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31 luglio, 2010

Grado è un paese per vecchi


Ieri rientravo dal lavoro.
Luglio, traffico rallentato da una pacca di macchine, a lato la pista ciclabile.
Un nonno in bicicletta con nipotina: una meraviglia di bambina con codini biondi e occhioni azzurri.
Ho sorriso: guarda che momenti teneri ci sono ancora,in giro.
Con l’auto, procedevo a passo d’uomo lungo la via che porta in centro.
Sulla pista ciclabile a fianco, rivedo sopraggiungere a pedalata fortissima nonno e nipotina.
Ostia, come ci dava, il vecchietto.
La colonna di auto si è mossa un po’ più velocemente.
E’ stato proprio in quel momento che, senza guardare da nessuna parte, il nonno di punto in bianco e a pedalata fortissima ha abbandonato la ciclabile, buttandosi in mezzo alla strada dove stavo anche io.
Ha tagliato la strada ad una Peugeot davanti a me.
La Peugeot ha sterzato di colpo a sinistra, evitando per miracolo la bici nonchè una Punto che veniva in senso opposto.
Io ho sterzato a destra, evitando Peugeot e Punto e anche un palo di delimitazione della ciclabile.
Quello dietro ha frenato alla diosanto, inchiodando a tre milllimetri da me, evitando Peugeto, Punto, me e palo.
Quello dietro ancora ha inchiodato ancor più forte e sterzato a destra, evitando Peugeot, Punto, me, palo e quello dietro di me.
Per mero culo, nessuno s’è fatto male o ha subito danni.

Siam ripartiti, sbigottiti .
Nel superare la bici del nonno,quella che stava alla guida della Peugeot ha rallentato, guardandolo.
Il nonno ha fatto il gesto “cazzo vuoi?” e ha fatto segno di smammare.
Quella della Peugeot gli ha suonato, ed ho suonato anche io.
Ci siam beccati le bestemmie del nonno: “andate a cagare, stronzi” , s’è udito benissimo,mentre rientrava nella ciclabile di punto in bianco, così come ne era uscito.

La nipotina sgranava gli occhioni.
Attonita.
Avrei voluto il numero telefonico per chiamare i suoi genitori.
Magari m’avrebbero mandato a fanculo anche loro,chissà.

E' la "stagione" che bellezza!
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30 luglio, 2010

Alessandro Felluga


Con piacere ho rivisto un'opera di Alessandro Felluga.
Ha ripreso a scrivere con il suo modo garbato, forbito e leggermente anacronistico.
Una scelta attenta delle parole, con un testo scorrevole e dedicato ad una Grado ormai scomparsa ma presente ancora nei nostri ricordi.

"Gli Dei Settembrini" è il titolo dell'opera che riprende le vicende già lette in "Mar Grando" con i personaggi di Bruto e Capitan Orsini.

Il tema gira attorno al desiderio di Bruto di far esplodere il Ponte Littorio (oggi Matteotti) la cui costruzione aveva stravolto la vita della sua famiglia che si occupava, con un vaporetto, del trasporto dei turisti da Belvedere a Grado.

Tranquillizziamo Bruto, la parte centrale del ponte verrà rimossa a breve per riparazioni dell'elemento girevole, così il sogno si avvererà senza nessun bisogno di violenza.

Complimenti allo scrittore Alessandro e mi auguro di rileggerlo a breve in altre opere ora che il fuoco ha ripreso ad ardere.
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28 luglio, 2010

Isole Gradate


Grado o Acque Gradate l'origine del nome dovrebbe essere questa, ma oltre a Grado c'erano le Isole Gradate.

