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31 maggio, 2013

Facciamo le riformine



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30 maggio, 2013

Star Insieme in Casa Serena


Verdi primavere in casa serena

Un gruppo di amici graisani ha il piacere e l’onore di rendere omaggio agli ospiti di Casa Serena presentando un mattinè il 3 giugno 2013  alle ore 10 dal titolo: 

Tore Degrassi virtualmente incontra le mamole e i  mamuli de Casa Serena

Uno spettacolo dedicato a chi vent’anni non ha più. 
Poesie, tradizioni, pillole di saggezza, mare, laguna,  cibo e altro ancora saranno il condimento di un teatro dove i protagonisti saranno proprio loro, gli ospiti. 

I canti “de una volta”  saranno la colonna sonora che riscalderà la sala. 
Gli organizzatori sottolineano che l’evento contiene in sé la terapia del buon umore da somministrare con amore e rispetto, per il  bene dello spirito. 

La coreografia essenziale sarà curata da Mauro Medeot, e Nevio Scaramuzza da sempre impegnati nel sociale specialmente in quel di Dicomano in Toscana che saranno anche attori, conduttori e curatori dello spettacolo. 
L’invito è aperto al volontariato, al personale e a coloro che frequentano Casa Serena, parenti e amici degli ospiti. 
A tutti coloro che si sentono di spendere per il prossimo un’ora di “Star insieme”. 
L’amministrazione comunale la direttrice di Casa Serena e Mons. Zorzin daranno il benvenuto ai presenti.

La Pase matutina
la xe sul tremolà de la marina,
là che 'l sabion se 'ngruma
col bianco de la spiuma,
e fa sbolà i pensieri
comò corcai lisieri.

Tore Degrassi

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29 maggio, 2013

Termalismo,

La gara per il progetto delle nuove terme è abortita, senza dimenticarsi di lasciare il conto da 1.000.000 di euri delle solite consulenze, deve essere un bel mestiere fare il consulente chissà dove si impara.

Proporre qualcosa  di diverso è delicato e molti hanno già dimostrato di non voler ascoltare essendo più alti in scagno ma dovrà essere oggetto di riflessione politica profonda.

La proposta del termalismo a Grado ha precedenti  che partono da lontano nel tempo, a dimostrazione della necessità, da sempre, per Grado di avere una struttura specializzata moderna e funzionale.

Scartabellando tra vecchie cose ho trovato questo progetto (vedi foto) dell'Architetto Karl Ehn di Vienna che giovanissimo nel 1908 affrontò il problema delle terme con una tesi di laurea intitolata "Sistemazione dei Bagni di Grado" lavoro brillante e per l'epoca modernissimo.

L'architetto viennese a dimostrazione del suo valore continuò la sua carriera divenendo uno dei più famosi professionisti austriaci realizzando il Karl Marx Hof di Vienna. 

Io allievo delle moderne tecniche di promozione turistica aggressive e ficcanti propongo:

Progetto di terme minimaliste
Psicogeomarketing
Lo psicogeomarketing è una tecnica di rilevazione delle caratteristiche emozionali legate al territorio che nasce dall'incontro del geomarketing con le derive psicogeografiche dei situazionisti...

Experience Marketing e Twisted Protest
E' possibile rilanciare la brand experience sul punto vendita mettendo in scena eventi estremi? E' possibile spingersi fino a organizzare vere proteste negli spazi dei competitor?

Trojan Marketing
"Fottere il mercato per entrarci": questa è la filosofia che anima i nostri interventi nel sistema dei media. Ma come si fa praticamente? Un piccolo manualetto ( a richiesta a pagamento) vi spiega quello che nessun prankster ha mai osato dire...

Ecco, scherziamoci su ma la situazione non è buona...e piove!
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28 maggio, 2013

il Perchè dei Risultati Elettorali


Quelli si staccano la corrente e noi ce la riattacchiamo.

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27 maggio, 2013

Stefano Pasta - Mio papà


Ho avuto un flash improvviso e ho ripensato alla mia famiglia, mi sono soffermato sul ricordo di mio papà che non c'è più e mi è salita la voglia di fare un confronto con i papà di oggi, moderni.

Io ho avuto un solo papà, ai figli moderni ne possono capitare anche 2 o 3. 

I papà di adesso sono diversi da quelli di una volta, intanto quelli moderni giocano a tennis, sanno sciare, vanno in mountain bike, di mestiere fanno l’interior designer.

I papà di una volta giocavano a briscola, quasi tutti lavoravano in barca o in Azienda, dove andavano con la bicicletta  e, se per caso,  si bucava una ruota la aggiustavano loro;
di soldi non ne avevano, così non sbagliavano investimenti, la domenica si mangiavano la pasta cucinata dalla mamma e la nonna si lamentava sotto voce dicendo che la sua era più buona.

I papà moderni e quelli di una volta sono molto diversi tra di loro, ma in una cosa si assomigliano: nel non voler togliere spazio al ruolo delle madri, consapevoli che certe cose, quali sostituzione di pannolini, preparazioni di pappe, tacitare bimbi urlanti siano meglio svolte dalle mamme; loro, i papà, si mettono umilmente da parte. 
Quando nasce un figlio, in genere, per i primi anni di vita il papà non si fa molto vedere, non è molto coinvolto nel processo di crescita e di educazione dei pargoli; nei primi due anni di vita o forse anche tre, i papà si dedicano al loro lavoro dalle 7 del mattino fino alle 21-21,30. 
Quando rientrano vanno a dormire fino alle 6,58 del giorno dopo.

