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31 maggio, 2016

Eco Triathlon- I Ragazzi della Prima Media di Grado


Il Logo della giornata Ecotriathlon è stato disegnato dalla mia nipotina Alice.

Fantastica giornata organizzata dall' Ist. compr. "M.Polo" di Grado, con la partecipazione delle classi prime medie.

Nell' ambito della giornata dedicata al Progetto Acqua finanziato e promosso dalla Provincia di Gorizia (sarà purtroppo l' ultimo , l' Ente chiude), che finalizza e promuove  nei ragazzi la conoscenza di un elemento fondamentale qual' è l' acqua e le risorse naturali ad essa associate e a gestire in modo ecosostenibie ed efficiente le risorse a noi disponibili, l' Istituto Marco Polo di Grado ha organizzato una gita per i ragazzi della prima media, in bici la prima parte sino al centro visite della Valle Cavanata, da li con le canoe hanno proseguito lungo il Canale di Primero sino al pontile dell' albergo Oche Selvatiche.

Ritorno al Centro Visite della Valle Cavanata e pic nic all' aperto ascoltando una lezione di naturalismo con la visione  dei pannelli esplicativi sulla Riserva e sulla sua fauna, in particolare sugli uccelli, ed un plastico dinamico che rappresenta il funzionamento della valle ai fini dell'allevamento del pesce.

Una vera e propria lezione di scuola di vita come ci si deve aspettare da un Istituto moderno.

Le foto dei ragazzi sono di vari autori.

Bravi Dirigenti Professori e Genitori che sono stati parte attiva nell' accompagnare i nostri ragazzi.

























Per verità di cronaca e per dare i giusti meriti a chi li ha sul serio è giusto leggere il commento di Francesca Trapani, coordinatrice per il Comune di Grado del Progetto Eco Triathlon:

Il progetto Acqua sarà stato pure finanziato dalla Provincia ma è il Servizio Ambiente del Comune di Grado che ha finanziato la prima edizione di EcoTriathlon e lo ha organizzato in collaborazione con l'Istituto Comprensivo Marco Polo e il soggetto gestore della RNR della Valle Cavanata.
 Siamo molto felici della buona riuscita dell'iniziativa che sicuramente continuerà negli anni, come "A scuola in Riserva" a settembre per la terza edizione e Trecorala Ranger con i bimbi più piccoli. 
Tutto finanziato da 3 anni dal Comune di Grado.

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30 maggio, 2016

Auguri e vanità


Solo per pura vanità (preziosissimo cantonsin) lascio  lo spazio del Blog di oggi all' amico Cesare Augusto Marocco presidente dell' Associazione Culturale Grado Nostra, mi pare sia un buon esercizio di democrazia fare gli auguri a (quasi) tutti i candidati sindaco a cui mi aggrego allargando l' augurio a tutti.

