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30 luglio, 2008

La situazione non è buona!


Non ci sono i soldi per i rimborsi elettorali ai partiti.

I questori della Camera hanno negato l'erogazione delle somme dovute ai partiti per l' ultima tornata elettorale lamentando l'indisponibilità dei fondi necessari.

Io ero convinto che per loro li stampassero senza badare alle regole economiche del mondo occidentale.

La vicenda butta una brutta luce sul nostro futuro.
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27 luglio, 2008

Grado nel 1962

La Stagion.
Grado si anima, si fa ancora più bella per i propri ospiti, il traffico è sopportabile, visi sorridenti e distesi.
La gente arriva con i mezzi più diversi, il turismo è orientato all'ospite non al condomino. Altri tempi.
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25 luglio, 2008

Cinzia


Nella tradizione della canzoni graisane, fatte di amore, buoni sentimenti e tanta malinconia ad un certo punto irruppe con fragore il testo ironico e di denuncia di certe devianze popolari e paesane dovute ai rapidi passi avanti della società civile scarsamente supportati da un adeguato sottostrato culturale. Cinzia è la canzone per eccellenza che ruppe con la tradizione e propose un nuovo modo di raccontare la musica popolare gradese:

Cinzia


Che fa in testa a sti graisani
che par zente malcontenta,
i rifiuta la polenta
e i favela per ’talian.
Che darìe per ste contrade
co i se sforsa de esse fini,
i ruvina i fantulini
favellando per ’talian.

(rit.) Oh Cinzia, sei matta,
non mangiare la frutta tacolata,
da bravo Ottone
non colegarti di nuovo sul sabbione,
stai buono Moreno, altrimenti
altrimenti ti mazeno.

Babe duto ’l giorno in auto
le trascura la cusina
le consuma la binzina
le favela per ’talian.
Le se incarga de campari,
le favela comò i siuri,
ma i marì fa i muraduri
o i xe a cocia in mezo al mar.

Co scuminsia i primi coldi
i se fita ogni logo
i te vive leto e fogo
e i fa cache in bucalìn.
I se missia coi turisti
i se veste in gabardin,
cu xe nato in Culdemuro
e cu xe nato in Strunsulin.


Nella sua disanima semiotica la prof Pozzato evidenzia il cammino che la nostra piccola comunità compie e racconta attraverso le sue canzoni.
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23 luglio, 2008

Le Sardele



Le sardele. Sono cresciuto a polenta e sardine, con il papà pescatore e la situazione di una Grado povera degli anni '60 le alternative erano molto poche e le donne facevano di necessità virtù. Sarde in tutti i modi possibili e immaginabili, fritte, arrosto, impanate, in savor, in boreto, in pastasciutta in insalata, ci mancava le mangiassimo per merenda la mattina al posto del latte, accompagnate da pessi de polenta. La nenia era sempre quella "magna figio che tu divinti più inteligente col fosforo de la sardela".

Va bhè siamo quì a raccontarla, vuol dire che le nostre mamme come sempre avevano ragione, ma oggidì le sardine sono pesce popolare ma nobile (sempre meno le catture) e proposte come iniziativa dai Ristoranti del Castrum per il mese di luglio a Grado. Bella la pubblicazione che accompagna l'offerta.
Merita un passaggio tra i vari propositori che propongono questo pesce popolare in piatti gustosi e di grande fantasia pur nella loro semplicità.
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22 luglio, 2008

Varchi d'Accesso in Spiaggia




Ben interpretando i desideri del pubblico e nel pieno rispetto della norma che obbliga il gestore del bene demaniale a favorire l'accesso libero alla battigia, la Direzione Git ha predisposto due comodi varchi gratuiti:
il primo dedicato agli appassionati di trekking con passaggi di terzo grado (senza appigli predisposti artificialmente) vedi foto 1;
il secondo per gli amanti del fachirismo con punte particolarmente acuminate per togliere ogni dubbio sulla loro pericolosità, vedi foto 2.
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20 luglio, 2008

Laguna, sei nel posto dove vorresti essere


La Laguna di Grado, può essere il vero futuro turistico, se utilizzata con amore, attenzione e basso impatto ambientale, può rifare la faccia della nostra decadente immagine che come logo continua a mostrare la faccia di una signorina di cento anni fa.

