31 marzo, 2012

Graisani al Festival



Si conclude oggi il solito lungo percorso del Festival della Canzone Gradese, un coacervo di aspirazioni, di speranze da parte dei protagonisti e dei loro familiari e amici.

Un percorso supportato da uno stuolo di comprimari assolutamente necessari e non meno entusiasti dei protagonisti.

Canzoni che canteranno d'amore, di vite, del mare, della laguna, descriveranno Grado sotto tutti i suoi aspetti, divertenti o romantiche, di denuncia o irreverenti ma soprattutto canzoni che urleranno a voce alta l' essenza gradese attraverso il suo dialetto.

Stasera si ritroveranno in tanti al Palazzo dei Congressi ma ancor più ci troveremo in tanti davanti ad un computer per partecipare con lo stesso entusiasmo di tutti, di questo volevo ringraziare Augusto Gregori che ci consente di esserci a tutti noi che, per questioni di distanza o di varie impossibilità, altrimenti ci saremmo dovuti accontentare dei racconti del giorno dopo.

L'appuntamento è stasera su Graisani.com.

Un ciao di cuore a tutti quelli che da lontano si collegheranno, per una serata saremo "duto un leto e fogo" come una volta.

28 marzo, 2012

Il Gregge




Il gregge si compone di varie tipologie:
pecore scaltre che guidano la comitiva addirittura sgomitando per guadagnarsi le posizioni di testa, di pecore tranquille e disponibili che seguono senza zizzanie e di pecore svogliate che si aggregano saltuariamente alle altre e quando lo fanno di solito stanno in coda.

In mezzo a tutte queste, le uniche che non hanno ragione di esistere, o quanto meno di esser là, sono le pecore che belano recriminazioni verso i padroni pretendendo di parlare per tutti.

Le scaltre in testa al gregge si voltano ad osservarle e scuotono la testa, le pacifiche non lo danno a vedere ma ne sono sovente infastidite e talvolta spaventate, le svogliate se ne disinteressano. Tutti, pecore e padroni, sono convinti che non dovrebbero star là a belare disturbando l’armonia del coro ma tutto sommato le sopportano, per curiosità più che altro.

Tutti sanno che i padroni erano pecore prima di esser padroni ed alcuni ricordano e raccontano di aver addirittura conosciuto pecore divenute poi padroni.
Ad alcune capita davvero e conviene star loro accanto nel gregge, man mano che si avvicinano alla testa del gruppo.

Alcuni raccontano addirittura di pecore belanti divenute poi padroni ed insinua che talvolta possa convenire stare accanto persino a loro.

Le più scaltre sono indaffarate nell’approfittare dei diritti che i padroni concedono loro.

Talune ingrassano notevolmente tanto da arrivare ad assomigliare in alcuni tratti ai padroni stessi.

La maggior parte se la passa comunque benino ed arriva alla macellazione con una certa aria soddisfatta per il tempo trascorso.

Altre, ma sono una minoranza, non vivono altrettanto bene.

Non seguono il gregge quando suona la sirena.
Per malavoglia o disattenzione non si presentano alla stalla ogni mattina alle otto e di conseguenza non godono del rancio quotidiano, settimanale o mensile che tutte le altre invece arraffano leste e cominciano subito a barattare tra loro con massima gioia dei padroni che su ogni baratto trattengono una dovuta provvigione.

A parte, mascherati da pecore, ci sono i lupi.

27 marzo, 2012

Le rondini in Mare- Meduse



Il mio indicatore per l'arrivo della primavera sono le meduse della specie Aurelia Aurita che si fanno regolarmente vedere in grandi banchi in Golfo di Trieste quando la temperatura dell'acqua del mare comincia a salire.

Si tratta di meduse comuni nei nostri mari e non urticanti, anche se per dimensioni possono dare qualche apprensione.

Ma con il graduale aumento della temperatura marina, arriveranno anche altre specie di meduse più fastidiose e irritanti a contatto, del tipo Pelagia Nocticula conosciuta comunemente come medusa luminosa che a volte si presenta in banchi enormi (nel Golfo di Trieste 2003-2005) e provoca dolorose irritazioni se sfiorata.

Nelle foto di stamattina un bel "ciapo" di meduse di buon auspicio per l'inizio primavera e l'arrivo del caldo.

26 marzo, 2012

Invecchiare


Non ho mai avuto paura di invecchiare, anzi il bambinello che mi conservo dentro mi ha sempre guidato stimolando la mia curiosità verso tutto quello che mi circonda.

Invecchiando non si diventa più intelligenti, è una lotta continua tra l’effettivo ridursi delle risorse cerebrali e l’esperienza nel gestirle.

Ad esempio, la memoria si perde, ma si impara a distinguere cosa vale la pena ricordare.

La capacità di concentrarsi si riduce, ma si diventa esperti nel mollare rapidamente le persone i cui ragionamenti servono solo per accelerare la morte termica dell’universo.

Penso di meno, ma in maniera molto più efficiente.

Mi sono liberato di pregiudizi che inficiavano le mie capacità raziocinanti.

Le paure per i vari futuri che mi potevo prospettare sono ormai finite, mi posso dedicare all' oggi e al domani senza problemi purchè non mi spinga troppo in la con le prospettive.

Ho affinato con il tempo una sufficiente cattiveria e saggezza da saper evitare i cretini senza problemi, insomma nell' invecchiare non tutto è negativo se ti sai conservare positivo e pronto.

25 marzo, 2012

Moderne Terme Marine


Il Mega Progetto delle Nuove Terme Marine di Grado si è inceppato e in attesa di soluzioni, per aggiornarmi mi son fatto carico di una piccola ricerca su quello che oggi è di gran moda sul mondo termale.

Le terme ormai si chiamano SPA, non ci si va a curare il mal di schiena ma per raggiungere la - primordiale bellezza dell’armonia psicofisica attraverso un sano lavacro sensoriale-.

