30 dicembre, 2009

Oroscopo Lagunare 2010


L’astrologia in passato era un mezzo per rendere religioso l’essere umano. Inseriva nella sua vita l’accettazione, la comprensione dello stato d’essere delle cose.

Religiosità e spiritualità, miti e credenze: le basi antropologiche per maghi e maghe "faduni e fadone".
Sangue grosso e unghie sporche, sperare "oltre" è indispensabile, sono anni difficili.
Alla conclusione di un anno difficile, ecco l'oroscopo 2010 elaborato sulle tracce antiche dei signi e dele stele in dialeto graisan:

ARIETE: Scuminsia ad alenà la fantasia, tu farà un viaso ai confini de la realtà.
                No esse pigro.
TORO: Al tovo simbolo sarà un ragno, tu devi esse pronto a fa una granda rede che te giutarà a catà le risorse de la tova vita.
GEMELLI: Tu devi preocupate de che i pensa de tu i oltri, serca de mete in ciaro cò duti la tova posizion, podarave servite a diventà più benvoluo.
CANCRO: Tu devi fate veghe de più in giro e frequentà zente che non tu cognussi.
Al consiglio ze de fa un viaso all'estero.
LEONE: Anno propisio, le tove idee le varà un riscontro dei oltri e finalmente te vignarà ricognosuo la tova capacità.
VERGINE: Tu dovaravi piantala de 'vè paura e fobie, al novo no ze al diavolo, se tu pol sgombra al campo de quii che tu crii nemici.
BILANCIA: Per tu sarave megio smetela de considerà al tovo lavor un suplissio, se no tu rivi gambielo. Tu sarà giutao a fate sintì più in pase co'l tovo destin.
SCORPIONE: Dividi le tove fantasie co cu te fa tremà l'anema e segui co serenità cu che te fa balà al son de un valzer.
SAGITTARIO: Tu devi sbassà al ritmo, tu devi fermate a pensà de più. La cura del corpo te farà sintì più forte e libero.
CAPRICORNO: Tu devi sforsate de migliorà le tove cognosense per cresse. Sfruta al bon momento che tu passi per imparà robe nove.
ACQUARIO: Anno bon, fantasia che diventarà realtà. Una racomandasion, tu dovarà esse giusto e onesto per meritate la fortuna che te tocarà.
PESCI: ZE al tempo de la solusion de problemi gravi che i te core drio da tempo. Tu rivarà finalmente a sintite libero de compiti gravusi e pesanti.

28 dicembre, 2009

Medicamenti popolari


La medicina moderna ci ha abituato ad associare ad ogni malanno una pillola sicuri che tutto si risolva senza fatica ne sforzo.

Fino a pochi anni fa non era proprio così e i rimedi per i vari malanni erano dettati dalla tradizione e dall'esperienza di personaggi al confine con la stregoneria che con varie erbe e componenti naturali facili da trovare nell' ambiente preparavano dei composti da applicare sulle parti malate o doloranti e, incrociando le dita, circa funzionavano.

Uno dei più famosi era la Triaca di cui ho già descritto la funzionalità, con un difetto per la gente comune era costosissima e quindi irraggiungibile, ma c'erano rimedi più popolari e più economici in quantità;

vediamo alcuni di quelli più conosciuti a Grado:
per al "mal de rece" - l'otite, si usava mettere alcune gocce di olio tiepido nell'orecchio;
Al Mal de Testa, pezze fredde attorno al capo;
Al Mal de Gola, gargarismi con l'aceto;
I Tagi - le ferite, unguento di zinco;
Per i Vermi, spicchi d'aglio intorno al collo infilati in un filo;
Per al Mal de Dinti e Zinzive, decotto di malva;
Per al sangue Grosso, salassi con le "sanguete" sanguisughe
Mal del Simioto (bambini che mangiano ma non ingrassano), massaggi con olio di mandorle dalle spalle verso l'osso sacro per respingerlo;
Mal del Molton (gonfiore al collo con febbre), s'impregna una pezza con bianco d'uovo sbattuto e la si lega al collo sino a che il collo si sgonfia.

Eccetera, eccetera.... i malanni sono tanti e altrettanti i rimedi e quindi continua...

27 dicembre, 2009

I Graisani - Casoneri e Scartossiti



Ho scritto tempo fa , che a Grado c'era una frattura ben chiara tra la popolazione che abitava la laguna (casoneri o graisanati) e la gente del paese che si riteneva superiore per censo e per istruzione ai pescatori, che venivano da loro ricambiati con spregio e definiti "scartossiti", modo ironico per descrivere il loro abbigliamento che con giacche e cravatte li facevano somigliare a pacchettini regalo.

Anche il dialetto era diverso, più arcaico e meno influenzato da vocaboli esterni quello lagunare, più aperto a contaminazioni quello del paese abituato a rapporti stretti con il retroterra giuliano triestino.

Il modo di vivere era profondamente diverso, attaccati alle tradizioni e alla stagionalità naturale i pescatori, poco ciarlieri e con poca necessità di parole al di la dello stretto necessario;
in evoluzione rapidissima gli altri, cui il contatto con un'umanità diversa per esperienze e lingua apriva nuovi orizzonti.

Il motore a scoppio e la riduzione della distanze tra Grado e i casoni in Laguna riportarono in paese tutti i "casoneri o americani de palù" rimescolando le carte.
Scomparsi i "casoneri" diventano tutti "scartossiti".

25 dicembre, 2009

23 dicembre, 2009

Grado - Old Fashion

Melangè di filmati old fashion di una Grado(Italy) quasi scomparsa.
Questo puzzle di immagini di varie provenienze mi serve per non dimendicarla.

Alcuni tratti del filmato sono ricavati da opere di altri, che ringrazio.

22 dicembre, 2009

Iniziativa per i bambini


Babbo Natale a Grado...in batela

Gradovoga-Admo-Graisani.com-Sogit

Anche quest'anno Babbo Natale per merito delle Associazioni su descritte farà visita alla nostra Isola.
Il 24 dicembre alle 17.00 approderà nel porto-mandracchio (lato bar al Porto)

Dopo aver salutato i bambini presenti,salirà sulla slitta e attraverso le vie di Grado giungerà in Piazza Biagio Marin dove ad attenderlo ci saranno fornitissimi chioschi con vin brulè per adulti e, novità, da quest'anno anche per i piu piccoli(naturalmente analcolico)crepes e minestroni vari.

La manifestazione è organizzata da: Gradovoga-Admo-Graisani.com- Sogit

Un plauso a tutti ma in particolare dedicato alla Sogit e all'Admo che con grande perseveranza e umiltà continuano la loro opera di supporto locale oltre ai compiti istituzionali di volontariato già gravosi.

Grazie e Bravi!

21 dicembre, 2009

Risparmio ambientale e il compost



Spinti dalla necessità di risparmiare risorse ed ottimizzare gli scarti e i rifiuti urbani si sono inventati un lampione per l'illuminazione pubblica alimentato a metano prodotto dal processo di compostaggio (produzione di gas e compost)che avviene alla base del lampione stesso.


Gli utenti non devono fare altro che depositare i rifiuti organici nell'apposito cestino e di tanto in tanto ritirare il compost formatosi.


Non e' chiaro se esiste un prototipo di questo lampione o se e' solo un'idea al computer, sta di fatto che la filosofia di Haneum Lee, il Rifiuto Illuminato Urbano, e' gia' una religione.