Il progetto di albergo diffuso (se ne parla poco) è stato condiviso da diverse realtà lagunari, le proprietà delle valli maggiori hanno tutti sottoscritto l'impegno di partecipazione al progetto.

Però almeno una di loro, La Valle S.Zulian, si para le spalle mettendo in vendita la proprietà.

Ma allora ci credono o no? bisogna continuare con gli investimenti per adattare l'isola all'accoglimento degli ospiti con i parametri richiesti dal progetto, uno che vuole vendere non credo abbia voglia di spendere ulteriore danaro su realità che vuole alienare.

Non mi interessano le ragioni che spingono a vendere però fa male sapere che quelli più direttamente coinvolti ci credono poco o niente.
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18 luglio, 2008

Vecchi ricordi





Sospiro.....
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Tempo de sabion



Tempo de sabion

No cognosso al score
del vive perfeto
Ma me inchino al sol
e a la luna.
Vardo e scolto al gnò tempo
vego realtae
vivo sogni
amo le ilusion
ma la riva ze lontana
le paure pian a pian domina.

Ze un tempo de sabion al mio.
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15 luglio, 2008

Biagio Marin e don Silvano Fain




Sono contento dell'interesse suscitato dal filmato dell'arrivo a Grado di Mons. Silvano Fain,
interessante questa lettera di Biagio Marin dedicata a quella giornata.
La lettera e la foto sono tratte dal sito Timon a la Via.
aggiungere qualcosa non è possibile, ci ha descritti per quello che siamo e ,bontà sua, non si è tolto nemmeno lui.

Era l'ottava di Pasqua, una Pasqua alta, aprilina, quando le campane dell'isola, dopo i mattutini, si misero a chiamare a gran voce. E tutto il paese già sapeva che cosa significasse quel richiamo e grandi e piccoli s'erano levati in fretta, per andare incontro al nuovo parroco, che non conoscevano, ma di cui avevano già sentito dire meraviglie, e che tutti attendevano con fiduciosa speranza. Di che? Non avrebbero saputo dire: ma certo ognuno attendeva quasi un dono personale, un qualche bene per sé e perché i suoi più cari…
Già erano pronte le barche dei pescatori, tutte pavesate a festa, ornate di fiori, che sarebbero andate a prelevare il Pastore, ai limiti della terraferma. La più bella, la più potente, l'avevano preparata per lui con un trono sulla tolda coperta da grandi tappeti. E ovunque fiori, a mazzi, a corone, a festoni; e tante bandiere garrule e festose, da far impazzire i bimbi di gioia e far sorridere di contentezza anche i vecchi.
Le adiacenze del porto erano nere di gente. E puro era il cielo primaverile, e giovane e ridente il nuovo sole. Perfino nelle pietre dei moli c'era un tepore che commoveva, e l'acqua del porto aveva un intimo tremore di gioia.
Ad un certo momento cominciarono a tonare i petardi. Era in arrivo. La gente ondeggiava sulle rive come un campo di grano sotto il maestrale. La processione s'affacciò sul canale che veniva dalla terraferma. Tutti gli occhi erano là in fondo. Ed ecco il corteo imboccare il canale del porto. Anche io ero tra la mia gente, col cuore in tumulto. Ecco sfilare nel sole alto e nella romba solenne dei motori, la barca che portava assiso in trono, il giovane Arciprete. Era tutto vestito di viola; aveva, appesa a una collana d'oro, la croce pettorale come un vescovo, e un'aria assorta e commossa, quasi di vittima sacra.
I miei occhi si velarono, e quasi inconsapevolmente dissi: "Benedictus qui venit in nomine Domini". Non era facile venire tra noi, nel nome del Signore. Quella massa nera di gente che sotto il sole osannava, era come il suo mare, che cambia facilmente di umore. Pareva che volessero buttarli ai piedi le loro anime. Ma incerta è la nostra capacità di devozione; ma dubbia la nostra capacità di farci cavi per accogliere la Parola e incarnarla nella quotidianità. Guardavo al nobile viso, pallido di commozione dell'arciprete. Volentieri lo avrei baciato. E all'uomo avrei detto: "Grazie fratello per la tua volontà di sacrificio. Avrai bisogno di tutta la tua fede, di tutta la tua umiltà, di tutta tua capacità d'amore, di tutta la tua giovane forza, per superare la solitudine e l'amarezza di un prossimo domani. Dio ti assista. Te lo auguro con tutto il cuore; e di ogni tua opera, di ogni bene che farai, fin d'ora ti ringrazio. Non ti lasciare ingannare dal nostro entusiasmo; dalla nostra capacità di volgere in canto chiaro tutta la vita.
Siamo marinai e tu della terra ferma; ogni vento ci muove e ci porta via. Non sappiamo la legge che obbliga alla costanza, alla fermezza. E sappiamo mordere la mano che ci benefica. Dio t’aiuti, prete! E la tua lotta contro la nostra morte sia vittoriosa".