Delle antichissime Isole Gradate, esistono ancora le seguenti:
San Pietro d'Orio, una volta terra congiunta con l'Isola di Grado; gli storici hanno accertato che i romani vi eressero un tempio dedicato al Dio Beleno sulle cui rovine il Patriarca Elia costruì un tempio, distrutto da Popone, e rifatto dai Patriarchi Gradesi, dato poi in custodia ai monaci Benedettini: Il mare corrose il punto più stretto dell'isola aprendosi un passaggio che fu denominato Porto Piccino. Nel 1578 passò in giuspatronato ai Patriarchi di Venezia, la chiesa venne affidata ai Frati Francescani.
Una terribile inondazione nel 1779 rovinò la chiesa, danneggiando il campanile, ricostruito nel 1820 con il contributo della Borsa di Trieste perchè serviva da faro per le barche. Definitivamente abbattuto nel 1915 dagli italiani per non offrire bersaglio alle batterie costiere austriache.

San Giuliano
, aveva in origine circa tre miglia quadrate di superficie, Il Patriarca Fortunato parla nelle sue cronache di un monastero che esisteva nel IX secolo, intorno l' isola vi sono numerosi resti di ville romane.

Santi Cosma e Damiano o Isola di Gorgo
, si è ingrandita con le secche, le tracce dell'antica strada romana che univa Aquileia con Grado l'attraversano, numerosi resti umani e oggetti antichi sono stati ritrovati.

Barbana
, conosciuta ormai in tutto il mondo per il suo Santuario dedicato alla Madonna, si presume sia stato un antico lazzareto e rifugio per viaggiatori,

Isola dei Busiari, in mezzo alla laguna nei pressi della foce del Natissa

Isola dei Luvi, nei pressi del Belvedere

Monton, in antico lasciata a fieno

Volpera
, nei pressi di Belvedere ora con un campeggio

Zemole, antico e prospero possesso dei Patriarchi, grandi ritrovamenti di monete ed oggetti antichi negli anni passati.

Villanova
, nei pressi di Isola Gorgo. Ritrovamenti di ossa antiche di grandi dimensioni fanno presupporre ad anchi insediamenti celti.
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27 luglio, 2010

Foto Eccezionale



Non capita spesso di potersi congratulare con un fotografo, anzi una fotografa, appassionato, tenace e gradese, ma in questo caso la foto di Margrit ha avuto gli onori delle cronache e per cui può essere considerata opera eccezionale (uno sparviere che cattura in volo uno storno alla Cona).

Bravissima Margrit, scusami se la foto che pubblico non vale certo l'originale ma questo passa il convento di internet, e consiglio di andare a vedere il suo album cliccando qui.
ci si rifà gli occhi.
Update:
Grazie a Thor posso mostrare la foto quasi in originale, è un'altra cosa.
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26 luglio, 2010

Condivisione


La cosiddetta Legge Bavaglio che ha scatenato la reazione di tutta la stampa nazionale e l'indignazione di mezzo mondo per le misure di repressione della libertà di stampa, dopo essere passata nel tritatutto della politica ha smussato mille angoli, ha lasciato però nella sua ultima stesura una bava velenosa che riguarda solo noi blogger che veniamo equiparati ai giornalisti e obbligati a rispettare pena sanzioni elevatissime una condotta prestabilita dal legislatore.

Per far capire e descrivere il blogger come figura e come obiettivi ho scelto questo post pubblicato da Metilparaben che fa un ritratto esaustivo della voglia di comunicazione e condivisione che ci spinge a scrivere in piena libertà quello che pensiamo.


