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30 dicembre, 2009
Oroscopo Lagunare 2010
L’astrologia in passato era un mezzo per rendere religioso l’essere umano. Inseriva nella sua vita l’accettazione, la comprensione dello stato d’essere delle cose.
Religiosità e spiritualità, miti e credenze: le basi antropologiche per maghi e maghe "faduni e fadone".
Sangue grosso e unghie sporche, sperare "oltre" è indispensabile, sono anni difficili.
Alla conclusione di un anno difficile, ecco l'oroscopo 2010 elaborato sulle tracce antiche dei signi e dele stele in dialeto graisan:
ARIETE: Scuminsia ad alenà la fantasia, tu farà un viaso ai confini de la realtà.
No esse pigro.
TORO: Al tovo simbolo sarà un ragno, tu devi esse pronto a fa una granda rede che te giutarà a catà le risorse de la tova vita.
GEMELLI: Tu devi preocupate de che i pensa de tu i oltri, serca de mete in ciaro cò duti la tova posizion, podarave servite a diventà più benvoluo.
CANCRO: Tu devi fate veghe de più in giro e frequentà zente che non tu cognussi.
Al consiglio ze de fa un viaso all'estero.
LEONE: Anno propisio, le tove idee le varà un riscontro dei oltri e finalmente te vignarà ricognosuo la tova capacità.
VERGINE: Tu dovaravi piantala de 'vè paura e fobie, al novo no ze al diavolo, se tu pol sgombra al campo de quii che tu crii nemici.
BILANCIA: Per tu sarave megio smetela de considerà al tovo lavor un suplissio, se no tu rivi gambielo. Tu sarà giutao a fate sintì più in pase co'l tovo destin.
SCORPIONE: Dividi le tove fantasie co cu te fa tremà l'anema e segui co serenità cu che te fa balà al son de un valzer.
SAGITTARIO: Tu devi sbassà al ritmo, tu devi fermate a pensà de più. La cura del corpo te farà sintì più forte e libero.
CAPRICORNO: Tu devi sforsate de migliorà le tove cognosense per cresse. Sfruta al bon momento che tu passi per imparà robe nove.
ACQUARIO: Anno bon, fantasia che diventarà realtà. Una racomandasion, tu dovarà esse giusto e onesto per meritate la fortuna che te tocarà.
PESCI: ZE al tempo de la solusion de problemi gravi che i te core drio da tempo. Tu rivarà finalmente a sintite libero de compiti gravusi e pesanti.
28 dicembre, 2009
Medicamenti popolari
La medicina moderna ci ha abituato ad associare ad ogni malanno una pillola sicuri che tutto si risolva senza fatica ne sforzo.
Fino a pochi anni fa non era proprio così e i rimedi per i vari malanni erano dettati dalla tradizione e dall'esperienza di personaggi al confine con la stregoneria che con varie erbe e componenti naturali facili da trovare nell' ambiente preparavano dei composti da applicare sulle parti malate o doloranti e, incrociando le dita, circa funzionavano.
Uno dei più famosi era la Triaca di cui ho già descritto la funzionalità, con un difetto per la gente comune era costosissima e quindi irraggiungibile, ma c'erano rimedi più popolari e più economici in quantità;
vediamo alcuni di quelli più conosciuti a Grado:
per al "mal de rece" - l'otite, si usava mettere alcune gocce di olio tiepido nell'orecchio;
Al Mal de Testa, pezze fredde attorno al capo;
Al Mal de Gola, gargarismi con l'aceto;
I Tagi - le ferite, unguento di zinco;
Per i Vermi, spicchi d'aglio intorno al collo infilati in un filo;
Per al Mal de Dinti e Zinzive, decotto di malva;
Per al sangue Grosso, salassi con le "sanguete" sanguisughe
Mal del Simioto (bambini che mangiano ma non ingrassano), massaggi con olio di mandorle dalle spalle verso l'osso sacro per respingerlo;
Mal del Molton (gonfiore al collo con febbre), s'impregna una pezza con bianco d'uovo sbattuto e la si lega al collo sino a che il collo si sgonfia.
Eccetera, eccetera.... i malanni sono tanti e altrettanti i rimedi e quindi continua...