Biagio Marin

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14 luglio, 2008

Problemi energetici a Cason?


La geniale trovata di un fisico in pensione potrebbe contribuire, almeno in parte, a risolvere i problemi energetici, producendo quantità non trascurabili di corrente elettrica dalle onde del mare. Francis Farley e il suo ex collega Rod Rainey hanno riempito un lungo cilindro di gomma con acqua di mare e hanno chiuso le due estremità così da formare un enorme salsiccione. Hanno poi legato il cilindro a circa 100 metri di profondità e lo hanno lasciato il balia delle correnti. Il moto ondoso e la forza delle acque hanno inziato ad agitare Anaconda, questo il nome del serpentone (su Youtube una bella animazione rende bene l'idea), comprimendo l'acqua contenuta al suo interno e mettendo in moto, grazie all'aumento di pressione, le turbine installate a una delle estremità del cilindro. Anaconda è lungo circa 200 metri e ha un diametro di 7: secondo gli esperti, dimensionandolo opportunamente e ottimizzando l'elasticità dell'involucro, è possibile realizzare impianti della potenza di circa un megawatt, sufficienti a dare corrente a 2.000 abitazioni.


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L' Allevamento delle Vongole Veraci


Mi era capitato già di parlare di vongole veraci, ci torno sopra perchè sono convinto che l'allevamento in Laguna consentirebbe una valida alternativa ad una pesca sempre più moscia e meno attraente come fonte di reddito per i giovani. Questo piccolo vademecum per il colto e l'inclita può servire a capire qualche cosa di più.

La Venericoltura. Importata in Europa dall'Asia nel 1970, in Laguna di Grado e Marano la coltivazione della vongola verace della specie Tapes Philippinarum inizia nel 1986.
L' allevamento della verace è un'acquacoltura di tipo estensivo ove la fase di accrescimento, dalla semina al raggiungimento della taglia commerciale, avviene su fondali naturali e utilizza esclusivamente l'alimento presente nell'ambiente, il fitoplancton.

Le lagune dell'alto adriatico, aree dove è radicata la produzione della vongola verace, i flussi di marea generano continui scambi attivi con il vicino mare mentre dai fiumi arrivano gli elementi necessari per lo sviluppo delle microalghe che costituiscono il loro nutrimento.

Gli allevamenti occupano porzioni di laguna dati in concessione e controllati dall'Autorità sanitaria che vigila sulla qualità e salubrità dell'acqua.

Le fasi d'allevamento sono ben distinte:

Riproduzione in schiuditoio (avannotteria) dove viene effettuata la fecondazione, con l'induzione dell' emissione dei gameti (le uova)
l'allevamento della larve e l'accrescimento del seme in vasche specializzate chiamate nursery.