Voi lo sapete, chi è un blogger?
Un blogger è uno qualsiasi, un individuo, un cittadino, che un bel giorno inizia a scrivere quello che pensa in un piccolo spazio (generalmente) gratuito che qualche provider gli mette a disposizione nel mare magnum di internet.
Possono volerci mesi, e talora anni, prima che qualcuno si accorga di lui: non è infrequente, quindi, che un blogger qualsiasi si ritrovi per un periodo di tempo indefinito a scrivere decine, forse centinaia di migliaia di battute con la consapevolezza che nessuno, nemmeno uno, le leggerà. Eppure continua, credendo -o sperando- nella possibilità che prima o poi le sue idee -quali che esse siano- possano raggiungere qualcun altro e, come si dice, germinare.
Nei casi più fortunati questo momento, lentamente, arriva: certo, ci vogliono fatica, rigore e fantasia; c'è bisogno di conquistarsi le visite una dopo l'altra, con pazienza e disponibilità, inventando ogni giorno un modo nuovo ed efficace per dire quello che si vuole dire e ogni giorno correndo il rischio di perdere tutti i propri lettori in un colpo solo per aver scritto una baggianata, per essersi lasciati sfuggire una considerazione superficiale, per non aver mantenuto lo standard di qualità al quale gli altri si sono ormai abituati. E soprattutto bisogna continuare, possibilmente sempre meglio, ché quelli che leggono i blog sono -per fortuna- esigenti di brutto, e basta un'inezia per perdere quel minimo di credibilità che si è acquisita con tanta dedizione.
Non che tutto questo serva al blogger per campare, ci mancherebbe: in molti casi non gli vengono in tasca che poche decina di euro ogni mese, ottenute a stento dalla pubblicità che vende sul blog senza neanche poter chiedere esplicitamente ai propri lettori, giacché non costa nulla, di cliccare tutti i giorni sui banner che sono sul blog, ché altrimenti gli inserzionisti si incazzano e gli portano via quei quattro soldi che ha pazientemente accumulato.
Fare il blogger, insomma, costa una gran fatica e non porta alcun guadagno. Lo si fa perché ci si crede: si crede -ingenuamente, dice qualcuno, aggiungendo più o meno esplicitamente che siamo dei poveri coglioni- che le parole di una singola persona, e la loro successiva rielaborazione da parte di quelli che le leggono, possano alla lunga cambiare qualcosina; e che quella cosina -magari minuscola- possa pian piano muoverne un'altra un tantino più grande, e poi magari un'altra ancora, e poi chissà.
Ciò premesso, accade continuamente che un blogger esprima le proprie opinioni, riporti delle notizie che trova scritte su un giornale, o più raramente che dia conto delle testimonianze che ha raccolto per conto suo; può ben darsi, naturalmente, che quelle opinioni ("secondo me il Vaticano ha protetto i preti pedofili"), quelle notizie ("pare che durante il Consiglio dei Ministri Berlusconi abbia detto...") e quelle testimonianze ("uno che è stato in carcere mi ha raccontato che...") non siano dimostrabili: ma poiché il blogger non è un editore -il che equivale a dire, tra l'altro, che non incamera i cospicui contributi statali che agli editori sono riservati- egli non possiede gli strumenti di verifica né le competenze legali di cui invece i giornali possono dotarsi.
Ed eccoci arrivati al dunque; il tanto discusso "ddl intercettazioni" contiene una norma che non è stata rimossa neppure dopo le liti feroci che hanno spaccato in due la maggioranza: una norma che costringe tutti i blogger a rettificare ciò che hanno scritto, su richiesta degli interessati, entro lo stringente termine di 48 ore dalla notifica, pena una sanzione di 12.500 (dicasi dodicimilacinquecento) euro.
Ebbene, proprio perché -come dicevo prima- col lavoro di blogger non si campa, può essere ben possibile che in quelle 48 ore il malcapitato abbia la necessità di fare tutt'altro: lavorare, per esempio, oppure litigare con la fidanzata, o cullare il figlio piccolo che sta mettendo i denti, o andarsene al mare, o dedicarsi alle altre consuete occupazioni che caratterizzano la vita degli esseri umani; potrebbe essere che il blogger abbia espresso un'opinione propria, non fondata su prove documentali ma piuttosto su ragionamenti, congetture, ipotesi; così com'è assai probabile, infine, che di fronte ad una richiesta di rettifica il disgraziato non disponga degli strumenti giuridici per verificare se essa sia fondata o si tratti semplicemente di un'intimidazione finalizzata a fargli ritrattare quello che ha scritto perché dà noia a qualcuno.
Sapete, allora, come andrà a finire?
Andrà a finire che la maggior parte dei blogger, temendo di dover sborsare cifre proibitive per togliersi lo sfizio di scrivere quello che pensano, e stanchi di doversi precipitare a pubblicare una rettifica ogni volta che glielo chiedono, la pianteranno là e si dedicheranno ad altre cose: e che gli altri, quelli che proprio non potranno fare a meno di esprimersi, vivranno in un perenne stato di tensione aspettandosi da un momento all'altro un'allegra raccomandata in cui un avvocato sconosciuto intima loro di rimangiarsi le proprie opinioni.
E sapete chi ci rimetterà?
Ci rimetteranno coloro che frequentavano quei blog, perché evidentemente trovavano divertente, costruttivo e perfino utile leggere quello che c'era scritto e discuterne insieme.
Ci rimetteranno tutti quelli che non saranno più raggiunti dalle notiziole scomode per i potenti e dai ragionamenti fastidiosi per il regime che solo i blogger, svincolati come sono da qualsiasi considerazione legata al profitto, alla convenienza e alle amicizie che contano, si possono permettere di far circolare.
Ci rimetterà la partecipazione alla vita civile del paese, la circolazione libera delle idee, la grande opportunità che internet non si trasformi -come alcuni vorrebbero- in un'altra televisione, ma rimanga uno spazio di discussione, confronto e dibattito autenticamente libero.
Forse non è tanto vero, allora, che i blogger sono degli idealisti un po' coglioni; forse non è vero che le cose non si possono cambiare dal basso, con pazienza, parola dopo parola, aggregando una persona dopo l'altra a un'idea, un progetto, una finalità comune.
Perché se così fosse, se quello di cui i blogger si occupano fosse solo fuffa senza corpo né sostanza, allora non cercherebbero di metterli a tacere in questo modo.
La verità, quella vera, è che hanno paura di noi.

