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31 agosto, 2010

Mila Tarlao in Kiefer



Mila Tarlao Kiefer, gran donna, profonda cultura e, come sempre accade a chi vive fuori Grado ma è profondamente gradese, innamorata persa del suo paese e delle sue tradizioni, se ne è andata in silenzio, lascia dietro se una scia di malinconia per questo nostro povero paese, così ricco di storia e storie, così orgoglioso a tal punto da essere autolesionista, così profondamente maltrattato dai suoi stessi figli.

Maria Tarlao figlia di una delle famiglie più in vista di Grado, studi a Gorizia e a Graz, ha profuso energie enormi nel tentativo di diffondere in Grado la cultura dei vecchi, la saggezza di un dialetto intoccato nei secoli, ha dato tutto se stessa ai bambini assieme a quell'altro monumento di donna Maria Marchesan Stiata prodigandosi e dividendosi tra bimbi e anziani con l'Associazione Bavisela.

Io ne ho fatto diverse volte un faro per le mie ricerche sulla storia del nostro dialetto e i suoi scritti continueranno ad illuminare una via percorsa da pochi.

La ricorderò con affetto.

Il suo amore per il suo paese che sapeva descrivere come pochi si sente da queste sue parole:

Grado geograficamente fa parte del Friuli. Fra quella che usiamo chiamare terraferma e l’isola nostra si stende uno specchio lagunare che conta circa sei chilometri.
La laguna è di per se un paesaggio molto particolare, ma trovare un altro luogo dove il configurarsi di una laguna sia giunto a rappresentare un confine tra due mondi diversi, due storie, due lingue, è impossibile.
Volendo riflettere e riguardare alla singolarità del nostro passato
– e scoprire così le radici del nostro presente – resteremo ancora
una volta sorpresi. Infatti, mentre i nostri fratelli di terraferma
possono seguire il loro cammino nel tempo alla luce di abbondanti
testimonianze storiche e letterarie e di cultura, dietro le nostre
spalle sta un buio di quattordici secoli, «praticamente dal tempo
delle epigrafi romane fino al secolo scorso»



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7 commenti:

leonardo ha detto...

Mila Tarlao grassie pe' l'elegansa de' i tovi insegnaminti...
leonardo

Alien ha detto...

Una perdita che lascia un vuoto incolmabile nell'anima di una Grado ormai senza piu' un riferimento, una rotta da seguire per tramandare le nostre identita' e la nostra storia.
Aldo

Teti ha detto...

Grassie de duto l'amor che tu hà dao al TOVO nio

Anonimo ha detto...

In memoria
della nostra carissima madre, amica e studiosa,
MILA TARLAO
deceduta il 25 agosto 2010

Il 10 ottobre festeggiamo il suo 83esimo compleanno.

Il suo marito e nostro padre,
Hans Kiefer,
è deceduto anche lui in questo solare settembre.
Celebriamo per i nostri cari defunti la messa in loro memoria
Sabato 8 ottobre 2011,
ore 17.30 nella
Basilica S.Eufemia di Grado

Herbst
Die Blätter fallen, fallen wie von weit, als welkten in den Himmeln ferne Gärten.
Sie fallen mit verneinender Gebärde.
Und in den Nächten fällt die schwere Erde
aus allen Sternen in die Einsamkeit.
Wir alle fallen. Diese Hand da fällt.
Und sieh dir andre an: es ist in allen.
Und doch ist Einer, welcher dieses Fallen unendlich sanft in seinen Händen hält.

Autunno
Le foglie cadono, cadono come da lungi,
come se giardini lontani sfiorissero nei cieli.
Cadono con gesto di rifiuto
E nelle notti cade la terra pesante da tutte le stelle nella solitudine.
Noi tutti cadiamo. Questa mano cade.
E guarda gli altri: è così in tutti.
Eppure c’è Uno che senza fine
dolcemente Tiene questo cadere nelle mani sue.

Rilke

Ringraziamo tutti parenti, amici e conoscenti per esserci stati vicini nel nostro dolore,
Michela

Anonimo ha detto...

In memoria
della nostra carissima madre, amica e studiosa,
MILA TARLAO
deceduta il 25 agosto 2010

Il 10 ottobre festeggiamo il suo 83esimo compleanno.

Il suo marito e nostro padre,
Hans Kiefer,
è deceduto anche lui in questo solare settembre.
Celebriamo per i nostri cari defunti la messa in loro memoria
Sabato 8 ottobre 2011,
ore 17.30 nella
Basilica S.Eufemia di Grado

Herbst
Die Blätter fallen, fallen wie von weit, als welkten in den Himmeln ferne Gärten.
Sie fallen mit verneinender Gebärde.
Und in den Nächten fällt die schwere Erde
aus allen Sternen in die Einsamkeit.
Wir alle fallen. Diese Hand da fällt.
Und sieh dir andre an: es ist in allen.
Und doch ist Einer, welcher dieses Fallen unendlich sanft in seinen Händen hält.

Autunno
Le foglie cadono, cadono come da lungi,
come se giardini lontani sfiorissero nei cieli.
Cadono con gesto di rifiuto
E nelle notti cade la terra pesante da tutte le stelle nella solitudine.
Noi tutti cadiamo. Questa mano cade.
E guarda gli altri: è così in tutti.
Eppure c’è Uno che senza fine
dolcemente Tiene questo cadere nelle mani sue.

Rilke

Ringraziamo tutti parenti, amici e conoscenti per esserci stati vicini nel nostro dolore,
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