Il Preingrasso nel quale il seme da 1,5 mm a 3,0 mm raggiunge la taglia di semina di circa 15 mm. anche questo si svolge in vasche che devono proteggere il seme da influenze esterne (vedi foto).

La fase di Ingrasso: passata la taglia di 15 mm i molluschi vengono seminati direttamente sul fondale fino al raggiungimento della taglia commerciale (30/40 mm).

La raccolta, a fine di un ciclo che è triennale, avviene seguendo i ritmi naturali delle maree utilizzando attrezzature approvate dalla Regione e a basso impatto ambientale.
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13 luglio, 2008

Il Mercato Ittico


Sembra di essere su Sim City, buttano giù edifici per creare spazio e fare nuovi edifici,
ovviamente più moderni. Ma stavolta stanno circondando il Mercato del Pesce simbolo da sempre della nostra comunità. La cooperativa ha ceduto l'edificio adibito ad uffici e magazzini ad un costruttore che senza perdere tempo ha abbattuto tutto ed è pronto a partire con un nuovo condominio che si poggerà sul Mercato.

La riflessione successiva è quando cominceranno le prime telefonate per protestare che i pescatori di mattina presto o notte tardi fanno confusione con il carico scarico del pesce?

Succederà, succederà. Non so le ragioni che hanno portato la cooperativa a cedere il proprio edificio, saranno sicuramente serie e di grande profitto, ma c'è una storia dietro tanti uomini che hanno lavorato duramente per conquistarsi una casa di rappresentanza propria non condivisa con terzi. Non può essere che tutto sia in ventita anche l'orgoglio e l'appartenenza ad una comunità.

Staremo a vedere.
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12 luglio, 2008

Canti dell'Isola


Pregevole iniziativa del Circolo Jazz di Grado (promotori del Festival della Canzone Gradese), hanno prodotto un Cd dove si possono sentire le più belle canzoni della storia isolana, da Mamola a Madonnina del mare, con due chicche originali del 1958 - Isola del Sole Cantata da G: Negroni e Ich Liebe Dich di O. Dissette cantata da Marisa del Frate.-

"il piccolo mondo di pescatori scopre la propria vocazione. La vita della piccola comunità isolana passa e si esprime attraverso i suoi canti, I Canti dell'Isola."
di L. Tognon

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10 luglio, 2008

Nuova normativa per gli assegni bancari


Strano modo di governare quello italiano:

Il governo precedente, con il d. l. n.231 del 21/11/07, aveva introdotto la nuova disciplina contro il riciclaggio, in vigore dal 30 aprile 2008.
Le nuove nuove regole sull’uso degli assegni bancari, postali e circolari, nonchè libretti di risparmio, titoli al portatore e contanti fissavano il limite a 5000 €.
La norma era ideata in contrasto al riciclaggio dei proventi da attività criminose ma era tesa anche a garantire una maggiore trasparenza sui pagamenti per disincentivare le "prassi irregolari" (pagamenti in nero per capirsi).

Bene, il nuovo governo, dal 28 giugno, con l’art.32 del d.l. 112/2008, azzera tutto e riporta le cose come prima: il limite per assegni non trasferibili, libretti al portatore, ecc., che era stato portato a 5000 Euro, torna ad essere 12500 Euro, e l’obbligo di indicare il codice fiscale sulle “girate” degli assegni è già stato abolito.

Ne avete sentito parlare? L'avete letto sui giornali? Hanno salvato ovviamente il bollo di un 1,5 € a modulo, non avevamo dubbi su questo.

Il sito della Banca d'Italia lo riporta ma con pudore.