-Cosa cazzo significa?-

Per farla breve: vai alle terme e dovresti uscirne come nuovo.
Integro e ripulito, purificato e pronto per affrontare ancora il lordume della vita moderna, proverbialmente foriera di malanni, stress e ansie di varia natura.

Non sono più pubbliche le Terme ma delle SPA, quasi sempre, sorgono all’interno di un grande albergo, e gli avventori possono aggirarsi per i corridoi in accappatoio e ciabatte, con in testa la cuffia colorata.
Chiunque, in qualsiasi altro hotel dell’universo, si vergognerebbe a esibirsi abbigliato a quel modo.
Qui, invece, tutto ciò è lecito. Anzi, ad essere malvisti sono i clienti in borghese.

Così mascherati, immergiamoci nella magia del benessere totalizzante.

Si comincia con la piscina termale, la grande vasca d’acqua calda salsobromoiodica:
Inspirate a piene narici i vapori che dicono essere di mare.
Notate che gli altri umanoidi, seminudi come voi, affollano sgomitanti solo alcune zone della piscina: scomode nicchie dalle cui pareti fuoriescono le bollicine idromassaggio o enormi rubinetti che gli rovesciano addosso un rilassante getto violento d’acqua a 45 gradi: mettetevi in coda per goderne i benefici.

Terminata l’abluzione, si passa al bagno turco. Un viaggio di rigenerazione corporea e mentale nella vera tradizione turca. Ovvero: calura atroce e finte decorazioni orientali alle pareti. Si tratta di uno stanzone sigillato ad elevatissima temperatura, un caldo umido che vi farà sudare come fontane.

Usciti da questo clima tropicale, correte a tuffarvi nel frigidarium, la piscina di acqua gelida.
Il vostro corpo a questo punto pensa “ma che cazzo succede oggi?”, e un po’ ha ragione: in effetti, nelle situazioni normali, di solito gli umani rifuggono l’improvviso contrasto caldo-freddo - fa venire la bronchite, diceva la mamma-.
Tuttavia qui, per motivi misteriosi, il brusco cambiamento pare sia portatore di immenso benessere..

Ora, completiamo il circuito e barrichiamoci nella sauna.
E’ difficile descrivere il piacere della sauna: un po’ come stare chiusi in macchina a mezzogiorno di ferragosto coi finestrini chiusi e senza aria condizionata, però i sedili sono di legno.
Ci si passa una mezz’ora - non di più, altrimenti si rischia di svenire - conversando con sconosciuti piacevolmente dimentichi del clima torrido.
Non toccate le simpatiche pietruzze raccolte nel secchio di fronte a voi: sono roventi, si rischia di rimanerci attaccati.

Poi, la doccia musico-cromo-aromatica. Un vero portento.
Tipo la doccia di casa vostra, però con certe lucine colorate, il cd del Buddha Bar in sottofondo e in più l’acqua, che ha un vago sapore di rosmarino.

A tutto ciò si possono aggiungere speciali trattamenti globali: ad esempio, il massaggio (con alghe putrefatte, pietre o bastoni, a voi la scelta); la ceretta integrale a secco; l’esfoliazione a base di sostanze quali il guano, le meduse vive e l’argilla marocchina infuocata, in una mistica estasi purificante di relax alternato al dolore.

Finito? Ma no!. Con cortese fermezza, gli infermieri vi obbligheranno a ripetere daccapo il percorso. Suvvia, lasciatevi coccolare. Più e più volte, sino al raggiungimento della pace mentale e fisica.

Ecco questo è tutto, ovviamente a pagamento.

Qui a Grado per essere onesti, con questo ci giochiamo il futuro.
Tocchiamoci le parti, ormai libere da lordure, e speriamo ben nel prosieguo della vicenda.

24 marzo, 2012

Trasformazioni



Ho letto l' intervista che Giorgio Marin ha rilasciato a GradoSpia, fare considerazioni è inopportuno, ognuno deve essere libero, nei limiti della creanza e della decenza, di fare quel che vuole della sua vita, ma la domanda sorge spontanea:

se non trovi più rispondenza nella linea del tuo partito, perchè non ti dimetti anche da consigliere comunale?
come si fa a dire che resti nel gruppo se non ne condividi le scelte?

Il PD ti serve vivo?

23 marzo, 2012

Wi-fi per tutti


Il nostro Comune si sta avviando con qualche difficoltà verso l'interconnessione multimediale tra Ente pubblico e cittadino, ha mosso i primi passi cominciando a pubblicare via rete l'Albo Pretorio, è un primo passo e viste le difficoltà è apprezzabile.

Ora però che la Legge per il WiFi è stata semplificata e le radicalizzazioni burocratiche eliminate sarebbe auspicabile, visto la nostra essenza di comune turistico, di fare un passo ulteriore, considerare la rete internet un’infrastruttura essenziale e creare degli Hot Spot a libero accesso in varie zone della città (quelle centrali) per poter usufruire di momenti e spazi della vita pubblica e privata aprendoli alla multifunzionalità ed offrendoli sia al residente che al turista.

Ovviamente è facile capire quanto l'uso di questi nuovi modi di comunicare possano concorrere a garantire ai cittadini e a chi visita la città una corretta e puntuale informazione favorendo per il cittadino:
la partecipazione all’azione politica e amministrativa tramite la rete;
per il turista o l'ospite occasionale: informazioni utili al suo soggiorno e una guida per le sue necessità.

Con il WiFi si moltiplicano, infatti, momenti e spazi della vita pubblica e privata che si aprono alla multifunzionalità; per certi versi le sue funzionalità ormai allargate agli smartphone possono tranquillamente sostituire un ufficio turistico di informazioni.

Pensiamoci seriamente i costi non sono elevati, i risultati assicurati ed efficaci.