Il compostaggio domestico è un metodo che, imitando il ciclo della natura (in maniera controllata e accelerata), permette di ottenere, dalla decomposizione dei rifiuti, gas metano e un terriccio ottimo (il compost) per il giardinaggio e per l'agricoltura.

20 dicembre, 2009

Ippolito Nievo a Grado




La storia del turismo gradese parte dalla fine del 1800, ed è vero per quanto riguarda il turismo mercantile o moderno, ma Grado e i suoi lidi ospitarono vari personaggi politici e culturali ben prima.
Uno di questi, all'epoca poco conosciuto, era Ippolito Nievo imparentato con i Colloredo di Montalbano che avevano una residenza estiva a Belvedere e nel 1856 passò a Grado una ventina di giorni.

Giovane di 25 anni, sognatore, irrequieto, letterato in erba, poeta e ardente garibaldino (fu uno dei mille) scrisse in quel periodo alcuni racconti (le maghe di Grado) dedicati alle sue cugine le Contessine Cassis; dei racconti in forma di diario arricchiti da disegni. (nella foto Piazza Grande)

Certamente la Grado dell'epoca non lo impressionò più di tanto se descrisse i casoni come "un gregge confuso di anfibie catapecchie" e il campanile lo definì "scamiciato con su la cima un angelo che perde ora una penna ora un dito".

Ma la storia del nostro piccolo mondo lo impressionò e ne descrisse la grandezza imperiale e la ricchezza passata.
Rivelando la sua origine anti imperialista e anti clericale descrisse la fastosità della Basilica di S.Eufemia creata a spese dei sacrifici dei pescatori fedelissimi.

L'autore riportò poi i suoi appunti nel romanzo che lo consegnò alla storia della letteratura italiana "Le confessioni di un Italiano"

18 dicembre, 2009

Fanghi in Valle Cove


Ero in Comune ieri mattina, il freddo e la bora mi hanno dato giornata libera, e ho assistito a una tranche della riunione del Consiglio Comunale riunito dalle 10 di mattina? - beati loro che hanno del tempo libero in quelle ore della giornata- ho sentito la parte relativa al nuovo parcheggio di Viale della Stazione (non esiste in toponomastica gradese) qualche bisticcio tra opposizione e maggioranza e approvazione.
Poi la parte che mi interessava di più, lo sversamento di fanghi di risulta dal fiume Corno in una zona della Valle Le Cove nei pressi del cimitero, questione sollecitata dalla richiesta di un consigliere di minoranza, è stata quasi stoppata dal Sindaco che non ha lasciato finire la spiegazione del programma concordato con il Commissario per la Laguna al suo dirigente dell'Ufficio Tecnico.
Dal Piccolo del 17/12/09 il fatto veniva esposto come foriero di preoccupazioni che richiedono la massima informazione pubblica possibile perchè i fanghi da sversare vengono descritti di categoria B (inquinati da metalli pesanti a rischio di dispersione nell'ambiente) invece il dirigente comunale, smentento di fatto i dati dell'articolo del Piccolo, li ha descritti di categoria A (materiale inerte non inquinante) e la previsione di tombare un’area lagunare in Valle Le Cove, nei pressi del cimitero.
17.500 mq corrispondenti a 85mila metri cubi di materiale per colmare una zona (non tutta la valle) della Valle Comunale Le Cove (come mai non è stata ancora assegnata a nessuno?) indicata in rosso nella cartina a fianco.
Alla precisa domanda del consigliere Clama di quale fosse il ritorno per Grado per un simile scambio (ognuno dovrebbe tenersi o farsi i fanghi suoi), il Sindaco ha cominciato ad agitarsi e vista la mancanza dell'assessore competente ha troncato sul nascere la spiegazione rimandando per correttezza ad altra seduta del consiglio la questione, il suo dirigente però è riuscito a dire che il comprensorio di Marano accoglierà i fanghi prodotti dall'escavo della nostra Laguna (tutti di categoria B) quando la loro cassa di colmata ben più grande sarà pronta ad accoglierli.
Ora speriamo che le etichette dei fanghi siano in regola e non scambino le bandierine.

17 dicembre, 2009

Supermercati - La Dannazione Maschile



Tempo di festa, tempo di regali e spese straordinarie.

Un rito la spesa al supermercato.

Uomini con facce scure, rassegnate.

Tentativi di partecipare al rito della spesa -cosa vuoi capire tu di cosa ci serve-;
gesto furtivo e butti dentro al cestino qualcosa, beccato, neanche avesse il radar, e rimesso al posto l'oggetto desiderato.

Una lagna, una sofferenza a cui non ci si può sottrarre.

A noi maschi ormai tocca subire.

Genuflessi alla forca caudina del testosterone, balliamo un limbo al contrario che ci rende spesso ridicoli anche alla nostra ex bimba adorata.

Ormai siamo ometti addomesticati da queste donne moderne, così emancipate che più che essere felici, gli interessa avere sempre ragione!

Una volta era più semplice, una clavata sulla testa e si rimorchiava nella grotta.

Forse si era tutti più felici (noi certamente), senza ansie da prestazione, punti G da ricercare come una caccia al tesoro.

Alla vostra ava neanderthaliana forse restava un leggero mal di testa, ma tanto lo hanno quasi sempre anche ora.

Poi le tesserine a punti, cose arcane, dedicate al sesso femminile unico addestrato e autorizzato a capire come funzionano e a cosa servano.

Al supermercato, quando sono da solo, mi chiedono sempre se ho "la tesserina", non ho mai capito perchè.

Però ho notato che anche senza tesserina mi fanno passare lo stesso. Boh!

16 dicembre, 2009

Poesie di Stefano Dovier (Teti)---Sghiribissi


Stefano Dovier in arte (Teti) ha pubblicato con l'appoggio della Sogit e di sponsor amici un libretto di poesie "Sghiribissi" con l'arredo di fotografie di Luca DeCorte.
Una bellissima iniziativa se si pensa che tutto il ricavato andrà in beneficenza.
Un solo commento: Bravi!

Come si potrebbe commentare il libro di teti:
L’atmosfera di questo libro, come già suggerisce il titolo, è quella dello spazio-tempo provvisorio, precario, contingente e puntiforme.
In un quotidiano lagunare che non si arresta, che ci vede attraversare i suoi fanghi come caduche ombre e marionette del divenire (un caleidoscopio di maschere), nelle momentanee soste che ci è consentito di trasformare l’esperienza in significato, in metafora e simbolo.
All’impermanenza della vita contemporanea si lega un assurdo che corona la sua simbolizzazione e che si appella alle forze dell’uomo- o in tal caso del poeta- per germogliare un significato. L’istante contemplativo, nella puntiformità della situazione temporanea, è strappato alla deriva delle abitudini sulla base di momenti, soste per ripartire, istanti di gratuita tregua.

...e no gero imbriago....!

"Sabato 19 dicembre 2009, sarà possibile acquistare il libretto di poesie "sghiribissi" di Stefano Dovier, chi lo desidera può contattare la Sogit (Sandro Marchesan) o Stefano Dovier tramite FB e potrà ritirarlo il giorno 3 gennaio 2010 presso l'auditorium Biagio Marin alle ore 18.00 in occasione dell'evento "festa della solidarietà", tutto il ricavato e SOTTOLINEO TUTTO verrà dato in beneficenza."

15 dicembre, 2009

La Sala di Lettura


A Grado sin dall'inizio dell'avventura turistica la cultura ha fatto parte del pacchetto offerto all'ospite.