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09 luglio, 2008

Via il ticket d'ingresso in spiaggia


All' apparenza un fatto epocale, non si pagherà più l'ingresso in spiaggia è vietato per legge, si pagherà bensì un coupon di servizi.
In sostanza sempre quello (gli importi sono sempre gli stessi) con una variante, ai tornelli puoi farti aprire se vuoi fare una passeggiata o il bagno ma senza portarti dietro vestiti o altro, lasciare vestiario sulla battigia non si può, rischi una denuncia per occupazione abusiva di suolo in concessione.

Non si può farsi la doccia, non si può usufruire dei servizi igienici.
Insomma una lunga serie di non si può, per dire che però l'apparenza della legge e del diritto di usufruire di un bene pubblico è stata rispettata.

Per far rispettare i non si può la Git si è armata di una bella sfilza di telecamerine di controllo.
Ocio che le multe sono salate, al punto tale da promuovere il ticket d'ingresso come male minore.

Prosit.
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08 luglio, 2008

Il Trenino Imbavagliato

A proposito del trenino e della sua funzione turistica, segnalo questo video scovato da Alessandro che dimostra quando piaccia l'idea di un viaggio in allegria per le calli di Grado.

L'invito è ripristinare un pò di simpatia in questa cittadina così triste e ripiegata in sè stessa, i bimbi non sono solo il nostro futuro ma, con i loro sorrisi, ci indicano anche la strada da percorrere, aiutiamoli ad aiutarci.
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07 luglio, 2008

Evento in Mota Safon


Ricevo e pubblico:
ASSOCIAZIONE
GRAISANI de PALU’
34073 - GRADO - c.lle Merlato,n°1
Info@graisanidepalu.org


COMUNICATO STAMPA

Lunedì 14 luglio 2008 a Mota Safon nella laguna di Grado, il luogo della memoria di Pier Paolo Pasolini, verra inaugurata la mostra dal titolo “Lettere a Biagio Marin” scritte con il colore, le forme i simboli della contemporaneità da quattordici artisti, opere uniche interamente realizzate su carta e ispirate al “El critoleo del corpo fracassao “ 1976 ( Editore Scheiwiller) a cura del critico prof. Enzo Santese. L’originale evento culturale è promosso dall’Associazione i Graisani de Palù in collaborazione con AURA l’Associazione Artistico Culturale del Friuli Venezia Giulia, gode del contributo del Comune di Grado, del patrocinio della Provincia di Gorizia con la partecipazione del Centro Studi Biagio Marin. Gli artisti invitati sono Bluer, Nadia Blarasin, Giancarlo Caneva, Giuliano Caneva, Pietro De Campo, GianMario De Bettin, Claudio Mario Feruglio, Gianni Maran, Paola Martinella, Gianni Pizzinato (Aleph), Claudia Raza, Silvano Serdino (Cildi), Silvano Spessot, Lucia Tomasi che, come scrive in catalogo Santese nella natura dell’isola e nella sostanza lirica dell’opera, hanno trovato la linfa vitale per la loro ispirazione, dove le creature della laguna hanno una funzione privilegiata. La mostra si articola nelle diverse realizzazioni di pittori e scultori, riuniti in questa circostanza attorno a un ideale convivio in riva al mare, cercano di catturarne le fragranze anche sulla scorta dei suggerimenti derivati dalla poesia. Il tutto mentre i colori, i segni, i gesti, le strutture delle opere concorrono a creare uno scenario in cui idealmente è presente il poeta gradese, con tutto il carico della sua sensibilità, riletta e riassaporata attraverso la lettura di liriche che hanno dato corpo a questi risultati. Per l’occasione è stato dato alle stampe un elegante catalogo che documenta l’evento. Tutte le opere verranno donate all’Associazione i Graisani de Palù le quali andranno a far parte del patrimonio culturale della comunità gradese e non solo. In seguito verranno esposte al pubblico di Grado e ai vacanzieri che potranno ammirarle. Il programma prevede la partenza dal Molo Torpediniere Grado alle ore16.00, brindisi attraversando la laguna di Grado, per arrivare a Mota Safon alle ore 17.15. Saluto delle autorità e presentazione delle opere e degli artisti. A seguire musica jazz con il gruppo Contemporaneamente, composto da Gastone Bortoloso tromba / flicorno, Paolo Vianello piano, Giancarlo Tombesi contrabbasso e la poesia con le voci di Maran e Gregori “Per una volta incora istae xe blu” (Biagio Marin). Seguirà il banchetto savuri e uduri del palù con i vini dei Feudi di Romans. Il rientro è previsto al sole calante. La scenografia con luci indimenticabili messe a disposizione dalla nostra terra, gli sciabordii naturalmente suonati dalle barene e le immagini, sono offerte dal buon Dio.
Un pomeriggio indimenticabile in mezzo alla laguna di Grado tra natura, poesia, musica e pittura. Per informazioni e prenotazioni ufficio di segreteria Graisani de Palù
Tel 0431-876177
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06 luglio, 2008

