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31 agosto, 2015

Pescare-Un rito collettivo



La pesca è una faccenda pesante, ma in certe occasioni può sembrare un rito collettivo di gioia e divertimento.

In questo video degli anni '60 si vede un intero nucleo familiare pescare prima le corbole per i parangali, poi in   una seragia raccogliere il pescato al suo interno divertendosi ad inseguire il pesce intrappolato dalla rete.

Si nota bene la presenza allegra dei bambini che con la loro ingenuità e allegria trasformano un rito funebre (per il pesce) in gioia e partecipazione collettiva della famiglia ad un rito per la sopravvivenza. 



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30 agosto, 2015

La bella Transalpina




Siamo nel 1911 e Brigitta e Bogdana prendono il treno (e poi la nave) e vanno in vacanza a Grado. 
Appena arrivata alla Pensione Fortino, Bogdana ha la strana impressione di conoscerne il proprietario, il raffinato signor Joseph  Auchentaller.
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29 agosto, 2015

1980 Fratelli nel lavoro


Un video di Lorenzo Boemo del 1980, quando lavorare per la comunità era gioia condivisa ed un appello alla Madonna che ci segua e protegga in questi tempi difficili.

Si intravedono personaggi importanti della nostra storia recente, tutti affratellati nel canto soddisfatti del lavoro compiuto insieme.
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28 agosto, 2015

Video-Telefonia Feme mal



Come al suo solito Giovanni "Stiata" Marchesan  mi ha fatto pervenire un ultimo suo lavoro dedicato questa volta alla incomunicabilità delle persone provocato da questo strano progresso che ci consente di comunicare con tutti e dappertutto ma nel contempo ci brucia le sinapsi del cervello rendendoci sordi e muti, a tutti gli effetti rendendoci antropocentrici, visto che consideriamo solo il nostro mondo, anzi il mondo siamo noi e gli altri lo devono sapere e basta.


Feme mal...
storzeme un brasso
feme mal...pesteme un pie
lo voglio...ve lasso.
Feme capì che le 'lusion
le ze finie...
Feme sintì che son vivo.
Dismissieme de 'sto tranelo
"telefon-visivo"!

Feme mal...
E che possa 'ndà per strada
incontrà zente
rie...pianze...descute
esse me...presente
comò una volta
ne 'l mondo vero, real
cò la testa in salute
magari pe'l vial...

E no in "video-telefonia"
o cò vose in "Radio-fotografia"!
Feme mal!
Senza retenio
senza nissun fren!
Son siguro che quel mal...
me farà ben!



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27 agosto, 2015

Trasformazione e diseducazione



Un decennio fa per comprare il pesce il massimo era farsi un giro sul molo del mercato ittico (vale per tutta la penisola) e fidarsi della pluriennale esperienza del pescatore per comprare e farsi consigliare il modo migliore di cucinare il prodotto acquistato. 

Poi d'un colpo il pescatore si è vestito di un completo blu con bottoni d'oro e, a bordo di un veliero (?) comodissimo per pescare  attorniato da un a banda di ragazzini saltellanti come equipaggio, propone, sempre sorridente - non gli capita mai una giornata storta -, ad un pubblico televisivo sempre più frettoloso e convinto che mangiar bene sia sempre una questione di prezzo e non di valori altri, un prodotto precotto e preconfezionato. 

Il risultato è una diseducazione culturale, una analfabetismo culinario che straccia un pacco di valori sul valore del cosa, dove, come e quando mangiare. 

Un paese di cultura contadina e peschereccia da sempre, con 7500 km di coste dove ci siamo inventati di tutto, ridotto a pesci bistecca, bastoncini surgelati e tonno crudo. 

Una malinconia struggente e un disastro economico per gli operatori del mare, perchè le specie disponibili in abbondanza nel nostro mare vengono considerate pesce povero e quindi trascurate dal grande pubblico. 

Per favore tornate a frequentare le banchine dei porti e porticcioli, parlate con i pescatori (non sono solo folklore ma alle volte sono grandi personaggi), comprate prodotti che non sono mai di scarto, come suggerito dalla pubblicità battente, ma buoni e di grande valore nutritivo, dateci una mano, insomma, a salvarci. 
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26 agosto, 2015

Forrest Gump

Come direbbe "Forrest Gump"  sono un po stanchino.

