Visti i tempi grami ripropongo una serie di antichi mestieri di facile accesso e con piccoli accorgimenti per l' adattamento al modernismo praticabili da chiunque, non si sa mai.
Iniziamo per "creansa ed educassione" dai mestieri femminili.
A riprova dell' importanza dell' immagine femminile nella storia della nostra comunità c'è una figura che interpreta perfettamente la continuità e l' integrazione dei ruoli nella famiglia tipica gradese di tempo fa.
Una figura simbolo della nostra comunità è sempre stata la pessera che dava senso e continuità al lavoro maschile per eccellenza: la pesca.
Donne coraggiose e intraprendenti che con bici scassate o con autobus improbabili, facevano il giro del Friuli offrendo il prodotto dei loro uomini, il Pesce.
Il pesce, simbolo cristiano fin dai primi secoli della Chiesa, è entrato nella cultura e nella tradizione popolare come un alimento di "precetto", prima ancora di essere ritenuto un alimento sano e nutriente ricco d'alto valore proteico.
Per assolvere a questo precetto cristiano, durante la quaresima, il venerdì e nelle vigilie importanti durante l'anno, le famiglie strettamente osservanti si sacrificavano pur di consumare nei giorni stabiliti il pesce o i frutti di mare.
Sono state le donne artefici di questo mestiere, a perpetuare un rito … quasi a sostegno dell'anima!
Con le prime biciclette ripongono sardelle, masanete, seppie, acquadelle, gamberetti … in pesanti cassette coperte di sacchi bagnati.
Torneranno a tardo pomeriggio con cassette ora ricolme d'uova, qualche gallina, farina per la polenta, qualche cotechino, perchè era il baratto il loro mestiere.
Ho il vago timore che il baratto sarà anche il nostro mestiere.
A me è già capitato di farmi aggiustare la bici e pagare in "pedoci".
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