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25 luglio, 2010

I Gradesi nella Prima Guerra Mondiale


Finalmente Bruno Scaramuzza ha pubblicato il suo libro.

Storia e storie di ragazzi gradesi sospesi e schiacciati senza saperlo tra due mondi in contrapposizione, da un lato il mondo austriaco che conoscevano e di cui facevano parte e dall'altro il mondo italiano che avanzava e pretendeva fedeltà per la logica della comune origine.

Ragazzi in guerra, sbattuti come in un frullatore in varie parti del mondo (qualcuno è finito in Russia, qualcuno in Cina e Giappone) inizialmente come soldati austriaci e rientrati in patria con la divisa italiana, considerati da un lato traditori (con tanto di registrazione sulla statino militare) e da un lato patrioti eroici.

Uomini semplici, figli di un mondo umile e piccolo, costretti loro malgrado a spaziare gli orizzonti e una volta tornati a casa, l'obbligo del silenzio, le loro storie non erano gradite al nascente fascismo italiano che si nutriva di certezze, di eroi non di contraddizioni storiche quali erano loro.

Ecco, Bruno Scaramuzza, con un lavoro di ricerca immane, ha creato questo data base di storie personali di nostri nonni (una di queste storie riguarda mio nonno che non l'ha mai raccontata ai figli) cogliendo "al critoleo" lo stridere di due mondi che collidevano uno quello vecchio austriaco che scompariva e quello giovane italiano che nasceva, la linea di frizione con tutti i guai che comportava era Grado e i suoi figli.

Bel libro da avere e conservare.
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23 luglio, 2010

Funerali turistici


Che morire sia un lusso lo si sa.

Al di la del dolore per la perdita di una persona cara, ci si mette anche il conto dell'impresa di pompe funebri ad allargare la ferita aperta.

A Grado però, abbiamo trasformato il funerale in offerta turistica.

E' giusto, in fondo bisogna ricordare agli ospiti che la vita è corta e che eri cenere e cenere ritornerai.