L'evasione culturale, il relax che ne deriva, era tra le prime preoccupazioni dei dirigenti del Comitato di Cura che nel 1893 inaugurò il Kursaal con la presenza di pubblicazioni, libri e riviste e al pomeriggio formazioni musicali per intrattenere gli ospiti.

Nonostante la necessità per vari motivi di spostare la collocazione fisica del Kursaal:
dall'Hotel Lido, in via Gradenigo, in Viale Vittorio Emanuele, alla nuova sede del Municipio nel 1929.

Con ultima sede presso il caffè Tivoli (nella foto) adiacente all'Esplanade proprio di fronte alla Spiaggia.

Nel 1963 con l'apertura della Biblioteca Civica "Falco Marin" i servizi vennero estesi anche agli ospiti estivi, continuando così nella tradizione di ospitalità e cultura per tutti.

Una "Biblioteca in riva al mare" confermando per Grado il nome di Isola del Sole e di Cultura.

14 dicembre, 2009

Il Presepe di Alice


Profittando dei doni che il mare è in grado di fare ho messo insieme, con l'apporto fondamentale della mia nipotina Alice, questo presepio.

Che sia di buon auspicio per tutti.

13 dicembre, 2009

Le Streghe - Strighe


A Grado anticamente si conviveva con i morti.

Il cimitero era situato accanto alla "Ciesa granda" sino alla Canonica, era di forma triangolare e in uso sino al 1906, chiamato "Pulindron".
Era simile, nella forma, alla vela triangolare "Pulindron" situata sul "spontier" del trabacolo

La tavola su cui si mangiava ogni giorno poteva divenire, per necessità, cassa da morto per qualche familiare.

Si può capire così lo stato di catatonica superstione in cui vivessero i nostri antenati e il prendere corpo nell' immaginario collettivo di esseri terrificanti con poteri soprannaturali che impaurivano con il loro apparire improvviso quando l'oscurità era più intensa o magari accompagnata da una leggera nebbiolina.

Ovviamente erano tutte mutazioni del Diavolo che con le sue arti tentava il credente per portarlo alla perdizione.

Domenico Marchesini-"Menego Picolo"- intriso di grande religiosità, cultore dei riti e delle costumanze gradesi che nel riconoscere la presenza del maligno riaffermavano e rafforzavano la fede del popolo- descrisse così quelle che sono le più note tra le streghe. Le Varvuole:
"Ze strighe de spirito maligno destinae de 'ndà vagabondando pe'l mondo"

Gli adulti per calmare i piccoli più vivaci le usavano come deterrente per calmarli e non farli allontanare troppo da casa.

Ovviamente il rimedio contro tutte le immagini diaboliche era la devozione, il buon comportamento e la preghiera, guai a mancare una messa della domenica.

Proprio come oggi!

L'immagine è una splendida tavola dell'artista gradese Dino Facchinetti

12 dicembre, 2009

A Tavola con i nostri vecchi


E' in arrivo un groppo di aria fredda russa e  la voglia di stringersi addosso i muri di casa sarà più forte, la prossimità delle feste, poi, favorirà incontri e riunioni familiari e con esse la voglia dello stare in tavola.

Allora ecco due ricette proposte da nomi altisonanti del nostro piccolo universo gradese:

Fra Martino Rossi-
Conosciuto  come Maestro Martino, cuoco del camerlengo e patriarca d'Aquileia Ludovico Trevisan, scrisse il Libro de arte coquinaria, propone uno zabaglione che per l'apporto calorico si può considerare doping:

Per fare bono zambaglione per farne una taza, piglia quatro ova zoè lo rossame, e zucharo e canella a sufficienzia et de bono vino amabille, e sel fusse troppo fumoso mettili uno poco d'aqua o de brodo magro poi fale cocere amò se coce lo brodeto et sempre menace con lo cugiaro et quando se imbratta [ponilo in taza].
nel 1457.


Biagio Marin
bisognerebbe dilungarsi per descrivere tutto  ciò che è stato e ha fatto, ma diciamo un' unica parola che lo riassume - Poeta

Descrive così "Al Boreto"

El boreto de Liseta
xe 'rivao comò un gran don,
i mancheva un gran de sal
ma, del resto, gera bon.

Do moreli de bisato
i ha cundio un datragan;
l'agio drento ben disfao
e l'aseo de bona man.

Ma no devo lassà in parte
quel bon rombo de Nadal
messo in meso cò gran arte,
un bocon de gardenal.

Xe vignuo col pignatin
bon odor de casa mia
e la vanpa nel camin
che porteva l'alegria.

10 dicembre, 2009

Addobbi natalizi del mare





Anche il mare sente la festività natalizia e prepara i propri addobbi.

Nella foto una formazione corallina sulle ventie in Golfo di Trieste

09 dicembre, 2009

Eroi a Grado - Luigi Rizzo



Luigi Rizzo-siciliano di Milazzo, detto l'Affondatore per le sue imprese di guerra, arrivò a Grado verso la fine del 1915 con il grado di tenente di vascello.

Uomo di mare, di tradizioni marinaresche e patriottiche, divenne famoso per le azioni di guerra al comando dei suoi MAS (Memento Audere Semper)fragili imbarcazioni ma velocissime con cui il nostro eroe, profittando della loro manovrabilità ed agilità in mare, affrontava con sprezzo del pericolo navigli di stazza ben superiore sino ad affondare nel porto di Trieste nel 1917 la corazzata Wien e nel 1918 nelle acque di Premuda la Santo Stefano che gli valsero le medaglie d'oro e d'argento al valor militare.

Nel 1917 Luigi Rizzo sposò a Grado, poco prima di evacuare l'Isola visto lo sfondamento austriaco del fronte a Caporetto, Giuseppina Marinaz.

Negli anni di Grado seppe farsi voler bene dalla popolazione residente per la sua abilità marinaresca e la spensieratezza di fronte al pericolo che lo rendeva particolarmente simpatico ai nostri rudi vecchi abituati a parlare poco ma di mare ne capivano.

Morì a Roma nel 1951.

A lui nominato Conte di Grado il nostro ricordo per un coraggioso soldato e valente uomo di mare.

08 dicembre, 2009

Gianni "Cavalin" Marchesan



Gianni Marchesan, detto popolarmente “Gianni Cavalin” è uno dei tanti personaggi della nostra Isola che ha lasciato traccia di se attraverso le parole delle sue canzoni.

Le compone, in coppia con Luciano Facchinetti detto "Siego"alle musiche, con testi che rappresentano uno spaccato straordinario della Grado degli anni settanta.

Bravo musicista e fine umorista assieme all'amico "Siego" e ad Arturo Marin formò il Trio Saltapasti scrivendo tra le più belle e cantate canzoni della Grado popolare e allegra.

Descrive bene in questa canzone come la vanità si debba fermare di fronte alla necessità:

"POVERO MA IN CAPELO"

L’elegansa la me piaze,
ma se vago drìo la moda,
la scarsela resta svoda
e me toca dimagrì

e se anche le vetrine
le hà vistiti in abondansa,
co’ trascuro la gno pansa
più no posso caminà.

II
Me cavao sto capricio
Ma, se a posto xè la testa
Al gno stomego protesta
E nol sente la ragiòn

Co’ le ganbe che se piega
No me tiro su de’ leto
E stasera un bel boreto
Col capelo me farè.