Medicamenti popolari
27 dicembre, 2009
I Graisani - Casoneri e Scartossiti
Ho scritto tempo fa , che a Grado c'era una frattura ben chiara tra la popolazione che abitava la laguna (casoneri o graisanati) e la gente del paese che si riteneva superiore per censo e per istruzione ai pescatori, che venivano da loro ricambiati con spregio e definiti "scartossiti", modo ironico per descrivere il loro abbigliamento che con giacche e cravatte li facevano somigliare a pacchettini regalo.
Anche il dialetto era diverso, più arcaico e meno influenzato da vocaboli esterni quello lagunare, più aperto a contaminazioni quello del paese abituato a rapporti stretti con il retroterra giuliano triestino.
Il modo di vivere era profondamente diverso, attaccati alle tradizioni e alla stagionalità naturale i pescatori, poco ciarlieri e con poca necessità di parole al di la dello stretto necessario;
in evoluzione rapidissima gli altri, cui il contatto con un'umanità diversa per esperienze e lingua apriva nuovi orizzonti.
Il motore a scoppio e la riduzione della distanze tra Grado e i casoni in Laguna riportarono in paese tutti i "casoneri o americani de palù" rimescolando le carte.
Scomparsi i "casoneri" diventano tutti "scartossiti".
I Graisani - Casoneri e Scartossiti
25 dicembre, 2009
23 dicembre, 2009
Grado - Old Fashion
22 dicembre, 2009
Iniziativa per i bambini
Babbo Natale a Grado...in batela
Gradovoga-Admo-Graisani.com-Sogit
Anche quest'anno Babbo Natale per merito delle Associazioni su descritte farà visita alla nostra Isola.
Il 24 dicembre alle 17.00 approderà nel porto-mandracchio (lato bar al Porto)
Dopo aver salutato i bambini presenti,salirà sulla slitta e attraverso le vie di Grado giungerà in Piazza Biagio Marin dove ad attenderlo ci saranno fornitissimi chioschi con vin brulè per adulti e, novità, da quest'anno anche per i piu piccoli(naturalmente analcolico)crepes e minestroni vari.
La manifestazione è organizzata da: Gradovoga-Admo-Graisani.com- Sogit
Un plauso a tutti ma in particolare dedicato alla Sogit e all'Admo che con grande perseveranza e umiltà continuano la loro opera di supporto locale oltre ai compiti istituzionali di volontariato già gravosi.
Grazie e Bravi!
Iniziativa per i bambini
21 dicembre, 2009
Risparmio ambientale e il compost
Spinti dalla necessità di risparmiare risorse ed ottimizzare gli scarti e i rifiuti urbani si sono inventati un lampione per l'illuminazione pubblica alimentato a metano prodotto dal processo di compostaggio (produzione di gas e compost)che avviene alla base del lampione stesso.
Gli utenti non devono fare altro che depositare i rifiuti organici nell'apposito cestino e di tanto in tanto ritirare il compost formatosi.
Non e' chiaro se esiste un prototipo di questo lampione o se e' solo un'idea al computer, sta di fatto che la filosofia di Haneum Lee, il Rifiuto Illuminato Urbano, e' gia' una religione.
Il compostaggio domestico è un metodo che, imitando il ciclo della natura (in maniera controllata e accelerata), permette di ottenere, dalla decomposizione dei rifiuti, gas metano e un terriccio ottimo (il compost) per il giardinaggio e per l'agricoltura.
Risparmio ambientale e il compost
20 dicembre, 2009
Ippolito Nievo a Grado
La storia del turismo gradese parte dalla fine del 1800, ed è vero per quanto riguarda il turismo mercantile o moderno, ma Grado e i suoi lidi ospitarono vari personaggi politici e culturali ben prima.
Uno di questi, all'epoca poco conosciuto, era Ippolito Nievo imparentato con i Colloredo di Montalbano che avevano una residenza estiva a Belvedere e nel 1856 passò a Grado una ventina di giorni.
