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23 giugno, 2019

Voce per Biagio Marin-La Bavisela


In foto le assistenti dell' Ospizio Marino

Ah.."La Bavisela", intesa come Associazione di volontariato culturale, stavolta mi ha trascinato a fare visita ai degenti ed ospiti dell' Ospizio Marino.
Una mattinata cupa con nuvoloni tutt'intorno e rapidi ma intensi scrosci di pioggia,  all' interno della struttura ci aspettavano ordinati e quieti tantissimi ospiti che ci guardavano con curiosità.
Maria "Stiata" Marchesan fa tutto dell' Associazione, è il solito ciclone e in quattro e quattr'otto prepara una scenografia minima per la recita di poesie e testi di Biagio Marin.
Inizia Albano con la presentazione, poi tocca a me e racconto più che recitare quello che secondo me è stato l' imput iniziale per Biagio Marin e la sua poesia-
La nonna, anzi "la gnagna" Tonia Maran, una donna forte che ha allevato e "tirato su" il nipote diventato orfano di madre raccontandogli le storie della sua infanzia da "casonera" descrivendo con un fare pratico  tutte quelle immagini di un mondo piccolissimo ma vitale ed autosufficiente come quello Lagunare.

Sappiamo come il Poeta abbia poi fatto tesoro dei racconti della nonna che lo chiamava, per la sua irrequietezza " Cavo de Nembo".
Ecco con sottolineare l' importanza degli anziani nell' educazione dei bambini mi è sembrato di fare un complimento a tutti i nostri vecchi.
La mattinata è passata in un lampo con Maria che ad un certo punto faceva ripetere in coro agli ospiti i versi delle poesie recitate, spero, anzi ne son sicuro, che l' intervento della "Bavisela" sia stato gradito dagli ospiti e dalla Direzione dell' Ospizio Marino che ci ha accolti con calore.
Son cose piccole che scaldano il cuore, consigliabili per ammorbidire l' astio di vivere dei nostri giorni.



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21 giugno, 2019

2000 anni di Sabbione

Nel susseguirsi di iniziative di contorno della Stagione, questa proposta da Grado Teatro merita attenzione particolare.
Un potpourri di scene di cabaret ispirate alla Compagnia Teatrale dai testi di Giovanni "Stiata" Marchesan e dalle musiche di Marta Chiusso, Luciano Cicogna e Ferruccio Tognon, arricchite da un CD per memoria storica.
Una compagnia teatrale, quella di "Grado Teatro", che vanta un curriculum di assoluto rispetto.

Fondata nel 1962 da Tullio Svettini e da diversi amatori gradesi prende il nome prima di Associazione "Grande Teatro" e poi di "Grado Teatro". 
L'Associazione con la sua scuola teatrale prepara diversi giovani nell'esperienza teatrale con successo crescente tanto da portare i suoi spettacoli in giro per l'Italia e nella zona Istriana.

Attualmente Tullio Svettini, oltre che attore, ricopre gli incarichi di direttore artistico e regista, mentre la carica di presidente è affidata alla signora Sonia Zuberti.
Ricordiamo :   Sabato 22 giugno ore 21,00


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17 giugno, 2019

Il Mare di Grado rende più fertili


Il nuovo mondo ci permette di modificare la realtà con discreta facilità.
Nel mondo della pubblicità poi, la notizia si può piegare a proprio favore sfruttando fatti reali mescolandoli con cose totalmente inventate che però attirano l' attenzione.
Lo si è sempre fatto, ma oggi con la fotografia e grafica digitale si può intervenire con maggior efficacia sulle immagini piegandole oltre i confini della realtà e rendendole quasi vere.
Il Web poi e Facebook in particolare hanno reso la diffusione semplice e capillare.
Vediamo come costruire una mezza verità e una mezza bugia a favore della bontà delle acque di Grado.
Ho letto di  questa notizia sulla presunta efficacia dell' acqua di mare sulla fertilità femminile e ne faccio un banner per reclamizzare la magia delle acque di Grado:

ACQUA DI MARE: MEGANUTRIENTE CELLULARE
L’esposizione al sole e all’ acqua di mare sedute con il bacino immerso aumenterebbe del 30 per cento le possibilità di gravidanza, probabilmente perché stimola la melatonina, nota per influenzare il ciclo riproduttivo, e la sintesi di vitamina D, che agirebbe invece sulla quantità di ovociti prodotti.