Ritornello

Me basta ve’ ‘un capelo
Se vogio comparì
Ma do sardele in tola
Te vol pe’ no murì
E duta la fadiga
Xè quela de studià…
Se devo fame belo
O tome de magnà !

( finalino )

O tome de magnà


06 dicembre, 2009

Bando -Festival della Canzone Gradese 2010


Bando Festival della canzone Gradese 2010

Art.1 - Il Circolo Jazz Grado “Quelli del festival”, tenuto conto che il dialetto è l’espressione viva, ricca di tradizioni culturali, letterario - musicali, organizza la XLIV. edizione del FESTIVAL della CANZONE GRADESE.
La manifestazione popolare ha il preciso obiettivo di valorizzare la tradizione di Grado nelle sue espressioni poetiche e musicali mantenendo viva la parlata.

Art.2- Le canzoni in gara, CATEGORIA ADULTI, dovranno essere così presentate, pena l’esclusione:
a) il testo dovrà essere rigorosamente in dialetto gradese;
b) la partitura musicale dovrà essere ad una voce con accompagnamento di pianoforte (o fisarmonica), con l’indicazione degli accordi simbolici completa di testo letterario;
c) i partecipanti dovranno allegare al testo la partitura musicale, il tutto in cinque copie contrassegnate da uno pseudonimo che sarà riportato, successivamente, all’esterno di una busta contenente il nome e l’indirizzo dell’autore o degli autori;
d) i partecipanti dovranno allegare una registrazione completa del brano musicale assolutamente inedito (Cd );
e) ogni elaborato dovrà essere accompagnato da Euro 10,00 (dieci a parziale copertura delle spese organizzative e consegnato al responsabile dell’organizzazione, nel giorno 05 gennaio 2010 dalle 10.30 alle 13.00, presso la Biblioteca Comunale sede di Via ORSEOLO- Grado;
f) i partecipanti al concorso s'impegnano a non divulgare le canzoni presentate al FESTIVAL, sino alla conclusione del medesimo, pena l’ ESCLUSIONE.

Art. 3- Un’apposita commissione giudicherà, insindacabilmente ed inappellabilmente, le composizioni regolarmente pervenute, scegliendo fino a DIECI finaliste che saranno presentate durante serata conclusiva del FESTIVAL DELLA CANZONE GRADESE.
Gli autori delle canzoni finaliste cedono tutti i diritti dei brani all’organizzazione e proporranno al direttore artistico della manifestazione il nominativo del cantante esecutore entro e non oltre (pena l’esclusione) dieci giorni dalla pubblicazione delle stesse.
In sede di votazione, durante la serata finale, il pubblico in sala potrà esprimere fino a due preferenze. Potrà essere considerata, di concerto con i finalisti, l’opportunità della presenza di una giuria speciale.
Per evidenziare il carattere puramente dilettantistico - popolare della manifestazione, non sono ammessi al FESTIVAL DELLA CANZONE GRADESE autori e compositori iscritti alla SIAE.

Art. 4 - L’organizzazione, per il buon fine della manifestazione, può apportare delle modifiche al vigente regolamento e non si assume alcuna responsabilità verso i concorrenti nel caso di sospensione o rinvio della serata finale del FESTIVAL della CANZONE GRADESE.
Grado, novembre 2009

NB le prime tre classificate parteciperanno di diritto alla finale del festival regionale FVG e ad una serie di manifestazioni, locali , regionali e/o nazionali coordinate dall’organizzazione
1946-2010
Festival
della
Canzone Gradese
CircoloJazzGrado

05 dicembre, 2009

Sorci verdi nell' Uso Civico


Il neonato Comitato per la gestione degli Usi Civici ha organizzato ieri una conferenza, in tantem con l'Italia dei Valori (c'era l' On.le Monai), per esporre al pubblico gradese lo stato delle cose e il conflitto (preannunciato) creatosi con il Comune di Grado a proposito della cessione degli usi civici dell' area dal parco delle rose per la costruzione del parco termale.

Bisogna dire che l'amministrazione prende le cose alla leggera, tradendo in toto il suo programma di trasparenza nelle decisioni collettive, pretendendo dai cittadini una cambiale in bianco su uno stravolgimento serio del diritto comune e che riguarda tutti per gli anni a venire.

Direi che, visti i precedenti di Grado e la sua cementificazione, sia il caso che espongano con chiarezza il progetto delle nuove terme:
le zone d'intervento, l'impatto ambientale previsto, i vincoli che il privato dovrà osservare, l'autorità (neutra) che controllerà che tutto resti nei binari prestabiliti.

la Regione pretende, per iniziare l'iter progettuale, l'area priva di vincoli mostrando una prepotenza insolita ma in linea con le ultime mosse di questa Giunta che è insofferente ai controlli dei Comuni come se spendessero soldi loro e non nostri e dopo aver trattato Grado come cenerentola per decenni sembra che ci facciano la carità, pretendendo serie garanzie.

Nessun progetto (faranno una gara internazionale), si sa che bisogna liberare da ogni vincolo l'area in oggetto chiedendo un atto di fiducia al buio, incredibile che abbiano portato in Consiglio Comunale una tale deliberazione senza informare la popolazione in pubblica assemblea in paese (si sono dimenticati l'arengo).

Il sindaco, poi, non ci fa una bella figura quando dichiara, ai giornalisti, astratti i diritti di pesca e caccia sull'area;
si adegui ai tempi sig. Sindaco e usi la fantasia per una pesca di turisti e una caccia di clienti e vedrà che l'uso civico torna di attalità;
... poi intercederà per un trattamento economico differenziato per i residenti gradesi.
Mi scusi sa, signor sindaco, mi sento davvero poco rappresentato da Lei sia economicamente sia nell'orgoglio di essere gradese.

In buona sostanza la situazione attuale è che a seguito di un esposto promosso dal Comitato degli Usi civici il Commissario ha bloccato l'iter del bando per la liquidazione dell'uso civico, fermando il Comune, accogliendo le tesi del Comitato e con richiesta di approfondimenti della questione.

Ma temo che non finirà tanto facilmente con la composizione pacifica della questione, credo invece che ne vedremo ancora delle belle e ci faranno vedere i sorci verdi.

Continua...

04 dicembre, 2009

Gli Asburgo a Grado


Il primo dei regnanti d'Austria a presentarsi a Grado fu l'arciduca Carlo Ludovico d'Asburgo nel lontano 1873, provenendo da Aquileia che cominciava a restituire dal sottosuolo i tesori romani e aveva destato l'attenzione delle teste coronate di mezza Europa creando così,anche per la nostra Isola, interesse e curiosità.

Nel 1885 arrivò a Grado, proprio dopo un terribile fortunale che distrusse quasi tutti i campi coltivati e fece diverse vittime tra i pescatori impegnati in mare, l'Arciduca Alberto d'Asburgo che informato della cosa fece una donazione per le famiglie toccate dall'evento.

Nello stesso anno arrivò in pompa magna l'Arciduchessa Stefania a bordo del vapore "Fantasia" imbarcandosi dal molo di Belvedere .

L'arrivo dei coronati ospiti, ogni volta suscitava l'entusiasmo della gente ben poco abituata a vedere gente di così alto lignaggio e squisito comportamento.

Insomma da quei di: vemo scuminsiao a piegasse in do a ogni vista de foresto ben vistio (in foto), me par de vighili co i oci dei nostri veci e fantulini del tempo i varà parso de veghe alieni, l'efeto ne ze restao fin incuo,

...e la storia continua (sic).