Ne parlo perchè con grande rammarico mi è capitato di persona:
dopo la messa funebre ci si imbarca (divagazione di mestiere) nelle macchine e invece di percorrere via Marina come si è sempre fatto, si passa davanti all'Albergo Astoria e lenti lenti costeggiando il bordo della spiaggia con la gente (giustamente) in costume a fare da corona al tuo dolore arrivi fino ai campi da tennis e da la prosegui verso il camposanto.
Update:
si sono accorti che un pò di decenza in morte era necessaria (i costumi da bagno non sono graditi ai parenti dolenti) e hanno cambiato il percorso non si va più costeggiando la spiaggia si percorre direttamente il Viale Dante con la gente che partecipa al tuo dolore mangiando il gelato e con il vigile che allontana i pedoni dal corteo funebre.

Io non so le ragioni (ci saranno?) che hanno spinto l'Amministrazione a cambiare un percorso noto da sempre e più decoroso per il momento di dolore, ho solo una parola per loro:
Vergognatevi!
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22 luglio, 2010

Fango Nuo



Il Nostro dialetto, emanazione e carta d'identità del nostro microcosmo, ha la tenacità e l'aderenza del fango de Palù.
In questa sua poesia Giovanni Marchesan "Stiata" lo dice con rabbia, a denti stretti e con il sale sulle labbra.

FANGO NUO
Fango nùo

Fango de paluo

Là
xe le le nostre radise

De là vignimo.

Dopo 'ndemo, femo

Disfemo
 Inpissemo, destuemo

Se scondemo

Se mostremo 
Riemo,
pianzemo 
Bastiememo

Puo, preghemo.

Cò aqua, nimbi, fogo,

Strighe che dentro vemo,

Conbatemo.

Anche contro 'l ninte 'ndemo...

E dopo,
Scampemo..scampemo...

Lontan o vissin

ma là tornemo

Là dovemo tornà

Là xe al nostro distin

Là xe le nostre radise

Fin la fin...
Fango
Fango nuo

Fango del Paluo

Che un dì vemo respirao....
Bevuo.

Fango nuo

Tu son là

Speta..Speta..

La tò xente tornarà.

LA DEVE TORNA'....


-Giovanni Marchesan 'Stiata'-
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21 luglio, 2010

La Squadra del S.Giusto


Per ricordare Dino Camuffo scomparso recentemente eccolo in una foto del primo dopoguerra al centro di una squadra di amici in rappresentanza dell'Hotel S.Giusto.

Sullo sfondo La Villa Reale al cui fianco all'epoca si trovava il campo da gioco.
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19 luglio, 2010

Giro Lagunare antistress



Visti gli ultimi avvenimenti, che ti fanno considerare seriamente l'idea di chiudere il ponte e gridare andate via lasciateci soli, mi sono costruito questo video con passaggi di terra e di cielo sulla Laguna tutto in chiave di completo relax, per sbollire la rabbia.-

A me è servito, spero vada bene per tutti.
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18 luglio, 2010

Evacuato l'Ospizio Marino


Carabinieri in Ospizio Marino e non per una terapia!

I Carabinieri del NAS di Udine su mandato della Procura Gorizia fanno sgomberare Ospizio Marino a Grado viste le condizioni impossibili per i degenti oppressi dal caldo con l'impianto di condizionamento non funzionante.
Tra i 72 anziani ospitati, 13 spostati in Rsa, gli altri a casa.



"(ANSA) - GORIZIA, 17 LUG - L'ospizio marino 'Barellai' di Grado (Gorizia) e' stato fatto sgombrare oggi dalla Procura di Gorizia per il malfunzionamento del condizionamento.

Dopo aver tentato invano di far ripartire il sistema, gli operatori della struttura sanitaria hanno allontanato i 72 anziani che vi erano ospitati. Tredici ospiti, non autosufficienti, sono stati trasferiti nella Rsa dell'ospedale di Monfalcone (Gorizia); gli altri sono stati dimessi e torneranno nelle proprie abitazioni.(ANSA)."