La stagione avanzata, l' età avanzata, la pazienza avanzata  avariata mi stendono e tutti i tamburi di guerra che risuonano in ogni cuba non migliorano certo il mio umore.

Vorrei invitare tutti alla calma ma temo  si sia messo in moto un meccanismo che porterà a fratture  notevoli tra amici, l' ingranaggio graisan "del me son megio" può essere devastante e a questo punto ciccia.
Sia quel che sia 

"la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita."
sempre lui il nostro Forrest

Conserverò le mie idee, se del caso farò sentire la voce, mi accomoderò in finestra e starò a vedere, ma so che non sarà un bello spettacolo.


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25 agosto, 2015

Cuore mio



Giornataccia,  trascorri le ore seduto sotto il tendalino di un bar per difenderti da una pioggia continua e assillante, e così stretto tra tavolini ormai comunicanti senti conversazioni che non dovresti e ti colpiscono perchè la gente parla, parla dei suoi problemi e qualche volta pur comprendendo che il fondo è tragico ti vien da sorridere.

Sentite queste:

Mò suore, la he iscrita al Liceo, quel dificile al sientifico, roba de figi de papà e 'desso dopo duti sti ani de studio e de spende soldi la me lavora comò diplomata, indirisso schiampiste in nero.

E me suore, al mio anche elo dopo ani de studio che lo veghevo za avocato l' ha deciso de fa politica, ma quela liquida, al ze sempre in bar 'ndola che al dise se fa le più serie discussiuni politiche del paese, ma, suore, me par che più che la circolassion de le idee gira mundi spriss e mojiti.

Che t' ha de fa suore! Ze mamuli i cressarà.

E' proprio vero "cuore". 
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24 agosto, 2015

Scosso e solitario




La Solitudine è  una malattia della nostra era, forse “la” malattia del ventunesimo secolo: 
il secolo della rivoluzione digitale, degli smart phone, dei social network, delle chat, dei messaggini, di whatsapp  cioè di tutto quello che ci dà la sensazione e l' illusione di essere in contatto con il prossimo ma che di fatto contribuisce a isolarci nel chiuso delle nostre case, delle nostre vite. 

Passiamo sempre più tempo in compagnia di presunti amici o di perfetti sconosciuti nella realtà virtuale e di fatto sempre più tempo da soli nella nostra esistenza reale. 

Ti illudi di essere gruppo, poi la realtà ti scuote e ti rifà precipitare nell' originaria solitudine.

Ecco, oggi mi sento più triste, scosso e solitario.

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23 agosto, 2015

Dimissioni, dimissioni


Ci abbiamo messo qualche tempo, ma infine si è capito: 
c’è chi è nato per comandare e chi per obbedire, ’sta stronzata che la sovranità appartiene al popolo in fondo è sempre stato un insulto alla legge di natura, l’importante è non esagerare.

I nati per comandare  rinunceranno a far pesare di essere di una razza speciale, e finalmente potremo godere della tanto agognata concordia sociale, che è andata in malora da quando qualche anima bella s’è messa a predicare che siamo tutti uguali.

 Stronzate. 

Certo, dirlo non è delicato, ma l’importante è darlo per scontato, poi sopra, come addobbo, ci si può mettere pure un po’ di magnanimità. E il resto vien da sé.

Ogni tanto, poi, diamo le dimissioni per dare un senso di partecipazione sociale e ci ricandidiamo in blocco, voilà il gioco è fatto e poi, senti,   sovranità del popolo sto cazzo se i partiti non interpretano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori.


Un fastidio di meno.

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22 agosto, 2015

Che sia invidia?


Giornata mediamente difficile per le Istituzioni cittadine e in generale per Grado.

Il Municipio lo danno ormai "descolao".
Un' Amministrazione impreparata e ondivaga affronterà lunedì, a quanto dicono ormai tutti, l' ostracismo della maggioranza dei consiglieri comunali, con dimissioni di massa (9 membri- 6 di opposizione e 3 di maggioranza) che metteranno fine ad un periodo di gestione politica irreale.

Buon viaggio, non è la prima volta per Grado, anzi direi che statisticamente questa Amministrazione ha resistito fin troppo considerato che la nostra storia cittadina è fatta in maggioranza da Commissari e che questa Amministrazione è nata dalle ceneri di una precedente ondata di dimissioni di massa.