Lo suggerisce uno studio dell’University Hospital di Gent in Belgio, presentato al recente congresso della Society for Reproductive Health.
Nulla rassomiglia di più all'ambiente liquido interno dell'uomo: solo nel sangue e nell'acqua di mare esistono, tra l'altro, tutti gli elementi della tavola periodica.
Stando a recenti studi effettuati da ricercatori  un litro di acqua di mare, che ha un PH alcalino di 8.4, contiene 965 cc di acqua, tutti gli acidi nucleici che servono a formare il DNA, amminoacidi essenziali per la produzione di proteine, grassi, idrati di carbonio, fitoplancton e zooplancton, 10 miliardi di virus e 9 miliardi di batteri oltre a tutti gli elementi della tavola periodica dalla A alla Z. C'è da sottolineare che i minerali contenuti nell'acqua di mare si trovano, grazie all'azione degli zoo e fitoplancton, in forma organica, e ciò li rende 10 volte più assimilabili di quelli che si trovano nelle comuni acque minerali. Infatti in queste ultime gli elementi sono da poco stati strappati alle rocce dall'azione erosiva dell'acqua, senza avere quindi il tempo di subire  trattamenti da parte dei batteri.
Secondo la medicina cinese, l’energia si accumulerebbe dentro agli organi sessuali e verrebbe sprigionata al momento dell’eiaculazione, nello sperma dunque vi sarebbe il centro dell’essenza o spirito (jing), che lì viene sviluppato e accumulato e nutrito dall’ acqua di mare      
 L’esposizione al sole e all’ acqua di mare sedute con il bacino immerso aumenterebbe del 30 per cento le possibilità di gravidanza, probabilmente perché stimola la melatonina, nota per influenzare il ciclo riproduttivo, e la sintesi di vitamina D, che agirebbe invece sulla quantità di ovociti prodotti.
Lo suggerisce uno studio dell’University Hospital di Gent in Belgio, presentato al recente congresso della Society for Reproductive Health.
il ph  (8,18) e la salinità superficiale dell’ acqua del mare di Grado che ha circa  il 20% in più della media Adriatica porta a pensare che favorisca notevolmente la desiderata gravidanza. 
Il mare ha un effetto positivo sul desiderio di diventare madre (e padre). Lo dice uno studio belga condotto su donne sottoposte a fecondazione artificiale. Ma i risultati sarebbero validi per tutte le donne.
Mettiamoci l' immagine che vedete sopra, un buon titolo che attiri l' attenzione ed il gioco è fatto.

Mah me me par che i scriva ste robe per insempià la zente.
Update:   un amico mi scrive di un detto in giro per Grado fino agli anni '90
Co gera verte le caserme a villa vicentina, i sostigniva la teoria che se una femena no la toleva la pirola no la podeva ndà a fa il bagno in spiaggia la domenega perché la resteva piena, gera massa militari in acqua.


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14 giugno, 2019

..A Proposito di Grado e dei Gradesi -Lettera aperta di Alessandra Scaramuzza


Mi perdonerà Alessandra (regista, scrittrice, ricercatrice storica e orgogliosamente gradese), non le ho chiesto il permesso di farlo, ma mi pareva un' occasione ghiotta poter pubblicare una sua precisazione su Facebook sul ruolo che hanno avuto i gradesi nella nascita del nostro sito turistico curativo.