Giovane di 25 anni, sognatore, irrequieto, letterato in erba, poeta e ardente garibaldino (fu uno dei mille) scrisse in quel periodo alcuni racconti (le maghe di Grado) dedicati alle sue cugine le Contessine Cassis; dei racconti in forma di diario arricchiti da disegni. (nella foto Piazza Grande)
Certamente la Grado dell'epoca non lo impressionò più di tanto se descrisse i casoni come "un gregge confuso di anfibie catapecchie" e il campanile lo definì "scamiciato con su la cima un angelo che perde ora una penna ora un dito".
Ma la storia del nostro piccolo mondo lo impressionò e ne descrisse la grandezza imperiale e la ricchezza passata.
Rivelando la sua origine anti imperialista e anti clericale descrisse la fastosità della Basilica di S.Eufemia creata a spese dei sacrifici dei pescatori fedelissimi.
L'autore riportò poi i suoi appunti nel romanzo che lo consegnò alla storia della letteratura italiana "Le confessioni di un Italiano"
Ippolito Nievo a Grado
18 dicembre, 2009
Fanghi in Valle Cove
Ero in Comune ieri mattina, il freddo e la bora mi hanno dato giornata libera, e ho assistito a una tranche della riunione del Consiglio Comunale riunito dalle 10 di mattina? - beati loro che hanno del tempo libero in quelle ore della giornata- ho sentito la parte relativa al nuovo parcheggio di Viale della Stazione (non esiste in toponomastica gradese) qualche bisticcio tra opposizione e maggioranza e approvazione.
Poi la parte che mi interessava di più, lo sversamento di fanghi di risulta dal fiume Corno in una zona della Valle Le Cove nei pressi del cimitero, questione sollecitata dalla richiesta di un consigliere di minoranza, è stata quasi stoppata dal Sindaco che non ha lasciato finire la spiegazione del programma concordato con il Commissario per la Laguna al suo dirigente dell'Ufficio Tecnico.
Dal Piccolo del 17/12/09 il fatto veniva esposto come foriero di preoccupazioni che richiedono la massima informazione pubblica possibile perchè i fanghi da sversare vengono descritti di categoria B (inquinati da metalli pesanti a rischio di dispersione nell'ambiente) invece il dirigente comunale, smentento di fatto i dati dell'articolo del Piccolo, li ha descritti di categoria A (materiale inerte non inquinante) e la previsione di tombare un’area lagunare in Valle Le Cove, nei pressi del cimitero.
17.500 mq corrispondenti a 85mila metri cubi di materiale per colmare una zona (non tutta la valle) della Valle Comunale Le Cove (come mai non è stata ancora assegnata a nessuno?) indicata in rosso nella cartina a fianco.
Alla precisa domanda del consigliere Clama di quale fosse il ritorno per Grado per un simile scambio (ognuno dovrebbe tenersi o farsi i fanghi suoi), il Sindaco ha cominciato ad agitarsi e vista la mancanza dell'assessore competente ha troncato sul nascere la spiegazione rimandando per correttezza ad altra seduta del consiglio la questione, il suo dirigente però è riuscito a dire che il comprensorio di Marano accoglierà i fanghi prodotti dall'escavo della nostra Laguna (tutti di categoria B) quando la loro cassa di colmata ben più grande sarà pronta ad accoglierli.
Ora speriamo che le etichette dei fanghi siano in regola e non scambino le bandierine.
Fanghi in Valle Cove
17 dicembre, 2009
Supermercati - La Dannazione Maschile
Tempo di festa, tempo di regali e spese straordinarie.
Un rito la spesa al supermercato.
Uomini con facce scure, rassegnate.
Tentativi di partecipare al rito della spesa -cosa vuoi capire tu di cosa ci serve-;
gesto furtivo e butti dentro al cestino qualcosa, beccato, neanche avesse il radar, e rimesso al posto l'oggetto desiderato.
Una lagna, una sofferenza a cui non ci si può sottrarre.
A noi maschi ormai tocca subire.
Genuflessi alla forca caudina del testosterone, balliamo un limbo al contrario che ci rende spesso ridicoli anche alla nostra ex bimba adorata.
Ormai siamo ometti addomesticati da queste donne moderne, così emancipate che più che essere felici, gli interessa avere sempre ragione!