A me dispiace oltre che per i ricoverati, per tutta la gente che ci lavora in Ospizio e senza colpa deve subire le angherie di politici (sic) buoni a nulla e devastanti sul piano economico buttando a mare strutture meravigliose, utili e funzionanti per correre dietro a chimere di potere.
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16 luglio, 2010

Benzina occhio al prezzo


Ce l'hanno fatta.
La Regione, con il provvedimento per lo sconto sulla benzina, è riuscita a dividere la Provincia di Gorizia, già piccola, in due fasce:
una svantaggiata (a parole) e una non svantaggiata (sempre a parole).
In soldoni significa 13 centesimi di sconto contro 8 centesimi.

L'intervento di sconto previsto dal nuovo provvedimento regionale sul carburante, se da una parte è sicuramente lodevole per l'impegno a favore dei cittadini e soprattutto delle imprese dei gestori dei distributori di carburante per combattere la concorrenza slovena,
dall'altro provoca sdegno da parte di quei comuni e i relativi cittadini ritenuti non svantaggiati.
I criteri di scelta delle fasce non sono chiari e alle volte ridicoli, a pochi kilometri di distanza puoi essere ghettizzato e tagliato fuori, senza discernimento, da una scelta economica non fondamentale ma che incide nelle tasche del cittadino specie se pendolare.

A Grado ce lo stanno mettendo in quel posto e siamo considerati Comune da 8 centesimi (non svantaggiato) contro un provvedimento che nel 90% dei casi porta lo sconto benzina a 13 centesimi, bello da ricordare quando i signori politici ci verranno a dire che il 20% dell'economia isontina ruota intorno a noi.

La scelta politica (una furbata) a monte del provvedimento regionale tende ad aggirare la normativa europea ma discrimina e separa un territorio piccolissimo e ci fa ripensare all'utilità del ruolo della Provincia che se vuole conservare immagine e scopi nei pensieri dei propri cittadini deve intervenire con la Regione e ribattere forte il senso di unità del territorio che non può essere di serie A o B.
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14 luglio, 2010

La Famegia Graisana de Roma


Grado, si sa, ha molti dei suoi figli sparsi per il mondo.
I motivi per andarsene sono stati i più disparati, qualche volta laceranti.

A Roma i figli lontani hanno costituito una vera e propria "Famegia Graisana".

I nostri compaesani 60 anni fa si sono ritrovati e hanno costituito questa Associazione, benemerita perchè ha assicurato attraverso i propri appassionati soci fondatori il collegamento tra la capitale e il nostro ridente paesello, propagandando il nome di Grado e aiutando quando possibile i nostri nei contatti con le amministrazioni dello Stato.

Soci fondatori della "famegia Graisana de Roma" furono Angelo Sanson (in foto), Benito Nebbioso e Silvano Gregori, socio onorario il Cav. Mario Boemo.
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13 luglio, 2010

Luca Decorte



Ho saputo solo stamattina della tragica morte di Luca Decorte un bravo ragazzo graisan lontano dal paese per lavoro.

Ho utilizzato qualche volta le sue bellissime fotografie per arredare il blog di cui so era un lettore, perchè, pur lontano, la sua casa a Grado non la poteva dimenticare e il Web è la strada più corta per ritrovarsi in un'Agorà globale e comunicare assieme condividendo quello che si è o si vorrebbe essere, sogni e passioni.

Mi aveva mandato tempo fa , era il 2008, questa splendida immagine con una poesia di Teti Dovier a cui aggiungo una sua foto di Barbana e che la Madonnina guardi con amore i suoi poveri familiari rimasti soli.

Ciao Luca.
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12 luglio, 2010

Schermata impossibile


Abbiamo cominciato la campagna di vendite delle cozze e quindi sono costretto ad uscire di notte, non è sempre facile navigare in un mare di corde e fusti nel buio più assoluto.