22 marzo, 2012

Festival della canzone gradese 46


Festival della canzone gradese

L’organizzazione Quelli del Festival è quasi pronta per l' edizione numero 46 del Festival della Canzone Gradese di sabato 31 marzo ore 20.30 al palazzo regionale dei congressi.
Fra tradizione e innovazione gli organizzatori Quelli del festival…vogliono ringraziare tutti gli amici, i cantanti, i musicisti perché grazie loro e alle canzoni, espressione del pensiero popolare, a cui tutti assieme assegniamo un valore, contribuiamo alla conservazione dell’indentità gradese. Un grazie al comune di Grado al sindaco Maricchio, a Regione Friuli Venezia Giulia in particolare alla Direzione centrale cultura, sport, relazioni internazionali e comunitari, al presidente della Provincia di Gorizia e tutte le realtà, pubbliche e amici che contribuiscono a mantener viva questa tradizione.

Le canzoni rappresentano, nella loro elegante confezione di perfetto equilibrio tra musica e parole, la custodia di tante piccole storie, degli aneddoti, dodici le canzoni in gara, 21 i cantanti , 20 gli autori .

Il 46° festival consegna ben 16 esordienti ( tra autori e cantanti) le piacevoli conferme dei tradizionali e fedelissimi artisti della musica, famiglie intere.

Ecco i brani in gara nell’ordine di esecuzione:

1 ‘Ndola che he sbaliao (Parole: Gian Marchesan; Musica S.E.B.A.) canta SEBA
2 ‘Ndola gero (Parole e Musica: Riccardo Gordini) canta Gabriele Bottin
3 Questo inverno graisàn (Parole: Giovanni Marchesan “Stiata”; Musica: Domenico Lauto) canta Domenico Lauto
4 Al primo Baso (Parole: Damiano Marchesan; Musica: Roberto Camuffo) canta Mabel Troian
5 ‘Na fregola ‘ntel vento (Parole: Alessio Gratton; Musica: Marzio Corbatto) cantano Stefano Meneghel, Michele Lugnan
6 No hè finío la strà (Parole e Musica: Alberto Camuffo) Gianni Camuffo, Ideale Eros Gregori, Dario Benolich, Fabio Fabris, Andrea Cicogna
7 Mamolo (Parole: Marco Giovanetti; Musica: Francesco Lugnan) canta Cinzia Borsatti
8 Pòrteme su Marte (Parole e Musica: Andrea Marchesan) cantano Deborah Civita, Raimondo Corbatto
9 ‘Na Cansòn per noltre (Parole e Musica: Niky Grigolon) cantano Erika Marchesan, Elisa Pinatti
10 Zimmer zu Vermieten (Parole: Nevio Scaramuzza; Musica: Giulia Scaramuzza) cantano Giulia Scaramuzza, Nevio Scaramuzza
11 Rinasso co tu (Parole: Gabriele Krpan – Toto; Musica: Andrea Barzellato) cantano Cristina Gordini, Flavio Troian
12 ‘Ncora ‘na volta me e tu (Parole e Musica: Stefano Romanello) cantano Fabio Fabris, Paride Bertogna

Festival della canzone gradese 1946-2012: un fenomeno di identificazione collettiva che allo stesso tempo ci differenzia: soffiamo sulle candeline di un festival nato nel lontano 1946.

Prevendita dalle ore 9.00 taverna municipale di Piazza Biagio Marin domenica 25 marzo.

20 marzo, 2012

La Nave




Di tutti i mezzi di trasporto, la nave gode di una posizione del tutto particolare: essa è considerata, oggi per lo più inconsciamente, non una cosa o un oggetto, ma una creatura vivente che ora prende, ora dà:
una creatura con i suoi amori, i suoi abbandoni, le sue resistenze e rifiuti, i suoi malumori e le sue rabbie.

Ha persino un nome, un atto di nascita, un battesimo, un destino e, infine, un atto di morte perché ogni nave, come ogni essere umano, nasce, vive e muore secondo un destino che sembra già stabilito: i giapponesi recitano persino delle preghiere per le navi morte

Chi ha governato una nave o anche una piccola imbarcazione, non può non aver notato la sua personalità: due imbarcazioni identiche hanno comportamenti diversi e un vero e proprio «temperamento» che si manifesta nel confronti del mare e degli uomini.

L'uomo moderno si rende vagamente conto di tutto questo e, senza soffermarvisi troppo, lo attribuisce alle caratteristiche costruttive o a quelle ambientali del momento, ma ai tempi dei nostri nonni e dei nostri bisnonni, ciò aveva un significato arcano, misterioso e, nelle ore libere, i marinai si raccontavano storie fantastiche, citando nomi, date e luoghi, nelle quali le navi erano protagoniste di avventure soprannaturali.

Nelle foto la "mia" nave - "L'Ulisse" e il suo varo.

19 marzo, 2012

Le Pessere


A riprova dell' importanza dell' immagine femminile nella storia della nostra comunità c'è una figura che interpreta perfettamente la continuità e l' integrazione dei ruoli nella famiglia tipica gradese di tempo fa.

Una figura simbolo della nostra comunità è sempre stata la pessera che dava senso e continuità al lavoro maschile per eccellenza: la pesca.

Donne coraggiose e intraprendenti che con bici scassate o con autobus improbabili, facevano il giro del Friuli offrendo il prodotto dei loro uomini, il Pesce.

Il pesce simbolo cristiano fin dai primi secoli della Chiesa è entrato nella cultura e nella tradizione popolare come un alimento di "precetto", prima ancora di essere ritenuto un alimento sano e nutriente ricco d'alto valore proteico.

Per assolvere a questo precetto cristiano, durante la quaresima, il venerdì e nelle vigilie importanti durante l'anno, le famiglie strettamente osservanti si sacrificavano pur di consumare nei giorni stabiliti il pesce o i frutti di mare.

Sono state le donne artefici di questo mestiere, a perpetuare un rito … quasi a sostegno dell'anima!

Con le prime biciclette ripongono sardelle, masanete, seppie, acquadelle, gamberetti … in pesanti cassette coperte di sacchi bagnati.

Torneranno a tardo pomeriggio con cassette ora ricolme d'uova, qualche gallina, farina per la polenta, qualche cotechino, perchè era il baratto il loro mestiere.