Alcuni padri vedono il loro figlio per la prima volta quando lo portano a scuola il primo giorno delle elementari.

Io ho avuto un papà di una volta, di quelli antichi.

Il mio papà la vacanza,  la faceva quando il tempo era cattivo, la usava per "bianchisà" la casa, riparare le "gelosie" e giocare a carte in Ausonia; la nonna diceva che il nonno era più bravo del papà a giocare a briscola.

Quando i papà moderni accompagnano i figli alla partita di calcio del sabato pomeriggio, riescono a litigare con l’arbitro, con l’allenatore e con i papà della squadra avversaria; i sabati che il figlio perde litigano anche con il magazziniere, con il posteggiatore, con il figlio stesso e con la moglie e la nonna poi a casa.

Il mio papà sapeva che giocavo a qualcosa "drio de casa sull' erba" e basta.

I papà moderni quando un figlio torna da scuola con un 4, denunciano il professore per mobbing.

I papà di una volta, se tornavi a casa con una nota da firmare, "tu te ciapivi do stiafe vissin".

I papà di una volta ti raccomandavano di non dire mai bugie e che  bisogna sempre dire la verità;
i papà moderni rispondono: dipende...

Dalla prima elementare alle terza media si fa di tutto per assomigliare e imitare il papà, dai 15 anni ai 22 non lo puoi vedere, fino ai 36 ti è abbastanza indifferente, verso i 40 ti fa incazzare da morire perché nel frattempo lui ha superato i settanta e se in gioventù aveva il suo bel carattere adesso è ostinato come tutti gli anziani, dai 42 in avanti riesci a capire quanto sforzo abbia fatto a mandare avanti la famiglia e ne provi una tenerezza struggente.

Ho cercato tutta la vita di non assomigliare a mio papà e ora invece mi accorgo di essere uguale a lui.
A lui dedico questa mia:

 Stefano Pasta

E si, ze  gno pare.
Che omo,
che spirto libero
pusao sul sò lavor,
dedicao a la sò famegia.

               Che belessa vardalo 'ndà via al dopopranso a sacaleva
savé che l' fa la note sul feral. 
Però che   fadiga, e pò  che oci lustri.
Doman, sarà doman la pescada.

Gno pare
impantanao ne la sò vita
la feva sumigià a duti
un campo de fiuri.

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26 maggio, 2013

Banda Civica Città di Grado- Concerti conclusivi

Così come per le istituzioni scolastiche, l'imminente mese di giugno segna anche il termine dei
corsi ad indirizzo musicale promossi ed organizzati dall'Associazione “Banda Civica Città di Grado”.

Corsi, che in questo anno scolastico si chiudono con un bilancio nettamente positivo, sia per il
crescente numero di iscritti alle classi di propedeutica, teoria e solfeggio, e di strumento, che per
l'avvio del progetto “Piccoli Musicisti”, partito lo scorso gennaio presso la Scuola Primaria “Dante Alighieri” di Grado in collaborazione con l'Istituto Comprensivo “Marco Polo”.

Proprio per tale ragione, quest'anno saranno due i saggi a conclusione dei programmi svolti. 
Il primo, che si terrà martedì 28 maggio alle ore 20.00 presso l'Auditorium “Biagio Marin”, avrà per  protagonisti i bambini e ragazzi iscritti alla Scuola di Musica del complesso bandistico, mentre la serata di martedì 4 giugno al Palazzo dei Congressi, con inizio alle ore 20.30, vedrà coinvolti tutti gli allievi iscritti alle classi della Scuola Primaria “Dante Alighieri”, accompagnati dal Gruppo di Musica d'Insieme della Banda Civica, per lo spettacolo musicale dal titolo “La Banda giramondo”.
I corsi della Scuola di Musica sono affidati ad un team ormai collaudato di giovani ma ben preparati insegnanti, che hanno saputo coinvolgere con grande professionalità e passione i nostri ragazzi.
Questi sono Maria Giulia Cignacco, per la propedeutica, la teoria ed il solfeggio, Federica Cecotti, insegnante di flauto traverso, Max Ravanello per la classe di ottoni e Pietro Sponton per la sezione delle percussioni, coordinati dal direttore del complesso bandistico, il maestro Nevio Lestuzzi (insegnante di clarinetto e sax), mentre il progetto alle scuole elementari è stato seguito da Mietta Prez e Glenda Braida


Nell'ottica di continuare ad essere un'Associazione attenta alle esigenze della cittadinanza, il Consiglio Direttivo intende mantenere quanto più possibile tutte le caratteristiche di civicità dell'istituzione bandistica, fissando in una cifra contenuta il contributo economico a carico delle famiglie, finalizzato alla parziale copertura dei costi di gestione dei corsi, che comprendono, ad esempio, l'acquisto e la riparazione degli strumenti, concessi agli studenti in comodato d'uso gratuito.
Ciò è stato finora possibile grazie ai contributi concessi dal Comune di Grado e dall'A.N.B.I.M.A., che genitori ed allievi si auspicano di veder rinnovati anche per l'anno venturo.

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25 maggio, 2013

Lode agli assenti


Ieri sera in Casa Balilla (perfettamente indicata) ha avuto luogo uno spettacolo dove il pubblico poteva partecipare ma non disturbare il manovratore.