Nella foto la schermata del radar di bordo, la in mezzo di tutti quei puntini bianchi ci sono anche le nostre file, e non ci sono cartelli indicatori.
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11 luglio, 2010

Tesi di Laurea



Alle volte capitano delle cose che ti ripagano in un colpo solo di quello che fai gratuitamente per te e il prossimo, una di queste mi è capitata questa settimana in cui una ragazza di Gorizia si è laureata in lingue portando come tesi la traduzione in tedesco della mia piccola guida sulla Laguna di Grado - Fango Nuo e Cruo - (già downloadata da 26.000 persone) che diventa in tedesco - Kleine ungeschminkte Lagunenwelt- Urlaub, Kultur und Natur in der Lagune von Grado.

E' stato un lavoro lungo e meticoloso quella della neo laureata durato quasi un anno e ha richiesto la mia partecipazione per spiegare meglio modi di dire e luoghi che io vedo e conosco da graisan e non è stato facile tradurli in una lingua che non è la nostra.

Complimenti ad Elisa Boemo per la sua laurea e simbolica auto-pacca sulle spalle a me stesso per averla aiutata facendo tutto attraverso il web comunicando via e-mail.
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09 luglio, 2010

Collocazione del Parco Termale



Nevio Scaramuzza, perfetto cittadin, ha esposto in una lunga lettera alle segnalazioni del Piccolo la sua visione del futuro prossimo di Grado, una parte di questa lettera, centrata su un problema di attualità e in fondo strategico per il nostro futuro, mi ha colpito e quindi la propongo nuda e cruda:

Terme con Piscine e trattamenti termali e, … perché no alberghi diffusi, il tutto immerso nel verde della pineta comunale un tempo concessa ai Carabinieri e alla Divisione Mantova, per intendersi tra i due campeggi di Punta Spin e il più recente Ca’Laguna. La vasta area da tempo abbandonata e vittima del tornado del 2008 potrebbe essere l’ ideale investimento per la localizzazione del Polo Termale, un tempo secretato sotto giuramento, ottenendo molteplici vantaggi, tra questi uno gigantesco: risolvere una volta per tutte, la viabilità e il conseguente bisogno (?) di parcheggi. Pensiamo alla sciagurata idea di un parcheggio per 500 automobili al servizio del Polo Termale, in centro, con l’aumento del traffico e gli inevitabili disagi di viabilità dovuti alla congestione del traffico. Concettualmente riteniamo più agevole utilizzare la snella direttrice Monfalcone-Grado, con la quale si raggiunge il Polo termale, senza avventurarsi alla ricerca di parcheggio in centro. Con il realizzo del parcheggio a scomparsa si risolve il problema in tutta autonomia. Realizzare un angolo termale e alberghiero sul territorio si aggiungono due idee: una per il rilancio dell’occupazione e una per la decongestione del traffico dei fine settimana e la qualità della vita. A 5 Km da Grado, raggiungibile con i più idonei collegamenti tra i quali l’uso della pista ciclabile. Sogno, o possibile realtà?


Interessante, no? come ipotesi risolve in un colpo solo tutti i casotti che altrimenti una qualsiasi Amministrazione futura si troverà a gestire, l'area è vasta, il mare a 2 metri, una vista mozzafiato sul Golfo, non coinvolge il centro e si presta per area turistica, sono 4 campeggi e un villaggio turistico la attorno, vale la pena considerarla!
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07 luglio, 2010

Tintarella di Luna



Finalmente gran caldo e tutti più o meno spogliati per la tintarella.

C'è stato un tempo però che prendere la tintarella non era di moda, non faceva fine.

Era da classe operaia e cioè inferiore (guardate che non era troppo tempo fa eh! perciò ocio) ma la vera questione frenante per l'esibizione del corpicino era il dilagante falso pudore e un'educazione cristiano-sociale che preferiva sudare e puzzare piuttosto che esibire ed essere fragranti.