QUANDO SI COMINCERÀ A RISPETTARE LA STORIA DI GRADO E I GRADESI SARÀ SEMPRE TROPPO TARDI.
Ho letto ieri su FRIULI VIMADO un articolo che vorrebbe pubblicizzare il turismo a Grado. Beh… rendere noto che Ippolito Nievo non “si sente particolarmente attratto dalle caratteristiche naturali dell’isola: la trova povera, giudica la spiaggia squallida, (…) deve lasciare il primo alloggio perché disturbato da molesti animaletti notturni” non mi sembra proprio un gran bel modo di pubblicizzarla.
Ma ciò che trovo deprimente è che si continui a voler far credere che le eccellenze gradesi siano nate sempre per iniziativa di non gradesi. Ritengo ciò un’offesa per la popolazione tutta. Mi riferisco a come è stata raccontata la nascita del primo pontile balneare e quella dell’Ospizio Marino. Ecco, così:
“Il comune di Grado s’impegna a costruire, su progetto dell’ingegnere Benussi, il primo Stabilimento Balneare Civico costituito da un pontile. Intanto la spiaggia incomincia ad ospitare le tende a rigoni allineate, che si ammirano nelle foto d’epoca e nelle prime pubblicità dei cartellonisti come Dudovich”.
Allora… Intanto stiamo parlando del 1870 e Dudovich nasce a Trieste otto anni dopo: il 21 marzo 1878; disegnerà le famose bagnanti a Grado nel 1930. La prima importante pubblicità di Grado la fa Josef Maria Auchentaller che a Grado ci viveva e qui è sepolto. È lui che disegna il pontile e le tende a righe.
E poi non è che il comune “s’impegna” perché il laureato ha bussato alla porta e ha convinto i poveri tonti e ignoranti a farlo. No no, non è andata così. È il Podestà di Grado (laureato) che, appena eletto nel 1870, per continuare la politica di turismo balneare iniziata dal padre a sua volta Podestà, VUOLE costruire il pontile e incarica un ingegnere di progettarlo.
Peggiore il racconto dell’Ospizio Marino. Eccolo:
“In Italia, nella seconda metà dell’‘800, si affaccia l’idea di valutare l’opportunità di realizzare degli ospizi marini a scopo curativo. L’imperatore austriaco, affascinato da questa novità, dà l’incarico al medico fiorentino Barellai di fare un sopralluogo a Grado e la risposta del medico è positiva”
L’Imperatore austriaco Francesco Giuseppe incarica un medico del Regno d’Italia di fare un sopralluogo a Grado?!? Ma stiamo scherzando?
E non è finita qui. Altro pezzo degno di nota: “Sia l’ex imperatore Ferdinando, sia Francesco Giuseppe seguiti da numerosi benefattori contribuiscono a raccogliere le somme necessarie alla realizzazione delle prime strutture terapeutiche di Grado”.
Allora...
L’ex imperatore Ferdinando I d’Asburgo muore il 29 giugno 1875.
L’attività sanitaria per i bambini scrofolosi inizia privatamente a Grado nel 1870, cinque anni prima.
Il 27 maggio 1875 l’Imperatore Francesco Giuseppe decora con la più alta onorificenza imperiale, benemerenza di sua esclusiva concessione e suo segno personale di riconoscimento dei meriti civili (che dà annualmente a soli quattro personaggi di tutto l'impero), il responsabile GRADESE che ha ideato, voluto e fatto nascere l’Ospizio Marino, come riportano i quotidiani dell’epoca.

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11 giugno, 2019

Erosione del Litorale Gradese- Lettera Aperta di Grado Nostra


Ricevo e pubblico la lettera aperta dell' Associazione Grado Nostra":

Associazione Grado Nostra Sodalizio di cattolici gradesi “Don LuigiPontel”

Oggetto: Lettera aperta sull’erosione del litorale gradese.

A Spett.li Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Grado, Ministero dell’Ambiente, Git di Grado, Parrocchia di Grado, Il Piccolo di Triese. Messaggero Veneto di Udine, Il Gazzettino di Venezia, Voce Isontina di Gorizia, Pagine web di Grado

L’Associazione Grado Nostra, avendo dibattuto piú volte il problema nel direttivo, vorrebbe rappresentare alla stampa e alle persone gradesi e non, responsabilmente interessate all’Isola per passione o incarichi pubblici o professioni mediatiche, che esiste, come molti sapranno, un grave problema solo apparentemente di lungo termine e di poca attualità. In ballo potrebbe essere l’esistenza stessa del dosso di sabbia della Città gradese se si lasciasse deteriorasse troppo, oltre un certo limite, l’equilibrio naturale che, nonostante mareggiate e bradisismi, lo tiene ancora in sesto. È ancora troppo presto per allarmi e preoccupazioni? Forse no. Ma per pensare di fare qualche cosa non ci sono certo tempi biblici davanti.

