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14 febbraio, 2007
Delusione
Avevo immaginato di rimanere deluso dalle scelte dei contendenti alla carica di sindaco del nostro disperato paese, ma ora sono come minimo sorpreso dalla fantasia dei concorrenti. Si sono dei concorrenti, sul tipo lascia o raddoppia, non sanno nulla di casa nostra (temo che non la considerino del tutto casa loro) ma cominciano a pontificare su cosa serve per progredire, a loro parere. Non si sa ancora chi sarà il candidato ufficiale del centro sinistra, partito bene e come al solito arenato sulla paura di vincere, al punto tale da sacrificare una lista civica di centro/centro sinistra? per un candidato/a di estrazione alleanza nazionale. La solita domanda: Cui Prodest ma come si può i Ds alleati con An è il sogno di Prodi; alla faccia del grande centro, mi pare una grande ammucchiata. Ci sono poi dei Catoni che pontificano ( dopo essere stati zitti fino al momento della pensione) che tutto è possibile tutto è fattibile, anche i miracoli. Al centro destra hanno avuto poi la bella pensata di riproporre un signore, di belle speranze, ma che va contro ogni possibilità di rinascita di questo paese, dimostrandolo ampiamente nel periodo concessogli dalla comunità quando ha fatto il vice sindaco. Ma, insomma, possibile che tutto si riduca sempre ai soliti quattro gatti. La novità è una gatta comparsa dal nulla e sostenuta, credo dal solito noto, non molla, nonostante le ricusazioni ufficiali, promette di risolvere cose di cui non sa nulla e neanche si interessa di sapere. Tutto gira attorno alla novità del turno unico tutte le paure e le speranze dei candidati fanno saltare ogni logica di schieramento, fregandosene altamente dei sentimenti degli elettori. contati letteralmente per quello che hanno dato nelle passate tornate elettorali comunali e come tali quantificati per quel o quell'altro candidato.
Nel frattempo abbiamo un' altissima percentuale di negozi che chiudono in centro perchè nessuno crede nell'azienda Grado, la Git che programma zitta zitta di assumere almeno un 20% in meno del personale estivo e quindi verrà a mancare nel comandamento per cui Grado è nata come stazione turistica e per cui è nata l'Azienda di Promozione, offrire ai propri cittadini meno fortunati un ammortizzatore sociale che consentisse loro di fare la stagione.
Nel frattempo ci si occupa di futuri più improbabili dell' arrivo dei marziani.
Ma quando cresceremo e li mandiamo tutti a quel paese. Se sono in pensione che ci restino e non rompano le scatole alla gente.
Gravo ai Graisani aveva detto Biagio Marin (anche lui aveva secondi fini) in una campagna elettorale pre fascista lo slogan vale comunque:
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1 commento:
Sono daccordo con lo slogan "Grado ai Gradesi" ma siamo sicuri che i gradesi lo vogliano? Dalle scelte operate fin'ora non ne sarei così certo e mi dispiace molto.
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