Cerca nel blog

30 maggio, 2008

Nuova Costa Azzurra



Osservare la situazione da fuori ed essere ingegnere progettista, non solo, profondamente innamorato del tuo paese. Tutto questo è Luciano che da Rejkiavick sogna una nuova spiagia vecia.

Ve mando un progeto a la Canaro: la spiagia vecia fata
pineta, un 600 parchegi co' tensostruture e paneli solari insima,
ciclabile, zona per i zuveni, al fondo pe' al divertimento noturno co' un
anfiteatro, musica, oservatorio marin, sintieri, rampe de acesso.

Luciano

Share/Bookmark

27 maggio, 2008

Teatranti


La tradizione del teatro veneto sopravvive a Grado da sempre, proposta da compagnie di grande pregio e da attori non professionisti ma di grande talento e passione.
Uno di questi è stato Giglio Boemo detto (al Zalo). Giglio vera maschera sapeva proporre ogni tipo di personaggio con grande gusto del pubblico che si deliziava delle sue interpretazioni, per vari anni come presidente della Compagnia Spettacoli Viaggianti ha vivacizzato la scena carnevalesca di Grado mai trascurando gli anziani e, ciliegina sulla torta, il suo Gruppo ha gestito per molti anni il Festival della Canzone Gradese.
Giglio aveva dei cavalli di battaglia e uno di questi erano le canzoni di Piero Canaro , ve ne propongo una che Giglio interpretava superbamente:

Se calomba la miseria
Fistia vento buora e piova

tanto in piassa e in portanova,

no’ xe un’anema che passa

par che Gravo se squancassa.


E adesso, seria seria
se calomba la miseria
,
lavuri no xe in vista,
bori no se ne ‘quista.
Duti,
xe lustri, fa puf per le boteghe:

adio , adio stagion

tu son ‘ndagia in tombolon.


E serti per no disperasse

i va catà le peverasse:

i ne ciapa poco o assai

no i xe mai disopcupai.

E se i ciapa garghe lira,

i và tosse de fumà:

tira e mola, mola e tira

i s’ha fato la zornà.



E adesso, seria seria
se calomba la miseria,

lavuri no xe in vista,
bori no se ne ‘quista.

Duti, xe lustri,
fa puf per le boteghe:

Senpre ‘legri e mai passiòn,

tornarà anche la stagiòn.



Share/Bookmark

26 maggio, 2008

wireless seagull


Tenuto conto degli ultimi risultati di bilancio e delle ristrettezze previste in questa stagione in Git a Grado saggiamente
Alien 2 suggerisce il metodo del Corcal viaggiatore (sistema mutuato dagli albanesi) per la cablatura in spiaggia nuova dei servizi di wireless.

riguardo 'l tovo ultimo post, wireless in spiagia, eco la solussion prevista ( vedi foto),
con notevole risparmio de la spesa da parte de la GIT....


Share/Bookmark

25 maggio, 2008

Wireless in Spiaggia


La vicenda Git sta arrivando alla fine e ripartirà con attori diversi, le dimissioni del Pres. Bigot sono un atto dovuto.
Io non mi permetto di fare previsioni sulla futura composizione del consiglio direttivo della Git, non mi competono ma una cosa posso consigliare: seguite i tempi e cablate gli stabilimenti balneari offrendo un servizio wireless a banda larga gratuito ai clienti che ne sentano il bisogno.

