Per oggi non posso far altro che condividere il post di GradoSpia che mi fa sentire meschino per non essere stato presente.
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"Non sempre si ha la fortuna di potersi scegliere il destino.
Max Tresoldi e la sua famiglia, con la loro presenza pubblica, ci hanno ricordato quanto la volontà di vivere possa essere più forte di un incidente che ti spezza il futuro.
Ieri sera, 10 maggio, in una Basilica di S.Eufemia occupata dal numeroso pubblico intervenuto ad ascoltare il racconto di Max, abbiamo verificato con i nostri occhi, le importanti differenze che distinguono diversi modi di intendere il proprio impegno per il prossimo.
Brevemente, per i lettori che non fossero a conoscenza di chi sia Max Tresoldi, condensiamo in tre righe oltre 20 anni di calvario.
Max, classe 1971, il 15 agosto 1991 al ritorno dalle vacanze estive, viene centrato da un’ altra autovettura e finisce in coma.
Dieci anni di nulla, poi, in occasione del Natale 2000, il primo segnale di presenza, al quale sono susseguiti grandi miglioramenti, fino all’oggi che vede il nostro Max completamente cosciente, anche se prigioniero del suo stesso corpo ancora parzialmente bloccato.
La sorprendente Sara Polo (in Lorenzutti), ha condotto la serata di incontro con il pubblico con consumata abilità, riuscendo perfino a contenersi nei richiami alla Fede, anzi, se non la conoscessimo avremmo anche potuto scambiarla per una esperta conduttrice.
Con il supporto della collega Lucia Bellaspiga (giornalista di Avvenire e co-autrice dei libri su Max ed Eluana), dei genitori e, sopratutto della vitalità e ironia del protagonista, Sara ci ha ben illustrato le tematiche che coinvolgono delicati problemi come l’eutanasia o la sofferenza dei parenti (che va ad aggiungersi alla sofferenza del malato), allorchè lo Stato abbandona casi come quello di Max.
Noi, inviati di GradoSpia, venivamo dall’incontro pubblico IrisAcqua / Comune di Grado (di cui resoconto e commenti in prima pagina), presente il Sindaco Edoardo Maricchio, l’assessoreRonchiato e il consigliere Troian, per la maggioranza.
Pensavamo di ritrovare in Basilica almeno il Sindaco, portavoce della solidarietà gradese nei confronti di un gruppo che gira l’Italia per portare la sua esperienza diretta sulla possibilità di tornare a vivere. Sempre. Anche dopo dieci anni di coma.
Almeno un quarto d’ora.
Prima di cena.
Vorrà dire che hanno ragione quelli che hanno già etichettato i collaboratori di GradoSpia (e le loro spie), un mucchio di cialtroni ignoranti, diretti da un poveretto in cerca spasmodica di un posto al sole, fuori controllo, pericoloso per il prestigio e l’onorabilità (???) della Castina di cui (per ora) fanno volume.
Infatti ci hanno fregato. Nessun presente.
Abbiamo registrato, al contrario, la presenza e la collaborazione (anche tecnica) di un nutrito numero di gradesi riconducibili al Gruppo Liber@, la cui rappresentanza era garantita (civilmente) da tutti e tre i Consiglieri Comunali del Movimento.
Anche il Consigliere del PD, Angela Giorgione, è passata per portare il suo saluto ai presenti, orfana del collega Giorgio Marin, probabilmente impegnato nell’attività di famiglia, oppure a incipriarsi il viso.
L’assenza del Consigliere Tirelli, sicuramente occupato per altri motivi personali, ci sentiamo di comprenderla e giustificarla in toto, visto che non si può sperare, nè tantomeno chiedere a una natura palesemente avversa, di compiere il miracolo.
Ora, cari lettori di GradoSpia, credo sia più chiaro comprendere quale sarà la scelta che (prima o poi), saremo chiamati a compiere: Profitto o Solidarietà?
La politica della truffa, della fuffa, fresca come la muffa, perennemente in baruffa, oppure la politica del buonsenso, del consenso, anche del dissenso ma, sopratutto del “penso”?
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