Nel filmato si vede una passerella di costumi intorno al 1930 sulla spiaggia di Grado.
La spiaggia era teatro quindi il rito della sfilata con costumi di moda era obbligatorio e allora vesti e calzoni chiusi alle caviglie e cuffie o grandi cappelli di paglia per salvaguardare il candore della pelle.

Una vera Tintarella di Luna.
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05 luglio, 2010

Graisani-Alles Klar


Ieri a Barbana durante la messa, dopo l'omelia del Vescovo, ho avuto modo di sentire il nuovo Commissario del Comune di Grado -dott.Giovanni Blarasin-, si è presentato alla gente con un discorso politico filosofico di grande spessore citando filosofi che mi sono cari: Platone e la sua città ideale e Pericle e la sua idea di gestione democratica, lodando le nostre tradizioni citandole con la T maiuscola.
Non si è nascosto le difficoltà della gestione di un Comune complicato come Grado ma ha garantito impegno, mi ha fatto piacere che non si sia limitato a quattro frasi di circostanza ma abbia dimostrato se non altro spessore culturale che è indice di intelligenza e quindi per noi cittadini di conseguenza "speranza".


Io continuo a temere i progeti di Piero "Canaro"
A Gravo in futuro se stemo ai progeti,
varemo un paese de i più perfeti;
vignarà fato un mucio de spese:
case, casete e quaranta ciese .....


Con voce flebile, una semplice raccomandazione.
siamo già abbastanza perfetti

Alles Klar - Graisani
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04 luglio, 2010

A Barbana








Una tradizione che si rinnova condita di una intensa spiritualità.
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03 luglio, 2010

Al Perdon-Sabo Grando


Al Perdon de Barbana.
E'conosciuta la storia delle origini spirituali della solenne processione votiva della prima domenica di luglio che testimonia il voto di fede fatto dalla comunità gradese alla Madonna di Barbana sin dal 1237.

Ma per arrivare a questa grande manifestazione popolare la storia ha seguito percorsi tortuosi.

Poco conosciuta è la storia della valenza politica che per lunghissimi anni sotto l'egida del Leone di S. Marco ebbe questa festa tutta gradese.

Il periodo del Perdon serviva a rafforzare l'idea del potere repubblicano di Venezia ove a tutti veniva ricordato che nessuno era superiore al popolo (questa segnatevela), i giorni di festa erano 3 e in quei tre giorni denominati la Pasqua Rosada, decadeva il potere del Conte di Grado che veniva sostituito da un Capitano nominato dal Consiglio e da un Contestabile nominato dall' Arengo (la comunità) tutte le questioni, fossero di odio o guerra, erano sospese in quei tre giorni per rispetto e fede.

La festa coinvolgeva tutti i cittadini della Repubblica Veneta che partecipavano in grande pompa alla processione.

Successivamente questa occasione di religiosità popolare, che nascondeva però un'aspetto
prevalentemente politico e di rafforzamento democratico venne abbandonata con la decadenza della Repubblica e conglobata nella manifestazione della prima domenica di luglio.

Il Sabo Grando è la diretta conseguenza di questa tradizione,
Privilegio comun alla Nazion
he de Grisani el vender buzolai
e aver boteghe in quel che sia canton

dell'arrivo di personalità di tutta le Repubblica Veneta a Grado per questi tre giorni di incontri che fissavano alleanze, risolvevano questioni di lite e confermavano il potere di che c'era.
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01 luglio, 2010

In giro per Grado e il Perdon



Tempo del "Perdon de Barbana",
Un filmato che porta in giro tra la Laguna, Aquileia,,Grado e la grande occasione d'incontro spirituale di domenica "El Perdon".

A tale proposito per chi vuole segnalo il sito dell'Associazione Portatori della Madonna (cliccare sul nome) dove potrete trovare la storia di questa grande manifestazione di fede.
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