Inventatevi slogan " chatta con gli amici disteso al sole" oppure "aggiorna il tuo blog sotto l'ombrellone" o ancora "ordina la pizza per e-mail". Sono piccole offerte, perfettamente sostenibili e seguono il correre dei tempi, come bisogna fare per restare competitivi in un mondo ultra concorrenziale come il nostro.
Share/Bookmark

24 maggio, 2008

Le 7 Famege


L' organizzazione della cosa pubblica nella Grado medievale ricalcava gli schemi di quella veneziana. Il Conte di Grado veniva eletto dal Doge ma il Consiglio e i maggiori incarichi di governo venivano ripartiti dalle 7 famege nobili, che si tramandavano i privilegi da padre in figlio. Tali famege per la nomina a Consigliere stabilirono delle regole, che in qualche modo sopravvivono tutt'oggi in certe Associazioni:
1- essere originario di Grado
2- essere figlio di matrimonio legittimo
3-poter vantare servigi resi dalla famegia alla Patria

Venivano dette le famege dalla Balla de oro per il loro privilegio prevaricante nel voto del Consiglio.
I nomi di queste famege.
Corbatto, Degrassi, Marchesan, Maran, Marin, Burchio e Merlato.

Le ultime due sono estinte, ma ricordate dalla comunità con l'intestazione di due calli.

Menego (Picolo) Marchesini con il suo scrivere caustico dipinge così questi diritti:

Qua, colpa ste suche
Ze aval monarchia
Che 'l pie in Muniçipio
Va per denastia;
Scrivan, podestae,
Deputai ze un'union

E quisti ogni tololò
Gode a so bon.
Sti doti riginti,
De sienza, ben digo,
Sti 'nsiti adorai

Share/Bookmark

22 maggio, 2008

Gps per poveri



Tempi duri per la maggior parte della gente, ma la voglia di viaggiare e sapere sempre dove si sia è forte. In mare poi è necessario avere sempre coscienza dell'esatto punto nave, ma i soldi sono pochini, che fare?
Voilà il nuovo GPS per non abbienti (finezza in foto) con quattro lire tutto è risolto.
Share/Bookmark

20 maggio, 2008

Libera vongola in libero Stato




E' di oggi la precisazione del comandante di porto di Grado che conferma il divieto di pesca, sulla battigia e nei pressi, di qualsivoglia mollusco della specie dei lamellibranchi e specificatamente - vongole, capelunghe, telline, fasolari, capericce (cuori).
Il demanio ha concesso il diritto esclusivo di pesca al Cogemo, consorzio di gestione e pesca con il turbosoffiante. E' prevista la loro gestione anche per l'utilizzo della parte che va dai 2,5 mt di profondità alla riva, dove non possono pescare, per riproduzione naturale dei banchi a mare.

Unica possibilità è ottenere, almeno per i residenti, il permesso di pesca limitato nei quantitativi e nei giorni di pesca da questo consorzio.

Una cosiderazione amara, per quel che si sa questo tipo di pesca è uno dei sistemi più impattanti e distruttivi dell'ambiente marino, solo in un paese come il nostro potevano essere premiati così prepotentemente alla faccia dei diritti dell'intera comunità.

Ps: attenzione che le multe previste per i contravventori sono salate vanno da 1000 a 2000 euro, non aggiungete danno alla beffa.
Share/Bookmark

18 maggio, 2008

Aldo Smareglia


Dopo il primo conflitto mondiale la situazione sanitaria di Grado era disastrosa quando nel 1919 arrivò a Grado un medico di Pola il dott. Aldo Smareglia, avendo sposato la sig. Aquilina DeGrassi. Uomo schivo e di poche parole, ma estremamente pratico si rese conto subito della situazione disastrosa dell' ambiente gradese e così recuperò il materiale dell'infermeria che le truppe italiane avevano creato spostandolo nell'allora sede del Comune in via Marchesini.

Il pian terreno venne adibito a struttura ospedaliera con una piccola sala operatoria.
Fatta propria la necessità per Grado di avere una struttura sanitaria efficiente, dato l'isolamento, vi si dedicò anima e corpo.
Nel 1935 il Comune finalmente costruì la propria nuova sede in P.zza B. Marin e l'Ospedale potè svilupparsi con altri reparti occupando il primo piano. Ulteriori progressi l'edificio li fece nel 1950 (vedi foto) con la costruzione di due corpi laterali. Il suo progetto di potenziamento della struttura ospedaliera continuò anche dopo la sua morte che avvenne nel 1954.