02 dicembre, 2009

I Banner


Oggi voglio parlare di questa cosa in cui siamo dentro adesso, ossia internet e dei mezzi di marketing che si usano per attirare il popolo del Web.
Si sa che su internet esistono dei bandieroni pubblicitari colorati e lampeggianti.
Si chiamano banner.
Insomma, voi state leggendo un sito che vi piace o guardando qualcosa, delle foto per esempio, e sopra o di fianco, c’è questo cartellone animato che si agita come un ossesso nel tentativo disperato di attirare la vostra attenzione.
A voi di lui non frega niente, lo vedete solo con la coda dell’occhio.
Però un pochino tutto quel dimenarsi vi da fastidio.
Si dice che nell’ultimo anno, nessuno al mondo sia stato talmente fesso da cliccare su uno di codesti banner, per cui non si sa cosa succeda dopo.
Comunque, nonostante tutto, c'è qualcuno che ci marcia più che bene.

Un altro fastidioso oggetto pubblicitario è il pop up.
Già il nome è da scemo.
Viene dall’inglese: to pop up, comparire all’improvviso, insomma, rompere le palle.
Il pop up è quel coso che fiorisce in mezzo alla pagina senza neppure avvisare, per impedirci di consultarla.
In alto ha un bottoncino piccolo piccolo con scritto ‘chiudi’: esso rappresenta l’unico modo per disintegrare il pop up.
Peraltro spesso il pulsante 'chiudi' non funziona, o finge di non saper funzionare.
Fortunatamente, il pop up risulta quasi in estinzione.
Ci sono infatti altre forme pubblicitarie, meno invasive ma altrettanto insinuanti.

Ad esempio: tu stai leggendo la ricetta della pizza margherita, oppure stai solo cercando una ricetta della pizza margherita.
Bene. Il sito – astuto come una volpe – capisce che sei interessato a un argomento specifico, e che quindi sarebbe meglio offrirti una promozione pubblicitaria mirata: allora indaga la semantica del caso e a corredo della lettura ti propaganda indirizzi di pizzerie.
O, se è poco intelligente, la reclame di articoli da giardinaggio e concime per margherite.
Pare che questo sia il futuro della pubblicità.
Andiamo bene.

In ogni caso prestare attenzione.

01 dicembre, 2009

Denti di cane - Dinti de Can


Nuove frontiere nella cura e sostituzione dei denti.

Uno studio dell' Università di Pechino propone come alternativa alle protesi in ceramica i famosi "Denti di Cane" - Chthamalus stellatus - Categoria: Cirripedi e Balani.

I denti di cane sono crostacei dall'endoscheletro modificato, a forma di un tronco di cono, costituito da sei piastre calcaree che in età adulta equivalgono, in durezza, la ceramica.

Vista l'abbondanza del prodotto in Golfo di Trieste (vedi foto) si aprono nuove prospettive commerciali per i produttori.

30 novembre, 2009

Lunario di Dicembre


Per il Lunario di Dicembre uso questa poesia che ho scritto in lingua, perchè non trovavo le parole sufficienti in graisan.









Cuore Sperduto


..quando ti si gonfia il cuore, e lo lasci andare.. 
voli con lui..
la sensazione è quella di affidarlo al vento.. 
come un palloncino sfuggito dalle mani di una bambina.. 
e comincia a volare..
e salire.. in alto..
lontano da tutto, e tutti.. 
da logica e ragione..
corre lontano e non ha meta..
sospinto dall'aria.. 
e osserva.. e sente.. e batte.

Ma i palloncini, hanno vita breve.. 
tra un poco scoppierà..
ci sarà solo un nastrino colorato che perderà quota..
e si depositerà da qualche parte nascosta o meno alla gente..
Sono stanco, ma forse non è la sensazione giusta...
io, non riesco a dare una forma al mio animo..
deluso, non realizzato, sperduto,..
la prossima volta dovrò seminare briciole o sassi dietro di me..

per ritrovare la strada.

29 novembre, 2009

Rosario: dal cilicio al silicio


Tempi che mutano, simbologia religiosa in discussione, preghiere che diventano risse verbali, paladini della fede improvvisati che per apparire si trasformano da pagani in bigotti "basabanchi":
Eppure c'è una preghiera della Chiesa che attraversa questo impatanato, olezzante "nuovo" e conserva il grande sapore di una volta, il sapore autentico della fede: Il Rosario.

Il Rosario è una preghiera democratica, si fa assieme ma non occorre la presenza del prete per recitare i misteri: gaudiosi, gloriosi e dolorosi.

Mi ricorda le serate di primavera/estate con le donne in strada attorno alla cappella della Madonna a pregare con grande intensità e con una cadenza quasi musicale, noi bambini a correre e giocare sullo spiazzo e i continui -ssst!- lanciati periodicamente tra un Ave Maria e l'altra.

Ma la Chiesa si evolve e segue i tempi, così anche il rosario diventa un oggetto elettronico, un ovetto con registratore incorporato che ha il rosario per ogni giorno della settimana, comprese le litanie.

Grande successo e apertura di un sito appropriato, non c'è più religione.

Dal cilicio al silicio.

26 novembre, 2009

Armageddon

C'e' mancato un pelo...

Lo scorso 6 novembre la Terra e' stata sfiorata da un asteroide di 7 metri di diametro, passato a soli 14mila km di distanza (molto meno della distanza Terra-Luna).

Tranquilli, gli asteroidi potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta sono più di 1.000 e nel solo mese di novembre ben undici ci passeranno vicino.

State mooolto fermi!

25 novembre, 2009

Piano delle bonifiche e dei dragaggi in Laguna


Escavo dei canali lagunari.

Tema già trattato tempo fa riprendendo una dichiarazione dell'assessore alla pesca del Comune di Grado.

La Regione ha previsto un intervento complessivo di 230 milioni di euro in 20 anni, di cui 40 per la Laguna di Grado.

L’opera di escavazione che la Regione si accinge ad approvare verrà eseguita grazie al Piano di gestione Sic/Zps che regolamenterà tutto quanto ruota attorno alla laguna e consentirà, soprattutto, con uno specifico finanziamento (2 milioni all’anno per 20 anni), di risolvere il problema della profondità dei canali lagunari navigabili.

È un Piano a valenza comunitaria (il progetto è stato finanziato dalla Comunità Europea).

Il piano di gestione è l’unico strumento che, seguendo le direttive ”Habitat” comunitarie, può dare le soluzioni al problema dello smaltimento dei fanghi.

Ha allegato, infatti, anche il disciplinare per la movimentazione dei fanghi di dragaggio.

Una questione quest’ultima che rappresenta il vero nodo che impedisce l’asportazione dei fanghi, considerati rifiuti speciali da smaltire in apposite discariche.

In deroga alle disposizioni vigenti viene consentito, invece, l’asporto del sedimento con l’autorizzazione a depositarlo ai margini del canale.

Se il fango ha le stesse caratteristiche può essere utilizzato anche per munire mote, barene e gli argini delle valli da pesca.

Gli interventi programmati per il 2010, avranno tre linee operative:
il risanamento ambientale (messa in sicurezza e bonifica aree inquinate;
il ripristino della circolazione lagunare e della sicurezza in laguna con interventi specifici di dragaggio;
la creazione di un sistema di gestione della laguna che miri ad un suo costante monitoraggio.