Visto che tutti ormai avranno descritto i loro punti di vista io che per scelta (me ne sono andato) ero assente approfitto per lodarmi da solo senza dare la parola a nessuno.

La palla è mia e ci gioco con chi voglio! Ecco!

Sia lode agli assenti, le persone più cortesi dell'universo, la più discrete e riservate. 
Gli assenti, al contrario dei presenti, non risultano mai molesti. 
I presenti - a una discussione,  a una riunione, a una conferenza - rischiano sempre di disturbare o di dire solenni sciocchezze. 
Gli assenti no, loro tacciono, con gran garbo. 
Inoltre, se si parla male di loro (ed è davvero molto ma molto frequente che in un ritrovo tra quei vigliacchi dei presenti si parli male degli assenti) gli assenti, evitano di rispondere. 
Ignorano la critica. Sorvolano sulle malignità con muta eleganza. Con classe. 
Gli assenti hanno poi altre caratteristiche positive di cui i presenti sembrano del tutto sprovvisti. Gli assenti non sono mai importuni: non si fanno mai vivi in un momento sconveniente o meno. Con estremo senso dell’educazione, rifiutano perfino di occupare lo spazio fisico

Avete mai provato a organizzare una conferenza invitando soltanto degli assenti?
L’assente non c’è ma a noi non ce ne frega un tubo. 
Non ce ne accorgiamo neppure.
In questo, l’assente risulta ancora una volta stimabile: egli è talmente gentile da sottrarci alla seccatura di pensarlo.
Un sentimento che l’assente può incutere è quello opposto: l’assente non c’è e noi ne proviamo nostalgia, ma capita di rado.

Ma la nostalgia rimane un sentimento buono, in questa vita forse uno dei più gradevoli da provare. Di sicuro il più poetico. Quasi un regalo, di cui l’assente, se si potesse, andrebbe ringraziato.

Viva gli assenti.

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24 maggio, 2013

Suggerimenti per il futuro




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23 maggio, 2013

Don Gallo- Alla Sinistra del Padre

ti sia lieve la terra!
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22 maggio, 2013

Anticipazione-Homo Paluantes




Evoluzione dell' Homo Paluantes


Ho ricevuto con grande gusto una lettera di Giovanni "Stiata" Marchesan.

Digando...
se duto va ben, entro 'sto ano i me stamparà un libreto intitolao "Savor de l' Isola" scrito solo in graisan.
Ve sarà una prima parte indola che scrivo robe su Gravo Vecio... le nostre contrae svode, le piere vece, le Ciese, al reparo, al sabion, al mar, insoma al nostro Gravo Vecio.
Ne la sigonda parte invesse intitolagia "Tanto per di gargossa" più che oltro pinsieri e batude in alegria, a la graisana, cò un mezo suriso su i lavri.
Roba comò questa, insoma:

mamolo
no sta fame sintì foresto
disendome
lei..al ze de Grado?
Anche se me
he bastansa ani de più
e tu..
tu ha 'l telefonin
vinimo duti do de 'l palù
o pur 
de "Strunsulin"!

---
A fa e anche pensà
ze mundi fadigoso..
Ze ristio grando!
Sol che fassa o piova
senpre 'ndeno digando
Nissun se mova!

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21 maggio, 2013

Clima politico


Riepilogando. 
In pochi giorni il Popolo della Libertà - al governo del Paese con Enrico Letta - ha messo sul tavolo:
la legge sulle intercettazioni, il noto "bavaglio", il comma ammazza-blog, il condono edilizio, e ora pure la "salva-Dell'Utri", per dimezzare le pene relative al concorso esterno in associazione mafiosa. Bavagli, condoni, nuove ad personam.
 Pacificazione, la chiamano.
da: nonleggerequestoblog

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20 maggio, 2013

Al Graisan-Renzo Bottin


Straordinario dono fatto alla nostra comunità con la pubblicazione via web del vocabolario della parlata.
In collaborazione con la Provincia di Gorizia (sic) Renzo Bottin ha messo a nostra disposizione il suo vocabolario dal gradese all' italiano con più di 17.000 vocaboli trattati,  con una chicca unica ha pubblicato anche il vocabolario dall' italiano al gradese.

Grandissimo lavoro e documento unico da aggiungere ai preferiti  consultabile sul sito:


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19 maggio, 2013

Voga a sigonda

Un raggio di sole.

Un pomeriggio luminoso, baciato dal sole, ha fatto da contorno alla bella iniziativa promossa dall' Associazione Teatro della Mandragola capitanata dalla vulcanica Monica Maran dei Serenoti,
un raggio di sole virtuale anche sul futuro della cultura gradese perchè lascia intravedere nuovi personaggi, nuovi scorci di poesia, nuove forze che occupano il campo così fascinoso ma difficile del percorso poetico, in specie dialettale.

La presentazione del libretto di liriche "graisane" ha avuto come cornice un posto spettacolare come il Key West ai margini della Costa Azzurra o "Spiagia Vecia" verso il tramonto.
Molto pubblico contento e allegro,  diverso dal solito pubblico serioso e compassato che ho sempre visto presente in occasioni come questa, ma veniamo al libro:

Voga a Sigonda

i protagonisti quattro poeti dialettali ben conosciuti dal popolo del web vanno stampati su carta con uno sforzo organizzativo notevole e meritorio dell' Associazione Teatro della Mandragola, liriche in dialetto gradese di quattro protagonisti diversi:

Stefano Dovier (Teti), Monica Maran, Mauro Marchesan, Damiano Marchesan
le fotografie sono della nuova etoile dell' immagine locale Roberto Camuffo

Quattro mondi, quattro prospettive, quattro sfaccettature,  un' unica visione:  Grado.