Molti dei nostri padri e nonni devono la vita a quest'uomo.
Share/Bookmark

17 maggio, 2008

Mangeremo Meduse e plancton?


I pescatori sono seriamente preoccupati dell'andamento della stagione di pesca. Hanno ragione di esserlo, il rapido impoverimento delle riserve di pesce è il risultato inevitabile di una tecnologia sofisticata che è stata utilizzata sulla popolazione del mare quando la domanda di pesce è aumentata a causa della crescita della popolazione umana e della sua ricchezza.
Finora il declino è stato mascherato sostituendo il pesce locale con quello d'importazione, ma l'eccesso di pesca è diventato un problema grave per tutti anche nei paesi in via di sviluppo, che per nutrire noi occidentali, hanno depauperato i loro banchi di pesca.
Un'indicazione chiara viene dall'uso sempre più esteso di pescare sempre più in basso nella catena alimentare, ossia pescare pesci piccoli e molluschi che prima facevano parte della dieta dei predatori, sostituendo con pesci di bassa qualità quelli di alta qualità.
Finiremo dunque al fondo della catena alimentare e cioè meduse e plancton, usate comunemente in Asia come prelibatezze le meduse saranno il nostro futuro, già ora pescate in Atlantico vengono esportate in tutto il mondo.

Qualche speranza ci viene dall'acquacoltura con l'allevamento dei bivalvi (cozze e ostriche) di pesci (orate, branzini) e pesci d'acqua dolce (trote, carpe) perché alla base dell'alimentazione di questi animali ci sono le piante (plancton, fitoplancton) e alcuni prodotti dell'agricoltura.
Prepariamoci a un filetto di medusa.
Share/Bookmark

15 maggio, 2008

Grado-I primi albergatori


I primi ospiti di Grado come stazione di cura e soggiorno furono austriaci e furono anche austriaci o comunque sudditi dell'impero i primi imprenditori alberghieri alla fine del 1800. Ricordiamo per amore di memoria i sig: Auchentaller, Ambelang, Bauer, Furst, Goldberger, Gchaider, Jureczek, Mullich, Orancz, Perutka, Sodger, Seibert, Thoman, Warhanek, Windhaber, Zipser.
I pochi gradesi Corbatto, Degrassi, Gimona, Gregori, Marchesini, Marocco, Tarlao, Zuliani;
a cui si aggiunsero successivamente imprenditori friulani quali:
Deganis, Fonzari, Gleria, Grignaschi, Pontizza.

Gli Alberghi erano splendidi, quasi tutti in stile liberty con annesse sale da ballo e di lettura per un soggiorno il più gradevole possibile e con grande rispetto della forma e della privacy.

Un concetto di turismo ormai dimenticato da noi ma adottato ancora nei grandi centri turistici mondiali esclusivi.
Share/Bookmark

13 maggio, 2008

Neanche i bambini ci credono

Ormai è sicuro, il degassificatore si farà al largo di Grado e forse anche nel Porto Petroli di Trieste, che non ci sia pericolo non ci credono neanche i bambini ma....

Nelle cose bisogna anche trovare i lati positivi...
questo progetto portera' due vantaggi per Grado:
1) l' 80% dei gradesi ha una barca, batela o un motoscafo...con una semplice e piacevole gita nel golfo potranno rifornire le loro bombole di gas, anche quelle per le automobili; naturalmente il prezzo sara' basso perche' si acqusita "all'ingrosso".

2) dopo tanti anni di discussioni e progetti finalmente avremo di nuovo la "terrazza a mare", con gran gioia dei turisti e della G.I.T.
Bastera' attrezzare la terrazza del rigassificatore un po' con sedie a sdraio, tavolini e ombrelloni... la vista panoramica del golfo sara' unica !!!
Questa idea è di Al2.