Il Piano di gestione prevede, tra l’altro, che i fanghi derivanti dall’ordinaria e straordinaria manutenzione dei canali e dal ripristino di antichi canali funzionali al riequilibrio delle condizioni idrauliche lagunari, devono essere prioritariamente impiegati all’interno della laguna stessa, previa verifica della compatibilità chimico-fisica e dei picchi inquinanti.

Fin qui la terra promessa è bella, ora la realtà:

Vista la realtà economica pubblica fatta di tagli:
ci sono i soldi per portare a termine opere così importanti e impegnative o è l'ennesima chiacchera politica che porta lustro al momento ma si rivela la solita cofana nei fatti?

Il Commissario è in scadenza di carica al 30/11/2009 gli verrà rinnovato l'incarico o per l'ennesima volta verrà buttato a mare l'esperienza accumulata in questi mesi difficili (gestione del caso Caffaro di Torviscosa).

Io sono ottimista ma i precedenti non sono certo a favore dell'amministrazione Regionale che promette da decenni alle popolazioni interessate interventi risolutivi per la Laguna e ogni volta per un motivo o per l'altro tutto viene rimandato, salvo risuscitare i problemi quando fanno più comodo.-

24 novembre, 2009

Molluschi - I Bulli (bucai)



Incontri in mare.

Un agglomerato bianchiccio, attaccato alla ventia del vivaio, sembra una spugna e invece sono nidi d'uova fabbricati dai Murex Trunculus nei quali il mollusco depone una grande quantità di uova.

Il Bullo o Murice tronca, è un mollusco gasteropode con una conchiglia robusta munita di prolungamenti gibbosi.

La specie murex trunculus (di murici si conoscono circa 250 specie) ha colorazione esterna tendente al bruno.

La riproduzione Avviene nei mesi primaverili.

Il Murice è uno dei molluschi marini più conosciuti fin dall’antichità per la tinta che I Fenici di Tiro, con uno straordinario procedimento di lavorazione, ricavavano dai Murex .
La loro celebre “porpora”, per tinteggiare le preziose lane di imperatori, sacerdoti e patrizi romani, era richiestissima.

23 novembre, 2009

Le nuove Terme


Siamo tutti in attesa di conoscere i progetti che concorreranno alla gara per la costruzione delle nuove Terme Marine di Grado, per noi rappresentano l'occasione di un rilancio come località turistica, qualificando l'offerta e adeguandola ai nuovi modi di far turismo, che chiede servizi all'altezza.

La gara per il progetto delle nuove terme che si sta partorendo, ha precedenti internazionali che partono da lontano nel tempo, a dimostrazione della necessità, da sempre, per Grado di avere una struttura specializzata moderna e funzionale.

Scartabellando tra vecchie cose ho trovato questo progetto (vedi foto) dell'Architetto Karl Ehn di Vienna che giovanissimo nel 1908 affrontò il problema delle terme con una tesi di laurea intitolata "Sistemazione dei Bagni di Grado" lavoro brillante e per l'epoca modernissimo.

L'architetto viennese a dimostrazione del suo valore continuò la sua carriera divenendo uno dei più famosi professionisti austriaci realizzando il Karl Marx Hof di Vienna.

22 novembre, 2009

Tempi moderni



Un tempo sposarsi era faccenda faticosa e seria (vedi la fotografia sembra siano a un funerale), c'era una procedura da seguire e dei muri da superare.
Primo- avvertire la madre dello sposo che doveva approvare (radiografia della sposa e relativa famiglia),
Secondo- ovviamente affrontare i genitori della sposa (radiografia dello sposo e relativa famiglia)
terzo- avvenuto il fidanzamento, le uscite erano programmate con i parenti e sotto gli occhi di tutti, ma superate le forche caudine dei parenti potevi programmare la tua vita insieme.
Lo sposalizio in chiesa con passeggiata in piazza con i parenti a fare coda.
Insomma una faccenda seria e duratura

Oggi lo sposarsi non è di moda, ci si mette insieme e i genitori in genere sono gli ultimi a saperlo.
Una nuova filosofia del vivere in comune, la convivenza.
Compagno o compagna sono i nuovi termini per indicare il tuo doppio, manca solo l'inno Internazionale.
Poi l'allegria (vedi foto), è una componente essenziale dello stare insieme moderno, bicchierata tra amici nel solito bar, chiacchere con le amiche per aggiornarle sull'improvvisa decisione.
Giornate di passione e grandi feste almeno inizialmente, sinchè dura la passione, poi alle prime difficoltà e incomprensioni, ciao, ci si molla a muso duro -e via senza pensarci.
Vai di bordello in bordello e che si fa degli eventuali figli?
Odio eterno, cattiverie, coinvolgimento dei genitori (ora si!).
Insomma una cosa dolorosa e seria, ma non duratura.

Insomma sposarsi o convivere è sempre una cosa seria, ma che volete i tempi sono cambiati, sono tempi moderni.

21 novembre, 2009

L'Isola d'Oro


La foto, dei primissimi anni '30, mostra Grado in pieno sviluppo turistico senza forzature e con il dente della scogliera, costruita per riparare il canale d'accesso al porto, da cui nascerà la spiaggia vecchia o Costa Azzurra, che con questo si dimostra di gran lunga più giovane di quella nuova.

Grado in quegli anni era l' Isola d'Oro e tutti noi credevamo ci si riferisse al sole, solo dopo tanto tempo scoprimmo che si trattava di ben altro e il termine era proprio letterale - Oro in senso di denaro, sic!

19 novembre, 2009

I fantasmi gradesi



Da studi demografici attendibili risulta che entro il 2050 i gradesi autoctoni scompariranno del tutto o comunque diventeranno numericamente inferiori ai "foresti".

Già ora il dialetto è in completa defaillance (termine derivato dagli occupanti francesi) e parlato interlacciato con termini in lingua o addirittura inglesi (a ricordo del rogo del Comun) e destinato a corrompersi sempre più visto che le mamme pretendono la parlata in lingua dai loro pargoletti.

Qualcuno tenta ancora di difenderlo o perlomeno ricordarlo ma è sempre più complicato per le interferenze triestine e friulane nella parlata comune.

Fatto sta che, dopo la migrazione forzata di quasi 1000 nostri concittadini verso i comuni limitrofi causa i prezzi impraticabili degli immobili a Grado, l' età media si è alzata di colpo e quelli che possono dire "nato a Grado" ormai sono ben pochi.

Finirà che Grado antica e anche la storia della nostra infanzia saranno oggetto di studi di antropologia (a proposito ho collaborato con una ragazza veneziana che ha fatto una tesi di laurea sull'antropologia gradese) e di etnologia che faranno ricostruzioni ardite e fantasiose sulla vita sociale e culturale degli abitanti di questo lembo de "sabion" strappato al mare e abitato all'epoca da protoveneti romanizzati.

Diventeremo fantasmi, ricordi, memorie; a questo punto sarebbe bene, seguendo l'idea in corso a Venezia raccogliere il DNA dei pochi rimasti per eventualmente clonarli in futuro.

18 novembre, 2009

Gasparino Lugnan


Qualche volta è tempo di pianto e di ricordi tristi, in questo caso ricevo da Leonardo Tognon la notizia di una serata di sport dedicata ad un amico prematuramente scomparso, è giusto ricordare.

“In ricordo di Gasparino Lugnan”
questo il tema di una sera che gli amici hanno inteso dedicare alla memoria per la recente scomparsa dell’amico Gaspa.
Si è formato d’incanto nel nome dell’amicizia e del basket il “Dream Gaspa Team Grado” che si è dato appuntamento per il primo incontro – ritroviamoci assieme.