Avrei un pensierino molesto ma non cattivo anzi con affetto, solo per uccellare ancora un pochino l' omino con il fisico da scaricatore di porno avrei piacere che l' opposizione facesse un po di resistenza a questi nuovi (sic) salvatori della patria che scoprono nuovamente e per l' ennesima volta qual' è il "ben del Paese" e che dessero le dimissioni  martedì e non lunedì come vaticinato.

Non è facile fare il Sindaco a Grado.

C' è poi un inchiesta sul prodotto Git, con grande dispendio di parole e di tempo di un giornalista, pagato immagino, per scoprire che i ragazzi alla cassa devono fare gli interessi di chi li paga e non del cliente, che l' acqua calda è a pagamento ma l' acqua fredda no perchè è di tutti, che i bagnini controllano che i ragazzini non si facciano male tuffandosi in acqua bassa- con prescrizioni ben visibili - anche se c' è una piattaforma.
Mia nonna diceva " Al mare non si comanda".
Evidenziando con gran dispendio di aggettivi il fattaccio che una bella famiglia vuole arrivare con la macchina fino al mare, trovare una zona ombrosa, tirare fuori tavoli e "carieghe" e naturalmente lamentarsi che i servizi siano chiusi con il lucchetto, tutto questo gratuitamente.

Ecco io sono un uomo semplice ma so una cosa i servizi, ovunque vai, si pagano e non sempre sono all' altezza delle aspettative.

Siamo diventati una specie di tirassegno per un sacco di gente, parlare male di Grado è uno sport Regionale diffuso, eppure il posto è bello e noi siamo belli buoni e di buona compagnia.

Che sia invidia?
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21 agosto, 2015

Zitti e m...UTI




Robe de mati al veghe al mondo al contrario, al ze fora, l' usa la fascia tricolor comò aureola.

 trascrivo dal blog di Liber@


Tra sminamenti e tagli alle
ambulanze ai più è
sfuggita la notizia...

di Fabio Fabris


Tra sminamenti e tagli alle ambulanze ai più è sfuggita la notizia che in questi giorni è stato approvato l’atto costitutivo e lo statuto dell’Uti del Basso Isontino a cui, per cause di forza maggiore, apparteniamo. 

Dei dieci comuni costituenti l’unione, rappresentati dai loro sindaci, otto hanno dato il loro voto favorevole, uno si è astenuto ed uno ha votato sfavorevolmente. 
Visto che il nostro Consiglio Comunale si era espresso in maniera chiara e netta con una precisa delibera di indirizzo sulla volontà di non aderire ad alcuna Uti, verrebbe spontaneo pensare che il voto del nostro rappresentante nell'Assemblea (in questo caso il vice sindaco Di Mercurio) sia stato uno tra i due non favorevoli. 
Ed invece, con un funambolico dietrofront il nostro Comune, attraverso il voto del vicesindaco, ha votato favorevolmente facendo approvare l’atto costitutivo e lo statuto dell’Uti del Basso Isontino, smentendo ed annullando di fatto le decisioni prese dal Consiglio Comunale da lui, peraltro, sostenute e caldeggiate. 

A questo punto mi chiedo da chi abbia avuto mandato in tal senso il nostro Di Mercurio. Di certo non dal Consiglio Comunale che si era espresso in tutt'altri termini impegnando fra l’altro Sindaco e Giunta ad adire a vie legali nel caso in cui le richieste alla Regione non fossero state accolte. 

Sarà che oltre alle funzioni di sindaco vicario, il nostro si sia anche autoproclamato Commissario ?

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20 agosto, 2015

Ricordo di Alessandro Felluga

Come al solito Lorenzo Boemo, ormai costretto a superlavoro dallo stringente ritmo del blog, ha trovato tra i suoi "Remember"  un' intervista fatta ad Alessandro Felluga in veste di Direttore del' Istituto di Avviamento Alberghiero.

Un uomo Alessandro che ci mancherà per la sua presenza,  la sua bella persona, la sua cultura ed educazione, per la sua serena competenza.
Una grossa perdita per la nostra  piccola e sgarrupata comunità.


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19 agosto, 2015

Boe a "Torzio"



Il mare si sa è un posto dove puo succedere di tutto e puoi fare incontri tra i più strani possibili.