Share/Bookmark

12 maggio, 2008

L' Asilo Infantile


Si è festeggiato ieri i cento anni dell'Asilo Infantile a Grado. Bella festa belli i bambini, straordinariamente emozionanti con le loro poesie cariche di bontà e speranza in un mondo materialista e cinico.
La storia dell'asilo di Grado coincide con le strenua volontà del Parroco dell'epoca don Rodaro che profittando di una donazione di terreni della famiglia Corbatto insistendo con le autorità austriache propugnò la realizzazione di un centro di aggregazione pre scolare. L'edificio si inaugurò il 18/08/1908 alla presenza del principe di Hohenlohe.
Da allora la costruzione subì diverse varianti ed ampliamenti l'ultimo è stato completato dal Mons. Zorzin nostro parroco in questi giorni, assolvendo al compito di curare e assistere nell' istruzione pre scolare i bambini sempre con amore.
Bellissima la mostra dei disegni realizzati dai bambini sotto la guida del nostro artista Dino Facchinetti.

Share/Bookmark

11 maggio, 2008

Grado e l'Industria


Sul finire del 1800, Grado, inserita nell' Impero Austriaco, era frequentata da un pubblico di turisti formato da personaggi di buona levatura intellettuale e imprenditori abituati a vedere le opportunità dove di presentano. Per capire, un'Isola magica con il turismo lanciato verso futuri radiosi, manodopera a bassissimo costo e affamata, aree a disposizione gratuitamente, una pesca ancora artigianale ma di buon valore che impegnava gran parte degli uomini ma con scarse possibilità commerciali, va da sè, al di là del turismo, che la prima industria nata fu un conservificio per la produzione di sarde e alici sotto sale.
Cominciò nel 1880 un boemo Karl Warhanek, la installò sulle rovine del Forte Eugenio, seguì rapidamente un industriale di Isola d'Istria, Giovanni Degrassi con uno stabilimento sulla riva ovest del Porto e successivamente nacque la fabrica dei fransisi sul lato est.
Queste industrie danno un buon impulso alla vita dell'isola garantendo lavoro alle giovani donne e stabilità ai prezzi del pescato.
Accanto a questi stabilimenti nel 1904 nacque la Fabrica del Giasso che si può ancora vedere "in pisso al porto".
Grado entrava finalmente nel mondo nuovo e si apriva a nuove strade, diverse dalla pesca e dal cason.
Share/Bookmark

09 maggio, 2008

Rigassificatore e Bandiera Blu


Come al solito il popolo è tenuto all'oscuro, è un bambino si sa, non bisogna spaventarlo.
Nel frattempo che tutti nel Golfo di Trieste starnazzavano contro i rigassificatori, underground il lavoro delle Società interessate proseguiva con fervore da cui l'ultima:
La SNAM presenta il progetto e ne chiede l'autorizzazione per la posa del metanodotto che dal centro del Golfo ammarerà nel Fossalon di Grado per congiungersi col condotto principale proveniente da Tarvisio. Punto. Tutto questo fa pensare: il progetto dell'Endesa che prevede la costruzione di una piattaforma in Centro Golfo è in fase avanzata di approvazione da parte del Governo centrale. Alla faccia della trasparenza e della condivisione.
La posizione del Sindaco di Grado è stata di ferma contrarietà considerati i problemi d'impatto ambientale e psicologico che un mostro del genere provocherà sui turisti estivi del nostro ridente ? paese. L'assicurazione è stata pronta, i parametri, già selettivi, della Bandiera Blù comprenderanno anche la visione (all'orizzonte) di piattaforme per lo scalo di gasiere nulla verrà compromesso e la continuità (19 volte, complimenti a noi, la Bandiera Blu è un grande onore) assicurata.
A parte gli scherzi la cosa veramente grave è che nessuno tiene in nessun conto il parere delle popolazioni interessate in nome, ovviamente, di un interesse generale superiore. Ma chi ha stabilito questo interesse e quali sono le condizioni sine qua non? Almeno questo ditecelo! Del Popolo facciamo parte anche noi.
Share/Bookmark

08 maggio, 2008

Toni suro

Ricevo da Alien questo filmato dedicato a Lupi, che è l'autore della canzone e sta facendo con la sua vita proprio come Toni Suro
Al ze sempre via.