18 marzo, 2012

Gara di Regolarità storica di Moto




A Grado si sussurra sempre che si fa poca attività di promozione che si organizzano poche manifestazioni che coinvolgono gli appassionati di turno delle varie specializzazioni sportive e culturali;
vero è che si sa poco di quanto viene fatto a Grado perchè il filtro dell' informazione ufficiale è selettivo e passa attraverso i gusti di un' unica persona.

L' 11 marzo 2012 il MOTOVECIEVELOCI GRADO TEAM NINO RANA ha organizzato una manifestazione di moto con gara di regolarità storica al Golf Club di Grado a cui hanno partecipato circa 80 centauri con familiari al seguito, gente che proveniva da tutto il Friuli e il vicino Veneto, che ha passato una giornata meravigliosa percorrendo a modo loro il territorio, divertendosi a sfidarsi su un percorso di regolarità allestito dall' ottimo Luca Gaddi referente locale del Club nell' area della tenuta Marzola.

Questo non fa notizia, sarà stato catalogato come gita aziendale o poco più.
Per chi volesse saperne di più e vedere altre fotografie il link è: http://motovecieveloci.blogspot.it/

17 marzo, 2012

Un armo dell' Ausonia a Londra


Un equipaggio dell' Ausonia parteciperà a una regata Londinese sul Tamigi la “Vesta veterans’ head of the river”con un percorso di circa 7 Kilometri.

Il percorso reso celebre dalle sfide di canottaggio degli armi di Oxford e Cambridge si corre sull' otto con ed è aperto ad equipaggi master.

L' armo partecipante per festeggiare gli oltre cento anni di attività userà per la gara la prima barca usata in Ausonia nella ormai sua secolare attività remiera:

L' Arca di Noè

16 marzo, 2012

Modi di vita in Laguna - Batelanti




Un tempo In laguna i casoneri erano stanziali ma il prodotto della pesca quotidiana doveva essere venduto, allora ecco l'esigenza di un efficiente servizio di raccolta.

Il lavoro veniva svolto dai batelanti, che prelevavano dai casoni il pesce segnandone la quantità e il proprietario mediante intagli e segni di riconoscimento dei nuclei familiari, su una assicella di legno detta tessera.

I casoneri si recavano poi il sabato o in occasione di qualche festività a Grado a riscuotere il denaro dovuto.

Gigi Strolo, Giovani Mazaneta e Giovanni Sata: questi i nomi; il loro giro li portava da Anfora a Morgo, da Sototerena a Sdoba.

Mare e laguna erano ricchissimi di pesci, sia come specie sia come quantità, e il vero problema in verità non era catturarlo - a quanto raccontano i vecchi bastava piantare a caso la fiocina nel fondo o calare una togna -ma venderlo.

I batelanti erano anche coloro che diffondevano le notizie del paese in Laguna, quante baruffe sono nate per incomprensioni derivate da uno scherzo del batelante.

Ma la velocità della batela o del passo d'uomo non era certo il modo ideale per consentire una rapida distribuzione e garantire la qualità di un prodotto fragile e deperibile come il pesce.

In questa difficoltà oggettiva sta in buona parte la causa della miseria del passato: l'impossibilità di sfruttare adeguatamente le risorse esistenti.

Esisteva e ed era molto praticato il capillare e spicciolo commercio rappresentato dal baratto del pesce in cambio di farina da polenta o altri viveri svolto quotidianamente dai lagunari più vicini alla terra e da un certo numero di donne gradesi, che andavano in Friul estate e inverno, a piedi, con una gocciolante cassetta di pesce in testa o, chi poteva, con un triciclo.

15 marzo, 2012

Lagune di Grado - Il Caprin




Luciano Cicogna, mai troppo spesso, scrive ponendosi interrogativi sul libro di Giuseppe Caprin, ve li giro e se qualcuno è interessato può usare il blog come sponda:

Documentazione di Grado che forse aspetta di essere ritrovata

Nelle “Lagune di Grado” di Giuseppe Caprin ci sono belle illustrazioni, disegni e qualche rara fotografia, eravamo ancora agli albori di questa tecnologia.
La collaborazione artistica è riportata nelle ultime pagine del libro e vi sono indicati i vari artisti.

Mi sono incuriosito ed ho fatto qualche ricerca al riguardo trovando informazioni per quasi tutti.
Al momento non ne so proprio niente di G. Savorgnani, G. Franceschinis e C. Sykora, poco niente di Fabio Beretta mentre di G. De Franceschi ho trovato solo che è citato nel libro “Bibliografia delle tradizioni popolari d'Italia, 1894”, come anche E. Nordio, che invece è ben conosciuto.

Come sappiamo, a causa di sfortunati eventi, la documentazione del nostro paese è molto scarsa, perciò varrebbe la pena ricercare opere di tema gradese non pubblicate di questi artisti, opere che potrebbero essere ancor oggi disponibili in raccolte private o pubbliche.

• Per esempio chissà se Giuseppe Caprin ha incaricato G. De Franceschi di riprodurre solo alcuni dei bozzetti di Antonio Pontini riguardanti Grado, ce ne sono altri nell’Archivio di Stato di Udine che non abbiamo ancora visto?
• Oppure G. Franceschinis ha fotografato solo alcune immagini (la pesca del gò, la pineta di Belvedere, la cerca delle grancelle, donna della laguna e casoni dei pescatori) oppure altre, magari del paese stesso nel 1890 o giù di lì.
• Ed ancora il conte F. (forse Fabio) Beretta di Udine ne ha fatti altri di bozzetti gradesi non riprodotti nel libro?
• Il pittore paesaggista, probabilmente ceco , C. Sykora è venuto a Grado solo per un quadro ad olio, possibile non sia rimasto affascinato dal centro storico e dalla basilica?
• Darei non so cosa per vedere una copia a colori del quadro a tempera dell’antico palazzo del conte, in quale proprietà privata l’ha trovato l’architetto Enrico Nordio, quale artista lo ha dipinto?
• Ed oltri a questi artisti che hanno collaborato con Giuseppe Caprin, quali altri fonti si potrebbero cercare: opere d’arte a Venezia, ex-voto a Barbana, altri?

