RIE’ RIE’
Me son speciào ‘nte la povera zente,
quela che no tu i dà ‘na lira,
quela che co tu la vighi … tu rii
anche se i so’ vogi i zè vilii.
No tu sa che maravege i pol vè,
magari, no te interessa savè
perché zè più fassile mincionà al defora
anche sensa ‘vè un perché;
e tu gioldi, tu rii, tu te maguni,
tu crii che i zè solo dii poveri muni,
vistii co’ roba rota e sburìa,
no i ha roba firmagia, ni biancheria.
Vesse i “scartussiti” duti in tiro,
quii si che i zè figuni,
quii che i và col comio de fora ‘ntii machinuni
e magari svodo i ha ‘l frigo.
De siguro svodo i ha ‘l cavo
e un cuor pien de pelo,
perché no i riva capì un sovo frelo
e no i pensa che cussì gera anche un sovo avo.
Persiò riè, riè a pansa rota,
fin che’l pare o la mare ve mantièn
spuè ‘ntii travagi ‘l vostro velen…
ste tinti però un zorno de no cage de viso ‘nt’una lota.
Teti
RIDETE RIDETE
Mi sono specchiato nella povera gente, quella a cui non dai una lira, quella che quando la vedi… ridi, anche se hanno gli occhi tristi/ e non sai che talenti possono avere, magari non ti interessa nemmeno sapere, perché è più facile ridicolizzare per quel che si vede, anche senza avere un motivo/ e tu godi, ridi e ti sbellichi dalle risate, li credi solo dei poveri stupidi, vestiti con abiti rotti o consunti, non con vestiario firmato, non hanno nemmeno la “biancheria”/ invece quelli “di città” tutti in tiro, quelli si che sono alla moda, quelli che vanno con il gomito fuori dal finestrino su macchine di grossa cilindrata, e magari a casa hanno il frigo vuoto perché l’apparenza richiede un costo spropositato/ di sicuro vuote hanno le teste, e un cuore ingrato, perché non riescono a capire un loro fratello, e non pensano nemmeno che così erano anche i loro avi/ perciò ridete, ridete a crepapelle, finche i papà o la mamma vi possono mantenere, sputate nei problemi il vostro veleno, state attenti però di non cadere un giorno con la faccia in una cacca.
Stefano Teti Dovier UN GRAZIE di benvenuto per rie-rie. una piccola nota per sorridere un poco dopo tanto tempo di sfortuna. riè momole e mamuli ci deve essere un dopo. grazie da ennio.
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