Una volta era più semplice, una clavata sulla testa e si rimorchiava nella grotta.
Forse si era tutti più felici (noi certamente), senza ansie da prestazione, punti G da ricercare come una caccia al tesoro.
Alla vostra ava neanderthaliana forse restava un leggero mal di testa, ma tanto lo hanno quasi sempre anche ora.
Poi le tesserine a punti, cose arcane, dedicate al sesso femminile unico addestrato e autorizzato a capire come funzionano e a cosa servano.
Al supermercato, quando sono da solo, mi chiedono sempre se ho "la tesserina", non ho mai capito perchè.
Però ho notato che anche senza tesserina mi fanno passare lo stesso. Boh!
Supermercati - La Dannazione Maschile
16 dicembre, 2009
Poesie di Stefano Dovier (Teti)---Sghiribissi
Stefano Dovier in arte (Teti) ha pubblicato con l'appoggio della Sogit e di sponsor amici un libretto di poesie "Sghiribissi" con l'arredo di fotografie di Luca DeCorte.
Una bellissima iniziativa se si pensa che tutto il ricavato andrà in beneficenza.
Un solo commento: Bravi!
Come si potrebbe commentare il libro di teti:
L’atmosfera di questo libro, come già suggerisce il titolo, è quella dello spazio-tempo provvisorio, precario, contingente e puntiforme.
In un quotidiano lagunare che non si arresta, che ci vede attraversare i suoi fanghi come caduche ombre e marionette del divenire (un caleidoscopio di maschere), nelle momentanee soste che ci è consentito di trasformare l’esperienza in significato, in metafora e simbolo.
All’impermanenza della vita contemporanea si lega un assurdo che corona la sua simbolizzazione e che si appella alle forze dell’uomo- o in tal caso del poeta- per germogliare un significato. L’istante contemplativo, nella puntiformità della situazione temporanea, è strappato alla deriva delle abitudini sulla base di momenti, soste per ripartire, istanti di gratuita tregua.
...e no gero imbriago....!
"Sabato 19 dicembre 2009, sarà possibile acquistare il libretto di poesie "sghiribissi" di Stefano Dovier, chi lo desidera può contattare la Sogit (Sandro Marchesan) o Stefano Dovier tramite FB e potrà ritirarlo il giorno 3 gennaio 2010 presso l'auditorium Biagio Marin alle ore 18.00 in occasione dell'evento "festa della solidarietà", tutto il ricavato e SOTTOLINEO TUTTO verrà dato in beneficenza."
Poesie di Stefano Dovier (Teti)---Sghiribissi
15 dicembre, 2009
La Sala di Lettura
A Grado sin dall'inizio dell'avventura turistica la cultura ha fatto parte del pacchetto offerto all'ospite.
L'evasione culturale, il relax che ne deriva, era tra le prime preoccupazioni dei dirigenti del Comitato di Cura che nel 1893 inaugurò il Kursaal con la presenza di pubblicazioni, libri e riviste e al pomeriggio formazioni musicali per intrattenere gli ospiti.
Nonostante la necessità per vari motivi di spostare la collocazione fisica del Kursaal:
dall'Hotel Lido, in via Gradenigo, in Viale Vittorio Emanuele, alla nuova sede del Municipio nel 1929.
Con ultima sede presso il caffè Tivoli (nella foto) adiacente all'Esplanade proprio di fronte alla Spiaggia.
Nel 1963 con l'apertura della Biblioteca Civica "Falco Marin" i servizi vennero estesi anche agli ospiti estivi, continuando così nella tradizione di ospitalità e cultura per tutti.
Una "Biblioteca in riva al mare" confermando per Grado il nome di Isola del Sole e di Cultura.
La Sala di Lettura
14 dicembre, 2009
Il Presepe di Alice
13 dicembre, 2009
Le Streghe - Strighe
A Grado anticamente si conviveva con i morti.
Il cimitero era situato accanto alla "Ciesa granda" sino alla Canonica, era di forma triangolare e in uso sino al 1906, chiamato "Pulindron".
