Cerca nel blog

27 settembre, 2008

Noi, il Mare e i rifiuti



Tu butti qualcosa in mare, e il mare (dopo un tempo imprecisato e imprecisabile) te lo restituisce lavorato, finito, levigato, lucido o opaco secondo il materiale, e anche bagnato perche' così i colori sono piu' vivaci.
Talvolta, pero', arrivano in spiaggia statue fatte e finite. "La storia di Grado vede l'arrivo dal mare della statua della Madonna di Barbana", ma non è l'unica, diverse città marinare hanno una storia simile e , non a caso, in quelle citta' rivierasche, ancora oggi le processioni si fanno in barca.

A chi appartengono gli oggetti trasportati sulla battigia? "Non a chi li trova: il Codice della Navigazione italiano dice che entro 3 giorni vanno consegnati alla piu' vicina Capitaneria di Porto, che dirama un avviso di ritrovamento. Dopo 6 mesi senza che nessuno lo reclami, l'oggetto sara' venduto all'asta".

Ma non e' tutto.
Spesso il mare restituisce al mittente una montagna di rifiuti, per l'80% provenienti da terra.

Secondo l'Onu, sono quasi 40 milioni le tonnellate di rifiuti solidi che ogni anno si riversano nel Mediterraneo.

Ma la situazione e' a rischio in tutto il mondo: seguendo la North Pacific Subtropical Gyre, una corrente oceanica che si muove a spirale nell'oceano Pacifico, gli scienziati hanno notato che dagli anni '50 trasporta con se' un vortice di rifiuti, il Pacific Trash Vortex.
In esso si convogliano i rifiuti plastici dell'oceano che si depositano in un'isola di plastica del diametro di 2.500 km (poco piu' della distanza Milano-Mosca), profonda 30 metri e con una massa di 3,5 milioni di tonnellate.

Buttare rifiuti in mare è un gesto banale ma ci si ritorce contro alla lunga.
Share/Bookmark

1 commento:

Anonimo ha detto...

Una volta co' i gera stufi de'i politici i diseva: ...ma getèlo in aqua !
Eco perche' gera senpre quii: perche' dopo 'l mar 'l torneva a ghitàli senpre indrio !