La via e la vita gradese. 
Il linguaggio dialettale  è  essenziale, scarno, con  intonazioni a volte amare, si incentra sulla descrizione in forma simbolica del veloce  trascorrere della vita.  
Una poesia ricca di immagini, di fatti vissuti, di situazioni.
Quattro vite un' unico intento, condividere emozioni con tutti noi.

Bravi ed emozionanti i lettori Fiorella Canesin e Nevio Scuz.

Bravi!

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18 maggio, 2013

Il rovescio della medaglia





La foto è un adattamento di un' immagine di Vinicio Patruno

Mi ero ripromesso di limitarmi a leggere gli atti sulla Conferenza organizzata dal Comune di Grado sulla Laguna di giovedì, sapendo che altri avrebbero fatto cronaca e provocato commenti sull' argomento.

Ma tant' è mi scappa la voglia di dire la mia:
Io sono contento quando vengono organizzate queste cose per un buon motivo di civiltà, è importante che quanti più cittadini sappiano e vengano messi a conoscenza delle cose, solo così si può crescere, conoscendo e sentendo i protagonisti.
La conoscenza porta a comprensione e la comprensione a desiderio di partecipazione.

Fermarsi un attimo e riflettere aiuta e dunque vediamo quello che a me è rimasto in testa di questa Conferenza.

Dovrei cominciare con una critica, una conferenza non è uno spettacolo e la puntualità una necessità, si comincia con 20 minuti di ritardo perchè di gente all' inizio ce n'era pochina.

L' inizio di Gordini è lunghetto e prolisso condito di numeri ripetuti in seguito dall' Avvocato Cavallo, ma comunque fa un escursus storico sufficiente anche se commette qualche errore di date prontamente ripreso da Giovanni Mattiussi che su questo è imbattibile.

L' amico Giorgio Pastoricchio percorre più o meno le tracce storiche precedenti soffermandosi però su un punto che desta la mia attenzione, l' intavolazione delle particelle catastali del Baro delle Rane (oggetto qualche anno fa di desideri predatori da parte di qualcuno) da parte della Regione, che con pervicacia da tantissimi anni contesta al Comune di Grado la titolarità della Laguna.

A questo proposito e a completamento però c' è una dichiarazione fatta qualche tempo fa dall' allora Consigliere Regionale Marin Roberto:


"Finalmente si è sancito che tutta la Laguna di Grado, dove essa risulta regolarmente intavolata a nome del Comune, sia di proprietà, senza discussione alcuna, del Comune stesso. La Regione, quindi, non ne rivendica la proprietà demaniale, così come avvenuto in passato, in quanto è giuridicamente impossibile trasferire in via ordinaria questi beni ad un’altra amministrazione. Pertanto questi beni possono essere trasferiti allo Stato solo a seguito di apposite pronunce dell’autorità giudizi

Con questo accordo tra Comune e Regione anche le particelle di Canale Belvedere, di Canale Moreri, di Valle Cove e di Valle Gopion, verranno rilasciate dal Comune di Grado, il quale incamererà anche i canoni concessori”.
“Il Comune stesso, inoltre, in base a questo accordo, gestirà in via provvisoria anche le particelle di demanio pubblico non comunale, al fine di semplificare e migliorare l’efficacia dell’azione amministrativa a vantaggio degli utenti e dei cittadini. Pertanto, esprimo grande soddisfazione per avere trovato, insieme all’assessore ed agli uffici, una soluzione di portata potremmo definire storica per quello che la Laguna di Grado rappresenta per i cittadini gradesi, ma non solo”.
“Un ulteriore vantaggio sarà che il Comune potrà incamerare i canoni che il Genio Civile ha incassato negli ultimi dieci anni e che, in virtù di un accordo firmato dal sottoscritto allora sindaco di Grado, sono stati vincolati in un fondo a favore dell’una o dell’altra amministrazione nel momento in cui sarebbe stata chiarita l’intera vicenda”.

Significa che ogni contenzioso è perlomeno sospeso e si potrà così risparmiare sulle onerose cause che ci hanno visti protagonisti in questi anni.

La signorina che parla di pesce di valle sconosciuto ai più e poco valorizzato si è informata molto male sulla storia delle valli di Grado, su sistemi di pesca che storicamente sprofondano dei fanghi della storia e sulla storia del commercio a Grado che per quanto ora sia disastrato è pur sempre stato presente su tutte le piazze europee per quasi un secolo, cerca insomma una consulenza che potremmo chiamare marchetta assolutamente inutile e vola via così leggera e senza posarsi.

L' avvocato Cavallo è un legale che serve la comunità da decenni, parla bene è preparato e mi sorprende facendomi conoscere la storia dei tentativi degli uffici prima dello Stato e poi regionali di appropriarsi della titolarità della Laguna scalzando il Comune.
Ci ha salvato il Sistema Tavolare, eredità austriaca adottata in pochissimi luoghi in Italia e tutti di origine Austro-Ungarica, che non prevede nient' altro che quello che la legge scrive e rifiuta teutonicamente ogni fantasia leguleia che ci si possa inventare a posteriori.