Trovo che quanto sopra potrebbe essere oggetto di un progetto da impostare con rigore, aggregando altre informazioni a questa bozza, individuando le fonti ed i canali giusti per conseguire eventuali riproduzioni esistenti. Magari così facendo correremmo il rischio di trovare un altro pezzetto della nostra storia, è un gran bel rischio.


II-Estratto da “Le Lagune di Grado”.

COLLABORAZIONE ARTISTICA

Le illustrazioni dell'opera vennero eseguite dai seguenti artisti: G. de Franceschi - N. Girotto - prof. E. Nordio - G. Savorgnani - prof. E. Scomparini.
I disegni dei frontispizi sono di N. Girotto.
II disegno dell'antico palazzo del Comune è una riproduzione del prof. E. Nordio da un quadro a tempera di proprietà privata.
I disegni a pagine 149, 217, 291, 292, 293, 298 sono di G. de Franceschi da bozzetti del prof. Ant. dott. Pontini di Udine; quelli a pagine 150, 151, 152, 160, 229 sono dello stesso artista da bozzetti del conte F. Berretta di Udine.
II fotografo G. Franceschinis eseguì per conto dell'autore tutti gli originali fotografici.
Le incisioni con il sistema della fotomeccanica sullo zinco e quelle a piu tinte dei mosaici vennero fatte dallo Stabilimento di Vittorio Turati di Milano; gli stemmi in zincografia vennero tolti da codici manoscritti e riprodotti da L. Giaschi di Trieste.


III-Lista Artisti con qualche informazione biografica

• Napoleone Girotto (Venezia/Schio? 1857 - 1924) Pittore e scenografo
• Enrico Nordio (Trieste 1851 – Trieste 1923) Architetto
• G. Savorgnani
• Eugenio Scomparini (Trieste 1845 – Trieste 1913)
• G. De Franceschi (Venezia)
• Antonio Pontini (Terzo di Aquileia (Udine) 01/01/1832 - Udine 01/01/1918) Docente di disegno, illustratore
• Fabio Beretta (1829-1909) ????
• G. Franceschinis fotografo
• C. Sykora ceco?, autore della famosa e bella vista di Grado da Banco D’Orio; nella dicitura dell’immagine è citato: “Disegno di N. Girotto, da un quadro ad olio eseguito apposta dall'artista C. Sykora”.

Interessante ed impegnativo.

13 marzo, 2012

La Pesca - Sacaleva



La rete "l'arte" è la componente essenziale della pesca.

In essa si concentrano secoli di tradizione e osservazioni di stuoli di pescatori, che apportando migliorie continue hanno creato uno strumento semplice, essenziale, efficace.

La "sacaleva" è uno strumento evoluto nel tempo e arrivato dall' Istria con i profughi istriani, ha attecchito con rapidità nel tessuto peschereccio gradese cambiando per un ventennio il sistema di pesca del pesce azzurro dandogli un grande impulso.

Un tempo erano tante le imbarcazioni dedicate alla pesca delle sardelle:

Ortensia dei Bisateli, Gardenia dei Spaguni, Rosamary dei Bonaldo, Val Paier dei Borsatti, Sempre Avanti di Curiola, Attendolo dei Pagiuni, Tiziano dei Degrassi, Rapido dei Degrassi, Usodimare e Impavido dei Demitri, Verbena dei Peloti, Maria Cristina dei Sabini, Eufemia dei Malusà, Dionea di Brunetti e tanti altri.

Al pomeriggio, verso l'imbrunire, uscivano dal porto in fila indiana e a sera le loro lampare illuminavano il mare a giorno dando l'impressione, a chi passeggiava sulla diga, di vedere un vero e proprio paese galleggiante in mezzo al mare.

All'alba il rientro con il Mercato Ittico sempre aperto, alle 5 iniziava l'asta.

A essere servite per prime sempre e in ogni caso le pessere che, chi con la corriera, chi con il triciclo cominciavano la loro giornata di vendita.

Mariana, Bernardina, Stefania Trotola, Nina Ciate, Ristea, Tosca, Maria Pastoricia questi i nomi di alcune di loro che vivevano in simbiosi con i pescatori e il loro prodotto.

nelle foto un "caiccio" all'imbrunire al largo di Trieste e l'Ortensia de Piero "Picolo" Raugna co gno zio Toni Pasta

12 marzo, 2012

Earth Overshoot Day


L'Earth Overshoot Day è il giorno dell'anno in cui le risorse complessive consumate dall'umanità superano le capacità del pianeta di produrre quelle risorse nell'anno stesso: si tratta, in altri termini, del momento in cui i bisogni umani eccedono la capacità rigenerativa dell'ecosistema naturale, e quindi l'uomo richiede più risorse e produce più rifiuti di quanto la biosfera possa rigenerare e assorbire.

Negli ultimi cinquant'anni il trend è chiaramente negativo: agli inizi degli anni Sessanta, in 12 mesi consumavamo tra il 60 e l'80% delle risorse che la Terra era in grado di assicurarci per un anno, mentre il 100% lo abbiamo superato una decina d'anni dopo.
Nel 2011 ne abbiamo consumato il 135%.

Dal 2001 ad oggi, il giorno dell' "overshoot" è arrivato sempre prima, in media di 72 ore: l'anno scorso, ad esempio, era il primo ottobre.

Cosa significa tutto ciò? Semplice: che abbiamo imboccato una strada non più percorribile: l'insostenibilità.

In buona sostanza, ciò significa che oggi la terra impiega un anno e mezzo per rigenerare quello che usiamo in un anno, ovvero che l'umanità, per approvvigionarsi delle risorse che consuma e per smaltire i rifiuti che produce, sta usando l'equivalente di un pianeta e mezzo.

Il problema, con ogni evidenza, è che di pianeta ne abbiamo uno solo, il che conduce a concludere che lo stiamo distruggendo.