Era simile, nella forma, alla vela triangolare "Pulindron" situata sul "spontier" del trabacolo
La tavola su cui si mangiava ogni giorno poteva divenire, per necessità, cassa da morto per qualche familiare.
Si può capire così lo stato di catatonica superstione in cui vivessero i nostri antenati e il prendere corpo nell' immaginario collettivo di esseri terrificanti con poteri soprannaturali che impaurivano con il loro apparire improvviso quando l'oscurità era più intensa o magari accompagnata da una leggera nebbiolina.
Ovviamente erano tutte mutazioni del Diavolo che con le sue arti tentava il credente per portarlo alla perdizione.
Domenico Marchesini-"Menego Picolo"- intriso di grande religiosità, cultore dei riti e delle costumanze gradesi che nel riconoscere la presenza del maligno riaffermavano e rafforzavano la fede del popolo- descrisse così quelle che sono le più note tra le streghe. Le Varvuole:
"Ze strighe de spirito maligno destinae de 'ndà vagabondando pe'l mondo"
Gli adulti per calmare i piccoli più vivaci le usavano come deterrente per calmarli e non farli allontanare troppo da casa.
Ovviamente il rimedio contro tutte le immagini diaboliche era la devozione, il buon comportamento e la preghiera, guai a mancare una messa della domenica.
Proprio come oggi!
L'immagine è una splendida tavola dell'artista gradese Dino Facchinetti
Le Streghe - Strighe
12 dicembre, 2009
A Tavola con i nostri vecchi
E' in arrivo un groppo di aria fredda russa e la voglia di stringersi addosso i muri di casa sarà più forte, la prossimità delle feste, poi, favorirà incontri e riunioni familiari e con esse la voglia dello stare in tavola.
Allora ecco due ricette proposte da nomi altisonanti del nostro piccolo universo gradese:
Fra Martino Rossi-
Conosciuto come Maestro Martino, cuoco del camerlengo e patriarca d'Aquileia Ludovico Trevisan, scrisse il Libro de arte coquinaria, propone uno zabaglione che per l'apporto calorico si può considerare doping:
Per fare bono zambaglione per farne una taza, piglia quatro ova zoè lo rossame, e zucharo e canella a sufficienzia et de bono vino amabille, e sel fusse troppo fumoso mettili uno poco d'aqua o de brodo magro poi fale cocere amò se coce lo brodeto et sempre menace con lo cugiaro et quando se imbratta [ponilo in taza].
nel 1457.
Biagio Marin
bisognerebbe dilungarsi per descrivere tutto ciò che è stato e ha fatto, ma diciamo un' unica parola che lo riassume - Poeta
Descrive così "Al Boreto"
El boreto de Liseta
xe 'rivao comò un gran don,
i mancheva un gran de sal
ma, del resto, gera bon.
Do moreli de bisato
i ha cundio un datragan;
l'agio drento ben disfao
e l'aseo de bona man.
Ma no devo lassà in parte
quel bon rombo de Nadal
messo in meso cò gran arte,
un bocon de gardenal.
Xe vignuo col pignatin
bon odor de casa mia
e la vanpa nel camin
che porteva l'alegria.
A Tavola con i nostri vecchi
10 dicembre, 2009
Addobbi natalizi del mare
09 dicembre, 2009
Eroi a Grado - Luigi Rizzo
Luigi Rizzo-siciliano di Milazzo, detto l'Affondatore per le sue imprese di guerra, arrivò a Grado verso la fine del 1915 con il grado di tenente di vascello.
Uomo di mare, di tradizioni marinaresche e patriottiche, divenne famoso per le azioni di guerra al comando dei suoi MAS (Memento Audere Semper)fragili imbarcazioni ma velocissime con cui il nostro eroe, profittando della loro manovrabilità ed agilità in mare, affrontava con sprezzo del pericolo navigli di stazza ben superiore sino ad affondare nel porto di Trieste nel 1917 la corazzata Wien e nel 1918 nelle acque di Premuda la Santo Stefano che gli valsero le medaglie d'oro e d'argento al valor militare.
Nel 1917 Luigi Rizzo sposò a Grado, poco prima di evacuare l'Isola visto lo sfondamento austriaco del fronte a Caporetto, Giuseppina Marinaz.
