornate al telefono cellulare, tenuto rigorosamente sul "silenzioso" e se lo porta pure in bagno.

Ha ricominciato a correre, a fare palestra, fa una dieta che propone anche a me, -fossi matto, per morire di fame-.

Ha dei pantaloni che per metterli su deve usare il gel lubrificante.

Pensieri e cambiamenti.

Mmmh, mah, non è detto che sia amore!!

28 agosto, 2011

Valorizzazione dei Dialetti


Si è insediato alla presenza dall’assessore regionale alla Cultura, Elio De Anna, il Comitato regionale per la valorizzazione dei dialetti di origine veneta.

Il Comitato, presieduto dall’assessore, è composto, oltre che dal direttore centrale della direzione Cultura della Regione, da cinque esperti esterni: Renzo Pellegrini, Federico Vicario, Edda Brezza Vidiz, Ivan Crico e Leonardo Tognon.
Ciò permetterà di dare avvio all’attuazione della legge regionale 5 del 2010 sui dialetti veneti e di avviare l’iter del regolamento per l’erogazione dei contributi, regolamento che poi sarà sottoposto al parere della VI Commissione consiliare».

«Sono fermamente convinto - ha detto De Anna - che le minoranze e i dialetti presenti nelle nostra regione siano una grande ricchezza. In particolare, i dialetti veneti sono linguaggi storici di straordinario interesse: troviamo dialetti definiti dagli studiosi “veneti autoctoni”, come il bisiaco, il gradese e il maranese, presenti in aree che possono essere considerate oggi come delle vere e proprie isole linguistiche al cui interno sopravvivono sorprendenti relitti lessicali veneti di straordinaria importanza.

Bene, Leonardo nel contesto ci sta bene e saprà rappresentarci, vedremo se ci saranno risorse sufficienti per poter operare sul serio o se è solo un' operazione di facciata e ogni sforzo è riservato al Tipicamente Friulano.

Nella foto i componenti del Comitato.

27 agosto, 2011

Il Rigassificatore in Golfo


Interessante esposizione, preoccupante per le possibili conseguenze, del Biologo Carlo Franzosini dell' ARea Protetta di Miramare a proposito del Rigassificatore (anzi potenzialmente tre) da costruire a Zaule (Muggia) e in centro Golfo.

Da leggere con attenzione

È ancora recente la notizia – apparsa sulle edizioni regionali di alcuni tra i quotidiani più diffusi – che segnala le prime ricadute ambientali “macroscopiche” occorse a seguito dell’entrata in funzione del rigassificatore al largo di Porto Viro. La pagina on-line del “Corriere del Veneto” del 26 luglio riportava il seguente titolo: “Schiuma vicino al rigassificatore, indagati due dirigenti di Adriatic Lng – La procura ha chiuso le indagini sull’inquinamento del mare al largo di Porto Levante. Secondo i magistrati si trattava delle conseguenze di raffreddamento del gas metano”.

Come noto, la nostra area è attualmente interessata da 3 progetti di rigassificatori: uno in Slovenia, uno on-shore (Zaule), uno off-shore (al largo di Grado) oltre che dal gasdotto di collegamento. Questo tipo di impianti viene generalmente proposto nella configurazione “a ciclo aperto”: si preleva acqua di mare per sottrarle il calore che serve a riportare allo stato gassoso il Gnl (arrivato via nave sotto forma liquida, a -162°C), restituendola poi al mare più fredda e clorata. Questo comporta una sterilizzazione quasi totale della massa d’acqua adoperata, per via degli shock meccanico e termico (a questi sono da imputare le schiume al largo della foce del Po), a causa dell’impiego di cloro che implica il rilascio di sostanze tossiche (i cloro-derivati organici), infine per la perdita dei servizi ecosistemici forniti dall’habitat marino (autodepurazione, assorbimento di CO2, habitat di specie ittiche). Adriatic Lng – la società che gestisce l’impianto di Porto Viro – prima che iniziassero i lavori di realizzazione del terminal aveva valutato il tenore del disturbo ambientale che l’impianto andava a causare al territorio circostante, arrivando nel febbraio 2008 ad un accordo con gli Enti locali “per la compensazione territoriale destinata al Polesine e legata all’insediamento del terminal”. Si tratta in tutto di 12,1 milioni di euro di cui 2,45 per il comparto della pesca professionale, che si è visto imporre una nuova zona di interdizione dell’attività.