Si è parlato poco delle vere necessità della Laguna che a precisa domanda di Peroni della Coop Pescatori (la Cooperativa Pescatori non faceva parte della conferenza, incredibile) i fanghi e i canali navigabili, che costituiscono un enorme problema, vengono liquidati in fretta dovendo aspettare i risultati di carotaggi effettuati ma senza risultati di laboratorio che sono costati alla comunità tutta 130 milioni di euro, con interventi pesanti della magistratura, ma mi auguro che il Comune voglia organizzare un' altra conferenza per questo argomento.

Non c'è niente da aggiungere se non che a queste Conferenze bisogna partecipare per poter crescere o anche semplicemente protestare ma con cognizione di causa.

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17 maggio, 2013

Evoluzione in mare



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16 maggio, 2013

Co belo che gera Gravo!



Ne parlavo ieri pomeriggio con Sandro di un suo post pubblicato su Facebook tempo fa che mi era rimasto nella testa per la sua originalità e bellezza, me lo ha mandato e io lo ripubblico per poterlo condividere con i tanti graisani che si sono aggregati a tutti noi in questi ultimi tempi su internet, E' bello rileggere i suoi momenti di emozione e magia come può succedere solo a Grado.

Geri m'è perso co ste riprese che vevo fato 2 ani fa (ottobre 2010 titola le clip). Gero in tela porta dela botega de stralonga, co è sintio le voze del coro de S.Cecilia (creo che sia quel, no son mundi eferao co stè robe, casomai coregème) che i feva le prove in ciesa dele Grassie.

Cusì è tolto la telecamera e co la fantulina in brasso son ndao drento e……quel odor…..m'è reso conto che gera un monte de ani che no entrevo in ciesa dele Grassie (che purtroppo la ze massa lontan de casa mia, circa 30 metri, quindi la me risulta fora giro…. O___O).

Co è sintio quel odor, son tornao indrio de 30/40 ani, quando che la drento e per le cube in genere, ne vemo cunbinae de duti i culuri. Se le vemo proprio godue noltri, le cube. 
No veveno feisbuc, no veveno scai, no veveno l'icsbocs, no veveno campi de tennis o de golf, in sostanza, no veveno un casso. Ogni tanto solteva fora un balòn e ala sera se zugheva a canditi o a "cerbo". 

Le cerbo(tane), ndeveno a "tole" i città giardino, indola che i siuri, sora dele verande, invesse dele grisiole, i metteva le cane de plastica. E via doppiette, triplete, quadriplete e sinquiplete, e core per le cube….vinti contro vinti….e scampà dale scopèle de Oliver (RIP), co i 'ncargheveno al savial co le cartuce. 

Cognoseveno ogni piera, ogni barcon, ogni balaor e anche ogni teto. No svoleva una mosca senza che nostri no vinisemo a savèlo. E 'l vecio Stoco al magneva i culumbi, e la veccia Mora la piseva in tel albero, e al vecio Capelani al feva stramassi e "ipnotizzazioni" O___O ….gera Bepi Ce, gera 'l Negus, gera Ermì che la canteva, gera Iano che al ne porteva sora al campanil per caregà l'orologio, gera sior Rugero che al veva la machina per gratà al pan e in corte gera la quercia granda! Gera ogni porta una storia, ogni piera una fiaba.

In ciesa dele Grassie, veveno anche un nascondiglio segreto, soto una piera in tel "ribasso". Un nascondiglio indola che nisun a mai messo ninte a parte monade, ma indola che duti, anche senza dili ai oltri, i 'ndeva spesso a cucà, sperando de catà cussà che. Co entreveno in ciesa, gera la gara per cu che ndeva per primo a alsà quela piera. E una volta semo stai premiai…. al solito mona (che no fasso nomi perché che 'l ze restao uguale, uguale, uguale hahaha) l'ha messo soto la piera 500 lire che i veva robao a so nona. Noltri le veveno catae e semo ndai a tosse le luganeghe co la polenta in sagra dei donaturi, drio l'acquedoto….. Hahahah…. e dopo elo, al ze stao becao de so nona e se le ha ciapae davanti de noltri, che se la rieveno de scondòn……"pachignao de un lazarooooon, varda i tovi amici, co bravi, che no i ruba" ….e zò sberle….hahahahah……che ani…. no gera i telefuni azuri quela volta, e le scopele gera al pane quotidiano. Tu te le ciapivi anche dele mame dei oltri, e to mare, i deva sempre ragion a ele……a busta chiusa, perché tanto, za le saveva che geremo comò qui dele favelas 

Eco, quella sera de ottobre, co la fantulina in brasso, è vardao dentro al "ribasso", è serao i oci un attimo e col coro de sottofondo, è rivisùo qui muminti, li è sintì, li è nasai…. le sinquesento lire de carta zala dute fulignae, le è viste, le è tocae….è sintìo le nostre voze che coreva fora della ciesa riàndo….e m'è 'ngropao! 

Co belo che gera Gravo, quanta mularia per le cube, disculsi e coi genugi tacolai. Quanta zente a torsio, duti rieva, duti cuntinti, musica, feste e perfin le scopele de Oliver, in realtà, la ha fato più storia che mal. 

Gno figia, quella Gravo, no la vivarà mai….per quel m'è 'ngropao!!! 