Chissà se Sussurri delle Cube sia ben disposto ad accogliere nel suo preziosissimo cantonsín anche le promesse di voto personale. Io mi presterei volentieri a parlare del voto mio, considerando il travagliato momento della nostra storia odierna, anche mediaticamente carente assai e perciò bisognosa di chiarezza e trasparenza da parte di tutti, da parte di ogni voce del paese, anche di quelle sistematicamente cestinate o magari manipolate, non si sa mai, altrove. Forse potrebbero esprimersi sinceramente anche altre persone, non sarebbe male.
Per me, come co-fondatore del Partito democratico a Grado, non nascondo di propendere per Luciano Cicogna di cui, in piú, mi è nota la lunga esperienza nella politica e amministrativa. In uno sguardo d’orizzonte, come cittadino ora, propenderei anche, oltre in primis sempre per Cicogna, anche verso Dario Raugna, che ha dimostrato passione e competenza politica e amministrativa dai banchi comunali dell’opposizione. Fa parte di famiglie di grandi imprenditori marittimi da una parte (il papà), e sportivi dall’altra (la mamma). Purtroppo i consiglieri che si sono dimessi “collegialmente” facendo cadere la precedente amministrazione, non vantano certamente un titolo di merito per quell’ operazione concordata in negativo e certo non condivisibile.
Ci sono poi i neofiti, cioè le nuove leve degne di attenzione. Logicamente anche questi candidati ci sarà chi li preferisce. In merito vorrei dire che provo grande simpatia per Longo, per i pensionati impegnati nel sociale e nella politica, in quanto nella presente campagna elettorale sono i primi concorrenti ad avere rispettosamente fatto pervenire subito nelle cassette della posta i loro nominativi e il programma. Inoltre, sempre a proposito di Longo, mi piace ricordare la sua mamma, principale orante di preci nella nostra basilica in suffragio di tutti, una grande fémena de Gravo, generosissima nelle preghiere con la voce incisiva di tempi arcaici e di cui si sente la mancanza sotto le navate della nostra illustre basilica. Inoltre, in questa nota, non posso dire di non provare simpatia anche per Nunzio Brunetto, di cui ricordo il nonno, una persona di gran nobiltà personale, al lavoro nell’officina di biciclette (se ben ricordo sperando di non sbagliarmi) in via Manzoni, una nobiltà socializzata trasmessa sicuramente anche a Nunzio nel suo utilissimo lavoro di operaio intelligente nel territorio e adesso in politica.
Sono tutte degne persone incardinate nella Comunità gradese di cui facciamo parte.
Come loro non disdegno, si badi, come candidato, neppure Roberto Marin, altrettanto gradese, che come tale ne ha titolo se ha ancora la voglia positiva di darsi da fare per il paese, anche se disdegno la demolizione della sommità storica della diga ottocentesca, il murazzo veneto dalla Casa Balilla al Fortino, una cosa orrenda per Grado e la sua storia (e altro ancora che tralascio) per non dire della tristissima storia dell’Ospizio marino e Clinica S: Eufemia, quantunque propenderei a ritenere quell’impresa frutto di buone intenzioni, ma contestualmente inceppatasi e purtroppo finita del tutto miseramente.
Tutti i gradesi per me vanno bene, al di là delle preferenze individuali che ho espresso, e il mio sincerissimo “in bocca al lupo” va quindi e comunque a tutti i candidati gradesi, nessuno escluso! Ma non ad altri.
Cordiali saluti.
Augusto C. Marocco


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29 maggio, 2016

Storie di migranti

Piccola storia raccontata da un ragazzo trasferitosi con la famiglia da Grado nella Bassa Friulana agli inizi del 20° secolo, narrata in un friulano molto comprensibile e con immagini storicamente importanti della Grado inizi novecento.

Una storia di piccola emigrazione, come succede ai nostri giorni per i nostri giovani, ma con grandi sentimenti e legami alla terra e soprattutto al mare.

par me al mar l' è fat di aghe 
e quand soi stuf dei ciamps
                                                iò vai dal nono e cialin al mar


Questo post è tratto da un filmato rai, tagliato e rimontato da me.


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28 maggio, 2016

De cu tu son Figio?



A seconda dei punti di vista "la graisanità" è considerata un pregio o uno svantaggio, a me interessa solamente fare uno screening chirurgico di quelle caratteristiche comportamentali che la compongono semplicemente per poter dire sei fuori o dentro.



De cu tu son figio  è la domanda del test iniziale per l' accettazione dei locali, se il pedigree non è perfetto, con mamme e nonni al punto giusto, sei fuori.

Al Dito  se non hai un soprannome locale che possa ricostruire e collocare in un preciso contesto temporale e locale la tua famiglia, sei fuori.

Al Dialeto  deve essere puro e duro, senza doppie che storpierebbero la parlata, dunque se sei istruito quel tanto da aver preso la cattiva abitudine ad una parlata in lingua corretta, sei fuori.

Al Gnanche pel cul, qui non si transige, non ce nessun altro al di fuori di ME, se cominci a fare discorsi filosofici o etici di coinvolgimento generale, di socialità a un Graisan, sei fuori.

La visione del futuro ristretta, il campo ha bisogno di spiegazioni:
è necessario, per gente che è sempre stata  dalla parte del torto, solo perchè i posti dalla parte della ragione erano già tutti occupati dai cosiddetti foresti con le loro verità inattaccabili, chiudersi a riccio a guardare con diffidenza le novità.
Potremmo sicuramente cambiare, con calma, perché questo in fondo è un Paese meraviglioso, dove si sta bene e la velocità di trasformazione la si lascia volentieri ai foresti che vivono come pazzi nelle loro città dove tutto si consuma in fretta compresa la vita, in ogni caso se cominci a far proclami sul tipo:
Me son al meglio de duti, caschi male perché infrangi la regola del Me che impedisce ad ogni vero graisan di considerare qualcun altro un Me, allora sei fuori.

