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12 dicembre, 2009

A Tavola con i nostri vecchi


E' in arrivo un groppo di aria fredda russa e  la voglia di stringersi addosso i muri di casa sarà più forte, la prossimità delle feste, poi, favorirà incontri e riunioni familiari e con esse la voglia dello stare in tavola.

Allora ecco due ricette proposte da nomi altisonanti del nostro piccolo universo gradese:

Fra Martino Rossi-
Conosciuto  come Maestro Martino, cuoco del camerlengo e patriarca d'Aquileia Ludovico Trevisan, scrisse il Libro de arte coquinaria, propone uno zabaglione che per l'apporto calorico si può considerare doping:

Per fare bono zambaglione per farne una taza, piglia quatro ova zoè lo rossame, e zucharo e canella a sufficienzia et de bono vino amabille, e sel fusse troppo fumoso mettili uno poco d'aqua o de brodo magro poi fale cocere amò se coce lo brodeto et sempre menace con lo cugiaro et quando se imbratta [ponilo in taza].
nel 1457.


Biagio Marin
bisognerebbe dilungarsi per descrivere tutto  ciò che è stato e ha fatto, ma diciamo un' unica parola che lo riassume - Poeta

Descrive così "Al Boreto"

El boreto de Liseta
xe 'rivao comò un gran don,
i mancheva un gran de sal
ma, del resto, gera bon.

Do moreli de bisato
i ha cundio un datragan;
l'agio drento ben disfao
e l'aseo de bona man.

Ma no devo lassà in parte
quel bon rombo de Nadal
messo in meso cò gran arte,
un bocon de gardenal.

Xe vignuo col pignatin
bon odor de casa mia
e la vanpa nel camin
che porteva l'alegria.

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