A onor del vero, l’impianto proposto a Capodistria è l’unico, della decina di progetti che interessano tutto l’Adriatico, che funzionerebbe “a ciclo chiuso”: i progettisti, consci dei problemi ambientali di questo litorale, non ricorrerebbero all’impiego di acqua di mare ma ricaverebbero il calore utile alla rigassificazione da altre fonti. Ad esempio la combustione di un’aliquota marginale del gas conferito in impianto (ne basta l’ 1,3%!) è sufficiente per riportare il metano dalla fase liquida a quella gassosa. A Capodistria – al di là di evidenti e ben più seri problemi di sicurezza per le zone abitative ed industriali, analoghi a quelli del sito di Zaule – c’è di buono che almeno questo aspetto è stato tenuto in considerazione. Ma è da qualche anno ormai (dal 2000) che, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la Regione Veneto ha ottenuto il divieto dell’utilizzo del cloro come “agente antifouling” nei circuiti industriali che scaricano in laguna di Venezia, in considerazione dei problemi che questa sostanza causa alle biocenosi di un habitat tanto delicato.

Orbene, l’Adriatico è un mare semi-chiuso, considerato sotto più aspetti quale “zona ecologicamente sensibile”. Gli impianti proposti, che in questi tempi procedono nel loro iter autorizzativo, consumano notevoli quantità d’acqua di mare (si dice l’equivalente, in un giorno e per ciascuno di essi, di un palazzo di 20 piani avente per base Piazza Unità). A questo punto è giunto il momento di valutare se è il caso di estendere la limitazione in vigore in laguna di Venezia a tutti i Paesi dell’Adriatico, per impianti di questa “voracità” là dove esistono alternative tecnologiche percorribili (il cosiddetto “ciclo chiuso”), anche se si dimostrano economicamente meno convenienti (ma lo sono di ben poco !) per il gestore dell’impianto. I rigassificatori, se servono, vanno fatti a condizione di essere seri nella valutazione d’impatto ambientale e non prendendo acriticamente per buone le sole proposte dei proponenti. Questi ultimi, nel dover scegliere tra un minor impatto e un maggior profitto, di sicuro non hanno perplessità. Ma i gestori del “bene comune” ….?

Carlo Franzosini

26 agosto, 2011

Ciao Fabiola



Mi aggrego al dolore dei molti amici e dei familiari per l' improvvisa scomparsa di Fabiola, stupenda e infaticabile animatrice del Centro Piter Pan di Fossalon.

Senza il suo sguardo la nostra vita sarà un "poco più orba".

25 agosto, 2011

L' Arengo





Nella foto Zef del Tamburo - Giuseppe Bepo Gereon l'annunciatore








E' in vendita la casa simbolo di Grado con la terrazza dell' Arengo, da dove tutte le grandi decisioni venivano comunicate al popolo.

Ghitemo via ogni simbolo, semo proprio missi mal.

24 agosto, 2011

Robe de Mar - Al Trabacolo



Una barca solida per trasporto e pesca, con un lungo timone che scendeva ben oltre la chiglia per bilanciare il centro velico e a limitare lo scarroccio nelle andature strette.

La derivazione dalle navi tonde medievali lo colloca come età ai primi del 1700, sua la storia dei trasporti di sabbie e merci lungo tutto il tratto istro dalmato e romagnolo marchigiano oltre naturalmente alla costa veneta.

Nelle due foto, una specie di tomba nobile sui fanghi della Pampagnola e in navigazione , uno degli ultimi, nel 1960 nel canale di Bevazzana.

23 agosto, 2011

L' Origine


Il nostro dialetto, di origini paleovenete, potrebbe essere il ceppo madre di tutti i dialetti veneti della costa.

Spinto dalle recenti performance dei rappresentanti politici friulani e della presunta superiorità del friulano, ho fatto una ricerca sulle origini del dialetto gradese e mi sono imbattuto su una delle possibili origini del mio cognome che è antichissimo:

Lugnan


Certa l'origine aquileiese con i Lugnani, trasmigrati poi anche a Venezia con le prime famiglie commerciali, testimoniata l'origine gradese dei Lugnan grazie al lavoro di Bruno sugli archivi parrocchiali, ho fatto un ulteriore passo indietro ancora con una possibile origine celtica.

Lugnan deriverebbe da Lughnasad, festa celtica del 1° agosto.

Vediamo le tracce e le origini di questo popolo misterioso: i Celti,fanno la loro prima comparsa nel V secolo avanti Cristo.

Avevano costumi semplici, vivevano in povere capanne ed erano dediti all'agricoltura.(casoneri).
Quest'ultima era esercitata su terre comuni, che erano disboscate per coltivare generalmente il frumento. (socialisti)
L'attività agraria bastava per il fabbisogno del villaggio e pertanto chiariva i limiti di una società caratterizzata dal separatismo e circoscritta nel piccolo mondo delle tribù. (graisani)

I celti erano certamente buoni soldati, ma non erano altrettanto abili nell'organizzare l'attività politica. (siamo noi)

Non riuscirono a esprimere stabili istituzioni accentrate, ma furono sempre tenacemente isolati nei particolarismi tribali. (le somiglianze sono evidenti).