Share/Bookmark

07 maggio, 2008

Le moleche


La pesca è da un pò di tempo che mostra la corda, scelte sbagliate, sfruttamento dell'ambiente in maniera intensiva, metodi di pesca sempre più efficienti,  la strada è lunga e i motivi molteplici, ma una scelta di vita di un tempo è stata praticamente abbandonata nelle nostre lagune e si pratica solo in quella Veneta: la pesca e l'allevamento delle moleche.
Le moleche o moeche sono nella laguna veneta i granchi in fase di muta, quando, cioè, nei mesi primaverili di aprile e maggio, e autunnali, da ottobre a novembre, perdono il loro rivestimento (carapace) e si presentano teneri e molli,
Si lavora con le seragie, dette in passato seràgie de seca; oggi con questo nome i pescatori intendono lunghi sbarramenti di pali e reti (piantati ad ogni inizio di stagione), a cui sono collegate le trappole ad imbuto dette coguli, dove finiscono per intrappolarsi i pesci e i granchi in transito. Dunque anche i granchi verdi o comuni, che sono lunghi non più di 3 o 4 cm e che si confondono facilmente col colore dei fondi fangosi delle paludi lagunari.

I pescatori, una volta presi questi granchi nei coguli delle seragie, li separano dal pesce cui sono mischiati, li portano entro sacchi di iuta nei casuni li selezionano e immettono quelli prossimi alla muta, detti spiàntani (i molecanti conoscono ormai ogni segreto dei granchi), in grandi cassoni di legno, semisommersi, chiamati vièri, dove in breve tempo diventeranno moéche.

Le moleche, essendo rarità, arrivano a cifre incredibili di costo (può superare facilmente il valore dell'aragosta) e l'ideale è cucinarla facendola immergere per una notte nel rosso d'uovo e poi friggerla, è una prelibatezza.

Share/Bookmark

05 maggio, 2008

Flora in Laguna di Grado



Constatata la continua presenza nei motori di ricerca delle chiavi di piante presenti in Laguna ho deciso di fare un piccolo studio e presentare questa Piccola guida alla flora Lagunare :

