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12 maggio, 2010

Bellezza e Banalità del Bene


Come al solito a Grado, aspettando e pregando che arrivi la primavera che tarda c'è un'aria rarefatta, tesa, con contrapposta una parte della popolazione e l'amministrazione su un tema, in fondo, banale - i parcheggi per i residenti - che poteva essere risolto facilmente se un canale di comunicazione (promesso in campagna elettorale) fosse stato aperto fra il Palazzo ed il popolo.

La possibile perdita di credibilità del Sindaco è dietro l'angolo, con la conseguente sfiducia totale sulle azioni di chi ci governa pro tempore per tutta la durata del suo mandato.

Eppure io mi rifiuto di banalizzare e credere che ci sia ostilità dietro le azioni dell'Amministrazione, come detto da più parti (interessate).

Io credo che ci sia ansia di far bene, premura, magari, di apparire con azioni mediatiche, credere che le informazioni e gli studi di esperti consultati siano positivi per lo sviluppo del paese per il suo rilancio, per quest'ansia dell'andare avanti di essere a tutti i costi competitivi.

Io voglio credere alla buona fede di tutti.

Ma vorrei, però, che riflettessero e considerassero la banalità del far male le cose, una roba senza grandezza se non quella dei numeri.
Vorrei anche che riflettessero sulla banalità del far bene.
Perché il far bene mica si nasconde.
Le cose giuste mica si nascondono: basta saperle vedere, basta voler guardare.
Sono semplici, le cose giuste. Banali.
Ma a volte costano più fatica. La fatica di dire no quando tanti dicono sì, o magari non dicono nulla e si adeguano e basta.

Ecco, faccia la cosa giusta signor Sindaco, la faccia con il suo cuore "graisan".
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce, ci creda e ce lo spieghi!
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4 commenti:

Unknown ha detto...

Concordo al 100% ed il tuo non e' buonismo, e' l'essenza positiva della politica.

nevio scaramuzza ha detto...

anch'io mi associo al post e al commento che lo approva al 100%. Il paese reale vive nel quotidiano mentre le previsioni e iniziative devono riguardare gli indirizzi che il laboratorio di liste civiche orfane del partitismo, dovevano brillare in novità spessore professionale e amministrativo, in poche parole "volare alto", fuori dalla beghe. Invece, mentre il popolo di tanto in tanto si agita, le promesse vengono meno e la discordia regna tra gli amministratori. Signor Sindaco fuori dal guscio, dedichi il suo prezioso tempo alla vera graisanità. Se le cose non funzionano esiste l'istituto di controllo dell'operato sia degli amministratori sia dei funzionari. Non è più ammesso sbagliare sulla pelle della comunità Nell'attesa di incontrare il Sindaco rilassato in mezzo al popolo sovrano formulo i migliori pronostici per una ripresa del dialogo.

Anonimo ha detto...

Avevo riposto fiducia in una delle liste civiche ed ero convinta che gli uomini eletti avrebbero operato con moralità ed onestà, che finalmente la trasparenza e l'etica sarebbe ritornata di casa anche nella politica locale. A parte una o due persone che hanno dimostrato coerenza, dignità e rispetto degli elettori, i rimanenti sono stati una completa delusione a cominciare dall'attuale vice sindaco il cui comportamento è all'insegna del "predica bene e razzola male" (sono stato eletto dalla gente e pertanto posso fare quello che voglio) e della sindaca il cui impegno principale è galleggiare sulla testa del popolo suddito (sovrano?) ed essere più sensibile agli interessi di sedicenti benefattori piuttosto che al bene comune.

Ennio Pasta ha detto...

Io credo che noi siamo in quella fascia di cittadini che operano in silenzio, non hanno voglia di fare le prime donne e stanno ben lontani dai giochi politici.
Io, come te, ho puntato su quella lista civica perchè pensavo rappresentasse bene la gente come me, senza particolari colori da difendere se non la normalità e il buon senso accompagnato da una buona dose di esperienza.
Io, come te, mi sono sentito tradito nel profondo perchè alcuni dei personaggi che tu citi li consideravo amici.
Bhe! ora non più.
Ma ciononostante io spero ancora che si sveglino e ritrovino quella dignità che hanno scordato e ripartano lavorando per la gente non contro la gente.
Vedi, qui a Grado abbiamo sempre riservato a quelle persone la fascia esterna della diga dove non ti saluta più nessuno, e credimi non c'è niente di peggio che il disprezzo per fare una brutta vecchiaia, non ci son soldi che tengano.