E' gravissimo il fatto che l'annientamento del pianeta su cui viviamo non dipende da fattori esterni e incontrollabili, ma da noi stessi: da quello che mangiamo, da come ci spostiamo, dalle risorse che consumiamo.

Si può scegliere di fregarsene, ovviamente, contando sul fatto che quando il disastro sarà compiuto non ci saremo più, e a cuccarsi la faccenda saranno i nostri figli, o i figli dei nostri figli: ma quello che dovrebbe indurci a riflettere è la circostanza che probabilmente non si andrà molto oltre quel limite.

E che quindi potrebbero essere i nostri nipoti, vale a dire persone che ci auguriamo di conoscere e che ameremo, ad essere sommersi dall'ondata di merda.

Loro, non individui indefiniti collocati in un futuro ipotetico.
Persone vere, in carne ed ossa, con una faccia, una voce e un carattere che ci saranno familiari.

11 marzo, 2012

Le Sorelle- Addio


Ogni giorno le cronache parlano di difficoltà con il personale degli ospedali, un tempo a sopperire, a sostituire alle volte, la carenza di infermieri c' erano le suore.

Silenziose, pazienti e competenti facevano i turni più gravosi praticamente in cambio dell' opitalità.

I tempi sono cambiati, le suore non ci sono più, si svuotano i conventi, gli ospedali, gli asili parrocchiali.

La loro presenza, costante, competente ci verrà a mancare.

In questo mondo così diverso, la confusione domina sovrana, i ragazzi sono distratti da mille cose e per sentire la voce di Dio ci vuole silenzio.

Dispiace non vederle più impegnate con i bambini scatenati dell'asilo, oppure pazienti e gentili accorrere accanto all'infermo in ospedale o assistere gli anziani.

Con l'avanzare dell'età si sono ritirate nel loro mondo spirituale così ricco di contatti umani dati e ricevuti e non c' è stato ricambio.

Lasciano un vuoto.

nella foto le suore del nostro Ospedale ( quando ce l'avevamo) con il Prof Zennaro e Il dott. Ferruccio De Grassi

10 marzo, 2012

Il Direttore dell' Azienda - Fernando Malfertheiner



Questi sono momenti di grande confusione, momenti in cui si può cedere con facilità allo sconforto, sconforto accentuato ancor più dalla quasi certezza che chi è preposto alla guida delle Istituzioni, tende a fare gli affari propri oppure non è semplicemente all'altezza, in questi casi mi volto indietro con nostalgia del passato e ricordo personaggi importanti ed eccellenti per Grado.
Uno di questi è stato Fernando Malfertheiner:

Sono passati ormai due anni dalla morte del dott. Fernando Malfertheiner, un uomo che ha fatto la storia dell'Azienda di Soggiorno di Grado, un uomo che si è battuto per Grado e soprattutto un uomo che amava Grado e i suoi abitanti, è giusto ricordarlo.

Il figlio Roberto, attraverso l'amico Fabrizio Dovier, ha fatto pervenire questa lettera che pubblico e merita un'attenta lettura per scoprire la qualità dell'uomo che l'ha scritta e il suo profondo orgoglio e attaccamento alla missione del suo lavoro:

promuovere e difendere Grado.

cito con emozione la sua frase:
In particolare mi accorgo di aver tanto amato Grado, forse anche perchè ovunque ne dovevo parlare, e naturalmente bene, ma certo perchè mi piaceva tanto e amavo la sua gente, specie e soprattutto quella semplice che dava tanto chiedendo poco.


Da leggere e riflettere sulla qualità delle persone di cui avremmo bisogno oggi.

09 marzo, 2012

Segnalazione



Google, come altri servizi, ha deciso autonomamente di cancellare tutti i lettori fissi del Blog, inaugurando nel contempo un nuovo servizio che vedete a lato, ripartendo però da zero, annullando dunque le precedenti iscrizioni al sito.

Non voglio commentare perchè qui è tutto gratuito e quindi il cavallo va preso senza guardare la dentatura, ma da una brutta sensazione non poter far nulla, significa proprio che non contiamo un cazzo!

Bon, per chi volesse si può iscrivere al nuovo servizio (è gratis) e mi fa piacere sapere che a qualcuno interessa quello che pubblico.

Ciao Enio.

08 marzo, 2012

Festa della donna- 8 marzo



Per moltissime donne l’amore è ancora molesto, quando non è violento.

Il lavoro è in salita, la carriera un percorso a ostacoli, salari, stipendi e pensioni di serie B.

La gravidanza è pretesto di licenziamento.

Il corpo è sfruttato come metafora sessuale e merce nella pubblicità.

Imperano i luoghi comuni più umilianti e sono negati i diritti primari alle donne.

In Italia le pari opportunità sono ancora un miraggio lontano.

E sono poco presenti nel mondo manageriale.

Contano poco in politica anche se questo governo ha affidato a tre donne ministeri importanti, e perciò tradizionalmente maschili.

Nonostante tutto questo buon otto marzo donne!

“Le donne non sono il problema ma la soluzione”,

07 marzo, 2012

Gli Spartiacque Lagunari


Un effetto curioso e poco conosciuto della laguna di Grado è la presenza di due punti spartiacque.-
Il primo a Barbana proprio davanti all'ormeggio delle barche.

L' acqua si ferma, se prosegui verso Est e trovi la marea calante ti porta con sè per portarti a Primero, se prosegui verso ovest ti porta con sè verso Grado. Gli opposti si respingono.

L' effetto, dovuto alla curvatura della terra è curioso ma porta purtroppo con sè i fenomeni di interramento dei canali lagunari che si trovano senza sfogo verso il mare.

Il Palù della Cantariga che circonda Barbana verso il mare un tempo era servito da un tragio denominato La Rotta, tombato per la costruzione della strada verso Monfalcone, ha provocato il progressivo interramento di tutto il territorio lagunare che serviva.