Geri, vardando ste riprese, è provao la stessa sensasion, cusì è fato quatro tagi e le è messe dute insieme, che se geremo "vinti contro vinti", magari, le stesse emosion podarave vivele anche gargun oltro vardando sto video……e 'ngropasse, pensando a quela graisanità vera, che no gera quela decantagia in campagna eletoral, ma gera duto quel che veveno ......e veveno de vantaselo.
Sandro "Buba" Maricchio
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15 maggio, 2013

Grado - Istruzioni per l' uso!



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Voga a sigonda



associazione TEATRO della MANDRAGOLA
presenta

Sabato 18 maggio alle ore 19.30 
al KEY WEST 
costa azzurra a Grado

"Vòga a sigonda"

raccolta di liriche in gradese

prefazione Aldo Tognon
fotografie Roberto Camuffo

liriche di 
Stefano Dovier
Monica Maran
Mauro Marchesan
Damiano Marchesan

Voci narranti 
Nevio Scuz e Fiorella Canesin Lesizza

vi aspettiamo numerosi!!!!!!!!!
per info...    347 2638106
Update di poco fa: La manifestazione si farà Sabato 18 maggio stessa ora e stesso posto al Key West

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14 maggio, 2013

Magnifica Comunità di Grado


Al solito ricevo e pubblico dal direttivo della Magnifica comunità.

La foto è un' elaborazione di una bella immagine di Vinicio Patruno (titolo: neverin su Gravo)

Comitato per l’Amministrazione Separata degli Usi Civici di Grado
 “Magnifica Comunità di Grado”
(Registrato Agenzia Entrate – Ufficio di Monfalcone, al n .ro 1013 dd. 29.04.2008)

TERZA   LETTERA   APERTA

Alle elezioni politiche di febbraio, il ciclone Cinque Stelle ha spazzato via partiti e partitini di Grado, sollevando entusiasmi e speranze di cambiamento.
Alle regionali di aprile, ha rimediato il 19,54%  dei consensi rispetto al trionfale 28,1% della Camera e 27,1% del Senato.
Le cause, si capisce, non sono metereologiche, sono politiche.
E rispecchiano gli errori di una campagna elettorale verticistica e per di più a rimorchio, anzi appaltata ad una ben nota Lista Civica locale dal Movimento CinqueStelle Isontino.
Nel corso della quale, è stata tacitata ogni voce contraria alla lottizzazione, travestita da “Polo Termale”, della spiaggia - retrospiaggia - Parco delle Rose.
Questo è stato il primo errore.
Infatti, la pubblica denuncia del travestimento era ed è tuttora attesa ed invocata.
Non solo per marcare una buona volta la differenza tra interventi speculativi e autentici progetti di promozione turistica e sociale, ma anche per consolidare un rapporto fiduciario sull'onda di un improvviso quanto inaspettato trionfo elettorale. 
In caso contrario, il ciclone CinqueStelle  rischia la fine della Lega Nord che, dopo aver conquistato il Comune, oggi occupa l'ultima poltrona in Consiglio comunale.
La piena occupazione stagionale, si capisce, era parte integrante di quel rapporto speciale che legava ”l'Isola del Sole” a tutti i suoi abitanti.
Sino a quando cementificazioni, grattacieli, l'abominevole trasformazione di giardini pubblici in parcheggi, ecomostri, lottizzazioni suicide e commercializzazione dei Beni comuni di Uso Civico, l'hanno declassata ad un'Isola di Cemento. 
In cui è già tanto se sopravvive un turismo “mordi e fuggi” ed una stagionalità sempre più corta e precaria con crescenti perdite di opportunità di lavoro e di reddito, aggravate dalla progressiva scomparsa degli esercizi commerciali.
O bene che vada, dal loro silenzioso passaggio in mano ad operatori del Terzo Mondo con i quali non è assolutamente possibile competere ad armi pari.
Il tutto a causa di un'offerta turistica estremamente compromessa sul piano ambientale e della qualità della vita rispetto al passato.
Per tutta risposta, Sindaco e Giunta continuano a privilegiare il cemento, imponendo ad un numero crescente di cittadini una condizione di disagio se non addirittura di prevedibile povertà.
Ed ignorando il buco di 28 milioni di €uro e relativo crac, senza colpevoli, dell'ex Ospizio Marino con relativo rigetto dell'istanza di fallimento da parte del Tribunale di Gorizia mentre la Procura non ha nemmeno presentato ricorso.
I 60 dipendenti abbandonati in strada ed aggrappati al lampione della verità, che verrà caso mai  accertata dal Giudizio Universale, non sono le uniche vittime.
Altre purtroppo seguiranno al termine della stagione quando si faranno i conti anche con l'Amministrazione Maricchio.
Il Movimento CinqueStelle Isontino, sbarcato senza la minima conoscenza delle problematiche locali,  poteva  solo andare a spasso per Grado.
Non certo denunciare con cognizione di causa la sgangherata casta politica che tiene in ostaggio il  presente ed il futuro dell'intera Comunità.
E tanto meno gli infernali automatismi urbanistici ed edilizi alla base della crescita patologica e senza qualità della Città in danno degli spazi di vita e del tessuto edilizio originario, ormai praticamente scomparso.
Rientra  in tale quadro la congiura diretta ad eliminare alla prima occasione utile la GIT (Impianti Turistici spa), ultimo ammortizzatore sociale di Grado, per trasformare spiaggia, retrospiaggia e Parco delle Rose in uno spezzatino e magari far fuori parte del personale.
Condizione ideale affinchè le varie lobby possano ritagliarsi la loro libbra di carne dal corpo vivo di Grado prima ancora di partecipare alla lottizzazione immobiliare travestita da “Polo Termale”.
Che stiamo tuttavia bloccando innanzi alla Corte di Appello di Roma - Sezione speciale Usi Civici – contro il Sindaco Maricchio e contro la Regione a meno che la neo Presidente Debora Serrachiani non decida di ritirarsi dalla causa.
Nel frattempo, i soliti benpensanti, gli eroi da Caffè, sedicenti intellettuali da strapaese, l'ammucchiata dei partiti in nome del pensiero unico del cemento, un'improbabile associazione di tutela lagunare dal bicchiere facile e certa stampa locale pronta a censurare i nostri comunicati stampa e notiziare pantere a Fossalon, fanno tutti il tifo per il  “Polo Termale”. 
E per la totale cancellazione dei Beni comuni di Uso Civico sistematicamente calpestati da tutte le Amministrazioni comunali benchè costituzionalmente garantiti, come recentemente illustrato dal prof. Stefano Rodotà candidato CinqueStelle alla Presidenza della Repubblica.
Dopo di che ai  benpensanti  & company di ogni colore non resterà che rivolgersi all'esorcista prima di scavarsi definitivamente la fossa con le loro stesse mani o, con un ultimo sussulto di sopravvivenza, approntare le valige di cartone per emigrare in Svizzera. 
Sul piano elettorale, si capisce, quasi nulla accade per caso: è una costante sociologica confermata proprio dal trionfo CinqueStelle alle elezioni politiche sulle ali di un micidiale messaggio di cambiamento.
Lasciato incomprensibilmente cadere a Grado e questo è stato il secondo errore.
Perchè si doveva almeno dire  “NO!  AL  POLO   TERMALE !” 
Dalla trincea della Corte di Appello di Roma, possiamo intanto assicurare la Comunità che la battaglia giudiziaria in difesa di spiaggia-retrospiaggia-Parco delle Rose è tutt'altro che perduta.
Per grande merito dell'Ordine degli Architetti di Udine, la Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli-Venezia Giulia, ha apposto un vincolo architettonico sul Palazzo delle Terme.
Ricompreso nel II° ambito di intervento dello Studio di Fattibilità del cosiddetto “Polo Termale”.
Analogo vincolo sarà esteso al Palazzo dei Congressi, alle aree delle piscine, centro estetico e saune, sempre del II° ambito di intervento.
Quanto basta e avanza, a giudizio non solo nostro, per mandare intanto a vuoto anche la 3° gara europea  in scadenza il 28 maggio prossimo in ordine all'aggiudicazione delle concessioni e dei relativi appalti d'opera.
Senza contare che, a nostro avviso, lo stesso Studio di Fattibilità e relativo Piano Economico e Finanziario,  appaiono incompatibili con i suddetti vincoli. 
E con la decretazione “Galasso” che, ove applicata e non abbiamo dubbi al riguardo, comporta il divieto assoluto di fabbricazione sull'intera area di progetto.
I Parlamentari CinqueStelle del FVG  hanno avuto già modo di constatare come su tutte le fondamentali questioni di fondo parliamo la loro stessa lingua.
E  che le divergenze sul terreno elettorale, sono indispensabili ad evitare gli errori da dilettanti a beneficio della casta politica.
Fatto per cui rinnoviamo la richiesta di voler promuovere un'ispezione parlamentare sul progetto “Polo Termale”: dopotutto è ciò che la Comunità, tradita dai propri rappresentanti politici, invoca e spera.