Negli anni di Grado seppe farsi voler bene dalla popolazione residente per la sua abilità marinaresca e la spensieratezza di fronte al pericolo che lo rendeva particolarmente simpatico ai nostri rudi vecchi abituati a parlare poco ma di mare ne capivano.
Morì a Roma nel 1951.
A lui nominato Conte di Grado il nostro ricordo per un coraggioso soldato e valente uomo di mare.
Eroi a Grado - Luigi Rizzo
08 dicembre, 2009
Gianni "Cavalin" Marchesan
Gianni Marchesan, detto popolarmente “Gianni Cavalin” è uno dei tanti personaggi della nostra Isola che ha lasciato traccia di se attraverso le parole delle sue canzoni.
Le compone, in coppia con Luciano Facchinetti detto "Siego"alle musiche, con testi che rappresentano uno spaccato straordinario della Grado degli anni settanta.
Bravo musicista e fine umorista assieme all'amico "Siego" e ad Arturo Marin formò il Trio Saltapasti scrivendo tra le più belle e cantate canzoni della Grado popolare e allegra.
Descrive bene in questa canzone come la vanità si debba fermare di fronte alla necessità:
"POVERO MA IN CAPELO"
L’elegansa la me piaze,
ma se vago drìo la moda,
la scarsela resta svoda
e me toca dimagrì
e se anche le vetrine
le hà vistiti in abondansa,
co’ trascuro la gno pansa
più no posso caminà.
II
Me cavao sto capricio
Ma, se a posto xè la testa
Al gno stomego protesta
E nol sente la ragiòn
Co’ le ganbe che se piega
No me tiro su de’ leto
E stasera un bel boreto
Col capelo me farè.
Ritornello
Me basta ve’ ‘un capelo
Se vogio comparì
Ma do sardele in tola
Te vol pe’ no murì
E duta la fadiga
Xè quela de studià…
Se devo fame belo
O tome de magnà !
( finalino )
O tome de magnà
Gianni "Cavalin" Marchesan
06 dicembre, 2009
Bando -Festival della Canzone Gradese 2010
Bando Festival della canzone Gradese 2010
Art.1 - Il Circolo Jazz Grado “Quelli del festival”, tenuto conto che il dialetto è l’espressione viva, ricca di tradizioni culturali, letterario - musicali, organizza la XLIV. edizione del FESTIVAL della CANZONE GRADESE.
La manifestazione popolare ha il preciso obiettivo di valorizzare la tradizione di Grado nelle sue espressioni poetiche e musicali mantenendo viva la parlata.
Art.2- Le canzoni in gara, CATEGORIA ADULTI, dovranno essere così presentate, pena l’esclusione:
a) il testo dovrà essere rigorosamente in dialetto gradese;
b) la partitura musicale dovrà essere ad una voce con accompagnamento di pianoforte (o fisarmonica), con l’indicazione degli accordi simbolici completa di testo letterario;
c) i partecipanti dovranno allegare al testo la partitura musicale, il tutto in cinque copie contrassegnate da uno pseudonimo che sarà riportato, successivamente, all’esterno di una busta contenente il nome e l’indirizzo dell’autore o degli autori;
d) i partecipanti dovranno allegare una registrazione completa del brano musicale assolutamente inedito (Cd );
e) ogni elaborato dovrà essere accompagnato da Euro 10,00 (dieci a parziale copertura delle spese organizzative e consegnato al responsabile dell’organizzazione, nel giorno 05 gennaio 2010 dalle 10.30 alle 13.00, presso la Biblioteca Comunale sede di Via ORSEOLO- Grado;
f) i partecipanti al concorso s'impegnano a non divulgare le canzoni presentate al FESTIVAL, sino alla conclusione del medesimo, pena l’ ESCLUSIONE.
Art. 3- Un’apposita commissione giudicherà, insindacabilmente ed inappellabilmente, le composizioni regolarmente pervenute, scegliendo fino a DIECI finaliste che saranno presentate durante serata conclusiva del FESTIVAL DELLA CANZONE GRADESE.