Sono gli amici della giovinezza, gli atleti del campo di basket, amici del playground-(campetto della Casa Balilla) che assieme a Gaspa dedicavano parte della loro giornata al basket, amici delle calssi ‘62-‘63-‘64 che alla palestra di Aquileia si sono ritrovati per una partitella in ricordo.

Gasparino Lugnan, Gaspa per tutti noi amava lo sport, praticato e urlato dala tribuna: un bel numero 4 o 5 nei quintetti giovanili, un tifoso che ha sostenuto l’ApGrado nel periodo della promozione e serie D anche nelle trasferte in terra veneta, un tifoso del calcio, ultras dal cuore gentile, interista sfegatato ma sincero, per tutti un amico.

Ed ecco l’idea di ricordare con il sorriso sulle labbra e con una partitella di basket, senza tanto clamore, ma con tanta amicizia.

Alla fine la pizza tutti assieme, la chiaccherata, la risata, il ricordo, tutto in grande normalità. BRAVI.

La notizia si cela nella semplicità nel non clamore

Nella foto storica i protagionisti in piedi : Maurizio Cacciavillani ( atleta bivalente duplice veste di giocatore e arbitro), Sandro Toso ( infaticabile e silenzioso come un pesce…), Daniele Pizzignacco (un diesel), Dario Monferà ( metodico), Paolo Zulini (un elegante plash pivot), Gian Regolin (il talento che ci ha deliziato con le sue bombeeeeeeeeeeeee),Alberto Cicogna (meticoloso, preciso atleticamente in ordine), Aloisio Bellan (super atleta ), Giuseppe Corbatto (piedi sempre rivolti a canestro) –
Accosciati : Aldo Guzzon ( no ha perduto lo smalto di un tempo), Marco Pigo (diligente con spirito calcistico) Marco Polo ( metodico – ragionieristico).

Bravissimi ragazzi e ognuno mantenga nel cuore il pensiero di Gaspa ( chissà cosa avrà detto da lassù), e la voglia di replicare il prossim anno Ad Majora.

Leonardo

16 novembre, 2009

La Mula di Muggia - La Mugia


La serie di grandi banchi di sabbia davanti alla Pineta, al largo a circa 1,5 miglia dalla costa, hanno nome "la Mula di Muggia" o in gradese "la Mugia"
Formatisi per il gioco di correnti marine che spingono le sabbie provenienti dall'Isonzo verso ovest formano una formidabile barriera che difende la pineta dallo scirocco, con l'effetto collaterale però di provocare l'impaludamento della parte terminale che finisce con la spiaggia di Pineta.

Grandi depositi di molluschi di tutti i tipi, ma soprattutto di vongole e capelunghe, sono stati per decenni il luogo di lavoro per le nostre mamme e nonne che integravano così i magri guadagni degli uomini in mare.

Ma quello che incuriosisce è l' origine del nome Mula di Muggia.

Una risposta pragmatica la da il Dott. Ferruccio Degrassi, descrivendo il dorso di mulo (mula) che forma il lato terminale del grande dosso e la direzione del dosso da Grado verso Muggia guardando dalla diga del paese.

Una risposta più romanzesca e tragica la da la tradizione orale popolare che racconta della tragedia di un padre muggesano che portava un carico di vino a Grado accompagnato dalla figlia sedicenne e naufragato per un improvviso temporale sui quei banchi esterni.

Lui si salvò ma perse la figlia che non fu mai più ritrovata, da cui la dedica del nome Mula di Muggia.

Questo giustifica le storie raccontate delle nostre nonne per metterci paura e al soffiar della bora ci dicevano che gli spiriti del mare urlavano con rabbia su la Mugia e di fare i bravi altrimenti sarebbero venuti a prenderci.

15 novembre, 2009

I Crociati


Nuova moderna crociata in difesa della croce sulle pareti degli edifici pubblici.

Povera croce, usata e ridotta a megafono per una chiamata alle armi contro i barbari (nessuno ricorda che la causa promossa alla Corte Europea è stata firmata da una famiglia italo/finlandese), barbari nemici dei cristiani e presto individuati (per agitare la muleta davanti al naso delle masse) negli immigrati non integrati.

Si invocano le radici cattoliche ma oggi, quando si parla di radici, non è per unire, ma per separare.

Le radici cristiane tanto invocate da tutti a tutela della nostra tradizione impediscono di vedere in altri il volto di quel (povero) Cristo davanti alle cui immagini piamente ci s'inchina.

Poveri cristi sono i licenziati cui nessuno bada, derisi con la corona di spine dell'indifferenza e, addirittura, dell'inesistenza; di loro non si parla, anzi, la crisi sarebbe addirittura finita: la loro vita, quindi, non è una croce.

Gente che aspetta gli stipendi da mesi... come se fossero fatti d'aria".
"Fatti d'aria", un'immagine forte proprio per il suo evocare l'inconsistenza; eppure l'aria è presente, l'aria fluttua, cova, scalcia, strepita, grida.
L'aria può esplodere e, realmente, distruggere tutto.

Poveri cristi sono i precari della scuola che, giunti stracciati alla soglia dei cinquant'anni, mai potranno sperare in un posto fisso.

Poveri cristi sono i giovani e i senza diritti, la nostra società esalta astrattamente la gioventù (esiste anche un Ministero apposito) ma annichilisce i giovani; spezzandone i sogni, decurtando loro le future pensioni, costringendoli a navigare a vista nel mare fangoso d'una quotidianità avvilente, consci che nulla potrà cambiare, che la parola futuro è loro preclusa.

Povera crista è quella democrazia in agonia, picconata dalle leggi ad personam e da aggressioni.
Aggressioni alla collettività di cui la cronaca dovrebbe essere piena.
Ma ben altri, invece, sono gli argomenti gridati quotidianamente dai media.
Parola d'ordine, la mancanza di parola.

Poveri cristi sono i milioni di morti per fame, un record negativo mai toccato da settant'anni a questa parte.

Si sostiene che la speranza può arrivare dalle donne.

Ma le donne sono le povere criste per eccellenza. una donna non è nemmeno degna di rappresentarlo, il crocifisso; per la sua stessa natura, peccaminosa e imperfetta, ne è esclusa.

La croce non si appende alla parete la si porta o la si aiuta a portare con animo cristiano.

13 novembre, 2009

In Mare

Qualche volta è una gioia essere al lavoro.

12 novembre, 2009

Il Calendario 2010

Come ogni anno, il mio calendario.

Cliccare sull'immagine per ingrandire


2010 - Solitudini


11 novembre, 2009

I nomi delle Vie


Capita a volte di trovarsi in viuzze poco praticate e ti scappa lo sguardo sul loro nome,
è successo per caso, Via Gramaticopulo.

La stranezza della dedica ad un personaggio con un cognome poco comune a Grado e apparentemente avulso alla storia paesana che conosco mi ha incuriosito e spinto a cercarne l'origine.

Sorpreso scopro una parte di storia locale quasi dimenticata della 1^ guerra mondiale:

Gli aviatori a Grado, la loro gioventù e l'inesauribile fiducia i se stessi, la simpatia, il loro farsi voler bene dalla popolazione civile così provata dalla guerra e disorientata dai cambiamenti di fronte, il loro ardimento (già volare con quei catorci di legno e tela era ardimentoso) insomma il meglio della gioventù italiana continuamente in missione di guerra.