Stamattina, dopo un temporale notevole con un bel groppo di vento,  ho fatto questo incontro con una boa di segnalazione alla deriva tra le nostre file.

Preoccupato per la forte corrente e i possibili danni al prodotto l' ho agganciata e messa in sicurezza su una boa fissa gialla che indica la parte verso terra dei vivai, esattamente davanti Porto Piccolo.

Chi l' avesse perduta è là ben fissata per non costituire intralcio alla navigazione.

Ah si, ho avvertito la Guardia Costiera che è intervenuta prontamente con un' imbarcazione.

Non si lasciano in giro boe incostudite!



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18 agosto, 2015

IPhone e batteria



Scene di spiaggia ferragostane 2:

La donna è in spiaggia da un bel po, ormai. 
E’ distesa sul lettino, con di fronte il mare, attorno bambini che giocano,  vicini che parlottano, adolescenti che smorosano, il caos della battigia affollata d’Agosto. 
E lei, con la faccia aggrottata e lo sguardo concentrato, continua a giocare con il suo iPhone. 
Digita, scrolla, twitta, facebucca, istagramma: felicemente inconsapevole di quanto le accade attorno, vede davanti a sé solo il piccolo schermo che contiene tutto il suo mondo e tutte le sue relazioni. Senza fermarsi un attimo.
Io la osservo per un po’, alzando il naso dal libro che mi sono portato. 
Essì che sono pure io un vero geek, un maniaco in piena regola di ogni cazzabubbolo elettronico, non me ne perdo uno, non so stare senza e sono sempre aggiornato. 
Ma non posso proprio fare a meno di farmi una domanda, che nasconde invidia vedendola così assorbita a digitare, digitare, digitare.
Che cavolo di batteria gli ha messo su all' Iphone, che non si scarica?

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17 agosto, 2015

Bimbi e adulti in spiaggia




Scene di spiaggia:

Il bimbo è un angelo al massimo duenne, paffutello e tranquillo. 
Ha il suo secchiello, è seduto in riva al mare e "sbatoccia" allegro con la sabbia bagnata, impastandola con le manine senza altro fine che divertirsi. 
Infatti si diverte un mondo e non dà fastidio a nessuno.
Finché non arriva il padre, fino a quel momento impegnato a farsi i cavoli propri e ahimè invece improvvisamente deciso a farsi quelli del piccolo.

«No, ma non si fa così! Così non riesci a costruire un castello!» dice il genitore competente, che subito comincia a smanacciare con il secchiello del figlio per costruire una torre.

Il piccolo lo guarda perplesso, anche perché di costruire una torre non gliene frega assolutamente nulla, essendo tra l'altro in un’età in cui il concetto di “torre” e “castello” è di là da venire, e c’è solo una enorme distesa di sabbia in cui affondare le manine e divertirsi. 
Quindi prima guarda con la faccina triste il padre che capovolge il secchiello, poi, una volta che il padre ha costruito la torre e la fissa sentendosi un Renzo Piano, si alza, trottola di fianco alla costruzione e con un ben assestato colpo di piedino la butta giù e poi ci si siede sopra, ridendo a più non posso.

«No! –  sbotta il padre – non si fa!» e inizia a sgridarlo neanche avesse distrutto la casa di famiglia.
Il piccolo ovviamente non capisce cosa ha fatto di male, e quindi, lui che fino a quel momento era stato tranquillissimo, scoppia in un pianto disperato, urlando come un matto.

Il piccolo, intanto, non potendo più giocare con la sabbia bagnata, inizia a giocare con quella asciutta, prendendola nei pugnetti e tirandola addosso a chiunque passi. 
Quando qualcuno alla fine si lamenta, la madre inizia un litigio accusando tutti di essere razzisti nei confronti dei bambini. 
Seguono venti minuti di insulti incrociati, bofonchiati a voce più o meno alta, un tutti contro tutti in cui ci si rinfacciano presunte colpe che risalgono ai tempi di Adamo ed Eva, e forse un po’ più su.

Il piccolo ha smesso di piangere, nel frattempo. Guarda gli adulti.


Negli occhi gli leggi il terrore di diventare così.

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16 agosto, 2015

Poesia per un amore economico



Feral in Porto

Me ilumino de meno!