Gli autori delle canzoni finaliste cedono tutti i diritti dei brani all’organizzazione e proporranno al direttore artistico della manifestazione il nominativo del cantante esecutore entro e non oltre (pena l’esclusione) dieci giorni dalla pubblicazione delle stesse.
In sede di votazione, durante la serata finale, il pubblico in sala potrà esprimere fino a due preferenze. Potrà essere considerata, di concerto con i finalisti, l’opportunità della presenza di una giuria speciale.
Per evidenziare il carattere puramente dilettantistico - popolare della manifestazione, non sono ammessi al FESTIVAL DELLA CANZONE GRADESE autori e compositori iscritti alla SIAE.
Art. 4 - L’organizzazione, per il buon fine della manifestazione, può apportare delle modifiche al vigente regolamento e non si assume alcuna responsabilità verso i concorrenti nel caso di sospensione o rinvio della serata finale del FESTIVAL della CANZONE GRADESE.
Grado, novembre 2009
NB le prime tre classificate parteciperanno di diritto alla finale del festival regionale FVG e ad una serie di manifestazioni, locali , regionali e/o nazionali coordinate dall’organizzazione
1946-2010
Festival
della
Canzone Gradese
CircoloJazzGrado
Bando -Festival della Canzone Gradese 2010
05 dicembre, 2009
Sorci verdi nell' Uso Civico
Il neonato Comitato per la gestione degli Usi Civici ha organizzato ieri una conferenza, in tantem con l'Italia dei Valori (c'era l' On.le Monai), per esporre al pubblico gradese lo stato delle cose e il conflitto (preannunciato) creatosi con il Comune di Grado a proposito della cessione degli usi civici dell' area dal parco delle rose per la costruzione del parco termale.
Bisogna dire che l'amministrazione prende le cose alla leggera, tradendo in toto il suo programma di trasparenza nelle decisioni collettive, pretendendo dai cittadini una cambiale in bianco su uno stravolgimento serio del diritto comune e che riguarda tutti per gli anni a venire.
Direi che, visti i precedenti di Grado e la sua cementificazione, sia il caso che espongano con chiarezza il progetto delle nuove terme:
le zone d'intervento, l'impatto ambientale previsto, i vincoli che il privato dovrà osservare, l'autorità (neutra) che controllerà che tutto resti nei binari prestabiliti.
la Regione pretende, per iniziare l'iter progettuale, l'area priva di vincoli mostrando una prepotenza insolita ma in linea con le ultime mosse di questa Giunta che è insofferente ai controlli dei Comuni come se spendessero soldi loro e non nostri e dopo aver trattato Grado come cenerentola per decenni sembra che ci facciano la carità, pretendendo serie garanzie.
Nessun progetto (faranno una gara internazionale), si sa che bisogna liberare da ogni vincolo l'area in oggetto chiedendo un atto di fiducia al buio, incredibile che abbiano portato in Consiglio Comunale una tale deliberazione senza informare la popolazione in pubblica assemblea in paese (si sono dimenticati l'arengo).
Il sindaco, poi, non ci fa una bella figura quando dichiara, ai giornalisti, astratti i diritti di pesca e caccia sull'area;
si adegui ai tempi sig. Sindaco e usi la fantasia per una pesca di turisti e una caccia di clienti e vedrà che l'uso civico torna di attalità;
... poi intercederà per un trattamento economico differenziato per i residenti gradesi.
Mi scusi sa, signor sindaco, mi sento davvero poco rappresentato da Lei sia economicamente sia nell'orgoglio di essere gradese.
In buona sostanza la situazione attuale è che a seguito di un esposto promosso dal Comitato degli Usi civici il Commissario ha bloccato l'iter del bando per la liquidazione dell'uso civico, fermando il Comune, accogliendo le tesi del Comitato e con richiesta di approfondimenti della questione.
Ma temo che non finirà tanto facilmente con la composizione pacifica della questione, credo invece che ne vedremo ancora delle belle e ci faranno vedere i sorci verdi.
Continua...