Il  Consiglio  Direttivo



Grado, 13 maggio 2013





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13 maggio, 2013

Renzo Degrassi - Pittore e scenografo


Popolo di artisti quello gradese, magari poco sconosciuti  ma artisti.




Oggi vado a  scoprire Renzo Gegrassi pittore naif soft, scenografo per Grado Teatro e sempre presente nella sua bottega in Piazza Patriarchi.

Bottega che pare di artigiano, come devono essere le botteghe di artisti che si sposano e integrano con l'ambiente che le circonda.

Renzo predilige, a me piace molto, una pittura onirica e minimalista con soggetti locali che parla del nostro piccolo mondo in maniera molto leggera mai fortemente contrastata e usa materiali poveri riciclando tutto quello che trova.

E' bello sapere che lo trovi la e ci fai quattro chiacchere in modo sempre molto cortese e allegro.

Grado in fondo è anche questo, la sua è un'offerta e diversificazione turistica importante perchè io credo che chi cammina per le calli si aspetti di trovare artisti del genere che arredano e confermano la nostra propensione per il bello. 


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12 maggio, 2013

Antichi mestieri: Le Pessere




Visti i tempi grami ripropongo una serie di antichi mestieri di facile accesso e con piccoli accorgimenti per l' adattamento al modernismo praticabili da chiunque, non si sa mai.
Iniziamo per "creansa ed educassione" dai mestieri femminili.

A riprova dell' importanza dell' immagine femminile nella storia della nostra comunità c'è una figura che interpreta perfettamente la continuità e l' integrazione dei ruoli nella famiglia tipica gradese di tempo fa.

Una figura simbolo della nostra comunità è sempre stata la pessera che dava senso e continuità al lavoro maschile per eccellenza: la pesca.