Dal punto di vista floristico e della vegetazione, trascurando l'ambiente acqueo superficiale e profondo, si può notare nelle velme una vegetazione essenzialmente algale dove, a seconda delle stagioni, si mettono in evidenza varie macroalghe,tra cui più evidenti le rosse Gracilarie, le verdi filamentose Enteromorfe e le larghe lamineverdi della Lattuga di mare (Ulva Lactuca) e, abbarbicate sui pietroni posti a difesa degli argini, leramificazioni digitiformi dei Fucus.
Affiorano anche in questo ambiente le forme più piccole di piante fanerogame con foglie nastriformi (che in dialetto locale sono chiamate "aleghe") dei generi Cymodocea, Ruppia e Zostera. Di quest'ultima le specie di statura maggiore, assieme alle Posidonie, caratterizzano i fondali sabbiosi di mare aperto, formando praterie (molere), pascolo dei "gui" (Gobius sp.) di stelle marine, di molluschi e di piccoli crostacei.
Nelle barene e nelle barene secche possiamo trovare una vegetazione di piante di modesto aspetto, essenzialmente alofile, senza foglie o con foglie ridotte e quasi spiniformi, coi fusticini acquoso carnosi capaci di riserve d'acqua per resistere a sbalzi di umidità e di salinità. Troviamo quì principalmente la Salicornia fruticosa e lo Artrocnemum glaucum, le Salsole (dalle cui ceneri si dice che anticamente si ricavava la soda per l'industria del vetro), alcune Cyperacee e Juncacee a cespi con foglie aghiformi lunghe parecchi decimetri e terminanti con una punta acuminata. Ancora troviamo delle praterie semisommerse di Graminacee secche, dure, giallastre che solo nel fulgore della vegetazione arrivano ad assumere un colore verde tenue: la Spartina Stricta e, dove le acque sono più dolci, la canna di palude (Arundo
Phragmites) che risale lungo le rive dei canali e dei lenti fiumi e della quale da secoli si sono serviti i graisani per la copertura (altamente coibentante) dei loro "casoni".
Qua e là nelle zone meno frequentemente inondate e a seconda delle stagioni troviamo le
macchie gialle delle Inule o azzurre di varie specie di Astri.
La Laguna, oltre a dare alimento animale (pesci, molluschi, crostacei e cacciagione da penna e da pelo) ha dato all'uomo diverse essenze vegetali di varia utilità. Oltre alla già citata canna si trovano sui "tapi alti" e sugli argini sporadici grossi ciuffi di canna gentile o comune (Arundo Donax) che in seguito a coltura intensiva nell'entroterra, per lungo tempo ha fornito la cellulosa agli impianti di Torviscosa.
In primavera si raccolgono sugli argini le "erbete" (Beta sp.) gradevolissime da consumarsi lessate in insalata, in frittata con le uova o in tegame con gli spinaci; gli spinaci selvatici (Atriplex sp. Pl), igiovani turioni delle "Sparisine" (Asparagus officinalis) e dell' Asparagus Acutifolius (sparisi despinada) e le giovani cime degli "s'ciopeti" (Silene Cucubalus).
Notiamo almeno due piante medicinali, contemplate in diverse farmacopee: l'Assenzio ("apisinsio": Artemisia Absinthium)e il"Santonego" (A. coerulescens) dal quale si ottiene una tisana amara con proprietà toniche, febbrifughe,astringenti e vermifughe, e il cui estratto alcoolico (unrametto in una bottiglia di grappa) è un piacevole e gustoso amaro-digestivo.
Non bisogna dimenticare l'onnipresente "fior de tapo" (Statice Limonium), pianta con rosetta di foglie basali (da non strappare !) con numerosi scapi ramosi portanti
spighette di fiorellini bianco-azzurro-violetti, che raccoltiin numero non superiore a dieci per persona possono conservarsi per mesi allostato secco ed entrare in simpatiche composizioni.
Giovanni Rumici

Share/Bookmark

03 maggio, 2008

La Sensa



La Festa della Sensa (L'Ascensione) commemora due vittorie veneziane, lontane una dall'altra di quasi due secoli: una navale ed una diplomatica, comunque legate tra loro.
La prima risale all'impresa del Doge Pietro Orseolo II , partito il 9 maggio dell'anno 1000 , giorno dell'Ascensione, in aiuto delle popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi. Questo è l'inizio del lento cammino intrapreso da Venezia per il dominio del Mare Adriatico, al quale tendeva fin dalle sue origini non tanto per motivi di conquista, quanto per ragioni di vita.

A ricordo dell'ardua impresa si dà inizio alla celebrazione della Festa della Sensa, limitata alla sola benedizione del Mare: è un rito esclusivamente propiziatorio, dal cerimoniale semplice e modesto.

Quest'ultimo diviene più complesso e sfarzoso quando con la stessa festa si ricorda l'altra vittoria veneziana, quella diplomatica. Siamo ora nell'anno 1177, le due massime autorità europee firmano a Venezia la pace che pone fine alla secolare lotta tra Papato e Impero: mediatore tra Papa Alessandro III e Federico Barbarossa è il doge Sebastiano Ziani.

