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02 aprile, 2018

Pasquetta a Monte Confin


Grado è un'isola,  piatta per definizione, con i suoi punti più alti concentrati attorno alle chiese (poca roba eh!), ma negli anni 60 con la Colmata del Canale dei Moreri in località la Rotta e la successiva bonifica della Sacca (città Giardino fino alla pineta, La Bateria) fu creata una stradina che divideva in due il territorio lagunare e marino e permetteva a noi ragazzi di arrivare in Pineta a piedi.

Quale meraviglia, le grandi dune spiaggiate dal mare a ridosso della pineta avevano creato un paesaggio montano con  saliscendi fino a 5/6 metri che per noi, mai viste le montagne se non in lontananza come panorama, equivalevano a veri e propri monti.   

 Il più elevato e ultimo di questi dossi sabbiosi venne seduta stante denominato "Monte Confin" e tale è rimasto nel nostro immaginario di bambini ormai cresciuti.

Si sognava di scendere in picchiata, ci si rotolava felici, si festeggiava la Pasquetta come fosse una gita fuori porta ( a piedi rigorosamente), i primi amori con baci timidi da innocenti creature quali eravamo, bastava poco allora per essere felici e contenti.

Il Monte Confin ovviamente esiste tuttora anche se all'interno del Campeggio al Bosco ma sopravvive sul serio solo nei nostri ricordi di bambini.


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3 commenti:

Anonimo ha detto...

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Unknown ha detto...

Ma se pol comentà ancora in graisan...? Cussì, solo per savè... 🤡

Ennio Pasta ha detto...

Che tu vol ze la naturale evolussion del blog, I confini i ze incerti e la globalizassion avanza. Scrivi comò che tu vol Mario no sta bassilà de ninte.