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26 agosto, 2007

Azienda di Cura e Soggiorno


Leggo, tra le lettere del Piccolo di ieri, una disanima precisa e in certo senso accorata del dott. Salvatore Tosto (più graisan de tanti) sulla trasformazione dell'Azienda in Git. Ha ragione solo in parte, non siamo tornati indietro di 50 anni, hanno azzerato cento anni di vantaggio che avevamo su tutti gli altri centri curativi balneari.
La necessità di generare profitto e la contemporanea decisione di affidare la Direzione e la Presidenza a personaggi del sottobosco politico regionale ha partorito decisioni ridicole come la messa in opera dei tornelli d'ingresso e creato vuoti di bilancio paurosi.
Nel 1970, Presidente il Dott. Gregori e Direttore il dott. Malfertainer, l'Azienda conseguiva serenamente parità di bilancio e dava lavoro a 320 tra operai e operaie.
E' sicuramente cambiata la qualità della dirigenza, per far funzionare qualsiasi cosa ci vogliono uomini non politici presuntuosi ed incapaci. Una proposta semiseria perchè non affidiamo la Git alla capaci mani del nostro Monsignor Zorzin che, unico a lavorare per Grado, in questi anni è riuscito a sistemare sia le Chiese, l'asilo e ora la canonica con la prossima apertura del museo archeologico e l'esposizione al pubblico del tesoro di Grado, e tutto zitto zitto, piano piano.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Gratacasa. Prendo spunto dal tuo riferimento alla graisanità del dottor Tosto per ribadire, come già affermato in un post precedente, che ci sono due tipi di graisanità: quella genetica e quella che si esprime attraverso l'amore per la propria città. Purtroppo della seconda se ne vede troppo poca e la poca attenzione alla Pubblica Amministrazione è la diretta conseguenza. Quando si discute di problematiche importantissime come la gestione della spiaggia, viene da chiedersi dove sono spariti gli oltre duecento scatenati aspiranti Consiglieri Comunali di pochi mesì fa. hanno riempito la citta di coloratissimi santini elettorali e ora probabilmente non sanno nemmeno chi siede in Consiglio Comunale. Mons. Zorzin sarebbe sicuramente all'altezza ma io preferirei che il paese riuscisse ad esprimere almeno qualche persona in grado di amministrare una spiaggia come in tutto il resto d'Italia dove la parola passivo non la conoscono neanche.
Ma come si fa a smuovere un paese da torpore delle "tre B"? Forse in quello Monignor Zorzin potrebbe fare qualcosa. Io nel mio piccolo ci avevo provato ma non ci sono riuscito. Probabilmente servirebbe un miracolo.

Ennio Pasta ha detto...

Caro Pippo, ti giuro che io ci metto tutto me stesso, tutto sta ad aver pazienza e cominciare ad attrezzarsi per i miracoli (capisci ora perchè don Zorzin, lui ha più confidenza lassù)