Barbana


Il nostro parroco don Armando Zorzin -pescatore di anime- a Barbana per il voto.
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Sabo Grando


Me par che più che sabo grando sia sabo longo e imbriago.
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04 luglio, 2008

La Madona de Barbana


Al Perdon

"La comunità isolana soddisfa così il voto che dal lontano 1237 la tiene legata ad un debito di riconoscenza alla Madonna di Barbana per una grazia ricevuta a beneficio di tutta la popolazione."

Quanto rimane di religioso, di passione, di rispetto della tradizione di un voto che non sembra più condiviso dalla gente, ma è sempre più partecipato da istituzioni che cercano il primo piano trascurando l'aspetto popolare e intimo di una promessa eterna di partecipazione?

Con quest'anno fanno 771 anni che la gente di Grado va dalla sua madonnina per rinnovare un voto, che significa ringraziamento perpetuo per una grazia ricevuta, la comunità si mobilita con grande fervore per ringraziare.

Questo è quanto.

Dopodichè abbiamo l'intervento di tutta la forza pubblica che a forza di sovrapporsi fà corteo a sè, sminuendo e mortificando il significato profondo del voto popolare.

Il risultato si vede, mi dispiace che non lo capiscano i signori deputati, i pescatori si sentono usati per una cosa che non è più loro, con il risultato che non partecipano.

Più che un un perdon diventa un perdoniamoli
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03 luglio, 2008

Lunario di Luglio di Tore Degrassi


Come di consueto il lunario di Luglio di Salvatore Degrassi:

Lugio

Se solto abasso
me rompo el brasso;
se solto el travo
me rompo el cavo;
c'un solto belo
rivo in batelo,
me lavo el viso
per 'nda in paradiso.
Vignì insieme cò me
in ziro per le strae,
cussì ve mostrarè
i màmuli a brigae,
che zoga soltussando
fra balauri e piasse,
che fa fracasso grando
co de e col ciamasse.
Cu zoga al made in tera
biocando le contrae
e cu zoga a la guera
dàndose batecae.
Qua soto 'sta casussa
xe quii che zoga a mussa,
là zo, stierai sui muri
xe quii che zoga ai duri,
e qua, in te la solana,
co' pete lisse e piate
xe quatro mamolate
che zoga a setemana.
Comò a la gno etàe Gravo xe incora élo,
xe incora un logo belo,
sia inverno opur istae.

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02 luglio, 2008

Don Silvano Fain

In occasione della settimana che precede "Al Perdon de Barbana" dedico questo video a Mon. Silvano Fain nostro arciprete dal 1957 a 1998.
Una Persona straordinaria e predestinata don Silvano Fain arrivato a Grado, senza nessuna baruffa (straordinario), tutto liscio con il diritto di Juspatronatus, apprezzato da tutti e accolto da tutta la popolazione schierata sui moli. Ridotti questi spezzoni di film super otto girati dal cav. Caressa e fatto un video digitale del suo arrivo a Grado, siamo nel 1957. Mi fa piacere condividerlo. Guardate i personaggi, diversi sono riconoscibili per i più anziani. La voce narrante è quella del cav. Caressa.
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