Sorci verdi nell' Uso Civico
04 dicembre, 2009
Gli Asburgo a Grado
Il primo dei regnanti d'Austria a presentarsi a Grado fu l'arciduca Carlo Ludovico d'Asburgo nel lontano 1873, provenendo da Aquileia che cominciava a restituire dal sottosuolo i tesori romani e aveva destato l'attenzione delle teste coronate di mezza Europa creando così,anche per la nostra Isola, interesse e curiosità.
Nel 1885 arrivò a Grado, proprio dopo un terribile fortunale che distrusse quasi tutti i campi coltivati e fece diverse vittime tra i pescatori impegnati in mare, l'Arciduca Alberto d'Asburgo che informato della cosa fece una donazione per le famiglie toccate dall'evento.
Nello stesso anno arrivò in pompa magna l'Arciduchessa Stefania a bordo del vapore "Fantasia" imbarcandosi dal molo di Belvedere .
L'arrivo dei coronati ospiti, ogni volta suscitava l'entusiasmo della gente ben poco abituata a vedere gente di così alto lignaggio e squisito comportamento.
Insomma da quei di: vemo scuminsiao a piegasse in do a ogni vista de foresto ben vistio (in foto), me par de vighili co i oci dei nostri veci e fantulini del tempo i varà parso de veghe alieni, l'efeto ne ze restao fin incuo,
...e la storia continua (sic).
Gli Asburgo a Grado
02 dicembre, 2009
I Banner
Oggi voglio parlare di questa cosa in cui siamo dentro adesso, ossia internet e dei mezzi di marketing che si usano per attirare il popolo del Web.
Si sa che su internet esistono dei bandieroni pubblicitari colorati e lampeggianti.
Si chiamano banner.
Insomma, voi state leggendo un sito che vi piace o guardando qualcosa, delle foto per esempio, e sopra o di fianco, c’è questo cartellone animato che si agita come un ossesso nel tentativo disperato di attirare la vostra attenzione.
A voi di lui non frega niente, lo vedete solo con la coda dell’occhio.
Però un pochino tutto quel dimenarsi vi da fastidio.
Si dice che nell’ultimo anno, nessuno al mondo sia stato talmente fesso da cliccare su uno di codesti banner, per cui non si sa cosa succeda dopo.
Comunque, nonostante tutto, c'è qualcuno che ci marcia più che bene.
Un altro fastidioso oggetto pubblicitario è il pop up.
Già il nome è da scemo.
Viene dall’inglese: to pop up, comparire all’improvviso, insomma, rompere le palle.
Il pop up è quel coso che fiorisce in mezzo alla pagina senza neppure avvisare, per impedirci di consultarla.
In alto ha un bottoncino piccolo piccolo con scritto ‘chiudi’: esso rappresenta l’unico modo per disintegrare il pop up.
Peraltro spesso il pulsante 'chiudi' non funziona, o finge di non saper funzionare.
Fortunatamente, il pop up risulta quasi in estinzione.
Ci sono infatti altre forme pubblicitarie, meno invasive ma altrettanto insinuanti.
Ad esempio: tu stai leggendo la ricetta della pizza margherita, oppure stai solo cercando una ricetta della pizza margherita.
Bene. Il sito – astuto come una volpe – capisce che sei interessato a un argomento specifico, e che quindi sarebbe meglio offrirti una promozione pubblicitaria mirata: allora indaga la semantica del caso e a corredo della lettura ti propaganda indirizzi di pizzerie.
O, se è poco intelligente, la reclame di articoli da giardinaggio e concime per margherite.
Pare che questo sia il futuro della pubblicità.
Andiamo bene.
In ogni caso prestare attenzione.
I Banner
01 dicembre, 2009
Denti di cane - Dinti de Can
Nuove frontiere nella cura e sostituzione dei denti.
Uno studio dell' Università di Pechino propone come alternativa alle protesi in ceramica i famosi "Denti di Cane" - Chthamalus stellatus - Categoria: Cirripedi e Balani.
I denti di cane sono crostacei dall'endoscheletro modificato, a forma di un tronco di cono, costituito da sei piastre calcaree che in età adulta equivalgono, in durezza, la ceramica.
Vista l'abbondanza del prodotto in Golfo di Trieste (vedi foto) si aprono nuove prospettive commerciali per i produttori.
Denti di cane - Dinti de Can
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