“Al Perdon” di Barbana è un voto di popolo, un impegno da assolvere in perpetuo dalla nostra comunità ed è composto: uno dal viaggio da compiere accompagnando la statua della Madonna abitualmente presente in Basilica di S.Eufemia e due da un sacramento “Al Perdon” appunto da espletare accostandosi alla riconciliazione tra credenti.
Dando per scontato che ai tempi nostri ci si accosta ai Sacramenti senza saper bene cosa si faccia - intendendo che, per riconciliarsi con il prossimo, basti la partecipazione al corteo per essere a posto ed ottenere il famoso “Perdon” - esaminiamo un lato poco commentato, anzi quasi mai, di quella che è la componente più faticosa del Voto, il Viaggio.
Organizzare Il Viaggio costa due mesi di fatiche, riunioni tra Enti, riunioni con i partecipanti, riunioni con le Associazioni di volontariato, stesure di liste dei pescherecci, di liste di quelli che per un qualche loro motivo credono di aver diritto ad essere in processione.
Insomma un potpourri di piccoli interessi, guai a dire che lo fanno solo per la visibilità che per 15 secondi assicura la Processione quando sfila lentamente uscendo dal porto tra ali di gente (sempre meno) che saluta dalla riva.
Il viaggio però ha un lato B ed inizia esattamente 10 minuti dopo che la S.Messa a Barbana finisce ed il Vescovo da il liberi tutti.
Un osservatore esterno può cominciare a pensare che il vero scopo di tutto il pandemonio messo in moto dal voto sia la merenda che scatta immediatamente dopo.
Orde di pellegrini vestiti a festa, come Eta-Beta ,fanno comparire dal nulla pignatte di boreto (alle 11 di mattina) garuse in umido, torte salate, frittate alla biondo dio, salami come piovesse, formaggi di ogni tipo e soprattutto, come in una lista della spesa di un peschereccio di altri tempi: la mesa.
Vino, vino, vino, vino e …birra ad ettolitri.
Così dopo un’ oretta di libagioni che non escludono nessuno dei pellegrini dal più alto in grado al barcaiolo, finisce la vera riconciliazione ed il voto è finalmente espletato.
Tutti perdonati e un po brilli, con un corteo di ritorno meno ordinato di quello iniziale frutto di innumerevoli compromessi, (me sono più grando te tu e stago davanti) ma certamente meno compassato e più allegro sotto gli occhi benevoli della nostra Madonnina si torna a Grado certi di aver fatto il proprio dovere ancora una volta.
In nome de Dio …Avanti!!
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