Per contentate tu amor, 
distuo al computer
no togo l'asensor
me impegno a no esse distrato,
una lampadina impisagia
ze un disonor.

La sera resto in scuro,
comò un mato digiuno,
al leto no sarave cussi disfao
se sarave solo un poco del to calor.

tu me ilumini de più
ma è distuao duto!
al cellular, al router, al pc,
che oltro posso fa
per un tovo moto de assenso?

me sento calmo e speto,
un vermo sbrissa a passo turistico
me te penso e za che son,
per no fame mancà ninte,

me ilumino de meno!

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14 agosto, 2015

Furbate



Sono giorni pesanti per me, oltre al caldo asfissiante che mi accompagna anche in mare esco quasi sempre di sera per evitare il più possibile problemi al prodotto lavorato, per far questo devo lasciare la macchina sul molo (a Sistiana dove faccio scalo una parte di molo è riservata a noi pescatori per il parcheggio) e in questi giorni di festa passa tantissima gente con tutti i mezzi a tutte le ore.

Non succede mai niente in generale ma stavolta uno st...zo  mi ha lasciato, oltre ad una bella grattata  sulla fiancata questo biglietto:


Biglietto trovato sul parabrezza della macchina:

Ciao, mi chiamo Gianni. Per sbaglio ho graffiato la tua macchina e mi hanno visto, quindi sto facendo finta di scrivere i miei dati. Scusa, Gianni”



Caro Gianni augurarti un tumore diffuso alle mani e alla faccia è pochino ma il graffio è poca cosa e per questa volta mi accontenterò. 
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13 agosto, 2015

Nuovi clienti


Coppia di nuovi clienti.

Le nuove strategie di marketing cominciano a dare i loro frutti.
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12 agosto, 2015

Assensa
















                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                
Vevo un imagine
di poca consistensa,
me se veghe de rado
in te le fotografie


tanto de pensà
che quel che fotografo
sia in garghe modo
la mia assensa.




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11 agosto, 2015

Un Guru per il Turismo



Un “guru” del marketing turistico per TurismoFvg

E' il titolo del  giornale di oggi sulla necessità per la nostra Regione di avere una figura carismatica, ma che dico carismatica - mistica -, alla guida di un settore strategico come quello turistico.

Dopo i vari esperimenti non andati a buon fine degli ultimi anni sono ancora alla ricerca di qualcuno che gli cavi le castagne dal fuoco.

Bon, vediamo secondo il mio personale punto di vista, oltre a quelle richieste dal regolamento del bando di concorso, le caratteristiche che faranno privilegiare un candidato all' altro:

Il Candidato ideale deve essere

Di professione giovane, creativo, nientologo del tutto, tuttologo del niente.
Assolutamente privo di ironia, corteggia spudoratamente la banalità e programma con pignoleria la sua carriera: cerca di entrare nelle grazie di chiunque detenga un potere senza mai dispiacere l'interlocutore, inondandolo anzi di melassa e di condiscendenze.

Le doti principali sono appunto l'adulazione e l'opportunismo: è di sinistra ma anche di destra, dice di amare le donne ma anche gli uomini, parla da prete ma anche da cultore di idee crude, espresse preferibilmente in un italiano incerto. 

Deve essere giovane ma anche vecchio. 

Non ha un pensiero, ma finge di averlo, come tutti i cosiddetti esperti di qualsiasi cosa pubblica, insomma è un perfetto para-guru.

Cercano un Guru ma in fondo vogliono un bimbominchia.

Ps: Se qualcuno si riconosce nella figura descritta si può rivolgere alla sede Regionale, le domande scadono il 31 agosto 2015:

Diamoci una mossa!

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10 agosto, 2015

Carattere Graisan-Vento fuga bonassa presto-



C'è un lato del nostro carattere, quel "vento fuga e bonassa presto"  che ha caratterizzato l' esistenza della "gens Graisana" da sempre, seguiamo le tracce raccolte da Giuseppe Caprin in "Lagune di Grado"

L' animosità graisana ha origini antiche e da questa traccia storica tratta dal Caprin si capisce che era una dote che i governanti Veneziani utilizzavano e coltivavano con astuzia.