Il sedime della spiaggia principale di Grado è un problema tamponato dalle bettoline ormai anche più volte l’anno, ad ogni mareggiata che viene. Questi mezzi vanno a rifornirsi di sabbia al largo, verso l’estremo ovest della città, versano il carico diluito in acqua sulla battigia e poi i bagnini distendono con pazienza la sabbia man mano che si asciuga. Alle bettoline spetta finora, dunque, l’impari compito di contrastare l’azione quotidiana della natura che spinge la sabbia verso ovest, via da Grado, con la combinata azione eolica e delle correnti marine. Le mareggiate non fanno altro che mettere un po’ in crisi il sistema, ma per lo più si pensa che il sistema magari regga sempre e che, riportata sulla riva la sabbia scivolata via estemporaneamente con le ondate di scirocco, si possa anche non pensarci su granché. Questo è un pericoloso assurdo poiché si sottovaluta che il vero grande, grandissimo nemico della spiaggia e di Grado, è, non certo da oggi, il fenomeno dell’erosione che si sta portando via una alla volta le riserve di sabbia naturali a difesa dl nostro isolotto ad est della spiaggia, peggiorando via via le mareggiate in potenza e frequenza. È sparita del tutto la spiaggia di Golameto-Fossalon, il dosso gigante della Mula di Muggia non si vede ornai piú come un tempo, mentre, residuale difesa della spiaggia e di Grado, resta ora solo il dosso che si raggiunge attraversando l’area divenuta fangosa tra la spiaggia a pagamento e la Pineta. Ma sarebbe illusione pensare che questo deposito, al contrario degli altri, resti fermo a nostra disposizione lí dov’è, inattaccabile del vento di bora e dalle correnti, ragione per cui se non si interviene progettualmente in qualche modo utile, è verosimile pensare che venga pian piano eroso anche questo ultimo baluardo lasciando indifese da quella parte sia la spiaggia sia la città.

Per capire la costa dell’isola non mancano approfonditi studi scientifici e pubblicazioni sul litorale isolano di professinisti gradesi (Placido e Vigilio De Grassi) e dell’Università di Trieste (Antonio Brambati e Ruggero Marocco, pure gradese) divulgate ancora nella seconda metà del sec. XX. Oggi, seppure non sia troppo tardi, sarebbe il momento di cercare di operare su questo fronte, almeno incominciando a pensarci non solo in fase teorica, ma come interventi pratici sul terreno prima che sia troppo tardi. È vivamente sperabile che si possa confidare nella Regione, ovviamente in sinergia e con il pungolo della nostra Amministrazione comunale e degli enti turistici ai loro vari livelli anche al di là delle specifiche competenze burocratiche. Forse non vi sono davanti tempi geologici tranquillizzanti se solo in pochi decenni, ribadiamolo pure, sono spariti l’arenile di Golameto e il salvifico dosso della Mula di Muggia. Né si può pensare di tranquillizzarsi solo attraverso nuovi studi e osservazioni accademiche senza dar corso più o meno contestualmente ad azioni progettuali concomitanti con gli studi di cultura scientifica.

cav. Augusto C. Marocco presidente di Grado Nostra
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05 giugno, 2019

Si sta bene, c'è il sole


Dopo una quindicina di giorni terribili c’è il sole. 

Ti stupisce sempre Grado, quando c’è il sole. 

Per quella luce che piove dal cielo terso, di un azzurro che pare finto e uscito da un quadro. 

E’ un azzurro che abbiamo solo noi, un cielo che pare fatto d’acqua e nell' acqua si specchi, un cielo che ti fa vedere le montagne come se fossero dietro l’ angolo.

C’è un’aria densa di calore che esce dalle pietre come se fosse vogliosa di mostrarsi dopo tutto l’umido invernale.

Noi gradesi usciamo da casa tutti, tra le cube, nei nostri campielli e nelle nostre piazze, per passeggiare  e chiacchierare con gli amici con un bicchiere in mano, che in questo paese  è la cosa che ci riesce meglio.

Quando l' estate bussa, noi rispondiamo. 

Con l’entusiasmo mediterraneo di chi. anche se gente del Nord e quindi lavoro e fatica come pane quotidiano,  appena il tempo gira si ricorda di essere lì, affacciata sul mare, e i geni bizantini e levantini si risvegliano tutti assieme, e chiedono di godersi la vita.

E allora via, al tavolino del bar, in piedi, sorseggiando spritz. a parlare e sparlare di noi e del mondo che ci passa accanto ed anche un po’ sopra, ma noi gradesi siamo gente di laguna e come le canne con il vento, ci pieghiamo e lo facciamo passare.

E si sta bene, uh, se si sta bene.


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