Il Papa riconoscente ai veneziani, colma la città di doni e consegna al Doge Ziani un anello benedetto pronunciando le parole: " Ricevilo in pegno della sovranità che Voi ed i successori Vostri avrete perpetuamente sul Mare" e, secondo il Sanudo, si precisava anche un invito a nozze "... lo sposasse lo Mar si come l'omo sposa la dona per esser so signor"

GRADO In occasione della Festa “De la Sensa “ (Festa dell’Ascensione) sabato 3 maggio a Venezia, nella sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, la Città di Grado riconsegnerà, dopo la custodia lunga un anno, l’anello dogale simbolo del gemellaggio Adriatico.

Per suggellare il Gemellaggio adriatico tra le città bagnate dallo stesso mare, fu fatto coniare l’anello dogale per lo sposalizio del mare . L’anello passa di anno in anno ad una città adriatica “legando” così la città gemellata in una sorta di forte vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività ad esso collegate.
Nel 2007 la scelta del comitato è caduta su Grado considerando le numerose testimonianze che hanno visto più volte coincidere l’azione delle due città in uno spirito di fratellanza, nei momenti gloriosi e in quelli di grande difficoltà.

Il Gemellaggio adriatico riannoda così quel legame naturale tra Grado e Venezia e rimanda la mente al tempo in cui le due città, come due fari sul mare, rappresentavano i poli del Ducatus Venetiae, espressione di una medesima vita politica, culturale e religiosa.
La festa de la Sensa nella sua origine più antica conduce a Grado. Secondo alcune fonti storiche fu sulla nostra isola che il patriarca consegnò al Doge Orseolo II lo stendardo dei Santi Ermacora e Fortunato quale protezione divina per la flotta che partiva verso l’Istria e la Dalmazia in difesa della popolazione insediate dai corsari e pirati slavi.
Il gruppo teatrale “Mercanti di Stelle – della Spes Grado” sarà presente alla cerimonia con una cinquantina di attori, ballerini e figuranti, con le riproduzioni fedelissime degli antichi costumi i costumi per rievocare dinnanzi al sindaco di Venezia Massimo Cacciari del presidente del Comitato Festa della Sensa, Davino De Poli, del sindaco Thanassis Papathanassis primo cittadino di Lepanto/Nafpaktos -, città che riceverà per il 2008 l’anello dogale e degli amministratori della città di Larnaka (Cipro) che si accosta alla cerimonia per un futuro gemellaggio.
Leonardo Tognon
Share/Bookmark

02 maggio, 2008

Lunario di Maggio


Ecco il Lunario di Salvatore Degrassi:

Magio

Per san Bernardin
xe le lùssiole in zardin.
Festa de la mama
Beato cu che la ha
incora in 'sto mondo qua,
che la veghe e puo la ciama.
E povero quel che l'ha
za 'ndagia al mondo de là,
e che incora più la brama.
*
De rose in sto mese
xe piene le ciese.
*
Le silise xe in svolo
xe in piassa cani e gati
ma co' sti timpi mati
in siel xe sempre nuolo.
Sul stradon d'Aquilea
me se ralegra el cuor
veghendo la marea
dei papàveri in fior.

In fra l'erba dei prai
tra zente che lavora,
papaveri levai
coi cavi russi fora.
Xe za altra atmosfera!
E 'pena che fa aurora
me lesto solto fora
a véghe primavera.

E l'orto in primavera
xe popolao de piti
che va sgrapiando in tera
in serca de vermiti.

Share/Bookmark

01 maggio, 2008

Fiat Lux, Museo del Mare a Grado


Fiat lux, hanno aperto il Museo del Mare. Piano però, la mostra è semplicemente l'esposizione di una serie di fotografie che incensa l'attività dell'Archeologia Subacquea e qualche reperto proveniente dalla Julia Felix, per il resto tutto è rimandato alla classica formula "entro il 2009". Ma il particolare che colpisce è la quantità di gente spinta non tanto dalla fame di cultura ma dalla fame vera e propria da soddisfare con i tramezzini dopo inaugurazione, sporte e borse di nailon a volontà.
...e domani c'è l'inaugurazione della stagione turistica. Correte gente, correte.
Share/Bookmark