Faccio notare che sono molte ancora le ragioni per non considerare Graisan un residente che non sia completamente e indissolubilmente autoctono, non bastano gli anni di residenza.

Eravamo poverissimi, carne da cannone per tutti, ed è vero siamo catto-anarchici, ribelli e malparlanti, ma è la nostra indole, gli orizzonti sono sempre stati limitati e a nessuno conveniva che noi in quanto gente ci si migliorasse intellettualmente, ci hanno sempre manipolato, ma siamo sopravvissuti, siamo sempre rimasti qui e abbiamo un cuore grande, per noltri.

W la graisanità, che in fondo per noi non è una malattia. 

P.S.: 'Vè zugao a stinche drio del lavatoio è motivo di grande merito.

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26 maggio, 2016

Hai mai visitato un Molino?



Un fine maggio ricco di eventi, primo fra tutti l' arrivo di un sole estivo che porta con se il desiderio di mare, l' acqua però è ancora fredda per fare il bagno con soddisfazione e se vuoi passare un pomeriggio di Domenica fuori dall' ordinario, vicino a Grado, con la scoperta di un itinerario eno-gastronomico di assoluto valore ti consiglio di visitare un Molino:

Come Cantine Aperte anche i Molini propongono una visita guidata agli impianti e alla scoperta del mondo del grano, della farina e del pane.

Domenica 29 maggio a Trivignano (UD)  a cominciare dalle 10,30 e per finire a sera:
 il Molino Moras  attende gli ospiti con questa programmazione di eventi: (Clicca qui sotto)

http://www.molinomoras.it/evento/e-tu-hai-mai-visitato-un-molino/



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25 maggio, 2016

Telefriuli


Bella esperienza domenica mattina negli studi di Telefriuli.
Con il giornalista Antonio Boemo ho partecipato in qualità di blogger gradese al commento della trasmissione "Campanile della Domenica";
qui il link per vederla in streaming:
http://www.telefriuli.it/archivio_detail/856.aspx
Tre ore di immagini su e di Grado con la Banda Civica (bravi) ed il Coro S.Cecilia (ancora più bravi).
Un  pot-pourri di Grado e delle sue realtà sociali in una bella domenica di sole, con la gente che serena sfila lungo la diga.
Bel biglietto da visita
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24 maggio, 2016

Entusiasmo e partecipazione


L'entusiasmo ti fa piangere di gioia quando incontri i tuoi simili e ti rendi conto che assieme state provando a cambiare il vostro mondo in meglio, ti fa scendere in piazza, ti fa stare a bocca aperta e occhi spalancati quando dei gesti d'amore inaspettati ti colgono di sorpresa.


Se ti riesce, misuralo in battiti di mani, o in calpestio di piedi, in raccolte di firme o in silenziosi sbattere di ciglia.
Molti che ce l’avevano l’entusiasmo, l'hanno abbandonato per un posto in ufficio o delegato a stanche schiere partitiche.
Misuralo, se ti riesce, e dimmi quant’è.


Ci hanno preso l'entusiasmo e ci hanno consegnato la disillusione denigratoria e la pigrizia colpevole.
Ci hanno preso la gioventù  e hanno lasciato  visi ricolmi di rughe precoci e mani pesanti.
Ci hanno preso l'amicizia tra le persone e ci hanno rifilato il calcolo opportunistico e la solitudine xenofoba.
Ci hanno preso la cura delle nostre famiglie e ci hanno restituito l'isolamento condominiale e il doppio salario obbligatorio.
Il costo di quello che ci hanno sottratto è enorme.
Prova a misurarlo e fai pure il totale.

Io rivoglio tutto. Senza interessi.
L'unico interesse è riavere tutto, fino all'ultimo palpito di batticuore.
Lavorerò  al solo scopo di trarre l'utilità necessaria al vivere assieme.


Scriverò tanto, per immaginare il futuro e ricordare il passato.