La presenza in Regione è certa, importanti centri celtici furono Iulium Carnicum (Zuglio) ed Aquileia, la cui prosperità economica testimonia la collaborazione fra l’elemento romano e quello indigeno, veneto e celtico e Trieste, città dal nome forse celtico forse veneto, cui si attribuisce il significato di “mercato”, era un punto d’incontro e di scambi fra gli uni e gli altri.

L'aspetto sacro e religioso dei loro costumi era curato dai Druidi rappresentanti in terra degli dei e delle stagioni celtiche, una sapienza legata alle foreste ed alle forze della natura.
I templi dei druidi erano all’aperto, tutto era legato alla natura, alle foreste in particolare.(metti la Laguna e siamo a posto)

Tutto questo, fatte le somme delle tracce raccolte, mi identifica perfettamente e mi riporta al presente con il sangue celtico in ebollizione e a riflessioni sull'importanza degli avi e ai loro costumi.

Druidi e ampolle. Il grande fiume che rigenera. La Dea Sole. Dovendo partecipare ad un movimento politico , non ho scelta ho ricostruito la mia storia cercando nelle sue pieghe il filo dell' identità e ho trovato la simbologia, un apparato di miti.

Non c'è gara con i friulani: Sono Celtico!.

22 agosto, 2011

Leonardo Tognon-Leo


Leonardo Tognon è un perfetto protagonista di seconda battuta.

Mi piace pensarlo playmaker, il suo ruolo quando giocava e bene a basket.
Preciso, organizzato mai protagonista a tutti i costi sempre a guidare il gioco a difendere con i denti con gente quasi sempre più alta di lui cui opponeva la sua velocità ed astuzia.

Ecco questo è il nostro uomo, si è fatto carico di guidare quel poco di tradizioni culturali che ci sono rimaste a dare ragione ai giovani di essere fieri di essere graisani e soprattutto di essere fieri e gelosi del nostro incredibile e unico dialetto.

Il suo strumento è Il Festival Della Canzone Gradese, la musica e il canto i suoi attrezzi per muovere passioni nei cuori dei nostri ragazzi, che trovano nel loro intimo le strade per ridare lustro e non disperdere il dialetto, la nostra identità storica le nostre radici.

E si perchè vedere le macerie di una lingua strizza il cuore.

Ogni parola che si estingue è una casa che cede, si piega e affonda nella sabbia.
Queste parole estinte erano abitate, esseri umani le riempivano di vita di storie.
Vedere le macerie può farti immaginare com'era la casa, immaginare i passi, i bimbi che correvano, le voci che passavano di stanza in stanza...
Ma non puoi abitare le macerie come si abita una casa, le macerie non torneranno a casa se la casa non esiste più.

E' questo l'enorme lavoro di Leonardo Tognon che quasi da solo, con pochi compagni di fatica, ha sostenuto e combattuto per far sopravvivere quel gioiello di Festival che ieri ha consentito ai nostri bravi Charlatans di imporsi a livello regionale confrontandosi con il meglio del canto regionale dialettale regionale.

Per una volta lo mettiamo al primo posto, in bella evidenza, con un maestoso grazie per il lavoro fatto e....

BRAVO LEO!!!

21 agosto, 2011

Vincere e Vinceremo


Missione compiuta per i nostri rappresentanti al Festival della Canzone Dialettale Regionale.

I mitici Charlatans (Toto, Barzy, Arti, Fabio e Miki) hanno sbaragliato il campo di valorosi ed agguerriti avversari con:
"Stiensere de Tempo"

Per festeggiarli degnamente una ricettina estorta al mitico Mauro Mec:


POLPETTINE DI ALICI

500 gr di alici
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
2 acciughe salate
10 capperi
1 uovo
2 cucchiai di pane
1 cucchiaio d'olio
1 bicchiere di vino bianco
grattugiato
1 di farina
profumo di buccia di limone grattugiata
poco sale e pepe
vino bianco
... gr di pomodorini

Deliscare le alici e tagliarle a piccoli pezzi. Unirle alla farina, pane, uovo, prezzemolo, aglio, sale e farne un composto.
Formare delle polpettine un po' schiacciate, metterle in una casseruola unta d'olio, metterle in forno a 200 gradi per 7 minuti circa.
Aggiungere il vino, i pomodorini e la buccia di limone e far finire la cottura per 6 minuti circa.

Piatto leggero, facile e fresco.