I Gradesi medioevali erano considerati dai Veneziani ottimi armigeri e, per tener in esercizio i giovani e predisporre alla lotta e all' esercizio delle armi la gioventù locale, Venezia consigliava e promuoveva giochi di guerra raccomandando :

"I Gradensi, confinanti gli Arciducali, di tratto in tratto ricevevano delle animosità onde il Civico Consiglio nell' anno 1423  comanda

che ognuno di Grado abbia la sua Balestra essendo cosa utile che si usa a tirar per i bisogni della Città, e si compra dalla Comunità un Palio del valore di lire 18 e vi deve tirare in quello nella Pasqua e sia il Palio di panno del color che piacerà alla Comunità, e niuno possa tirar se non sia Cittadino o Abitante."

L' Esercizio alla guerra nei bambini veniva coltivato prevedendo gare di battaglie con armi di legno:
i bambini  venivano divisi in due squadre una detta di Porta Granda e una di Porta Piccola e limitati in un grande steccato posto al di fuori delle due Porte, nell' odierna Piazza, alla presenza di tutto il popolo si sfidavano con spade e coltelli di legno.

Spinti dalle grida dei parenti, i ragazzi si lanciavano  in sfide  che si protraevano nel tempo e, da organizzate inizialmente quasi militarmente, diventavano mano a mano vere e proprie zuffe che alla fine costringevano gli adulti ad intervenire per evitare ferite più o meno gravi.

Questa consuetudine ( si è sopita un duecento  anni fa, ma cova sotto le ceneri sempre) era abituale i sabati dei mesi di giugno, luglio e settembre e si accendeva in modo particolare quando durante l' estate  le famiglie dei pescatori lagunari rientravano in paese e le vecchie questioni familiari si accendevano.

I ricordi miei  di bambino vanno alle "guere per le cube" all' obbligo di partecipare alla bande dei rioni, al controllo feroce del territorio, ora si sa da cosa deriva!

scagni e carieghe solteva per aria
me credevo che fossa 'legria
e in conpagnia soltevo anche me


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09 agosto, 2015

Chiesa di S.Grisogono 1981

Tempo di memorie, grazie allo sterminato archivio di Lorenzo Boemo e alla sua passione per il cinema e la registrazione audio-video  possiamo rivedere una testimonianza dell' inaugurazione della Chiesa di S.Grisogono in Città Giardino.

Correva l' anno 1981, ho avuto la tentazione di tagliare alcune scene per rendere più breve il filmato, ma poi ci ho riflettuto, perché sono tante le persone e volti che possono essere rivisti, il tempo trascorso è veramente molto  e anche momenti fugaci di persone care possono essere importanti per qualcuno.


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08 agosto, 2015

A Gravo Mio


Quii che nasse a Gravo
i ze fortunai
perchè i 
nasse za studiai


Queste rime sono dedicate ai tanti graisani che per vicende personali hanno dovuto lasciare il proprio Paese, sono state scritte da uno dei nostri più grandi intellettuali, poeta e filosofo, esule perchè irredentista.


A Gravo Mio


Quel che vevo intè 'l cuor mè no he possuo,
Su le tò rive povere, otigni;
Mischin, senza conforti,me ha scugnuo
Da le are tove, da i to rii partio.

Ramingando pel mondo, me he veguo
Maravege che un oltro no el pol dì
De 've, intra Buso e Sdoba, cognossùo,
Se co tu l'ha passao duti i so di.

E pur, e pur! o dolze Gravo mio,
Te porto in mezzo a l'anema co Mè
E sempre, Gravo mio, te portarè.

In brazo a tu son nato; e'l desiderio
De la sò cuna (cussi el vol Idio)
No se distùa che drento el zimisterio! 



sebastiano scaramuzza

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07 agosto, 2015

Sposarsi- Che Progresso è?



Passando per il municipio sul mezzogiorno  ho visto sullo scalone d' ingresso  un possibile sposo e  una probabile sposa-  riconoscibile da un Mazzolino di fiori di serie matrimoniale  - vestiti in maniera abbastanza informale seguiti da poca gente che immagino fossero amici-.
Tra urletti d' approvazione e qualche "pentiti non lo fare" sono entrati nel Palazzo per la cerimonia.

Mi è scattato un flash un a posteriori!

Un tempo  Sposarsi  era faccenda faticosa e seria (vedi la fotografia SEMBRA Siano ad  un funerale non ad un matrimonio), c' era una Procedura da SEGUIRE e dei muri da Superare.