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23 maggio, 2016

Una lettera inedita di Biagio Marin





La collaborazione via Internet può portare a cose notevoli 
come questa proposta da Mario Corbatto che ha una lettera 
originale di Biagio Marin rinvenuta tra vecchie cose buttate via.
E' bello che la voglia dedicare a tutti noi regalandola al 
Comune, leggete la sua mail:


Ciao Ennio, comò che te vevo promesso garghe giorno fà, te mando la copia de la letera 

de Biagio Marin che è catao un poco de tempo fà...

La storia la xè questa...
Per quel che rivo a ricordame, gera un'istae de un ano compreso tra 'l 67 e 'l 69. 
Una matina xè vignuo un mio amico, Gino Parentin, a ciamame perchè vissin del simisterio, 
'ndola che quela volta gera un grando scovasson per "inerti", i veva ghitao via un mucio de libri. 
Cussì semo 'ndai in bici verso 'l simisterio e, sgrapiando in meso de duti quii libri ghitai via, 
ne vemo recuperai un pochi e se li vemo portai a casa. 
Me ricordo de vè catao Gian Burrasca, che è leto grassie a 'sta ocasion che proprio no 
se spetevemo... 
Ma in meso a un oltro libro è catao anche la letera de Biagio Marin che te mando e che, no sè comò, 
son rivao a conservà per duti sti ani.
L' "oggetto" de la letera, comò che tu pol veghe, gera l'apertura de la Biblioteca Civica de Gravo, 
ma traspare anche un sintimento nei cunfrunti dei graisani mundi poco favorevole...
Naturalmente son disponibile a regalala al Comun de Gravo perchè, segondo me, al posto giusto 
indola che la deve stà xè proprio la nostra Biblioteca, considerao anche che la xè stagia 
denominagia a la memoria del figio de Biagio Marin, Falco. 
Magari cò una stampa ingrandia in ingresso....

Ciao Ennio, te saludo e stame ben
Mario Corbatto


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22 maggio, 2016

Evoluzione









mamolo
no sta fame sintì foresto
disendome
lei..al ze de Grado?

Anche se me
he bastansa ani de più
e tu..
tu ha 'l telefonin
vinimo duti do de 'l palù
o pur 
de "Strunsulin"!

A fa e anche pensà
ze mundi fadigoso..
Ze ristio grando!

Sol che fassa o piova
senpre 'ndeno digando

Nissun se mova!

Di Giovanni Marchesan "Stiata"


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21 maggio, 2016

A Proposito di Commissari - Il Fossalon



La storia politica  di Grado è costellata più da  Commissari che Sindaci e molti di essi sono andati spesso e volentieri contro il volere popolare, a tal punto da poter parlare di corsi e ricorsi storici.

Uno dei casi più eclatanti è la storia della nascita del Fossalon di Grado.

Nel 1927, Grado come al solito sotto tutela commissariale per le baruffe tra "politici" locali, il Commissario ad Acta decise, per fare cassa, di vendere 2000 ettari di Laguna, l'estremo lembo levante della Laguna all' Opera Nazionale Combattenti che, all'italiana, faceva da prestanome all' Ersa per ottenere i contributi che lo Stato concedeva agli ex combattenti, per realizzare una grande bonifica da cui sarebbe nato il Fossalon.

La Laguna di Levante o "Palù de sora" comprendeva il Promero, La Lama, L'Averto, il Golometo e Punta Sdoba.
Si scatenò una rivoluzione, guidata dal capo carismatico della piccola comunità de casoneri che popolavano quel tratto di Laguna:
Giovanni Fumolo conosciuto come "Barba Nane Strolo" o "Podestae de Golometo" che guidava una settantina di persone.

Nonostante le proteste veementi non ci fu nulla da fare e nel 1928 fu perfezionato l'atto di vendita all' Opera Combattenti. 


Nasce così, su una baruffa, il Fossalon di Grado, bonificato a son di badili e carriole da uomini provenienti dal vicino Veneto sempre alluvionato e affamato, quegli uomini, che i graisani denominarono "piavoti" o "mantelline" gente dura e laboriosa arrivata a Grado con vecchie biciclette, bonificarono a mano il territorio strappandolo alla Laguna, scavando canali di sgrondo, costruendo argini perimetrali di difesa e meritandosi con un enorme sacrificio il diritto alla terra.