Alla graisana insomma, comò i mamuli che ha vinto:

20 agosto, 2011

I ne Caga in Testa


Te allego che che mà scritto il presidente della nauti7 in riferimento alla mia interpelansa in Consiglio Comunale sulle tendopoli in Banco D'Orio.


18 ore fa Maurizio Sverzut
sfogarsi con chi trascorre la sera di ferragosto accampato in spiaggia è la risultante della frustrazione di esser stato tombato da sindaco? mandi mandi

18 ore faEnzo Tirelli
Punti di vista, io a casa tua non vengo ad accamparmi. Se quello che c'era in banco d'orio ti sembra una semplice serata tra amici fattela a casa tua e vedrai che nessuno avrà nulla da dire. Chiederò comunque l'opinione su quello che è successo anche al tuo Sindaco Alviano Scarel, visto che gode della mia massima stima un suo parere potrebbe accontentare anche te.
Te saludo, stame ben.


Questa la mail che con il suo solito tono colorito e diretto mi ha inviato Enzo Tirelli per sollecitare una presa di posizione su questa questione che il presidente del Nautisette considera evidentemente come marginale ma invece è una crosta incancrenita di un malcostume diffuso tra i suoi soci.

Andare in Banco d'Orio è ovviamente lecito e bello per chi può, occuparlo militarmente con tendopoli, delimitarne il territorio, depauperarlo pescando abusivamente vongole e capelunghe e qualsiasi altra cosa si muova o sia considerata commestibile dall' occhio attento di cento aquileiesi, NO!

La cosa va avanti da tantissimi anni al punto che nella raccolta delle foto dei soci di Nautisette con grande sfarzo si mostrano le immagini della raccolta di popolo sul banco, mi auguro che il senso di civiltà non sia decaduto al punto da lasciare le "scovasse" sulla sabbia abusivamente occupata.

Mi spiace, un' associazione la Nautisette, al tempo guidata dal architetto Buiatti, che ho considerato amica e partecipe alla conservazione dell'ambiente lagunare non al suo saccheggio, mi spiace si scada, per la difesa di soci selvaggi, a prendere in giro chi si oppone lecitamente come il nostro consigliere comunale Tirelli, che ha fatto solo il suo dovere segnalando un abuso ed attivando il Sindaco, cui va il nostro plauso per essersi messo in moto son sollecitudine allertando la Guardia Costiera che ha fatto sloggiare gli abusivi.

Senza arrivare alle vecchie questioni tra Gradesi ed Aquileiesi bello sarebbe che ognuno faccia la pupù, se proprio la deve fare in pubblico, a casa propria non a casa degli altri.

La foto è tratta dall'album dei soci dell'Associazione Nautisette.
Il video è quello girato da Liber@ e pubblicato il 18 agosto.

Le immagini non consentono dubbi, quisti i crè de esse a casa sova.

18 agosto, 2011

La Carta dei Servizi


Oggi ho ricevuto la nuova carta regionale dei servizi (tessera sanitaria) visto che la precedente è in scadenza.

Molto rapido, molto efficiente la Regione ci è vicina e vigila su di noi.

Ma...

Io ho il lettore gratuito fornitomi dalla Regione e quindi facendo il percorso indicatomi dal sito regionale ho potuto constatare che il PIN non è ancora attivo, disciplinatamente mi sono annotato tra coloro che saranno informati non appena il servizio funzionerà e visto che c'ero ho provato ad attivare la vecchia carta, di cui il PIN doveva essere attivo, per dare un' occhiata a le mie varie situazioni con l'Autorità Amministrativa Regionale (ci sono cose interessanti sui data base che ci riguardano), sorpresa non funziona più nulla l'accesso mi è stato negato perchè il percorso obbligato è di fornire il vecchio PIN e successivamente il nuovo (che non ho) per poter accedere ai dati.

Insomma, non siete pronti con sta cosa (mi pare impossibile come si fa a mandare una carta elettronica in giro senza il PIN di attivazione) che cavolo la mandate a fare in giro alla gente, spaventando una montagna di vecchietti che si precipiteranno nelle sedi delle USL intasando ancor più i CUP con la paura che gli scada la tessera sanitaria da cui sono ormai dipendenti.

Non si poteva aspettare la scadenza, per me è il 17/10/2011, con le cose in ordine e pronte a partire e soprattutto, vi fate belli con il miglioramento a livello tecnologico del rapporto amministrazione-pubblico, ma raccomandate di non scordare la vecchia carta Sanitaria che sarà obsoleta ma riporta dati che la tanto decantata nuova carta non riporta, come le esenzioni dai ticket che con i tempi che corrono sono più importanti di notizie sulla composizione delle tue urine.