Donne coraggiose e intraprendenti che con bici scassate o con autobus improbabili, facevano il giro del Friuli offrendo il prodotto dei loro uomini, il Pesce.

Il pesce, simbolo cristiano fin dai primi secoli della Chiesa, è entrato nella cultura e nella tradizione popolare come un alimento di "precetto", prima ancora di essere ritenuto un alimento sano e nutriente ricco d'alto valore proteico. 

Per assolvere a questo precetto cristiano, durante la quaresima, il venerdì e nelle vigilie importanti durante l'anno, le famiglie strettamente osservanti si sacrificavano pur di consumare nei giorni stabiliti il pesce o i frutti di mare. 

Sono state le donne artefici di questo mestiere, a perpetuare un rito … quasi a sostegno dell'anima! 

Con le prime biciclette ripongono sardelle, masanete, seppie, acquadelle, gamberetti … in pesanti cassette coperte di sacchi bagnati. 

Torneranno a tardo pomeriggio con cassette ora ricolme d'uova, qualche gallina, farina per la polenta, qualche cotechino, perchè era il baratto il loro mestiere. 

Ho il vago timore che il baratto sarà anche il nostro mestiere. 
A me è già capitato di farmi aggiustare la bici e pagare in "pedoci".


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11 maggio, 2013

Alessandra e Max


Per oggi non posso far altro che condividere il post di GradoSpia che mi fa sentire meschino per non essere stato presente.
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"Non sempre si ha la fortuna di potersi scegliere il destino.
Max Tresoldi e la sua famiglia, con la loro presenza pubblica, ci hanno ricordato quanto la volontà di vivere possa essere più forte di un incidente che ti spezza il futuro.

 Ieri sera, 10 maggio, in una Basilica di S.Eufemia occupata dal numeroso pubblico intervenuto ad ascoltare il racconto di Max, abbiamo verificato con i nostri occhi, le importanti differenze che distinguono diversi modi di intendere il proprio impegno per il prossimo.

Brevemente, per i lettori che non fossero a conoscenza di chi sia Max Tresoldi, condensiamo in tre righe oltre 20 anni di calvario.

Max, classe 1971, il 15 agosto 1991 al ritorno dalle vacanze estive, viene centrato da un’ altra autovettura e finisce in coma.
Dieci anni di nulla, poi, in occasione del Natale 2000, il primo segnale di presenza, al quale sono susseguiti grandi miglioramenti, fino all’oggi che vede il nostro Max completamente cosciente, anche se prigioniero del suo stesso corpo ancora parzialmente bloccato.

La sorprendente Sara Polo (in Lorenzutti), ha condotto la serata di incontro con il pubblico con consumata abilità, riuscendo perfino a contenersi nei richiami alla Fede, anzi, se non la conoscessimo avremmo anche potuto scambiarla per una esperta conduttrice.

Con il supporto della collega Lucia Bellaspiga (giornalista di Avvenire e co-autrice dei libri su Max ed Eluana), dei genitori e, sopratutto della vitalità e ironia del protagonista, Sara ci ha ben illustrato le tematiche che coinvolgono delicati problemi come l’eutanasia o la sofferenza dei parenti (che va ad aggiungersi alla sofferenza del malato), allorchè lo Stato abbandona casi come quello di Max.

Noi, inviati di GradoSpia, venivamo dall’incontro pubblico IrisAcqua / Comune di Grado (di cui resoconto e commenti in prima pagina), presente il Sindaco Edoardo Maricchio, l’assessoreRonchiato e il consigliere Troian, per la maggioranza.

Pensavamo di ritrovare in Basilica almeno il Sindaco, portavoce della solidarietà gradese nei confronti di un gruppo che gira l’Italia per portare la sua esperienza diretta sulla possibilità di tornare a vivere. Sempre. Anche dopo dieci anni di coma.
Almeno un quarto d’ora.
Prima di cena.

Vorrà dire che hanno ragione quelli che hanno già etichettato i collaboratori di GradoSpia (e le loro spie), un mucchio di cialtroni ignoranti, diretti da un poveretto in cerca spasmodica di un posto al sole, fuori controllo, pericoloso per il prestigio e l’onorabilità (???) della Castina di cui (per ora) fanno volume.
Infatti ci hanno fregato. Nessun presente.

Abbiamo registrato, al contrario, la presenza e la collaborazione (anche tecnica) di un nutrito numero di gradesi riconducibili al Gruppo Liber@, la cui rappresentanza era garantita (civilmente) da tutti e tre i Consiglieri Comunali del Movimento.
Anche il Consigliere del PD, Angela Giorgione, è passata per portare il suo saluto ai presenti, orfana del collega Giorgio Marin, probabilmente impegnato nell’attività di famiglia, oppure a incipriarsi il viso.

L’assenza del Consigliere Tirelli, sicuramente occupato per altri motivi personali,  ci sentiamo di comprenderla e giustificarla in toto, visto che non si può sperare, nè tantomeno chiedere a una natura palesemente avversa, di compiere il miracolo. 

Ora, cari lettori di GradoSpia, credo sia più chiaro comprendere quale sarà la scelta che (prima o poi), saremo chiamati a compiere: Profitto o Solidarietà?
La politica della truffa, della fuffa, fresca come la muffa, perennemente in baruffa, oppure la politica del buonsenso, del consenso, anche del dissenso ma, sopratutto del “penso”?

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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