Quasi che il ricordo di quelle proteste sia traccia indelebile, il rapporto tra la gente di Fossalon e quella di Grado non è mai stato facile, sembra si sia due corpi estranei in uno stesso Comune.

A Fossalon hanno sviluppato una cultura propria, autonoma, perpetuando modi di fare e di dire propri.  

Compreso? tutti sono sempre intervenuti a toglierci qualche cosa- ( in nome di alti ideali e  interessi superiori naturalmente) - ma comunque a togliere alla comunità non ad aggiungere.

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20 maggio, 2016

Il Belvedere di Grado


Attualmente la frazione di Grado è Boscat ma la sua storia porta lontano, vediamola in breve.

La storia di Belvedere inizia con la famiglia Savorgnan, nobili friulani di origini Aquileiesi fedeli al Patriarca prima e alla Repubblica Veneta poi, che li ha come padri nobili e presenti nel Maggior Consiglio, per premio al loro appoggio aveva concesso loro  le terre confinanti con Grado riconquistate al Patriarcato.

I Savorgnan  costruirono una roccaforte sulla Centenara isola storica gradese di cui si erano appropriati con l' inganno colmando in una notte una parte del fosso che ne  faceva un' isola, il che automaticamente la definiva territorio lagunare e quindi di proprietà gradese (la prima speculazione edilizia con inganno della lunga storia gradese)

L' alleanza dei Savorgnan con i dogali porta  alla conquista della piccola patria del Friuli da parte della Serenissima.

Ma la Centenara fa parte della storia gradese

"Dove il feudo della Centenara affoga nella Palude, un ponte di tavola metteva al casone del guardiano delle peschiere. Faceva quel tugurio posticcio da sentinella, incrostato di conchiglie e circondato da gusci vuoti, guardava la campagna di Aquileia con le nebbie spesse, le sue febbri, i fieni che sul terreno molle crescevano alti come biade"

Così descrive il Caprin la situazione del vecchio soldato e pescatore gradese a guardia di una terra contestata e ceduta ai signori della guerra friulani.

Prima territorio gradese, contestato e ceduto al Patriarca Aquileiese, conquistato dai veneziani ma ceduto ai Savorgnan per premiarli dell'apporto alle guerre della Repubblica, venne da questi ceduto dopo cinque secoli ai Colloredo di Montalbano.

La Villa Savorgnan Fior Pasi fu costruita  al centro dell'abitato di Belvedere, che le si è sviluppato attorno, costruita nel Seicento mostra con  evidenza la forte vocazione rurale del borgo.

Rifatta più volte nel corso dei secoli passò poi di proprietà ai Colloredo di Montalbano, le sue forme attuali sono quelle ottocentesche. 

Aggiunto da Cristiano Meneghel 
Diversi documenti del 6-700 ci parlano inoltre di contrasti e controversie confinarie con gli abitanti di Fiumicello e quindi imperiali. Nottetempo gli agricoltori e pastori di Fiumicello spostavano le pietre confinarie veneziane in modo da aggiudicarsi maggiori porzioni di terreno a scapito di terre emerse sottoposte al dominio veneto e date alla comunità gradese per uso civico. La stessa cosa facevano i gradesi intenzionati ad allargarsi in terraferma, anche se per impostazione mentale, la cosa era meno frequente. La causa di ciò va ricercata nella scarsa propensione dei gradesi verso l'agricoltura e nella scarsità delle rese agricole delle terre fiumicellesi. Un altro fattore era la scarsa viglilanza sia austriaca che veneziana sulle terre a delimitazione dell'antica laguna gradese (in quei secoli più vasta) dovuta a refrattarietà (tipica dell'epoca) e allo scarso peso economico di quelle stesse terre. Nel '700 vennero nominate diverse commissioni austrovenete al fine di ritracciare i confini e riposizionare i capisaldi (pietre ancora molto diffuse nel Friuli interno recanti il Leone di S.Marco da un lato e l'aquila asburgica dall'altro). Da parte austriaca furono inviati nobili prevalentemente goriziani a garantire la correttezza dell'intervento. La situazione si stabilizzò definitivamente con la conquista napoleonica del Friuli e il conseguente passaggio delle ns zone agli Asburgo dopo il 1815
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19 maggio, 2016

Vota e fai votare - Forza Oloturia


 Me  co al mestier che fasso cato sti candidati quà!:

Incuo cò stà giornada muffa e sto sirocco pesante he vuo una conversassion di propaganda elettorale con un' oloturia, questo il sovo curriculum:

Ciao, sono un’oloturia e passo le giornate immobile, sdraiata in fondo al mare. Non so nuotare.
Il mio corpo ha forma oblunga e ricorda quello del cetriolo: per questo da alcuni fra voialtri umani sono detta appunto “cetriolo di mare”, e fin qui mi va anche bene, perché alcuni preferiscono chiamarmi con nomi ben peggiori, che non oso ripetere.         Prova a usare l’immaginazione. (ca..o)
Sono un animale tranquillo e mansueto: passo la vita a starmene distesa. 
Tutto il santo giorno a dormire sulla sabbia sott’acqua.
Mangio col sedere, o defeco con la bocca, e viceversa. 
Vedi un po’ te che sorte mi è toccata. 
Insomma, ho un unico foro e assolve entrambe le funzioni. 
Sì, in effetti non è bello, detto così.
Ma non devi disprezzarmi, e ti spiego il perché: io sono un essere antico.
 La madre della madre della madre della madre della madre della madre della madre della madre della madre della madre (e così ancora indietro) della madre di tua madre probabilmente era una seppia o un semplice stronzo di mare (ecco, l’ho detto). 
Sì, se tu potessi ripercorrere la linea diretta della tua ascendenza indietro nel tempo per milioni e milioni di anni, scopriresti che la tuo bis-bis-bisavola all’ennesima potenza non poteva che essere una bestiola primitiva e poco evoluta come una medusa o come me.

Immagina una riunione di tutti ma proprio tutti i tuoi antenati – una festa offerta da Dio dopo la fine del mondo: una infinita tavolata di famiglia, con tua nonna, sua nonna e così via giù fino ai predecessori, gli avi romani e greci, poi le scimmie, i lemuri… 
E ci sarei anche io. Tutti assieme, là seduti, radunati. 
Be’, forse io non sarei capace di stare seduta. 
Ma potrei presenziare in una ciotolina, a bagnomaria.

VOTA e FAI VOTARE - Forza Oloturia

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18 maggio, 2016

Portale Radio Sound & Don Camillo Bringts


Portale Radio Sound  &  Don Camillo regalano
*** 1 fine SETTIMANA GRATIS A Grado ***
Vincete ora una vacanza a Grado per 2 persone (dal 20. Al 22. Maggio) incl. 2 Pernottamento e colazione in hotel "alla città di Trieste". 
Si trova di fronte al vecchio porto dei pescatori, nel centro storico di Grado. Abbiamo anche te e la tua compagnia con una deliziosa cena nella "Antica Trattoria alla Fortuna". 
Solo fino a lunedì 2.5.2016 alle ore 23:00, 
 metti mi piace questo post e commenta con chi hai voglia di viaggiare. 
Il vincitore sarà annunciato il 5.5.2016. Buona fortuna 
Emoticon smile
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Il concorso ha inizio dal 18.4. al 2.5.2016 (ore 23:00).
Concorso: la decisione della giuria è inappellabile, bar, non è possibile. 
L' estrazione dei vincitori avverrà a porte chiuse. Il vincitore sarà contattato tramite Facebook. Le formalità relative alla consegna del profitto con il vincitore sarà concordato individualmente. La partecipazione è libera e indipendente da una consumazione. Il vincitore è d'accordo, soprattutto con foto su internet e in altri mezzi per essere pubblicato e si spiega con la partecipazione al concorso è d'accordo. Questa promozione non è in alcun collegamento a Facebook e non sarà in alcun modo di Facebook sponsorizzato, sostenuto o organizza. Il beneficiario, le informazioni fornite da te non è facebook, 
MA LA WF GASTRO SRL. Ci riserviamo di adeguare il concorso, modificare o annullare, se è necessario.


In tutti i Don Camillo Bringts hanno  fatto partecipare la clientela ad un concorso che li coinvolgeva, con una serie di domande le cui risposte andavano postate sul portale del gruppo in Facebook.
In Poche settimane hanno raccolto più di 90.000 accessi da cui hanno estratto il vincitore.
Una cosa facile da organizzare e che porta un discreto volume di conoscenza dei siti frequentati e quindi ottima pubblicità con poco impegno economico.