E dire che non siamo ancora in campagna elettorale.

Mah?

17 agosto, 2011

In Viaggio








TRomba di culo, sanità di corpo

16 agosto, 2011

Traffico di ferragosto!


Ieri, ferragosto per tanti, per me lavoro.

Agosto ore 18, traffico rallentato da una pacca di macchine, a lato la pista ciclabile.

Un nonno in bicicletta con nipotina: una meraviglia di bambina con codini biondi e occhioni azzurri.

Ho sorriso: guarda che momenti teneri ci sono ancora,in giro.

Con l’auto, procedevo a passo d’uomo lungo la via che porta fuori paese.

Sulla pista ciclabile a fianco, rivedo sopraggiungere velocemente nonno e nipotina.

Ostia, come ci dava, il vecchietto.

La colonna di auto si è mossa un po’ più velocemente.

E’ stato proprio in quel momento che, senza guardare da nessuna parte, il nonno di punto in bianco e a pedalata fortissima ha abbandonato la ciclabile, buttandosi in mezzo alla strada dove stavo anche io.

Ha tagliato la strada ad una Peugeot davanti a me.

La Peugeot ha sterzato di colpo a sinistra, evitando per miracolo la bici nonchè una Punto che veniva in senso opposto.

Io ho sterzato a destra, evitando Peugeot e Punto e anche un palo di delimitazione della strada.

Quello dietro di me ha frenato alla diosanto, inchiodando a tre milllimetri da me, evitando Peuget, Punto, me e palo.

Quello dietro ancora ha inchiodato ancor più forte e sterzato a destra, evitando Peugeot, Punto, me, palo e quello dietro di me.
Per mero culo, nessuno s’è fatto male o ha subito danni.

Siam ripartiti, sbigottiti.

Nel superare la bici del nonno, quella che stava alla guida della Peugeot ha rallentato, guardandolo.

Il nonno ha fatto il gesto “cazzo vuoi?” e ha fatto segno di smammare.

Quella della Peugeot gli ha suonato, ed ho suonato anche io.

Ci siam beccati le bestemmie del nonno: “andate a cagare, stronzi” , s’è udito benissimo,mentre rientrava nella ciclabile di punto in bianco, così come ne era uscito.

La nipotina sgranava gli occhioni.
Attonita.

Avrei voluto il numero telefonico per chiamare i suoi genitori.
Magari m’avrebbero mandato a fanculo anche loro,chissà.

E' la "stagione" che bellezza!

15 agosto, 2011

Festival della Canzone del Friuli Venezia Giulia – Premio Città di Grado



Venerdì 19 agosto 2011, alle ore 21,

verrà proposta l’ottava Edizione del “Festival della Canzone del Friuli Venezia Giulia – Premio Città di Grado”, manifestazione inserita nell'ambito della programmazione estiva presso il “Teatro Parco delle Rose” di Grado.

Più di sessanta artisti si alterneranno sul palcoscenico per dar vita all'importante evento musicale che ha lo scopo di dare l'opportunità al turista ospite di apprezzare e conoscere meglio la grande ricchezza di musicalità popolare e la varietà di tipologie musicali e idiomi presenti nella nostra Regione.

Le canzoni prime classificate nell'ultima edizione dei più importanti Festival regionali (Festival del Canto Friulano, Festival della Canzone Gradese, Cantafestival de la Bisiacaria, Festival della Canzone Triestina, Festival della Canzone Muggesana), si contenderanno il “Premio Città di Grado 2011” per la migliore canzone dialettale del F.V.G.

Durante il festival è previsto, nell’ottica di dare un giusto spazio alle espressoni delle varie peculiarità culturali, artistiche e storiche di Grado, città ospite dell’evento, l’inserimento di un breve programma musicale legato all’Isola; verrà eseguito per la prima volta ed in esclusiva per il festival il brano “Mia bella Grado”, interpretato dalla giovanissima Elena Marchesan, accompagnata da un gruppo di valenti cantori gradesi.

La manifestazione sarà condotta da Dario Zampa, Leonardo Tognon, Penelope Folin, e Fulvio Marion.
Durante lo svolgimento del Festival verranno proiettate su uno schermo gigante le immagini più suggestive di Grado e della nostra Regione, sonorizzate dai vari brani interpretati dagli artisti sul palcoscenico; in tal modo lo spettatore potrà intuire meglio il magico connubio tra le canzoni proposte e le peculiarità del territorio di origine di ognuna di esse.

L'INGRESSO E' GRATUITO; l'evento, infatti, fa parte del pacchetto di offerte turistiche che vengono proposte agli ospiti dell'Isola dal Comune di Grado e dalla Regione FVG.
La produzione e realizzazione del Festival è di Roberto Montanari; il coordinamento artistico è di Dario Zampa, Fulvio Marion e Leonardo Tognon.