Il secondo punto è posizionato nei pressi del taglio per Morgo sul Canal Novo ed è proprio il suo effetto stagnante che provoca i continui interramenti della litoranea veneta e la necessità (completamente disattesa dai vari Commissari della Laguna) di intervenire con scavi per il ripristino in sicurezza di una così importante via di comunicazione lagunare, facendo come Pilato lavandosene le mani con la messa in opera di cartelli con su scritto "Attenzione Bassi Fondali", sbattendosene che sul Portolano (che ogni turista vagantivo in barca consulta) i canali vengono descritti come navigabili e con profondità media di 2 mt .

Una curiosità il maggior effetto dello spartiacque in questa zona si manifesta proprio dove in antichità esisteva il canal seco che portava direttamente sulla Natissa e quindi ad Aquileia.

06 marzo, 2012

Il Passato nel Presente di Nevio Scaramuzza


Nevio Scaramuzza mi onora della sua amicizia e periodicamente si fa sentire con messaggi densi d'amore per la nostra comunità che mi affretto a pubblicare senza toccarli.
Mi auguro che vengano letti in tutte le sedi e ben ponderati.


PASSATO E PRESENTE NELLE AZIONI DEGLI UOMINI: Nicolò Reverdito
Nel 1965 la comunità gradese si identificava col nuovo che avanzava.
Significative le parole del Poeta Biagio Marin il doppio mandato del Sindaco di Grado Nicolò Reverdito( dicembre ha accomunato la scomparsa del Poeta e del Sindaco.
Semplice coincidenza!?)

Fiorivano i mitici anni 60, il boom economico e lo splendore dell’isola. Al fianco del giovane Sindaco il Segretario generale Rag. Aldo Venier instancabile collaboratore; mentre In Azienda di Cura e Soggiorno operava con profitto la figura centrale del direttore, Ferdinando Melfertheiner e per tutti, l’operosità dei Graisani.

L’età anagrafica dell’attuale Sindaco sicuramente lo rende attento alle azioni in retrospettiva della politica amministrativa comunale e turistica di quei tempi.
Il Sindaco Maricchio coglie un’esigenza e la trasforma in azione “riattare e mettere in sicurezza lo storico Cinema Cristallo”. Ancora un tuffo nel passato: la cartolina del porto mandracchio gestito in maniera più accattivante per il diportista. In riva S.Marco attraccava l’Edipo Re del Maestro Giuseppe Zigaina dove il “marinaio” Nicoletto imbarcava per dare assistenza (conoscendolo, avrebbe detto” al m….. de furlan)nelle manovre di bordo. Il maestro Zigaina era amico di P.P. Pasolini, fu felice incontro di idee per il Sindaco, conoscerlo ed intuire le fortunate occasioni che si sarebbero sviluppate. Nacque così la settimana del cinema muto, le anteprime dell’Intellettuale di Casarsa, la presenza dei big di allora centinaia di giornalisti di prestigiose testate accreditati. Biagio Marin un riferimento culturale per Pasolini, il poeta lo descrive “tu geri fin e mite…” e dedica alla memoria di Pasolini “el critòleo del corpo fràcassao.

Fu Biagio Marin, negli anni 60 e 70, ad intrattenere un’intensa corrispondenza con Reverdito, che considerò ben presto più che un caro e giovane amico un “vero figlio d’anima” tanto da elevarlo suo mediatore di fiducia con il mondo gradese.

“Egregio Reverdito, non vengo a rallegrarmi con Lei: l’essere fatto sindaco di Grado è l’essere esposti ad una grande prova. Vengo piuttosto a farLe i miei auguri che Lei possa superarla, per il bene della comunità, e ancora per la Sua soddisfazione. Mi hanno detto che Lei, ieri sera, ha fatto un discorso nobile, pieno di buon senso, me ne sono veramente rallegrato. E spero che Lei vorrà conservare sempre quel tono, quell’animo aperto verso le legittime aspettative, verso le legittime esigenze di tutti i cittadini. Possa Lei ben meritare questa causa. Io mi conforto guardando spesso e a lungo il mare, leggendo, scrivendo, andando in cerca di conchiglie…” Nella reciproca stima il Lei lascia lo spazio all’amicale Tu.” Ammiro il tuo giovanile impeto con il quale ti muovi in questo difficile ambiente e la tua generosità. Ci vuole del coraggio, nel senso più alto della parola, per fare qui, drittamente, il proprio dovere. Avevo scritto che Elia (il patriarca) e io eravamo soli a Grado: tu, sabato sera mi hai detto persuaso: di vivi siamo noi due soli, qui in paese. Benissimo: così non sono più solo con il fantasma di Elia. Siimi dunque amico fedele e figliolo. Ti abbraccia e saluta Biagio Marin”.

Verso una proposta. Nel 1961 venne inaugurato il Cinema Cristallo ( oggi spento nell’oblio e di proprietà comunale). In quegli anni di efficienza fu centro congressi, teatro, canto(festival) oltre al Cinema, ovviamente. Un riferimento culturale dell’Isola vivendo lo splendore e la mondanità con le settimane del cinema muto.
Edoardo Maricchio annuncia decisioni necessarie per scongiurare la noia delle giornate di pioggia, lodevole iniziativa, che ci si augura non si annoveri tra le incompiute. Primo obiettivo: ridare dignità ad una struttura che nel passato ha dimostrato l’efficienza nella polivalenza. Secondo obiettivo: deliziare il turista e la famiglia.

Grande e bella notizia signor Sindaco, bene nelle premesse e promesse. Allora, un idea a supporto: il movimento di opinione presente e non, nelle associazioni, specialmente culturali, ispirati all’opera cinematografica “Nuovo Cinema Paradiso” di Tornatore, formulano la proposta di modificare l’insegna “ Cinema Cristallo” in NUOVO CINEMA REVERDITO dedicato alla memoria e all’impegno dell’allora Sindaco Reverdito. Terzo obiettivo, mettere in cantiere l’ idea-progetto aperta e rivolta ai giovani studenti, diplomati e laureati, magari gradesi, per un radicale intervento sulla struttura, per una rinnovata destinazione d’uso. Per concludere una citazione provocatoria tratta dal romanzo “il Codice Atlantide: “quando si uccidono i cantastorie di una tribù che non possiede scrittura, se ne uccide per sempre la cultura”.
Si firma il Movimento di opinione con il supporto delle associazioni culturali.