Primo - avvertire la madre dello sposo che doveva approvare (radiografia della sposa e famiglia relativa) , 
Secondo - ovviamente affrontare i genitori della sposa (radiografia dello sposo e relativa famiglia) 
Terzo - avvenuto il fidanzamento- le Uscite erano programmate con i parenti e Sotto Gli occhi di tutti, ma superate le Forche Caudine dei parenti e delle relative lingue "emboliche" potevi Programmare la tua vita Insieme .


Lo Sposalizio avveniva rigorosamente in chiesa con passeggiata in piazza, i Parenti al seguito.
Insomma Una faccenda seria e duratura

Oggi lo Sposarsi Non è di moda, ci si mette insieme e i genitori in genere sono gli ultimi a saperlo.


Una nuova filosofia del vivere in comune, la convivenza.


Compagno o compagna Sono I Nuovi termini per INDICARE Il Tuo doppio, Manca solo l'inno Internazionale.


Poi l'allegria è una Componente Essenziale dello stare insieme moderno, bicchierata tra amici nel solito bar, chiacchere con le amiche per aggiornarle sull'improvvisa decisione.


Giornate di passione e grandi feste, almeno inizialmente, sinchè dura la passione, poi alle prime difficoltà e incomprensioni, Ciao, ci si molla un muso duro -e via senza pensarci.


Vai di bordello in bordello e che sì fa degli EVENTUALI figli?


Odio eterno, cattiverie, coinvolgimento dei genitori (ora si!).


Insomma Una cosa dolorosa e seria, ma non duratura.

Insomma Sposarsi o convivere è sempre una cosa seria.

Ma che volete i tempi sono cambiati, Sono Tempi Moderni ,  

E' Il Progresso Bellezza!
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06 agosto, 2015

Le cozze Certificate


La in mezzo ci vado io.


Noi produttori regionali di Molluschi eduli bivalvi abbiamo finalmente la certificazione AQUA che certifica -  L'assoluta sicurezza di mangiare un prodotto sano. 

È questa la garanzia che vuole offrire il Fvg a turisti, visitatori e ovviamente residenti, per quanto riguarda i molluschi. 

In virtù di un progetto pilota, che ha visto la nostra Regione partire per prima, e per il momento da sola, nel Paese, le garanzie di qualità di una delle colture più diffuse sui litorali nostrani, soprattutto in provincia di Trieste, è totale. 

D’ora in poi a potersi fregiare del marchio Aqua - Agricoltura qualità ambiente (garanzia di eccellenza per l’enogastronomia del Friuli Venezia Giulia) saranno anche i “frutti” del mare. 
Il marchio regionale si arricchisce infatti di un altro, importante tassello: 

la Commissione europea ha espresso parere favorevole all'iscrizione a marchio e al relativo disciplinare per le vongole veraci e le cozze prodotte lungo le coste della regione Friuli Venezia Giulia.
Si tratta di un traguardo e una soddisfazione nel riconoscimento Ue di una scelta di politica agricola che privilegia la biodiversità e l'eccellenza dei nostri prodotti e, soprattutto, va incontro ad una richiesta sempre più diffusa da parte dei cittadini, che invocano trasparenza e garanzia di qualità.

Con un'autocertificazione di qualità e un proprio marchio collettivo la Regione ci mette la faccia ma è la scelta giusta sia per tutelare che per promuovere le nostre eccellenze e con esse il territorio

Il marchio Aqua è stato istituito dalla Regione con la legge regionale n. 21/2002. 
Si tratta di un marchio di certificazione volontaria, che rappresenta per le aziende un importante strumento di comunicazione e di promozione dei propri prodotti, garantendone la qualità e assicurandone la visibilità nei confronti dei consumatori.

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04 agosto, 2015

Trojan Marketing



















Si sono inventati il Trojan Marketing:

"Fottere il mercato per entrarci": questa è la filosofia che animerà gli  interventi per la prossima campagna di promozione turistica nel sistema dei media. 

Ma come si fa praticamente? 
Un piccolo manualetto vi spiegherà quello che nessun prankster ha mai osato dire...


Manuale che ovviamente va pagato perchè frutto di studi ed esperienze piuttosto faticose e difficili.
Contattatemi!
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