14 agosto, 2011

Tramonto di Luna


In agosto la Luna da il meglio di se stessa, diventa rossa quando tramonta e si spegne sul mare liquefacendosi nell' inchiostro.

Luna rossa, luna da innamorati.

Biagio Marin ha dedicato alla luna ferragostana una poesia "La Luna me inamora" tradotta in canto dal coro di Ruda.

La potete sentire cliccando qui.

13 agosto, 2011

La festa all' estate- Ferragosto


Mare, profumo di mare.

Eh! 'sto posto, non potendosi allargare in quanto strozzato tra ponti e mare, si stende lungo lungo la spiaggia con l' indolenza di una bella donna che si offre al DioTurista, e succedon cose che voi "foresti" non conoscete.

Qui si è così ospitali che pur di mettere a tavola un DioTurista, l'albergatore se lo tiene sulle ginocchia ed è tutto un sorriso, poi quando volta l'angolo alle volte capita che tira un metro di cristi e di madonne che ti sgonfiano le ruote delle macchine nel parcheggio e rintocca la campana della chiesa.

Qui la stagione è sempre andata male e tutti tutti gli esercenti piangono miseria, poi si comprano un "caien" a testa tutta la famiglia, compresa la nonna, che tanto guida la badante, e partono per mete esotiche tutti assieme a ottobre.

Qui il DioTurista s'incarna spesso sotto forma di sessantenne semiobesa vestita come un'abat-jour cui han fatto un gavettone di lustrini, vinavil e coriandoli.

Oppure s'incarna in urlatori molesti che alle 2 di notte si sbronzano e questionano in dialetti dalle vocali chiuse come le loro menti.

Qui da ragazzi tenevamo i punteggi di quelle che c'eravamo trombate durante l'estate (che scoparsi la turista è cosa buona, giusta e, con tutta probabilità, raccomandata fortemente dall'Azienda di Soggiorno), tramite un sistema articolato: perchè se provenivano da certe città o nazioni c'eran più punti in palio.
C'erano un paio di città e nazioni di provenienza che davan punteggio negativo perchè era troppo facile, ma non mi par elegante dire quali.

Insomma crisi o non crisi anche a Grado è ferragosto.

Oh Mio Dio!

11 agosto, 2011

Emancipazione


Una volta in spiaggia i bambini con la sabbia costruivano castelli o piste, ora al tempo di facelovedè facelo toccà, yuovedi quel che vuoi dove e quando vuoi, si sono evoluti.

Quel che mostra la foto è il risultato della fantasia in spiaggia di bambini non troppo grandicelli.

Grande emancipazione.

10 agosto, 2011

Bepi Liusso e Tore Degrassi



Hanno inaugurato una retrospettiva di Bepi Liusso, bella gente, un mucchio di gente anzi, "se magneva a amaca".

Bepi Liusso era un buon pittore per lo più paesaggista, io lo ricordo per il rapporto straordinario che aveva con Grado, ormai eletta patria di elezione e soprattutto la simbiosi che lo univa a Tore Degrassi.

L' uno scriveva poesie di grande gusto locale e l'altro rapidamente e con tratto deciso le illustrava.

Tore Degrassi e Bepi Liusso due amici per la pelle immortalati nei Lunari de Gravo e nei libretti come Vere de Cultrina.

Grandi!


Pase

La pase matutina
la xe sul tremolà de la marina,
là che 'l sabion se 'gruma,
e fa sbolà i pensieri
comò corcai lisieri.

09 agosto, 2011

Dimagrire e le erbe mediche


Succede alle volte che uno guardandosi allo specchio inorridisca del suo aspetto e gli scappi la fregola di voler dimagrire.

Che fare? La cura suggerita da un amico è a base di erbe, si insomma cose naturali, quelle che fanno bene senza il concime tipico dei ritrovati chimici.

Le cose naturali mi seducono, intrugli di foglie secche che fino a poco prima non avevo mai sentito nominare mi sembrano all’improvviso indispensabili.

Come ho fatto a vivere fino a stamattina senza gli opercoli fitoterapici?
Poco importa il fatto che se le raccogli da te costano zero ma che quando te le confezionano raggiungono rapidamente cifre a doppio zero.

Uno dunque va lì, in erboristeria, e si riempie la borsa di capsule, pastiglie, unguenti e tisane per una vita integrata.
Gli integratori più richiesti in assoluto sono quelli che sgonfiano, il ventre e non solo:
via libera dunque al finocchietto, il carbone, il cardamomo, il timo e il macerato glicerico di ficus carica.
Vanno assunti la mattina a stomaco vuoto, oppure mezz’ora prima dei pasti o la sera prima di coricarsi.