05 marzo, 2012

Isola di Morgo e gli Auchentaller




Josef Maria Auchentaller pittore ed artista eclettico si trasferì da Vienna a Grado nei primi anni del 1900 al seguito della moglie Emma avviata con tutte le sue forze verso traguardi di imprenditoria turistica.

Il pittore, uomo schivo e riservato, si è fatto notare poco a Grado, eppure era uno dei fondatori del gruppo dei seccessionisti viennesi amico di klimt, se non per le decorazioni da lui fatte alla Pensione Fortino e alla Dependance, con grandi motivi marini.

Il vero personaggio, anche se meno noto, tra i due era la moglie Emma.

Donna di forte carattere, nata da una ricca famiglia viennese si trasferì a Grado e nel 1903 aprì la Pensione Fortino, non senza noie finanziarie, "sul reparo" nata dalle fondamenta del Forte Francese

Donna passionale, visse una vita personale giudicata sconsiderata per i tempi, fregandosene delle "ciacole" ebbe una lunghissima storia con un bel giovane di Grado nascondendo ben poco la cosa se le malelingue dell' epoca parlano di un "menage a trois", cosa che non contributì alla stabilità emotiva del pittore e della figlia Maria Josepha.

Acquisì anche l'Isola di Morgo e vi costruì una casa bellissima dotando l'azienda agricola dell'Isola dei più moderni meccanismi dell'epoca precorrendo la moderna agricoltura. ( ho la foto di un mietitrebbia a vapore)

La tradizione orale dei casoneri che abitavano la zona di Marina de Macia (famiglie Longo e Zuliani) racconta della figlia sfortunata e depressa che alla fine nel luglio del 1914 si suicidò.

Io che ho vissuto per molti anni a Marina di Macia mi ricordo bene i racconti dell' amia Zuliani che dipingeva con le parole i tormenti della povera Maria Josepha che secondo lei era stata sepolta sotto la casa in Isola per nasconderne il suicidio, tutti noi infatti abbiano sempre indicato l' edificio (in foto) come " la casa de la morta".

Sono seppelliti entrambi a Grado.

04 marzo, 2012

Monti-L'immenso


Dobbiamo dire che il nostro Presidente del Consiglio ha varie doti e tutte, nessuna esclusa, hanno carattere di eccezionalità:

Monti conosce tutte le cifre del pi greco dopo la virgola.
Monti può dare fuoco alle formiche con una lente d’ingrandimento. Di notte.
Monti sente squillare il telefono con la suoneria staccata.
Monti non si è laureato, ha fondato la sua università.
Monti può impennare su un monociclo.
Monti non accende la luce, spegne il buio.
Monti può accendere il fuoco strofinando due cubetti di ghiaccio.
Monti è capace di sbattere una porta girevole.
Monti è così persuasivo che riesce a convincere uno specchio di non essere lì.
Alcuni sanno scrivere il loro nome sulla sabbia con il piscio. Monti lo scrive sulla ceramica.
Da piccolo Monti dormiva con un orsetto, vero.
Monti salverà l’Italia.
Una volta Monti andò al cinema e il film lo guardò per due ore.
Monti non può avere un attacco di cuore. Il suo cuore non è così cretino da attaccarlo.
Monti è già stato su Marte, ma non lo racconta perché Marte era rosso.
Monti non porta l’orologio perché è lui a decidere che ore sono.
L’unica volta in cui Monti ha fatto un errore è quando ha pensato di aver fatto un errore.
Monti può colpire un ciclope in entrambi gli occhi.
Monti è morto vent’anni fa, ma la morte non ha avuto ancora il coraggio di dirglielo.
Monti non dorme, attende.
L’Italia ha perso la seconda guerra mondiale perché Monti non era ancora nato.
Se la Morte incontra Monti si tocca le balle.
Monti ce l’ha così lungo che la piscia del mattino inizia la sera prima.
Monti fa il donatore per il Viagra.
Se Monti lancia un boomerang, il boomerang non torna indietro.
Quando Google non sa dove trovare un link lo chiede a Monti.
Quanti Monti ci vogliono per avvitare una lampadina? Nessuno. Monti vede nel buio.
Se Monti fosse stato in Twilight avrebbe trombato Bella prima della fine del primo tempo.
Se la montagna non va a Maometto, Monti ce la porta.
Il sole gira intorno a Monti.


http://www.mentecritica.net/mario-monti-facts

03 marzo, 2012

Pasolini-Medea in Mota safon


In questi ultimi tempi si è fatto un gran parlare di Pasolini e della sua vena profetica, segno di attualità del messaggio culturale trasmesso.

Nei suoi libri aveva teorizzato l'evolversi della situazione politica in un facsimile dell' attuale crisi, soprattutto sociale, confermando la qualità del grande intellettuale friulano.

Ma Pasolini per noi gradesi significa il regista d'avanguardia che veniva spesso a Grado, l' amico di penna del poeta Biagio Marin.

Pasolini era attaccatissimo a Grado che frequentava fin dal 1949 assieme al suo amico Zigaina e per la preparazione di Medea era diventato stanziale sulla mota Safon che utilizzava per rilassarsi con gli amici di sempre.

01 marzo, 2012

Lunario di Marzo 2012










Il Lunario di marzo, una poesia che da l' idea di un sogno in caduta libera, poi ti svegli con la tachicardia ma lucido.





Nel Svodo





Caminevo su la riva
co al lento move de le onde
e passo dopo passo
no sintivo più al rumor del paese
al ciacolà de le persone

Me sintivo smontao a ritmo de la marea
perdevo toco per toco
i pisi dell'esistenza,
capivo la meravegia de esse più lisiero
e desmentegamelo, dalongo dopo.

Respirevo, e 'ndando avanti
me sintivo solo in te 'l svodo
comò che continuà no sia ninte oltro
che al disfasse de al spassio stesso.