Intanto che noi parliamo intensamente, facciamo piani di proiezioni turistiche, di tematiche propositive e congiunturali, e ci perdiamo in milioni di chiacchiere,  ci sono amici in giro per il mondo e in specie in  Austria che ci vogliono bene e ci coinvolgono nelle loro promozioni.

E' il caso di questo portale Facebook Don Camillo Bringts e Radio Soundportal che indicono un concorso con premio finale un fine settimana a Grado con cena romantica in uno dei nostri ristoranti.

Grandi! e grazie a Matteo Thomann e alla zia Andrea.

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17 maggio, 2016

I Rompiballe


Ma come, io  Politico investo in pubblicità e parlo continuamente in tutti i media disponibili di un mondo in cui conta solo essere fighi, avere soldi, dove l’onestà è moralismo, e anche moralismo un po’ cretino, dove la gente si misura in base al vestito che ha addosso, alla macchina che guida, dove chi studia è preso per il culo perché l’ignoranza è bella, rende famosi e rende liberi. 

Fai vedere che arrivano al successo in politica e in tutti i campi solo quelli e quelle che con questo sistema sono stati selezionati o a questo sistema hanno aderito, per comodità o convinzione. 
Smantello la scuola, smantello lo Stato sociale, distruggo tutto quello che  può dare fastidio e inventi una meravigliosa neolingua fatta di servizi di Nonsolomoda e Gossip per dimostrare che tutto ciò è bello, è moderno, è assolutamente meraviglioso.

E nonostante questo, nonostante gli sforzi, ma porca miseria: 
ti ritrovi sempre con una massa critica di rompiballe che ti resta del tutto impermeabile. 
Niente, sono sempre là. Non ti ascoltano. Non li persuadi. 
A brutto muso, continuano a dirti di no. 

Fanno la loro vita, leggono i loro libri, se ne sbattono e pigliano per il culo i tuoi giornali, ascoltano quello che vogliono ascoltare. 
Se non lo trovano disponibile, se lo cercano. 
E il triste è che, nonostante siano abbastanza simili, non sono nemmeno così intruppati. 

Non sono un partito politico, o una classe sociale: no, sono trasversali, potrebbero essere chiunque. 
Restano costanti nel tempo, ma non sono sempre gli stessi, perché di generazione in generazione ci sono nuove leve, persino fra quei ragazzi che in fondo sei cresciuto tu.
E ti rispondono picche. Sempre. Come se tu non esistessi. 

Ecco! Mi piace pensare di essere tra coloro che fanno propria questa lenta trasformazione del pensiero non conformista e  che, con qualche fatica, ma assoluta determinazione si sta tentando di far attecchire nella nostra comunità di Grado.

Gente che non sta zitta, che pretende di essere informata, di essere guidata da persone all' altezza del compito loro assegnato.

Rompiballe ma Cittadini, insomma!

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16 maggio, 2016

I Poeti rivivono nelle loro poesie



Rivedere il Poeta Biagio Marin in video che declama le sue poesie ( Corcal sul faro della fosa, Felisse Moro e Le campane de Gravo) era un obiettivo che mi premeva da tempo, da quando, cioè, ho saputo dell' esistenza del lavoro fatto da Sergio Endrigo (clicca per visualizzare) per la valorizzazione dei canti di Biagio Marin.
Grazie al lavoro di Aldo che ha rintracciato il disco e a Lorenzo che mi ha fornito le immagini del poeta ho potuto completare questo video che riporta in vita il Poeta e la sua Poesia.

Questo video è frutto della collaborazione con Aldo Tognon per l' audio e Lorenzo Boemo per le immagini, io mi sono limitato ad assemblare il tutto.
Copertina del disco

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15 maggio, 2016

Grado Nostra - Comunicato


Ricevo e volentieri pubblico il comunicato dell' Associazione Grado Nostra.

GRADO NOSTRA
Sodalizio di cattolici gradesi
“Don Luigi Pontel”
Grado, 13 maggio 2016
ELEZIONI COMUNALI 2016

Lettera aperta ai candidati sindaci Gradesi e ai loro sostenitori
“Ricordiamoci che Grado è un dono dei Gradesi per i Gradesi”.