Vanno portati in borsa e mai e poi mai vanno dimenticati, pena l’immediata perdita dei benefici.
Se assunti con l’impegno necessario, tutti questi mefitici ritrovati naturali regalano la pancia piatta.
Sì, te la regalano.

Al prezzo simbolico di alcune centinaia di euro per una terapia completa.

E solo se nel frattempo la smettete con gli insaccati, gli aperitivi, le fritture di pesce e se andate a camminare, correre, nuotare almeno 3 volte la settimana.

Sudando molto.

Pancia mia , resta capanna!

07 agosto, 2011

In Sala Parto


Oggi si sa che le coppie di giovani fanno a fatica a durare.

Le ragioni sono molteplici:
troppo giovani, la mancanza di lavori stabili, una visione del mondo dove l' assunzione delle responsabilità viene procastinata sine die, genitori troppo protettivi e permissivi, voglia di divertirsi.

Passando, però, tra le cube ho raccolto questa conversazione tra due amiche che mi porta a pensare che il motivo prevalente di separazione sia l' esperienza del primo parto, anche perchè normalmente non previsto nè voluto:

Mò suore co vevo le dogie al gera cò me in sala parto e i n'he dito una per color:

“vaffan..lo a tu e a tò mare”
“ la prossima volta tu te lo fà tu, maledetto omo peloso”
" i oltri figi li adottemo, anzi no, li noleggemo”
“ me lo fasso e dopo te copo”


Anche elo no ze stao de meno:

“ah, zè una femena? Peccao.”
“adesso ze duto finio cara” (sto ca..o)
“ze finia la batteria della telecamera”
“vago fora a fumamene una..”

L' esperienza deve essere vagamente traumatica e non tutti ce la fanno a dimenticare.
Infatti da una seria ricerca condotta tra i ginecologi salta fuori che:
Alcuni uomini rimangono talmente traumatizzati dall’atto in sé da soffrire in seguito anche di problemi sessuali” .
Infine, “può anche succedere che scatti un sentimento di invidia dell’uomo nei confronti della donna: puo capitare che mentre le donne hanno le contrazioni l’uomo abbia coliche addominali.

A sti figi, sti figi che che i ne costa!

06 agosto, 2011

Le Conchiglie- Le Scusse


Io ho percorso la mia vita tra le conchiglie (megio e più lirico in graisan -le scusse)

Ostriche, vongole e mitili assieme a una miriade di altre qualità di molluschi ordinatamente divisi in specie: Lamellibranchi e Gasteropodi con spruzzatine di Tunicati, hanno scandito le varie fasi della mia vita; è giustificata quindi una curiosità mia di vedere più in profondo come tutte queste "scusse" hanno inciso e incidono nella storia.

Ostriche, vongole e cozze furono introdotte nell’alimentazione umana fin dall’età della pietra.

Nell’antica Grecia le ostriche erano un cibo comune, come rivela l’istituzione dell’ostracismo, ossia la pratica di votare l’esilio di un cittadino scrivendone il nome sulla conchiglia.

Il latino Varrone ne descrive la tecnica d’allevamento e nella gastronomia romana le ostriche, lavate nell’aceto e conservate in vasi sigillati con la pece, erano un cibo pregiato.

Dunque cibo, alimentazione proteine nobili, niente grassi molti sali minerali, ma non basta c'è ben altro su "le Scusse".

I molluschi sono degli afrodisiaci naturali straordinari, la loro efficacia è testimoniata, anche questa volta fin dall' antichità, leggete questa descrizione dell' atto del mangiare un' ostrica:

Si sorbiscono dalla conchiglia con un leggero risucchio - un bacio di Giuda - prima di posarle al centro della lingua. Si spinge il frutto verso il palato indugiando un attimo per consentire alla differenza di temperatura di far sciogliere la parte cristallina e far scendere sulle papille il succo apprezzandone sapidità, acidità. Poi si fa scivolare il mollusco tra i molari leggermente aperti. Si indugia ancora un istante e solo ora si possono serrare i denti, lentamente, delicatamente, goduriosamente. Un istante di riflessione e un colpo ancora. Basteranno cinque o sei spinte dei molari prima di inghiottire per assaporarne la sodezza delle carni ed il retrogusto. Che ci sia della crudeltà in tutto questo è probabile, è inevitabile.

Assolutamente sexi!