La via Gramaticopulo, una viuzza nei pressi del Castelletto è stata dedicata ad uno di questi aviatori ardimentosi.

Ernesto Gramaticopulo di Capodistria, volontario dell'Esercito Italiano con base a Grado fu abbattuto nel giugno del 1916 nel cielo della sua città Capodistria, dalla difesa contraerea.

Il suo sacrificio è stato ricordato con la dedica di questa via vicino al suo mare.

10 novembre, 2009

Lurker e Anonimi


Lurker, ovvero il lettore che si tiene defilato e si guarda bene dal dare segni della propria presenza.

È la regola dove il canale di comunicazione è passivo, ma è un comportamento che non va bene con la vitalità delle zone abitate della Rete, dai siti personali ai gruppi pubblici di discussione.

Questo mio spazio è nato per registrare miei pensieri e le poche conoscenze che ho e soprattutto per marcarlo con immagini (alle volte parlano) che siano il più possibile adeguate al contesto scritto.

Il passar del tempo e la naturale curiosità mi ha portato a vedere se il blog funziona, se c'era un pubblico, per quanto minimo, e con i primi commenti la gioia di sapere che avevo aperto un canale di comunicazione.

I commenti sono il sale di questo sistema di comunicazione.

Allora fateli!

Le regole sono semplici:
Palesatevi come anonimi!!!
voi accaniti lettori che non avete mai commentato su questo blog
voi sporadici lettori che non avete mai pensato di lasciare un commento su questo blog
voi che leggete questo blog per puro odio, per puro amore, ma vi vergognate di scrivere qualcosa nei commenti
chiunque ami la f... può lasciare un commento
(visti i tempi) chiunque non ami la f... può lamentarsi lasciando un commento

09 novembre, 2009

Il Pontile di Belvedere



Leggo dell'impegno preso dall'assessore comunale Elisa Polo, e la disponibilità dei fondi necessari per i lavori d'escavo dei canali principali della laguna e di quelli utili per la navigazione lagunare, senza dover attendere il solito miracolo della Madonna di Barbana, e soprattutto della concertazione dell' Assessore con il Commissario per la Laguna per lo smaltimento dei fanghi di risulta in vasche di decantazione opportunamente preparate allo scopo, il vero ostacolo ad ogni intervento sinora prospettato.

Bene, molto bene!

La situazione è ormai arrivata ad un punto molto pericoloso per la navigazione:

La foce d'ingresso in certi punti con la bassa marea non supera 1,90 mt.

La Litoranea Veneta nel tratto del Canal Novo è impraticabile se si superano 0,60 mt.,
un canale segnato su tutti i Portolani come navigabile Sic.. (hanno messo un cartello Bassi Fondali e se ne sono lavate le mani),

Il Canale di Barbana è ad uso miracolo annuale,

I canali interni si stanno tombando, uno in particolare mi sta a cuore per motivi affettivi e storici;
il canale di Belvedere, frequentabile sino al Ponte della Figariola e poi tombato completamente al punto da far chiudere una prospera attività di rimessaggio e posti barca per l'impraticabilità del canale d'accesso, in un momento dove tutte le energie vanno concentrate e ottimizzate è un peccato che un canale che percorre tutte la strada lagunare sia dismesso all'uso turistico e dire che è attivo sin dal 1895.

08 novembre, 2009

L' Acqua



Ci mancava questa, stanno privatizzando l'acqua, il Senato ha approvato una legge che pur con un compromesso ha dato la gestione di una delle risorse fondamentali della società ai privati.

A chi appartiene l’acqua?

È una proprietà privata o un bene pubblico?

Quali diritti hanno, o dovrebbero avere, le persone?

Quali sono i diritti dello Stato?

Quali quelli delle imprese e degli interessi commerciali?

Nel corso della storia tutte le società si sono poste questi interrogativi fondamentali.

Oggi con una crisi planetaria dell’acqua, che minaccia di aggravarsi nei prossimi decenni, invece di fare fronte comune e sistemare le mancanze delle società pubbliche di gestione che provocano una perdita di risorsa a livelli inimmaginabili, si provoca il peggioramento della crisi con nuove iniziative per ridefinire i diritti sull’acqua, accettando così la sconfitta del sistema pubblico, i nostri rappresentanti politici si dichiarano sconfitti per conto di tutti noi.

L’economia globalizzata sta cambiando la definizione di acqua da bene pubblico a proprietà privata, una merce che si può estrarre e commerciare liberamente.
Le grandi multinazionali chiedono la rimozione di tutti i vincoli e delle normative sull’uso dell’acqua e l’istituzione di un mercato di questo bene.

Con la globalizzazione e la privatizzazione delle risorse idriche, si rafforza il tentativo di erodere completamente i diritti dei popoli e rimpiazzare la proprietà collettiva con il controllo delle grandi aziende.

Il fatto che al di là dello stato e del mercato esistano comunità di persone in carne e ossa con bisogni concreti è qualcosa che, nella corsa, alla privatizzazione, viene spesso dimenticata.

I diritti all’acqua come diritto di tutti non nascono con lo stato: sono diritti naturali, quelli dell’acqua sono diritti di usufrutto; l’acqua può essere utilizzata ma non posseduta.

Chi lo va a raccontare ai nostri vecchi, a spese loro-del Comune di Grado- hanno scavato un pozzo artesiano nel 1900 avendo finalmente in questa nostra sballottata Isola l'acqua pubblica con grande gioia e festa di tutto il paese, che i loro sacrifici sono andati perduti e che per protestare per i disservizi non ti rivolgi più al Sindaco ma a un call-center (probabilmente indiano, costano di meno).

Nella foto il lavatoio nel 1920

05 novembre, 2009

La Bavisela- Associazione Culturale


Mi è capitato in mano una raccolta di Temi poetici riservati agli alunni della scuola elementare del 1982, letta la presentazione della sig. Mila Kiefer Tarlao con il groppo in gola ho avuto un flash-back di ricordi:
L'Associazione Culturale "La Bavisela" che dal 1980 interviene a sostegno della memoria, purtroppo labile, dei "graisani" agendo nel settore strategico dei bambini, spronandoli, divertendoli, riesumando giochi antichi in piazza (per una volta non virtuale) concorsi premio in lingua e in dialetto perchè le nostre radici culturali non vadano disperse ma attecchiscano, usando la fantasia, la forza e la rapidità dei giovanissimi.
Senza trascurare gli anziani, ricordandoli, coinvolgendoli in giochi e feste a loro dedicate.

Un gruppo di signore graisane fantastiche che senza chiedere nulla si sono fatte carico di pubblicazioni poetiche, di libri di perfetti sconosciuti a tutti fuorché a Grado.

Il loro motore è, ed è sempre stato, la signora Maria (stiata) Marchesan un vulcano di idee, inarrestabile sempre pronta ad aiutare tutti e che quando vede un gruppo di bambini sa, ancora adesso, diventare come loro, sintonizzarsi e farsi capire.

Come genitore di due di quei tanti bambini che Maria Stiata negli anni ha fatto divertire e aiutato a crescere correttamente donando loro la propria bontà e voglia di vivere:
Grazie

04 novembre, 2009

Alda Merini


L'immagine tratta da Broiolo è il sunto dell'umanità profonda di un essere umano aggredito dalla vita in mille modi.

Ha reagito con quello che sapeva fare meglio, la poesia, facendola diventare la sua ciambella di salvataggio, efficace al punto tale che lo è diventata anche per altri.