L’Associazione Grado Nostra auspica vivamene che venga eletto Sindaco di Grado, come do vrebbe essere ovvio, un candidato gradese: affermarlo è doveroso e necessario.
Infatti tra le liste per le elezioni comunali, uscite da alcuni giorni sul giornale, c’è anche quella del commissario regionale, all’uopo dimessosi per diventare sindaco.
La lettura politica di questa ini ziativa nell’elettore potrebbe essere a fior di logica una sola: in questo momento, tra i candidati tutti, ben venga il commissario piuttosto di un sindaco gradese.
 È appena il caso di dire che è impossibile condividere questa specie di sfiducia verso tutta la po litica in atto nella nostra Comunità isolana.
Forse da qualche parte in loco o altrove in provincia o re gione, ci sarà qualcuno che si diletta a pensare ai partiti gradesi, ai raggruppamenti, movimenti e agli elettori gradesi stessi come a soggetti sociali da commissariare anche nella fase democratica delle ele zioni.
Nulla di piú sbagliato, inaccettabile e deleterio se si vuole incrementare la partecipazione politica popolare dei Gradesi, unico fondamento per garantire davvero un migliore futuro alla città.È essenziale che il nostro sindaco sia di Grado. Le speranze dell’isola non possono essere affi date ad un ex commissario regionale, essendo che i Gradesi, e non altri, devono essere gli amministra tori e arbitri di Sé stessi e, pertanto, è da respingere con forza e disdegno ogni altra eventualità, espri mendo piena sintonia con tutte le liste che promuovono candidati Gradesi.
Il pericolo di scoraggiare oggi l’impegno politico dei cittadini, senza il quale non si va avanti, è analogo alla sorte del nostro stabilimento baneocurativo, che è stato paralizzato senza investimenti mi gliorativi e ammodernativi, assurdamente subordinato (con spese) nel suo stesso sedime per oltre sei anni all’araba fenice del cosiddetto “polo termale regionale”, poi miseramente fallito e di cui nessuno parla.
E, si badi, il nostro stabilimento continua ad essere ancora sottoposto, senza soluzione di conti nuità, a un nuovo palazzone termale regionale, servizi e parcheggi, previsto proprio al centro del retro piaggia, sabbiature, parco delle rose con piscina ecc., quando basterebbe solo spostare il progetto un po’ più a est, vicino e congiunto armonicamente alle terme esisenti, per non danneggiare nulla e inco minciare a rivalorizzare il tutto.
E adesso, di “regionale” ci viene imposto (dalle regole democratiche, bene inteso) un commissario perfino come candidato sindaco, con firme di gradesi (!), il che non può non porci dei rilevanti interrogativi sul recente passato e sulla prospettiva futura di Grado.
(F.to Augusto C. Marocco - Presidente Grado Nostra) Rv. Z. Gegori, 5 - Grado
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14 maggio, 2016

Ecco, c’è quella pioggia lì.

...E la pioggia piangeva... asciugandosi al vento
sopra tetti spioventi
di desolati paesi. 
A. Merini


Ecco, c’è quella pioggia lì

Quella cattiva, stizzosa come la tosse, che come la tosse non finisce mai.
Ecco, c’è quella pioggia lì, che non ha niente di primaverile, cade e basta, grigia, testarda, pesante come una maledizione.
Ecco, c’è quella pioggia lì, quella che ti bagna l’animo e te lo rende intristito e pesante, proprio come una coperta intrisa d’acqua.

Quando piove nel nostro Paese di mare, è acqua più acqua che nelle altre parti del mondo: è un’apoteosi dell’ umido. 
Non viene giù dal cielo, ma da qualunque parte: da sotto, da sopra, da destra e da sinistra. 
Cade dall’alto, da cieli di nuvole spesse che diventano grigie come il metallo e poi nere, e impietriscono in un attimo l’aria, ingoiandosi i raggi di luce. 
Risale dalle griglie dei tombini, che trasudano fanghiglia sporca fra un interstizio e l’altro.
Gorgoglia nel canale del porto con il "plaff plaff"  delle gocce che piombano giù sferzanti, e poi sudano acqua gli intonaci e i muri delle case, e il loro sudore scivola via per le calli e nelle strade trasformate in pozzanghere.
Non è pioggia, è un assedio.

Dicono che l’estate arriverà, ma è impossibile da dire.

Impossibile da dire.

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