E non basta "le scusse" hanno fatto la loro parte anche in economia sostituendo in certe parti del mondo la moneta, esempio importante gli "Scauri" (in foto) - la Cypraea.
Le popolazioni africane da circa 5.000 anni usano le conchiglie di Cypraea come moneta.
In Indonesia, i locali usano i bivalvi giganti (Tridacna gigas) come vasche da bagno per i bambini. Le stesse conchiglie sono anche utilizzate come fonti battesimali e acquasantiere in alcune chiese.

Insomma le conchiglie sono state impiegate per molti scopi: gli uomini le hanno usate come strumenti, armi, soldi, decorazione, alimentazione e supporto sessuale.

Mi pare abbastanza per giustificare l' impegno di una vita:

Scusse
sogni masenai
da onde
quete de risaca

04 agosto, 2011

Tempesta


Qualche volta a stare in mare c'è di che aver paura.

Questa tempesta si stava addensando verso Monfalcone la scorsa settimana.

03 agosto, 2011

Gente di Mare - Uscita con "I Spaguni"



Bellissimo racconto fotografico con brevi descrizioni di un' uscita in Mare di un caro amico austriaco, putroppo ora gravemente malato.
Heinz Hubmann è stato il promotore del gemellaggio di Grado con i comuni austriaci di Sankt Lorenzen e Feistritz bei Knittelfeld, innamorato della nostra Isola e delle sue tradizioni ha cantato con il coro della Basilica ogni qualvolta veniva a Grado per turismo, un caro amico che ci ha ospitato nel suo paese mobilitandolo tutto per noi.

Non vale la pena fare commenti sul suo racconto (l' anno è il 1989) è già emozionante del suo, bello è vedere volti di persone amiche di qualche anno fa.

01 agosto, 2011

Lunario di Agosto


Questa volta come Lunario di Agosto una chicca:

Un' amica di Blog mi scrive:
Mi permetto di inviarle una poesia che un mio amico "scrittore per passione" come si definisce lui, ha scritto per la nostra Isola.
E' innamorato di Grado, qui ha scritto delle bellissime poesie. Si chiama Armano Cojaniz, forse lo conosce.
Sperando di fare cosa gradita. Saluti.
Rosanna


la poesia inviata, sorpresa, è scritta in friulano con l'aggiunta della traduzione in lingua.

Per me che conosco poco il friulano è stato un po complicato leggerla, ma mi sono sorpreso della musicalità e della profondità del sentimento espresso da Armando, nel contempo la traduzione ha perso un poco dell'originalità del testo originale.
E' proprio vero bisogna parlare come si mangia.

Grau *(Gravo - Grado)


Il bon Diu al veve une buine zornade
cuant ch’al à decidût di meti chê striche
di tiere robade a lis aghis dal Adriatic.


Da montanâr sclet o sint fuart
l’invît da la nature, che sedi une schirie di monts
o un tramont sul mâr.

Par chest o resti incjantât cuant ch’al dismonte il dì,
e il soreli si bute dulà che il mâr si confont cul cîl,
e dut s’impie di un ros sflandorôs.

Cheste isule benedete, da la storie antighe,
fie di Aquilee e mari di Vignesie,
cussì ben cjantade dal grant sô poete Blâs.

Achì il soreli al è di cjase, casons di siump
intal mieç di une lagune incjantade,
e, dapardut, une sinfonìe di flôrs.

Par fuarce che in chest cuadri cussì biel,
si cjate int pronte a tabaiâ, a la confidence,
a une sclete amicizie.

A lôr ur ven di instint di sunâ e cjantâ,
piturâ e meti jù in rime i lôr sintiments,
la voie di vivi, i torments e ligrie.

Grau al è dut chest, e jè jentrade
tal mio cûr, e di lì non vûl plui
lâ vie di sigûr.



traduzione:
GRADO

Il buon Dio aveva una buona giornata,
quando decise di creare quella striscia
di terra rubandola alle acque dell’Adriatico.

Da montanaro schietto, sento forte
il richiamo della natura, che sia una schiera di monti
o un tramonto sul mare.

Per questo resto incantato quando cala il giorno,
e il sole si getta dove il mare si confonde con il cielo,
e tutto si riempie di un rosso splendente.

Questa isola benedetta, dalla storia antica,
figlia di Aquileia e madre di Venezia,
cosi ben cantata dal grande suo poeta Biagio.

Qui il sole è di casa, casoni da sogno
nel mezzo di una laguna incanta,
e, da per tutto, una sinfonia di fiori.

E’ naturale che in questo quadro così bello,
si trovi gente pronta al dialogo, alla confidenza,
a una sincera amicizia.

A loro viene d’istinto suonare e cantare,
dipingere e mettere in rima i loro sentimenti,
la voglia di vivere, i tormenti e l’allegria.

Grado è tutto questo, è entrata nel mio cuore
e lì resterà per sempre.